lunedì 26 dicembre 2016

fatevi i gatti vostri n 666 " Cioccolata orologio e TOPA svizzera" audioracconto di Dante Davini Diversi

Pubblico io un audioracconto-cronaca dello zio, dato che mia sorella si è infortunata leggermente. Un abbraccio e tanti auguri  Bobby

il Titolo è 
Cioccolata Orologio e TOPA svizzera 
audioracconto di Dante Davini Diversi
per ascoltarlo


Cliccate qui: CIOCCOLATA OROLOGIO E TOPA SVIZZERA

Intanto oggi mi tocca scrive a me dato che Dani pe facci vedé una danza Maori è rimasta nchiodata ala schienao o meglio io fo il brogliaccio e poi toccherà a Bobby trascrive e mette in rete il raccontino.
Fin da stanotte  ho dovuto tené bono Balena che s'è svegliato a metà nottata e saltando sur letto coll'occhi di fori e cole zampe ritte  diceva che se Esserino un era bono a fa la bestia servaggia del blog 666 l'avrebbe fatta lui cole prevedibili conseguenze. E' bastato dinni "pappa" e metteni du crocchi nela ciotola pe mette fine ala rappresentazione. 
Poi ho dovuto gestire la  sorpresa pe Dino. Un regalone che se un se lo sa godé davvero quando si torna a Livorno gli pianto una pedata ner culo e lo butto ner fosso grande. così se vole morì ha trovato la scorciatoia. 
Dunque i più attenti e affezionati tra i lettori ricorderanno che in post piuttosto antico narrai la storia di un vecchio amore di Dino o per lo meno d'una che da tant'anni era innamorata di lui perché su sentimenti der mi fratello di latte un ci scommeterei nemmeno cinquanta centesimi contro 100 euri. Comunque volendo fa un riassuntino com'all' elementari:  s'erano conosciuti quando Dino era già grandicello, io e lui si potevano avé 29 o 30 anni  e quell'anno dato che coll' università ci s'erano bell' e giocate tutte le carte utili a fa carriera ci si arrabattava a fa i bagnini in un villaggio svizzero guasi all' uscita di Follonica. Il lavoro ce l'aveva trovato la mi zia che abitava lì e riforniva il villagiio di frutta e verdura che coltivava lei e finito r'lavoro si dormiva a casa sua  perlomeno quando si dormiva. Nzomma  successe che una ragazzetta che un arrivava a 18 anni prese una di quelle cotte pe Dino che lo messero in non poco imbarazzo. All'epoca la depressione  gli era anche presa anche se il carattere malinconico era il su pezzo forte. Giovani abbronzati e cola canottiera rossa s'aveva un monte di donne dintorno e tutte più o meno erano tra i 25 e i 35 anni più qualche Amerigo Vespucci come noi si chiamavan le signore nave-scola o coguars come le chiamono oggi i giovani che son tutti doventati anglofili e dicono assòle per dì il vecchio buodiulo che sonava tanto bene specie n bocca a Livornesi. Nzomma mentre io cercavo di fa come l'orso che prima dell' inverno sabbuffa quanto più pole, Dino non riusciva a mandar via quella ragazzotta che ni faceva perdere tante, troppe occasioni con le maggiori di lei. Finì l'estate e non avevano combinato nulla perché lei era cotta ma perbene e Dino un era cotto ma secondo me era mbecille già da allora. La bimba aspettò un anno sempre a scrivegli cartoline da posti più inne dela svizzera e talvolta anche d'altri paesi poi l'anno dopo, forte dei diciottanni compiuti da poco tornò in Italia, lo rintacciò  steso ar sole perchè co tutti i casini combinati il posto al villaggio ce l'avevano levato e ni saltò addosso. Poi ni ci risaltò e ancora e ancora finché Dino mi disse oh Dante, un sarà mia ninfomane. Un era perché si condondeva solo con lui e più lui era restio più lei ni s'appiccicava. Ala fine anche il Ciampi cedette e ci si fidanzò ma la cosa un era destinata a durare, con quer su carattere di merda tanto disse e tanto fece che alla fine lei piangendo lo mandò in culo. Continuarono a sentissi, poi lei si fidanzò, si sposo, si divise, divorziò si risposò si ridivise si ridivorziò. Finche quarche anno fa Io l'amici del barre e soprattutto Don Luigi che ci mise i soldi di tasca, si riusci a vestillo per benino a fallo lavà come una macchina nova e a spedillo in isvizzera. Ci stette bene ma poi rivenne via. Lei che nel frattempo aveva i quattrini che ni sortivano dall' orecchie ni volle regalà un pianoforte a coda che fece recapitare a Livorno ma il seguito un ci fu.
Ieri sera mentre m'arrivano l'auguri di natale sur un telefonino che ha ancora lo sportello e non ha uozzap e tutti que troiai che un li sopporto, così mi chiamano a voce, chi vole, sento una voce con discreto aaccento tedesco che mifa
"Ciao Tante Pon Natale" e poi nela conversazione mi chiede ovviamente come stava Dino. A me in questi momenti vengamo l'idee meglio e così mi so spostato n camera subito seguito da Holli che si preparava a picchiami na padella n testa. Poi ha sentito la telefonata e s'è carmata, nzomma gli ho detto, "Dino è qui ma invece di passattelo ar telefono che ne diresti di fa un salto a Venezia te?"
Contrariamente al passato, in cui m'avrebbe piglio la  macchina e arrivo, mi ha parlato delle bufere di neve che c'erano intorno alla su casa di montagna aggiungendo però che riusciva a raggiungere un aeroporto  sarebbe venuta la mattina seguente. Posto a casanoi  un ci sà ma i soldi pell'albergo un gli mancano davvero così siam rimasti daccorddo che mi aggiornasse e stamattina è arrivata proprio sotto casa cor una bel motoscafo taxi che quando ir tassista m'ha visto venire giù coi panni di casa s'è dimorto meravigliato che una signora così elegante frequentasse dela gentaccia come me.
 E' nvecchiata anche lei, ha passato i 50 ma le porta dimolto bene e non ha perso il sorriso che aveva da ragazza anzi le rughettine di espressione mi pare ni stiano bene.
Dino c'è rimasto di sasso e m'ha detto piano" vigliacco questa me la paghi", al che gli ho replicato "no questa te la paghi da te, anzi credo te la dia gratisse" e così la cosa è finita in una bella risata. La svizzerotta ci ha portato cioccolate buonissime per tutti e un orologino da tasca  vintage molto carino,per me. A Dino invece ufficialmente un gli ha portato niente ma noi che si cominciano ad avé i capelli bianchi si sa che 'ncartato nele mutande gli ha portato un dono che conserva per lui da più di trent'anni, vera costanza svizzera!

domenica 25 dicembre 2016

Fatevi i gatti vostri n. 665 " come i gatti furono risparmiati dal Natale" audionovella natalizia

Stavolta ci daranno addosso tutti, cristiani e musulmani, credenti e semicredenti perché zio Dante e Dino, corroborati nell' inventiva da un generoso uso del fiasco, ieri sera hanno declamato sta roba, organizzando un vero teatrino in casa e facendoci sbellicare. Non ci dissociamo, ci mancherebbe! Però lasciamo a loro meriti e demeriti di questa grottesca rilettura natalizia. Del resto come si crede nel Gatto Eterno per la proprietà transitiva della fede si pensa che un Dio ci si debba avere anche noi ma sulle storie che ci vengono ricamate intorno avanziamo molti e fondati dubbi.
Un grande abbraccio da Dani e Bobby al quale si aggiungono
I Mici gli Zii e Dino
B U O N     N A T A L E

