martedì 31 luglio 2018

fatevi i gatti vostri n. 1047 " Trilussata del mattino"

Come sapete, nonostante sia livornesissimo ho trascorso quasi un decennio a Roma un periodo che non racconto troppo volentieri perché vari rovesci di fortuna mi portarono a vivere in Via Marsala dentro a uno scatolone di cartone e mi ci volle la pisciata di Holly addosso per tirarmi fuori da quel tunnel.  Ci sono stati anche momenti belli però e tra questi ricordo la frequentazione delle  trattorie romane. Non faccio nomi per non fare pubblicità impropria ma in una in particolare dalle parti di Trastevere credo si ricordino ancora di me che ero ospite quasi quotidiano (sempre del periodo aureo parlo). Proprio lì s'era diffuso il vezzo delle Trilussate. Si trattava di comporre al braccio, per lo più sonetti nello stile di Trilussa vergarli su un tovagliolo di carta  e  attaccarli al  muro. Tanti ne composi e dei più non riesco a ricordare granché ma ho sempre pensato che il romanesco si presti particolarmente alla rima arguta o a quella satirica. Proprio stamattina Holly m'ha fatto riflettere su quali siano i motivi portanti dell' esistenza di tanta gente. Nello stesso istante stavo leggendo qualcosa sui gufi. Così di botto m'è venuta l'ispirazione e l'ho vergata su un pezzettino di carta che di seguito ricopio.

Dante



Coreva la formica
e insu la testa
areggeva un gran pezzo de mollica

mentre sotto la soma
er bon somaro
sbuffava a fianco all' omo paro paro

er picchio petulante martellava
un albero e frattanto interpellava
un gufo appollaiato lì vicino:

A messer Gù
certo che fai pochino
è facile accuattasse e magnà a ufo

Sarà... rispose er Gufo
ma er somaro  pensa solo a portà
la soma sua, mentre che la formica
è ntrata n fissa co quella mollica

tu stesso Picchierello nun te stai
fermo per  un istante
e a tutti pari
un automa dar becco martellante

io invece c'ho un gravame assai importante
sembra che fisso er voto questo è vero
ma invece fo no sforzo alucinante
oppresso dar gran peso der pensiero

lunedì 30 luglio 2018

fatevi i gatti vostri n. 1046 "quel romanticone del Ciampi"

S'era al barre stasera, verso le 9 io e Dino. Ora che Dante e Holly so andati via è scesa un poina di malinconia su un'estate già moscia di per sé. I clienti so meno der solito e la vocazione del Bar Nado non è certo turistica. Da quando ha avuto l'embolia Dino beve poco e poi aver visto Dante in una forma incredibile, dimagrito di guasi 17 chili, che va in bici  co Holly in girate lunghissime,   che nota per 5 kilometri al giorno e cor un fisico che a 100 metri ni si danno i su migliori 25anni l'ha lievemente convinto a dassi na regolata anche lui anche se commenta amaramente:

