venerdì 18 maggio 2018

fatevi i gatti vostri n. 983 "Il barattolo di Gilda" storie di stupri Audioracconto by DDD

Dante si voleva un po' riposare in questi giorni, cioé mica allontanarsi dal blogma far meno cose in prima persona, leggere la roba degli altri ecc. Ci s'è messa la televisione a raccontarci l'orrenda vicenda dello stupro di gruppo avvenuto a meta di Sorrento. Era diverso tempo che si parlava di queste cose e Dante mi ha detto: "Bisogna scrive qualcosa pe le donne".
"Scrivilo te"
"No io no non ho voglia mi amareggiano ste cose:.
"Ascolta datoche  ci si saranno tuffati tutti  su questa  storia con  interviste e dibattiti , infatti  da ieri la tv non parla d'altr,  perché non scrivi qualcosa alla tua  maniera?"
"Che intendi?"
"Intendo un raccontino di quelli che è bello ascoltare ma che non sono pura cronaca o pura opinione".
"Va bene ci penso."
Poi l'ho visto battere come un forsennato sulla remington da reporter. Quando sostituisce l'olivetti con quella è segno che l'idea è particolare.

L'ha messa in forma di audio novella e precisa che fatti luoghi persone sono tutti immaginari tranne quelli dello stupro di Meta perché ormai di dominio pubblico. Per il resto consideratela pura opera di fantasia
buon ascolto

Holly


6 commenti:

  1. Dal momento del mio ritorno ho sempre cercato di contenermi nei commenti ma oggi chiedo venia. Non sarò breve perché il racconto presentato merita una recensione puntuale pur con gli intrinseci limiti determinati

    dal fatto che non sono critico letterario per professione.

    La rielaborazione di un fattaccio di cronaca rivela la singolare duttilità del nostro Dante quale abile e originalissimo narratore. Non basta indignarsi di fronte alla vicenda in questione e Dante, lasciando ai fatti recenti la mera funzione introduttiva, intesse la suggestiva narrazione della vita di una sconosciuta: Gilda.

    Dall infanzia alla fine ormai prossima della protagonsta, inserisce in pochi minuti di racconto la tragedia in vita e in morte della di lei coetanea Cinzia, l' ottuso conformismo della madre, la delusione derivante dal vano appello al divino, la vena di follia che fin dalla visita al diavolo rivela il nascere di una modalità rituali stocastico, poi coltivata con la creazione dei barattoli infine il cancro e la creazione del team della giustiziere.

    A non saper scrivere o narrare c'era da sfornare un minestrone in cui si vuole dire tutto e non si dice niente.

    Invece con parole ben scelte, pesanti spesso come macigni Dante ci presenta una completissimo racconto breve sentendo il quale mi è venuto da paragonarlo migliori pagine di Dino Buzzati. Per la struttura intendo, perché per lo stile Dante ha peculiarità tutte sue che non consentono accostamenti. Non lascia niente al caso Dante e contempla perfino quale sarebbe l' orrore della comanda di un innocente o lascelta soggettiva della condanna da eseguire.

    Spendo un ultima parola sulla bestemmia, unico punto che potrebbe far torcere il naso a qualcuno.

    L' infame rivolto al dio non ha la banalità della bestemmia dell uomo comune. Nella mente lucidamente deviata di Gilda adulta il dio che non la ascoltò da bambina consente a quegli infami di stuprare e ai suo occhi appare qual complice e appunto infame.

    Uno tra i pezzi più belli e complessi scritti da Dante almeno tra quelli di cui sono a conoscenza.


    Giovanni Martinelli

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  2. Noto alcuni refusi e qualche disgrafia, me ne scuso. Purtroppo, similmente alla mia Smart, ho troppi km.

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  3. Poco da aggiungere al commento di Smartynello che ha toccato con analisi accurata tutti i punti salienti del racconto. A maggior merito di Dante posso dire che il fatto è di 3 gg fa e quindi niente di preparato prima idea immediata realizzazione rapidissima per un pezzo che vale la sceneggiatura di un bel film
    Anna e Giacomo

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  4. Grazie Dante giorni fa senza riferimento al fatto cui ti riferisci ma in merito alla violenza in genere scrissi un commento veemente che poi Vale mi indusse a togliere. Con questo racconto hai dato anche voce alla mia rabbia e al mio senso di giustizia "sommaria"
    Un abbraccio
    Parry

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  5. Quella di Gilda è una soluzione interessante, e non escludo che se venisse applicata sortirebbe effetti positivi.
    Le donne non hanno un buon rapporto con la rabbia (capite, è una emozione poco femminile...) e quindi non la coltivano come merita in certi casi, decennio dopo decennio. E parlo di decenni perché, a distanza di decenni, queste storie restano uguali identiche, soprattutto le reazioni dei compaesani che solo,in occasione di stupri su donne bianche si improvvisano garantisti.
    Un ringraziamento a Dante.

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  6. Dante il tuo racconto è piaciuto a tutti in famiglia mia. Lasciando da parte me che sono un tuo fan, la mamma e la zia si sono anche commosse.
    Ciao e continua a sfornare roba bella così che voglio ascoltare tanto finché mi è concesso.
    Batti il 5 caatona d' elefante!
    Amedeo

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