 Come i gatti furono risparmiati dal Natale
novella scritta a quattro zampe di Dante Davini Diversi e Dino Ciampi.
Audio lettura di Dante
Cliccate qui sopra per l'audionovella
ecco a seguire il testo scritto
Un Giorno il signore Iddio, che governava solle sorti del mondo Umano, telefanò ar su collega, r Gatto Eterno che governava l'universo terreno ed extraterreno dei gatti e ni disse: 
"Amico mio io mi sarei anche rotto i coglioni di sentì omini che si lamentano e addirittura rivolgono a me preghiere pe liberalli dale pisciate e dalli gnaulii de tu sudditi.
Lo so che mi omini  so de pezzi di merda e un meritano un cazzo, lo so che bestemmiano e hanno messo in croce rmi figliolo, lo so che mi confondano con quer muso olivastro che chiamano Allà ma un li posso mica ammazza tutti, onni tanto ne faccio sterminà un fotti, poi ni mando li zunami, terremoti, le  trombe Darie e le trombe Marine ma quarcheduno ne devo lascià, sinnò che senzo avrebbe la mi esistenza medesima?
Il Gatto Eterno disse fra sè e se "Vai rià  bevuto nantra vorta, da quando hanno fatto santa la nonna di Belènne quel poriddio è rincoglionito, l'ha sempre addosso ver popò di tegame poi è geloso e beve da fa paura".
Comunque pe rispetto dei pari roli e dela pari potenza fece come Putinne cor presidente Americano, ni sorrise sotto baffi e ni disse:
"Ocché dovrei fa io allora pe mi gatti legaggli  r pisello ncima e tappanni la bocca?"
" No" replicò Iddio" basterebbe un coup de teatre come quello che feci io  cor Natale. Fai nasce un gattino da na gatta che un abbia trombato co gatti terreni poi lo metti in un cantuccio avccanto ni metti un cane e un antra bestia dar fiato caldo, trovi un gatto boncitto che ni fa da babbo e poi nzomma lu predica e gatti si rabboniscano poi la storia dela croce si leva perche quella m'è riuscita male anche a me e se un c'era  la nonna di Agatha  Christie che mi suggeriva la storia dela risurrezzione  e s'era preso ner culo di nulla quella vorta!"
 Il Gatto Eterno guardò ingù e vide che effettivamente  i gatti in terra erano parecchio  disordinati rompevano i coglioni coi loro miagolii da innamorati e pisciavano dappertutto. A lui un gliene mportava na sega ma si sa pell'accordi bilaterali un si poteva venì meno  a un certo rsipetto dele richieste der Dio dell' omini e disse con tono ironico : " va bene si farà questo natale in Casa Cupiello" Ma Iddio che non capiva l'ironia e tanto meno il napoletano disse," No no De Filippo no un lo capisce  nessuno parlano stretto sti terroni e anche a me da quando me l'hanno mandato  in paradiso sta sempre a uggiolammi che qui il caffè fa cacare e che lui lo beveva meglio a Napoli e che vole ritorna ingiù"
 Il Gatto Eterno si astenne  dall' avanzare altri temi, il Signore aveva proprio bevuto della robaccia e se un fosse stato anche lui un ennesima potenza si sarrebbe stati portati a pensare che ni fosse venuto  un po' d'alzaime.
 Cos'ì  na bella notte r Gatto eterno entrò ne sogni d' una gatta che si chiamava Agata, perchè armeno i nomi bisognava cambialli ner copione sinnò la SIAE poteva rompe le palle, e ni spiegò la storia  concrudendo:
"quando fai ir gattino lo chiami bambin gattù e lo si fa diventà gatto predicatore, però siccome io ciò la Gatta Eterna dimorto ma dimorto gelosa e mi potrebbè graffià tutto, te fatti trombà da un gatto  varziasi tanto  l'importante è che si sappia che so stato io e che lui è r becco contento dela situazione"
Agata che allora bazzicava ir gatto Benito detto Ito  ni spiegò la storia,

"Te gatta troia pell'eternità?" Attaccò incazzato a bestia r gatto.

"Io gatto becco ne secoli de secoli?  Ma vai in culo te e tu sogni" Seguitò.

"e secondo Te il Gatto eternissimo ti avrebbe detto ste cazzate!!!" Aggiunse.

Poi siccome era un gatto parecchio pratico la girò dala parte del culo ni montò addosso e ni disse

" te ne faccio fa cinque di gatti altro che uno!"
E così nacquero Balena, Esserino, Agellone, Agnellino e Arturina e i gatti furono risparmiati dall' ennesima presa per il culo.

sabato 24 dicembre 2016

fatevi igatti vostri n. 664 " nella notte di Natale che farà 'l gatto maiale"

Eculi llà tuti a diciere cativerie sul povero Gato Dogie. Hano insino inscrito cusa che facierà il gato mai ale in dela note di natale. Ma cusa doverebe fare anca un gato no mai ale sendo eso ciò è me famato ansi famatisimo che pe aviere la masima satisfassione ne il tono con sorcio che mi rivava senpre penna Tale io no ava manniato da quatrocientoventi menuti. Ma io era stato bono sensa in sistere o niaulare come facie Serino e sentiva nel lindidentro dimè che il Sinior Gato Eternisimo anca stavolta ava tucato il lanimo dela mama lumana che ava nascondite le caseforti di fero rutonde che esa le talliava cor una lunghia daciaio che però no ciela veva in dela sampa ma la tiene inzieme a dele antre lunghie di aciaio che talliano le carni e i pessi. Cuindi Bonna Tale atuti e speravimo che davino da maniare anca avvoi.
vonstro Gato Balena

NOTTE  DI NATALE COME PIACE A ESSERINO
nome-foto 

Ovviamente ha voluto introdurre la notte santa con uno dei suoi temi preferiti, il tonno, e con un discorso sconclusionato e sgrammaticato. Va bene lo conosciamo mio fratello non cambia, anzi cambia sì ma in volume non in convinzioni. Qui la casa è piena di umani ma in realtà sono solo 5. Babbo Dante e mamma Holly, i nipoti Dani e Bobby e Dino Ciampi arrivato da Livorno. Devo riconoscere che Dino è molto simpatico perché passa buona parte del mattino a Letto e sta immobile come morto senza fare tutta la confusione che fanno la mamma e il babbo alle prime ore dell' alba. Siccome quando dorme è bello caldo anche io e Balena ci siamo trasferiti dal lettone di mamma al divano letto dove sta lui e dormiamo sereni. Dopo tanto tempo siamo tornati anche nella casa di Dani e  Bobby che è appena un piano sopra la nostra. L'avevano affittata perché erano sempre via all'estero ma adesso Dani almeno vorrebbe rientrare in Italia e così noi avremmo altro spazio libero per scorrazzare.
Come è ovvio anche io sono in vigile attesa per la mia razione di tonno che sarà generosamente natalizia.

abbracciamo tutti in attesa di domani!
vostro Esserino Gatto 

NOTTE DI NATALE COME PIACE A BALENA

 

venerdì 23 dicembre 2016

Fatevi i gatti vostri n.663 "La vera storia di Dino Ciampi" audioracconto di Dante