"Dé un si possano fa paragoni, Dantino lo sai com'è! Pe lui le sfide mpossibili so come r pane, a lui basta spostagli l'assicella e lui sarterebbe sempre più arto, è nato cor senso dela sfida. Uno di vesti giorni arriverà cr un peso da tre chili attaccato ar pisello così batterà ir mito de negri"
"E te?:"
"A me de negri m'importa na sega"
"No intendevo te che programmi hai?"
" io no io i programmi un mi garbano nemmeno quelli in tivvù, so nato sfavato (stanco e leggermente depresso). Nela vita ho fatto solo le cose che mi riescivano bene:
beve e sonà."
"Hai avuto anche una bellissima donna come Costanza e piano piano l'hai lascita andare via."
"Eh già è da Natale che un la sento, non m'ha chiamato neppure quando stavo per morì"
"Dé caata che un sei artro mica cià la sfera di cristallo leilì e io non l'ho avvertita perché un sapevo se ti faceva piacere".
"Dé ma ir blogghe un l'avrà mai letto in quei giorni?"
"Magari gli mette tristezza e non lo legge per non soffrire noi donne siamo strane a volte."
"Eh mica poco."
"Scrivini te allora"
"SEEE meglio! E che ni scrivo na letterina d'amore?."
"Povero stronzo ti sembra di abbassatti troppo a dinni du parole belle?"
"No è che un l'ho mai fatto, un sono ir tipo io garbavo ale donne proprio perché un le cacavo co dante s'era all' opposto lui se ni garbava una era capache di mettesi a caminà sur mare a testa ingiù tenendosi sule mani e dinni: com'è bella la tu topa vista dar basso, io mi giravo di là, fumavo, bevevo sonavo da solo e loro arrivavano come le mosche sula merda"
"allora dedicani na canzone ar piano no? Poi gniene mando io."
"Dé ma un saprei che fanni".
"penza se c'è na canzone che pole riflette in quarche modo le tu sensazioni riguardo ala tu storia con lei oppure a come l'hai conosciuta, amata, mica te lo posso dì io che ero una bimba all' epoca.
Intanto che anno era?"
"Mi pare l' 84"
"E un pezzo bello dell' 84 che le piaceva un ce l'hai?"
"Seee andava di moda quelle caate di ramazzotti e io velle nemmeno le faccio pe principio bada."
"E quarcosa che canticchiasse lei?"
"Lo sai che c'è davvero una! Era vella di Paoli, leilì la canticchiava anche n tedesco."
"e allora fagnene"
"si ma è monotonina ar piano e basta magari col sax"
"Sama cià uno in questi giorni lasciamogli fa i recuperi che da un anno un batteva chiodo anche leilì. Se te la ricordi  cantaniene te no? Visto che un canti mai sarebbe anche na cosa particolare pe lei"
"Ma un so cantà"
"Dé r maestro Ciampi che un sa cantà"
"Giuro so ntonato ma un' ho una voce bella, sapé sonà un vor dì sapé anche cantà e viceversa"
"Prova dai"
S'è un pochino addolcito da quando s'è sarcato a buodiulo e si mette ar piano io e lui soli sennò cola gente un canterebbe.
Ci prova e ni viene tarmente bene che lasci la registrazione già così in prima battuta. Tra l'altro la su voce un'è per niente brutta ed è bello sentirlo così naturale che canta come se fosse alo specchio a fassi la barba.

Speriamo che Costanza ci legga e gradisca se mi sente riceva un bacione anche da me insieme all'abbraccio che mando a tutti i lettori
Zanza

domenica 29 luglio 2018

fatevi i gatti vostri n. 1045 "s'entra in 65"

No non siamo andati in discoteca

 
il calendarietto da scrivania di Dante segnava come sempre la data aggiornata da lui appena sveglio e io che sto già soffocando nell' afa veneziana (siemo rientrati ieri) mentreaccarezzo Balena ed Esserino sul terrazzone di casa dove ho portato una poltroncina e il mio pc, vecchissimo ma piccolo per fortuna,

mi sto divertendo a vedere fatti storici accaduti oggi come ad esempio

 

o qualcosa di più cruento :

29 luglio 1900 Gaetano Bresci uccide re Umberto I

Muore a Monza re Umberto I di Savoia. Gli ha sparato l’anarchico Gaetano Bresci mentre il monarca rientrava alla sua residenza locale dopo avere assistito a un saggio ginnico. I carabinieri catturano il regicida e devono proteggerlo dalla folla che vuole linciarlo.


o di questo  
29 luglio

 Dante, intanto, per dimostrarmi che è impossibile tirare a un piccione ( e poi perché si dovrebbe uccidere un piccione?) e prendere un uomo su una scala, ha messo sulla diagonale del terrazzo un bersaglio di 8 cm di lato e dato che il nostro terrazzo  è quasi 500 mq riesce a ottenere una linea di tiro di oltre 50 metri). Ha la sua vecchia Diana, ricordo delle delinquentate giovanili con Dino,  che tuttavia ha regolarmente denunciato in aggiunta ai fucili ereditati da Uliano.
In effetti se con un una carabina ad aria compressa di oltre 50 anni fa si mettono quasi tutti i colpi al centro è difficile pensare che con le sofisticate e perfette armi di oggi si possano fare errori tanto grossolani. Ovviamente Dante ha schermato lateralmente il bersaglio con sue vecchie porte di legno in modo sa non avere rimbalzi sui muri ma l'errore dovrebbe comunque essere madornale. Conclusione secondo me: hanno fatto apposta tutti gli otto che hanno preso a bersaglio gli immigrati.
Quindi sarei per la galera immediata




 Ecco infine una ricorrenza che mi piace un sacco



e infine ma credo ve lo siate immaginati da un po',

lo stesso giorno della pubblicazione di Tolkien, in casa Davini Diversi a Livorno, 29 luglio 1954 ore 11,30
veniva al mondo Dante, presentandosi  con una bestemmia piccina piccina da confondersi con i primi vagiti, tanto che il suo babbo chiese alla mamma:
"piange 'r bimbo?"

e lei rispose: 
"no ha detto ioboia si stava meglio dentro!"