Ieri non abbiamo fatto post, lo zio è partito all'alba per Livorno, doveva prendere alcune cose sue in magazzino e, soprattutto, portare a Venezia Dino Ciampi. Dovevano arrivare per cena, invece tra una cosa e l'altra sono arrivati all' una di notte. Stamattina lo zio s'è svegliato presto, invece Dino continuava a dormire saporitamente. Ho chiesto a zio Dante un nuovo raccontino e gli è venuto in mente di raccontarci  la storia di Dino ma, dato che devo aiurate la zia a far peperoni arrosto, patate, carciofi e quant'altro per domani sera mentre, nel frattempo, Bobby è a fare approvvigionamento di bevande, non potevo scrivere quanto narrato da zio Dante, Così l'ho supplicato di far lui lo script e poi anche di leggerlo. Temevo reagisse male, invece s'è messo alla sua vecchia macchina per scrivere meccanica dicendo: "vabbè è Natale!". Verso le 10 si è svegliato anche Dino e mentre faceva colazione ho ottenuto il suo consenso alla pubblicazione.
Il racconto che ne è uscito mi ha toccato molto ed è, secondo me, assai natalizio anche se ambientato a Livorno in un torrido agosto del 1954.
Buon Ascolto, lo script lo pubblico come scansione del dattiloscritto da cui si vede come lo zio scriva di getto, mortificando estetica e punteggiatura ma senza mai riscrivere un periodo il che continua a lasciarmi stupita perché io, per quanto mi arrangi benino, vivo di copia e incolla.
Un grande Abbraccio e...per gli auguri aspettiamo domani

Dani

ecco l' audioracconto dello zio

per ascoltarlo clikkate qui  "la vera storia di Dino Ciampi"

ecco le scansioni del dattiloscritto di Dante 








martedì 20 dicembre 2016

fatevi i gatti vostri n.662 " quando si dice la sorte" audioracconto di Dante Davini Diversi

Ovviamente lo zio fa alla svelta a raccontare, basta riempirgli il bicchiere ma cogliere le sfumature e riscrivere è un lavorone, eh già perché se non gli faccio lo script lui mica se lo ricorda cosa ha raccontato e magari cambia versione, così per fare un audioracconto serve la Dani. Ma sono contentissima, queste due storie poi mi fanno sbellicare e spero piacciano anche a voi. Penso spesso a Elenamaria che ci è fedele fin dalla prima puntata e che ha i problemi con gli occhi, queste storie son per tutti gli amici, come se foste invitati a bere un bicchiere nel cantuccio della nostra stufa ma in particolare le ho pretese dallo zio proprio per lei. Un abbraccio Elenamaria e tanti auguroni per tutto!

Dani 
nella puntata di oggi c'è la storia di Peter, ancora mi scappa da ridere. Altre, seguiranno. Finché ci siamo io e Bobby il blog vive e i gatti vegetano!

 Clikkate qui "quando si dice la sorte" audioracconto di Dante Davini Diversi

qui il formato testo con foto d'epoca

Quando si dice la sorte

si rammentava poc'anzi Peter Wiesel detto Diesel perché specialista di motori marini a gasolio. Ai più attenti non dovrebbe essere sfuggito il suono di quel cognome che nelle armate di Hitler sapeva un po' troppo di giudeo. In effetti il babbo di Peter, Abraham era un venditore di olio per meccanici, ebreissimo di nascita, di fede e di parsimonia. Un omo altissimo e magrissimo che pareva una canna di bambù, sempre vestito di nero e col vezzo di lisciarsi di continuo una barbetta caprina. La su moglie, mamma del bon Peter, Kristina  era invece una stangona polacca di quasi un quintale che era stata alle dipendenze di Abramo come lavorante e infine l'aveva sposato, già incinta, regalandogli tre bimboni rosei e robusti Peter, David e Greta. Quando era arrivato il momento della circoncisione per un caso fortuito Peter aveva avuto una piccola emorragia, forse dovuta all' imperizia dell' affettaprepuzi e Kristina s'era così incazzata che l'aveva strappato dalle mani dell' incapace e l'aveva riportato a casa minacciando Abram non solo di non fargliela più nemmeno vedere ma anche di troncarlo di botte se avesse osato pronunciare una parola che cominciava per "circ" neppure si fosse trattato del Circo Orfei allora in tournee a Berlino. Da questa piccola deroga all'ortodossia giudea scaturì anni dopo un bel colpo di fortuna. Intanto c'è da dire che per quella paura provata Peter non solo s'era allontanato dalla sinagoga e non ci aveva più rimesso piede  ma  diversi anni dopo aveva preso a frequentare le bande dei giovani inneggianti Adolfo. Quando infine  arrivò l'epoca dell'arruolamento ci furono da fare i conti con quel cognome che pareva una dichiarazione d'ebraismo tatuata sul corpo. Di fronte al rischio d'essere scartato ma non solo anche a quello di divenire bersagli di chissà quali persecuzioni, mentre gli facevano la visita militare il nostro aveva avuto il suo colpo di genio, coi capelli biondissimi e gli occhi azzurri presi dalla mamma gli basto sfoderare il pisello e tirarsi  tutta quella pelle, che ci si poteva fare una borsetta da donna, per mettere il dubbio in mente agli esaminatori. "O che vi pare un pisello da ebrei questo?"  Pare gli abbia detto in tedesco "o che volete dei capelli dela pelle e dell' occhi più ariani di questi?" "Zi ma come mai cvesto coghnome di merda?"  chiese il colonnello. "Eh sa generale" ni fece lui (scusate se la traduzione la restituisco in livornese ma il tedesco un lo so) " La mi mamma era uno stianto di fia da paura e a me m'aveva fatto con il generale...." e disse un nome pieno di z e di h che più tedesco non pareva esseci, 
" poi siccome la pancia cresceva e il generale se ne sbatteva i coglioni gli tocco sposà il primo bischero che gli capitò".
Al colonnello la giustificazione bastò, l'idea di un ebreo becco e messo di mezzo lo ringalluzziva tutto e spedì subito Peter al fronte.
Ora il nostro Diselle sera fatto sì affascinare dai discori e dale divise ma nel core un era punto pezzo di merda e l'orrori dela guerra ni fecero skifo sin da principio, sicché in un comattimento in Affrica dove faceva il meccanico dei carrarmati di Rommel si piantò una baionetta in una coscia  e, come ferito sul campo fu mandato all' ospedale militate. Quando fu pronto per sortire i tedeschi, capeggiati dalla Volpe del deserto l'avevan preso in culo e in Africa un c'era più da far nulla. Ma un c'eran più nemmeno navi tedesche e Peter fu distaccato presso un unità italiana che faceva armi e bagagli per tornare in patria dopo aver preso una incredibile dose di sassate dai beduini . A Napoli si riunì ai tedeschi e partecipò alla battaglia di Montecassino riparandosi in casa di una signora vedova da 10 anni che pensò gli fosse arrivato nel letto Babbo Natale con tutta la slitta da quanto i su occhi non potevan credere a quel grosso regalo che gli aveva fatto il Signore. Ma Peter in fondo pur essendo arrivato a disprezzare la guerra e gli orrori era leale, così si piantò la medesima baionetta in quell'altra coscia (la fantasia... lo perdonerete... era quella  di un tedesco) e lo rivergarono all' ospedale. A Roma stette un po ricoverato e poi zoppicando con tutte e due le gambe ma onesto e fedele al Reich si rimise in marcia coi suoi che piano piano si ritiravano verso nord. Per fortuna la sua colonna era quella che aveva preso l' Aurelia, un altra di maggiori dimensioni risaliva la cassia  verso Firenze e Peter venne fermato a Livorno con un mezzo reggimento di commilitoni. Ormai Livorno era zeppa di partigiani e anche Don Luigi e r mi babbo avevano aderito alle forse della liberazione e militavano nel 10 distaccamento quello che sotto il comando di Bruno Bernini morto nel 2013 a 94 anni, liberò Livorno insieme alle forse della V armata americana. 


Nel frattempo Diesel aveva ripassato tutti i casini di Livorno e proprio mentre i partigiani entravano e i tedeschi scappavano lui s'attardava tra le cosce di tale Gilda





 che con rita Haywort aveva poco a che fare ma che a lui ni piaceva e parecchio.
Il bordello in oggetto era quello denominato La bomboniera con ingresso da Via Santa Barbara, guasi all'angolo con via delle galere. 

Aveva culo Peter perché quando Don Luigi col mitra in mano s'affacciò alla porta del casino, la maitresse, che lo conosceva ni disse "O Gigi qui si tromba mica si fa la guerra" e il buon Gigi allora  si levò il berretto abbassò il mitra e quasi scusandosi ni disse "Irma ora e ciò da fare ma appena ho finito torno". 


Peter  rimediò dei panni civili d'uno che doveva essere scappato in mutande e sgattaiolò da una porticina di dietro che dava su via dell'Angelo di lì imbocco la via del porto dove conosceva Nanni un bravo motorista col quale aveva preso confidenza e chiese di nascondesi. Nanni ni fece "bimbo se ti trovano e t'ammazzano senza processo, nfilati na tuta  unta e monta su quel peschereccio, mettiti intorno al motore e non t'arzà finché non ti chiamo io". Ci stette tutto il pomeriggio intorno a quel motore ma né i partigiani né l'americani pensarono di guardare su percherecci, i tedeschi erano scappati tutti, i pochi cecchini rimpiattati ai pieni alti e su campanili erano stati stanati tutti e messi a riposo per sempre, a Livorno la guerra era finita, la gente aveva voglia di allegria di cacciucco e  di ponci e Peter si sentiva ....proprio a casa sua.


https://soundcloud.com/user-111127671/quando-si-dicela-sorte-audioracconto-di-dante-davini-diversi

lunedì 19 dicembre 2016

Fatevi i gatti vostri n 661 "Dicembre una mattina come tante audio racconto"


 Alla fine ce l'ho fatta, domenica ho acchiappato lo zio e  mi son fatta raccontare una sua mattina. L'ho riscritta come so perché lui non ha voglia ma mi ha promesso di leggerla, dopodiché l'ho registrata col mio cell. e creato il link audio per far felice Elenamaria che ce l'aveva chiesta e quant'altri amino le storielle raccontate. il link audio è qui sotto, alzate il volume perché lo zio è un po' rauco.
a seguire trovate il testo scritto (Scusate i refusi ma sono in giro per regali piano piano li correggo)
un abbraccio Dani (a proposito è solo la prima puntata....segue)


cliccate qui sopra    Dicembre una mattina come tante audioracconto di Dante Davini Diversi



La sveglia suona, ciottolante e inopportuna come sempre e Dante, nel cercare di azionare la levetta che blocca la suoneria travolge tutto quello che la sera prima aveva accumulato sul comodino, un bicchiere d'acqua, le caramelline golia minuscole nella loro cartina da sempre bianca e verde, il coltello da sub che, non si sa bene perché ma deve stare sul comodino a protezione della famiglia, un crocefisso lasciatogli  da don luigi che lui  tiene non come immagine sacra ma come talismano, un involto di seta con dentro una preghiera tibetana, una torcia tascabile del 1935 eredità della zia materna, una infermiera nata nel 1901 che nel 1965  andando in pensione aveva tenuto per ricordo la piletta  che costituiva il suo corredo per le nottate in corsia. Ovviamente a nulla era valsa la sua resistenza nei confronti del pronipote che era subito rimasto affascinato dall' oggetto, così  la lampadina tascabile era passata di mano e si potrebbe dire per fortuna dato che Dante l'ha conservata religiosamente finoltre i propri sessant'anni. Cadono anche il vicks vaporoub e il barattolo del miele che, per fortuuna è di latta e non fa cocci. Tra bestemmie e colpi di tosse Dante guarda l' ora, le 2 e venti e si risprofonda tra i cuscini ripigliando sonno. Dura poco però perché i gatti principiano a miagolare la loro prima richiesta di cibo e con gli occhi cisposi e mezzi chiusi Dante intravede nello specchio una donna nuda che si infila i calzettoni. Boia dè sembra un filme porno pe poveri codesto costì fa lui all' indirizzo di Holly che, infreddolita e irritata dall' idea di alzarsi presto e buttarsi in barca in laguna ha  già la sua buona dose di madonne. Il gatto Balena si erge in tutta la sua possanza e gnaula forte, Esserino modula un miao che promette  discrete rotture di coglioni qualora non venga preso nella debita considerazione. Holly manda tutti e tre affanculo e dopo aver raccomandato al marito di dar da mangiare a quelle povere bestie cambia stanza per preparare un caffè forte e poi buttarsi nelle nebbie lagunari. Dante si alza piano piano facendo l'inventario dei dolori che avverte nelle più disparate parti del corpo. Umido malidetto dice rivolto alla finestra. Inciampa  nella roba di cui è cosparso il pavimento, la raccatta tutta e rimette i vari oggetti sul comodino in assoluto disordine. In cucina Il cafè sta già passando e Holly ha preparato due tazze, sa che in ogni caso Dnte non la  lascerebbe mai  in balia di un  motore gelato che per avviarlo ci vole un calendario di santi da bestemmiare.
Ora vado giù  ala barca e la metto in moto fa Dante, così si scalda. No prendi prima il caffè che poi si fredda replica Holli e così in questo dilemma tra cose da scaldare e altre che si possan  raffreddare Comincia  un'altra  umidissima e nebbiosa giornata di dicembre, un giorno anonimo che trova l'unica sua ragione d'essere nel fatto che è abbinato a un cioccolatino infilato in un calendario dell' avvento con tante finestrelle per quanti sono  i giorni mancanti a natale e per ogni finestrella un fondentino di diversa forma Proprio così fa  dante mettendosi in bocca il cioccolatino i giorni son come la vita  ti godi una cosina piacevole ma piccina piccina  e ti rimane un vagone di merda per arrivare a buio.
Holly non replica, significherebbe fargli tirar fuori una ventina di analogie tra la vita e le più diparate  varianti  di deiezioni  umane e animali e non ha voglia di sentirle le sa a memoria . oltrtutto è convinta che il marito abbia anche una buona dose di ragione. Arrotolato in un giaccone e con una sciarpa e una berretta di lana che gli lasciano scoperti solo gli occhi dante scende  le scale spalanca l'uscio in basso che dà  sulla fondamenta e percorre i pochi passi lungo la riva dove è ormeggiata la barca di Holly.
E' convinto che sia  la più bella barca di Venezia soprattutto  perché l'ha  portata lui  tanti anni fa da Livorno con un carrello autocostruito e targato con un pezzo di cartone. Per fortuna che nessuno l'aveva fermato ma non pole andar sempre male nella vita. L'aveva portata dunque 14 anni prima tutta inverniciata di novo e col motore revisionato da Peter Wiesel  il mago del diesel come lo chiamavano a Livorno o semplicemente Dieselle, un tedesco alto e grosso che s'era ritrovato al porto di livorno in tempo di guerra  e non era più riuscito ad andare  via perchè secondo lui puttane belle come nei casini di Livorno non si trovavano nemmeno a Berlino o meglio come diceva  lui Peter assumendo un'aria da intenditore e tracannando il rosso direttamente dalla misura del mezzo litro, sulla bellezza non se la sentiva di esprimersi e nemmeno su quanto fossero puttane nell'anima perché anche le tedesche erano cavallone di razza ma a Livorno, lui....ci si trovava meglio, la voce con quelle vocali aperte gli pareva più arrapante e addirittura qualche volta gli era capitato che qualcheduna, dopo il tettettattette  l'avesse anche invitato a mangiare una mezza scodella di cacciucco appena fatto. Secondo lui l'odore  e il sapore del cacciucco attraverso il naso e il palato gli arrivavano al cervello e gli ravvivavano quello della topa nostrana. Era rimasto così sconvolto da quell'esperienza olfattiva che aveva mandato in cu lo le milizie di Hitlere ed era rimasto a Livorno ariparare motori in una bottega nera e bisunta che affacciava sul limite nord del porto. Era morto anche Lui povero Dieselle, del resto era più vecchio di don Luigi e der su babbo Uliano e sta vita merda un faceva sconti a nessuno. Quando gli aveva sistemato  il motore aveva detto pada Tantino che qvesto è forse mio ultimo lavoro, ho più di setabnta ani e vorei finire mia vita non con motori ma con tantobon vino e qvqlche crosso tegame in di dosso ti me (come saprete il tegame  cui  si riferiva non era  una casseruola ma una qualche mercenaria o volontaria  del sesso che a Livorno hanno appunto  questo soprannome). Chissà dove l'avevano messo a Dieselle no, anzi lo sapeva l'avevan bruciato e buttato le ceneri dal romito e pensava  tanto che anche a lui sarebbe piaciuto quell' epilogo lì piuttosto che le caase zingate e le pietre di marmo.
La barca si distingueva da quelle veneziane per forma, decisamete più larga e per chiglia assai più accentuata. Mille volte aveva discusso al bacaro sotto casa. I veneziani erano gente che per mare ci sapeva andare e gli avevan fatto notare che quella barca ingombrante non era adatta adatta per i rii stetti di Venezia. " Ghe sarà una rason o no sior Dante si gavemo barghe onghe e strete? Qua a Venessia  i canai son streti e no pasan do barche pansute".  "Se Venezia ha dei limiti mica vol dire che la mi barca unnè bella"  ribatteva Dante " e poi con codeste chiglie piatte provate e pigliarci un libecci da 70 km l'ora a vedere come le rigira, come foglie d'autunno". Ovviamente c'erano i pro e i contro, la barca teneva ogni mare  e persino all' incrocio con le gicantesse transatlantiche che esibeivano i suoi 4 ponti davanti a San Marco pareva farsi beffe delle onde prodotte dalle eliche gicantesche ,ma per esser tanto stabile immergeva in acqua un opera viva esagerata e, di conseguenza  camminava poco e beveva gasolio come una spugna. A Holly però piaceva e quando usciva a pesca nell' Adriatico si sentiva più sicura che sulle chiatte veneziane sulle quali era cresciuta e manovrare quel bozzolone pesante e  rude come il suo uomo le dava un certo orgoglio.

Dante lascia da parte i pensieri e accende  la stufa zibro a petrolio davanti al motore poi  con una lamiera curvata ad hoc ne convoglia il calore verso la testa del motore. Una roba che davvero non serve coi diesel moderni e con le buone batterie d'ora ma Peter aveva detto motore  gasiolio vole caldo a partire e poi no si ferma più ed era proprio così dopo una scaldata di 5 minuti la temperatura nel pozzetto era quasi estiva. Il vecchio Lombardini parte al primo colpo, ea se partia anca staman Dante gli fanno  i primi avventori del bacaro già pronti col bicchiere di marsala uno e di ferrochina l'altro
Eh fa Dante, la barca è femmina e gli  ci vole un bel manico altro che discorsi ( e poi fra se e sè...vi dao ner culu brutti gufi sempre li ad aspettà che uno si trovi nel merda pe poi digli no a se barca pe sti posti ea tua).
Intanto Holly è scesa con la cerata, e sotto calzamaglia pantaloni due maglioni e girocollo di lana,
Vai fori dall' Alberoni? chiede Dante dando alla voce un tono quasi di dissidenza. Per forza Dante, vado verso le dighette (fra Caroman e Malamocco)  un po di pesce bono  lo trovo solo aPellestrina, ma sta tranquillo calo quasi a riva. Mi basterebbero una decina di branzini   e poi chiudo fino a Nadal. comunque vada  mezzodì son  casa.
Dante la saluta poi si ferma al Bacaro, l'unico in tutta venezia a stare apento di notte Alvise, il gestore ha la moka sul fuoco e gli versa una tazzona di caffè con una generosissima correzione di grappa. Per fortuna nessuno gli domanda perché non è andato con Holly. Dante non ha licenza, non può stare su una barca da pesca, il rischio è la denuncia e il fermobarca per Holly. Così lui è sempre andato da solo, di notte, di nascosto come i molti bracconieri che animano la laguna non usa neppure la bella barca di holly, ne ha un altra sua, molto spartana con un motore fuoribordo piccolo in modo da non essere obbligato a targarlo.
Il caffè scende forte e amichevole e Alvise offre una fettona di Panettone " me ho gan regalà ma go el diabete mejo che magné voialtri." A Dante  tutto sommato son molti a voler bene, sanno che ama il mare che  è leale  e rispetta tutti anche se ha la battuta pronta.







E

venerdì 16 dicembre 2016

Fatevi i gatti vostri n. 660 " il saluto di Bobby e foto dei mici aggiornate"

E oggi tocca a me. Ma come mi ha ben dipinto la sorella!!! Sembro un uomo di gomma su cui rimbalza tutto. In effetti ho imparato a far rimbalzare molte rotture ma non è che non mi capitino, rapporti di lavoro con frizioni e gelosie, storie affettive che non vanno mai per il verso giusto, lontananza da casa dal mare e dalle barche sulle quali, bene o male son cresciuto anch'io. Poi mi manca il focolare e zio Dante e la Zia Holly. Diciamo che alcune cose che attengono alla nostalgia mi toccano e come! Le altre, che ho citato, le noto ma non le lascio entrare nella sfera emotiva, per vivere ho quel tot di carburante emozionale e così tengo una rotta senza troppe dispersioni... mettiamola giù con questa analogia.
A Londra non sto male e sopratutto mi pagano ma se in questo benedetto paesuccio detto Italia si sognassero di offrirmi anche il 30% o anche il 40 in meno di quanto mi danno gli inglesi tornerei subito. Comunque fino al 6 gennaio faccio parte del gruppo di casa e considero questa parentesi come il più bel regalo natalizio. Rispondo ad Elenamaria che perora qualche intervento narrativo dello zio: arriveranno, tra me e la sorella riusciremo a fargli sfornare qualcosa!
Adesso per addolcire la bocca a chi ci legge ecco un po' di foto gattose,
Nell' ordine: Balena con un cuscinetto da cervicale che gli ho portato da Londra ( a dire il vero era destinato allo zio ma sentendo i granellini che si muovono dentro, il regal Gato Dogie si è impossessato del giocattolo e guai atoccarglielo, lui pensa che dentro ci sia qualcosa che si muove, se si muove è cosa viva e se è viva si mangia, altro che Hegel e Kant questi sono i veri maestri del pensiero. 
Poi due ritrattoni di  Esserino e Ito.

Un abbraccio da Bobby 

Ecco il Gato Dogie Serenisimo




a seguire il fratello vero Rompi Scatole




e per terminare Re Ito



giovedì 15 dicembre 2016

fatevi i gatti vostri n 659 " tutti a casa "

Come preannunciato da Esserino eccoci tutti a Venezia, Io in arrivo da Perth, Bobby da Londra, felici come non mai di questo ritorno a casa che agognavamo da parecchi mesi. Dovessi fare un bilancio della mia esperienza all'altro capo del mondo direi senz'altro positiva, sono più atletica, più sportiva, ho respirato la natura e cavalcato onde stupende ma non credo che la mia vita sia là. Le persone passano una vita troppo abitudinaria legata ai cicli del lavoro della casa e del weekend e io mi rompo terribilmente, se è pur vero che anche da noi la vita dei più è routinaria, quando sono in Italia riesco giorno per giorno a trovare un interesse, spesso anche una complicazione che mi mettono addosso l'energia del combattimento. In australia, purtroppo, a parte il tempo dedicato al fitness mi appiattisco e non riesco a trovare nulla che mi interessi davvero. Appena arrivata a Venezia ho toccato l'acqua sporca del canale, ho bevuto un ombra di bianco al bacaro sottocase e il vocio dei gondolieri e dei piloti dei mototopi mi pareva una musica. E poi i gatti, la zia, zio Dante e il fratellone mi mancavano troppo. Non voglio andar troppo oltre con queste riflessioni, è quasi natale e a me il Natale piace in ogni sua forma perfino negli addobbi più banali. 

Adesso un po' di resoconto famigliare visto che tutti son concordi nell'affibbiarlo a me.
Cominciamo dai mici
Balena è 13 kili portati con una eleganza incredibile e anche una agilità abbastanza sorprendente specie se sul tavolo c'è il tonno. Esserino è sugli 8 e mezzo, è ancora agilissimo e pare un gatto di 4 o 5 anni (ne hanno 11 a testa) purtroppo soffre di una sorta di asma che ogni 3-4 ore gli fa venire una specie di tosse soffocante, gli accertamenti hanno escluso cose gravi ma gli dobbiamo fare l'aerosol e se non funzionasse il lavaggio bronchiale, speriamo funzioni l'aerosol perché per il lavaggio dei bronchi va addormentato in anestesia.

La zia è sempre la solita giovanilissima snellissima attivissima, sforna, dolci, salati, fa sciarpe e maglioni e spesso continua coi lavoretti saltuari di sempre. A pescare non va quasi più però perché sente gli anni e il freddo delle notti passate in barca. Comunque la barca c'è ancora e zio dante la mantiene diligentemente.

Lo zio, dopo la morte del nonno Uliano e di Don Luigi ha perso un po' del proverbiale buonumore e combatte con dolori e bronchiti che lo tormentano. A fine estate ha fatto un capitombolo dalla sua mitica vespa e si è rotto un piede, una costola e la spalla sinistra. Ancora ha qualche problemuccio nei movimenti del braccio. Mi pare che gli manchi molto Livorno e il gruppo dei suoi amici di sempre, ma a dir suo, il bar Nado è diventato un po' un mortorio, sfido, i più giovani  (se si eccettuano i figli di Nara e Ampelio) erano lui e Dino Ciampi e ad oggi hanno 125 anni in due, immaginiamoci gli altri.....

Bobby sta benone, per la prima volta è totalmente e "convintamente" single e io son felice di non avere caciotte rossicce ed efelidose tra le "metaforiche" palle. A differenza di me lui starebbe bene in qualsiasi parte del mondo, dategli un libro e tra le ciminiere di porto marghera si sente come in vetta alle dolomiti. Ha il suo incarico di ricerca all' università e questo gli basta per ogni sua esigenza, buoni libri, qualche birra, e, se capita un po' di coscia cerea. Chi l'ammazza quello! Lo stress scansa bobby come i topi scansano i gatti, l'ansia nel suo vocabolario manca. Meno male che ci sono io a compensare!

Chi c'è rimasto da ricordare?
Ma certo il mitico Ito, 14 anni passati in strada! Finalmente ha messo la testa a posto e dorme nella cantina della vicina di Zio Dante, quella che abitava a lato della casa del nespolo dove nacquero i micetti. Tutte le comari concordano nel dire che appena sente la vespa di Dante, anche se è immerso nel sonno più profondo
salta in piedi e si presenta al cancello! Bel sodalizio il loro!

Due parole anche per Dino, non sta molto bene, le depressioni non curate o meglio curate ad alcool non danno buon esito, dorme molto, suona poco, si strascina fino al Bar, beve, ribeve, ribeve, non mangia e torna a letto. Forse a Natale viene, dice la zia,  ma credo che se non va a prenderlo  Dante la cosa presenti diversi ostacoli.

Bene ci volevano un po' di ciacole e mi sono sfogata! A prsetissimo e grazie alle amiche che hanno subito notato la presenza dei nuovi post dopo la lunga latitanza

Un abbraccio

DANI

martedì 13 dicembre 2016

fatevi i gatti vostri n 658 " il problema di Balena"

Oggi sono io Gatto Esserino a scrivere, domani ci saranno gli aggiornamenti su salute viaggi Ito ecc. dato che i nipoti sono arrivati tutti e due dalle terre vicine e lontane della perfida Albione. Anzitutto correggiamo la numerazione dei post, Balena, infatti ha pensato che dopo il n. 655 dovesse venire il 666 e si è affrettato a tracciare un quadro apocalittico con lo scrivente in forma di bestia selvaggia, ha quasi 11 anni ma non ha ancora imparato a scrivere e a far di conto e, per di più continua con i suoi incubi a base di sangue, ammazzamenti, punizioni del Gatto Eterno ecc. oggi gli ho posto un problema promettendo che, se dovesse risolverlo gli cederò la mia parte di tonno natalizio, se invece non ce la dovesse fare lui mi dovrà cedere solo una delle sue scatole Consorcio. E' un bel vantaggio quello che gli concedo ma mi sento quel buon tonno già in pancia mentre lui sembra gia accusare il mal di testa di fronte al problemino:

Se un gatto e mezzo mangiano una scatola e mezzo di tonno in un minuto e mezzo, quanti gatti ci vogliono per mangiare 60 scatolette in 30 minuti?
(che il Sinior Gato Eternisimo ci pensava Lui midesimo a cuesto velme che mi tormentava il ciervelo sendo che mezo gato no mania in cuanto no esiste mezo gato maniante eppoi bastava io solo a maniare anca ciento scatolete in mezora. ma tuti diciano che io no so fare i cunti)
 
aiutatelo perché è in crisi nera

Vostro Esserino

domenica 11 dicembre 2016

fatevi i gatti vostri n. 657 " grassie sinior Gato Eterno"

Grassie Sinior Gato Eternisimo

in fervente atesa del tuo giudissio pei  monstri del cane Angielo

tuo riverentisimo Gato Balena

sabato 10 dicembre 2016

fatevi i gatti vostri n. 656 "eco parire la bestia selvagia e ava il numaro seiseisei"


Avevano pasati sei mesi e nisuno di cuesta casa ava iscrito indel nostro bloghino sendo che Bobi non cierà più cuì e vendo li stramalediti nglesi fato la bressit eso Bobi non si moveva dala Ghiltera pe paura che li chiudevino luscio e no ci entrava più e anca Dani no aveva più venita dala Stralia sendo che forse si acopiava la ma noi si penza che era mellio di no e poi tornava un giorno o lantro. Cuindi cierimo io dito anche il Gato Banbino che ora mi metevano a faciere il preserpe viviente e l'orenda bestia che era Serino sendo che eso ava legiuta la pocalise e no si era mapiù ripilliato e sonia di esere eso il lanticrisito.
La mama umana vive ma ava la tose e la febre e il Babo Dante anche lava e tose  e riescie a bestemiare cola tose e poi da giunio li aveva capitato di tuto sendo che cuando era indato da babo Ito Gato aveva cascato dala vespa e si aveva roto una sampa di dietro una sampa davanti una costula e il capo così lui ava bestemiato dal loto di giunio insino ad ogi che la zia li ava dito: Basta Dante che ora è guasi natale e per dieci minuti pareva che era lui la bestia selvagia cuando lei  li ha dito così.
ora io finiva di iscribere sendo che insto benisimo e così sperva anche di voi e abiate fiducia nel gato banmbino che in un modo o in dun antro lui scriverà le storieline nata lissie.
Vonstro Gato Balena

mercoledì 8 giugno 2016

fatevi i gatti vostri n.655 de gattibus non est disputandum (resoconto di Dante)

Sulla superiorità intellettiva del gatto, capace di attuare piani che rispondono ad elementi complessi quali strategia e tattica ho davvero pochi dubbi. Molti pressappochisti attribuiscono all' istinto, a un behaviorismo, fatto di ripetizioni e di stimoli risposta, molti comportamenti animali ma, a mio modestissimo parere o non hanno mai osservato un gatto o non ci hanno capito una sega.
Sono in terra di maremma dove il mi babbo possedeva un piccolo orto a mezzo cola mi zia che anche lei orami è più di là che di qua. Considerato che ai futuri erdi di lei la terra sembrava dimolto bassa e soprattutto ingestibile perché stanno in Francia me l'hanno ceduta a un prezzo onesto, che per quanto onesto e fuori mercato m'ha messo parecchi pensieri viste le mi risorse, comunque ora l'orto è mio, ho buttato giù il castro del maiale, i pollai e l'altre robe che per fortuna il mi babbo aveva condonato e ora piano piano mi ci voglio costruire una casina di legno pe stacci magari col gatto quando capito quaggiù, sempre che sia io che il gatto ci s'arrivi, speriamo di sì....sul gatto ho fiducia.
Il gatto ovviamente è Ito che dopo una vita di lotte in strada e di democratica distrubuzione del frutto dele su palle, si gode i suoi 13 anni e passa nel medesimo spazio dove ebbe inizio tutta la saga che sfociò poi in questo blogghe.
Come ricorderete, dopo il definitivo addio alla casa del nespolo così detta perchè c'è ancora il nespolo sul cantone e poi perche mi ricordava quella dei Malavoglia che quanto a buco di culo (nel senso di fortuna) stavano parecchio peggio di me, con la variante che loro sortivano dalla penna di Verga e io dal buzzo dela mi povera mamma, stamattina coll' incisi faccio cacare, parto da un punto e la corrente del pensiero mi porta da nantra parte come l'acqua del mare quando ti butti a galla come un morto e pensi che è la situazione idilliaca coll' occhi volti al cielo e il culo e la groppa al fresco.Dunque dopo che la casa del nespolo fu lasciata e io mi fui trasferito in toto a Venezia, Ito resto nei sui medesimi posti, nutrito dalle mi vecchie vicine e sempre pronto a venimmi incontro quando arrivavo in bici o colla vespa vetusta e fatiscente ma ancora dal rombo sonoro.
L'altro giorno so venuto giù pe levare l'erbacce e vedere se l'ulivi promettevano bene e, ovviamente il primo passaggio l'ho fatto dal gatto ma lui un c'era e so andato via.
Ripasso la mattina dopo e Ito nisba. Allora ho cercato la vicina pe sapè se è vivoe se si faceva vedè e lei mi fa: o Dante il gatto c'era  ma è vecchiarello quando dorme ci mette un po' a svegliassi e poi lo sai anche te ha quella gamba che gli facesti inchiodawre dal vetrinario che gli dole e la trascica un po'
t'ha sentito ma fra scende da dov'era e arrivà ala strada...te eri digià belle e andato via.
Allora stamattina so ritornato per tempo cor un pezzo di chiaccia preso al forno. Così mi son detto mentre l'aspetto mi metto a sedè e mangio.
Ma un c'è stato bisogno, i gatti un so stùpiti anzi danno de punti all' omini e mentre io avevo architettato la mi strategia Ito s'era messo a dormì attravero al cancello in modo che lo vedessi e non andassi via. Come si fa a un volegli bene?

Bona giornata a Tutti

Dante

giovedì 2 giugno 2016

fatevi i gatti vostri n.654 " le lezioni di Dani "

 Dani, in Australia, si sta facendo strada  nel coaching for life. In pratica sta formandosi come allenatrice per aiutare le persone a star bene, alcuni travisano la cosa per una forma di psicologia spicciola ma in realtà si tratta di vere e proprie strategie comportamentali che possono cambiare l'atteggiamento di fronte al marasma quotidiano. La brava nipote ha trovato lavoro come insegnante di filosofia in un piccolo college privato, sta bene ed economicamente è autosufficiente ma in realtà credo che l' insegnamento le vada un po' stretto e poi dice che, pur con tutta la sua decadenza, l' Italia le manca molto. Intanto sta facendo una formazione appunto in coaching, speriamo che riesca convertirla in qualcosa di concreto. Al di là delle obiettive possibilità di trasformarla in un lavoro, il fatto di voler aiutare gli altri mi rende lo scopo assi più simpatico di quello di imparare a calcolare le fluttuazioni della Borsa Internazionale.


Ecco in 3 puntate alcuni suggerimenti che lei ha reperito in rete e, pertanto agli autori vanno tutti i meriti e riconoscimenti anche se presumo siano gente d'oltreoceano. Dani li  trova particolarmente efficaci per aiutarci a vivere meglio e allora why not?

Colgo l'occasione per ringraziare i fedelissimi per i commenti e le congratulazioni. Una mogliettina così mica la potevo far scappare, ormai io e i gatti siamo ultrasessantenni e qualcosa di fresco in casa ci vuole

un abbraccio

Dante
                                                L'arte di vivere   in 3 puntate
Parte 1 di 3: Amare la Vita nel Presente

Non pensare al risultato. Uno dei cambiamenti più grandi che tu possa fare è smettere di provare a controllare l'esito di ogni situazione. Ricorda una cosa: puoi avere un controllo assoluto solo sulla tua reazione nelle diverse circostanze. Infatti, raramente (o mai) puoi esercitare il controllo sulla situazione stessa. La necessità di farlo si radica nella paura; quando agisci mosso dal timore, non sarai affatto capace di amare la vita.
Se rinunciassi all'esigenza di controllare il risultato di una certa situazione, chiediti di che cosa avresti paura. Per esempio, se la tua ragazza dimentica di comprare il vino per un evento importante e pensi che questo possa rovinare la serata, metti in discussione questo timore. Sarebbe davvero così negativo l'esito? Magari sarà il tuo atteggiamento a rovinare effettivamente la serata, non la mancanza di vino.
Altro esempio. Se hai intrapreso da poco una nuova relazione (o vorresti coltivarne una), puoi sicuramente pianificare in anticipo per definire la direzione che vorresti darle, a patto però di dimostrarti aperto qualora non andasse invece come previsto.
Ancora un altro esempio. Se hai un problema di salute (o di altro tipo), non serbare una rabbia costante nei confronti della situazione. Invece, ricorda che non puoi controllarla (anche se puoi fare qualcosa per migliorarla o peggiorarla), hai solo il potere di controllare il tuo atteggiamento al riguardo.
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Sii flessibile. Questo non significa fare i salti mortali come se niente fosse, vuol invece dire che devi essere aperto di fronte a diverse possibilità. Questo passaggio si ricollega al precedente, ovvero imparare ad abbandonare l'esigenza di controllare tutto. Infatti, se non affronti la vita con una certa flessibilità e non ti adatti alla piega che prendono le circostanze, prima o poi finirai per scontrarti con una difficoltà che ti spezzerà .
Metti in discussione i tuoi pensieri e le tue parole. Analizza quello che pensi e dici – specialmente se questo ha a che vedere con il motivo per cui non puoi fare qualcosa. Inizierai a capire in quali ambiti hai una mentalità chiusa e dimostri comportamenti più rigidi, quindi sarai in grado di lavorare per smussare questi spigoli.
Cambia la tua routine. Non devi apportare grossi cambiamenti, ma fare qualcosa di diverso ogni giorno ti aiuta a mantenerti in equilibrio. Basta un'azione semplice, come percorrere una strada inconsueta per andare al lavoro o prendere occasionalmente un caffè in un bar nuovo.
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Affronta i tuoi problemi. Tutti ne hanno, grandi o piccoli che siano. Ignorarli o evitarli non farebbe che ingigantirli, e arriverà il momento in cui prenderanno possesso della tua vita. Non devi far fronte a tutte le difficoltà in una volta sola. Tuttavia, affrontarle non appena compaiono, invece di aspettare, ti aiuterà ad amare la vita a lungo termine, perché non si accumuleranno.
Invece di concentrarti sulle difficoltà, impegnati per trovare una soluzione. Per esempio, se hai incomprensioni con un coinquilino, soffermati su quello che dovete fare entrambi affinché la convivenza funzioni, non ossessionarti a causa del problema e non lasciare che si inasprisca.
Chiediti se quello che definisci un problema lo è davvero. A volte puoi ingigantire una piccola difficoltà nella tua mente senza nemmeno capire il perché. Per esempio, se fare telefonate ti rende ansioso, interrogati sulla ragione per cui ti succede. Obbligarti a individuare il motivo di un problema che sembra insensato può effettivamente aiutarti a liberarti dell'ansia che gira intorno a questa difficoltà: capirai che esiste solo nella tua testa.
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Prenditi una pausa. A volte quello che più ti serve per ritrovare le energie perdute e amare la vita è staccare la spina da tutto. Questo significa concederti del tempo per coccolarti, o semplicemente offrirti un meritato riposo.
Fai un bagno caldo e ascolta un audiolibro o della musica, così la mente non si soffermerà su tutte quelle situazioni che potrebbero preoccuparti.
Ogni tanto, concediti la possibilità di sognare a occhi aperti e basta. Magari tutti i giorni prendi l'autobus per andare a scuola o al lavoro: approfitta di questo momento per estraniarti e dare libero sfogo all'immaginazione. Questo è importante per la tua salute e produttività in generale.
Fai qualcosa di divertente. Può essere un'attività qualsiasi, grande o piccola (da leggere un libro che ami ad andare in vacanza), a patto che ti permetta di prenderti una pausa da tutto.

domenica 29 maggio 2016

Nummero Ispeciale: diecimo niversario che si era nati Me e Serino e Arturina, Aniellone e Aniellino

Gli lasciamo scrivere solo il titolo al Gatto Balena perché non studia più da tempo dato che gli è stata conferita, a dir suo "l'aurea  ho nobis gatua". Da ieri sera smania e si pavoneggia e si lecca e si alza di continuo per vedere se c'è la scatolona del tonno sul tavolo. Ormai da 10 anni festeggia così.
E' ancora bello e maestoso nonostante i suoi 13 kg.


 Esserino si mantiene in forma ma è tra gli 8 e i 9. Eccolo come sempre curioso e in posizione aerea tra i vari oggetti del bazar casalingo




Ito lo abbiamo visto di recente è vivo e vegeto e si gode la pensione passando molto tempo in poltrona dalla vicina della casa del nespolo che dal 2009 (quando Dante lasciò la casa del mare ) lo nutre dandoci notizie delle sue presenze e delle sue latitanze.


Sono mesi che non scriviamo, col lavoro è durissima e più aumentano le promesse del chicchierone conterraneo di Dante più qui aumentano i casini. Purtroppo dopo la scomparsa di Don Luigi e Uliano il gruppo di Livorno ha subito altre predite, drammatiche e soprattutto impreviste. Ma non è argomento per una giornata di gioia.

A proposito, per dare ai mici il conforto di una vera famiglia, io e Dante ci siamo sposati, roba semplice da poveracci  ma nello stesso ufficio  sul Canal Grande dove si sposarono  George Clooney e Amal



e con fedi di cipolla fritta per sancire la promessa.


Un caro saluto a Tutti e la speranza che un rientro dei nipoti, prospettato ma sempre procrastinato possa mantenere in vita queste paginette che, in ogni caso son state e sono parte del nostro quotidiano

a presto Holly

venerdì 8 gennaio 2016

fatevi i gatti vostri n. 653 " ma cosa abbiamo seminato per meritarci questo ?"

Rigiratevi nelle tombe nonni dalle facce fiere e incazzate ma con gli occhi sognanti!!! Rigiratevi pure tanto qualcuno dirà che è perchè state risuscitando e ciò  è effetto della lungimiranza del governo che con una nuova misura  sta tagliando qualcosina  ai vivi per per riportare in vita miliardi di morti  con i contributi dei quali si pagherà chi deve andare in pensione. 
Eh no Non bisogna spingere il successo, arriva come conseguenza della saggezza politica dei nostri!
e mi pemetto di parafrasare:
 non bisogna neppure spingere su-cesso dato che ogni  quotidiano proclama.... mi fa cacare!

DANTE inferno quotidiano  stanza stretta

giovedì 7 gennaio 2016

fatevi i gatti vostri n.652 " Auscultate il pusso dela bensina "

Sendo che eso sio ansi sinior Babo Babisimo Dantisimo che annoi ci potarva il pessie sendo uncue che Eso ciava da faciere e instava faciendo il saco cole robe pe indare in dela sardinia a pilliarmi le sardine o i suldini pel tono o mellio le sardinie e il tono! che io ava fame! e tuto aveva finito in cuesta poverisima e dirilitisima casucia alora IO! sendo di quore manianimo, ansi MANIO sendo che se serino sentiscie il pluale vole maniare anca eso.... sendo tuto cuesto fava io il posto di ogi in vecie del Babo Dantisimo che io lo vollio bene allui che mi protava le sardinie dala sardinia e il tono con sorcio!

Bene diamo a a Balena una mano perché lo sforzo esplicativo gli avrà causato un calo energetico e una conseguente botta di fame allucinante.

Zio Dante ha un lavoruccio di 3 gg. in Sardegna e noi,tanto per deliziarVi con qualcosa  che si adatti alla fruizione in un tempo umidiccio in cui si sta bene accanto alla stufa con gli occhi socchiusi e un buon bicchiere di rosso a portata di mano, accediamo al suo personalissimo archivio audio e Vi mettiamo a disposizione un bel brano da ascoltare. 
Come dichiarerà l'annunciatrice,  al termine di una lettura assai professionale e con audio perfetto, il pezzo è anche scaricabile sul dominio della medesima emittente ma.... vallo a trovare!? I cervelli statoassistiti hanno creato un sistema tanto farragginoso da far perdere di coraggio anche gli ascoltatori più caparbi.
Come sapete zio Dante è un grande ascoltatore della radio e, quando può, attacca un cavetto audio e registra tutto ciò che pare carino da conservare. Questo pezzo faceva parte di una serie messa in onda sulla terza retee anche a noi è piaciuto parecchio, pochi minuti di un pezzo singolare che merita sia per il contenuto sia per la lettura!

Un abbraccio 
Dani

eccolo:

domenica 3 gennaio 2016

fatevi i gatti vostri n.651 " l'agendina del sessanta legge Dante"

Zio Dante si scusa perché di questi tempi è un po' afono ma il raccontino dell' agendina non avrebbe potuto pubblicarlo in maniera diversa. 
I tablet non li sa usare e abbiamo solo i mezzi tecnici di mio fratello che sono complicati anche per me. Coi suggerimenti dello zio ho creato, alla meglio, un filmato che mostra molte immagini del 1960 e un  sottofondo sonoro nel quale lui ci racconta questa storia vera che  ha colpito molto anche me e Bobby.
 Siamo in viaggio di ritorno a Venezia e scrivo col telefonino, spero di azzeccare i collegamenti perchè tutto risulti al meglio.
Un abbraccio agli amici che vedo  sempre presenti, Grazie! 
Se avete interesse ad accedere agli audiolibri audioteca di Esserino (mi rivolgo in particolare ad Elenamaria che aveva mostrato di gradirli molto) fateci avere la vostra e mail invianola  a esserinoebalena@email.it 
o, se non avete problemi di privacy,anche usando i commenti al post.
Un abbraccio a nome di tutti

Dani

ecco l'audio (alzate il volume o ascoltate in cuffia perché la registrazione è venuta bassa)