"S'entra in 65" esclama Dante mentre ripone la carabina e bacia me sul collo mentre afferra le collottolone dei mici.

Auguri marito

Holly

venerdì 27 luglio 2018

fatevi i gatti vostri n 1044 " Sic transit Gloria Mundi"

Ci ha lasciati Marchionne. 

Sentirò un senso di colpa ogni volta che more un operaio e non gli dedicherò du righe come fo oggi per lui.

Mi dispiace o non me ne importa una sega? Mi sono interrogato  in proposito stamattina mentre, in barca, assaporavo il bacio della brezza salmastra e la carezza del primo sole. Holly dormiva regalandomi lo spettacolo dalla straordinaria bellezza  di chi apprezza il riposo e vi si abbandona. 
Mentre lasciavo scorrere l'acqua fresca tra le dita abbandonando il braccio fuori bordo mentre la barca filava piano verso Torre Mozza, mi sono ricordato di ringraziare il Gatto Eterno per il gran culo toccatomi in sorte. Non quello di vivere no, non so nemmeno se ci sarò domattina ma di avere avuto fin da bimbo un amore viscerale per le cose che la maggior parte dei miei coetanei consideravano ovvie o banali: Le zampette di un ragno, lo sguardo ipnotico di un gatto, il calore del sole, il gusto dell' acqua salata e il solletico della rena tra i diti dei piedi. Queste cose non  te le danno gli altri,  come i soldi e il successo e pensavo a un motto latino che al liceo mi era piaciuto tanto

SIC TRANSIT GLORIA MUNDI

ringrazio Sergio Marchionne per avermelo fatto tornare a mente e foss'anche solo per questo gli auguro un sereno viaggio nell' ardilà de' gatti, se poi oltre a essere un grande manager non fosse stato proprio un modello di virtù  di equità o di democrazia vol dire che lo metteranno vicino al monte dela sabbietta dove vanno a pisciare i Santi Gatti.

giovedì 26 luglio 2018

fatevi i gatti vostri n. 1043 " tutte le suppe del Gato Balena"

Cogliamo l'occasione della richiesta rivoltaci dalla cara amica Murasaki per postare non tanto delle ricette per la zuppa di pesce, le si trovano ovunque, ma le vere dritte per fare un ottimo cacciucco alla Livornese o un brodetto alla Veneziana.
Iniziamo dal cacciucco ricetta e tecnica sono fornite da Nara ma fanno parte della tradizione labronica più antica, a Livorno lo si chiama il cacciucco di Calafuria.
Cacciucco alla livornese (quello vero)

ingredienti per 4 persone
500 gr. di polpi di scoglio
500 gr. di calamari o seppie
300 gr. di cicale di mare, mazzancolli, scampi etc
300 gr. di palombo o nocciolo
200 gr. di pesce da minestra (scorfani, spallotti, tracina)

12 cozze se poi so 11 o 13 è eguale

500 gr. di pomodori ben maturi
un cucchiaio di conserva
1 bicchiere di olio
1 bicchiere di vino rosso

aglio
peperoncino
cipolla
sedano
salvia 

8 fette di pane raffermo


In un grande tegame mettere la metà dell'olio con due spicchi di aglio, la salvia e il peperoncino e appena l'aglio e' imbiondito metteteci, bello grondante il polpo battuto e tagliato a pezzetti e fatelo cuocere lentamente. aggiungete dopo una ventina di minuti le seppie ed i calamari <(anch'essi naturalmente puliti, lavati e tagliati) e continuate la cottura aggiungendo dopo un po' il vino e quindi la conserva di pomodoro in attesa di aggiungerci quello che sta cuocendo nell'altro tegame. infatti contemporaneamente in un altro recipiente piu' piccolo metterete la cipolla, il sedano e l'aglio tutto tagliato grossolanamente con il restante olio e dopo averlo  leggermente soffritto aggiungerete i pesci da minestra, il pomodoro e un po' di acqua. lo farete bollire per circa venti minuti quindi lo passerete con il passatutto fine nel tegame grande. qui quando i molluschi saranno quasi cotti, metterete a cuocere il pesce a taglio, i crostacei e infine i frutti di mare (naturalmente il tutto ben pulito e lavato) arrostite il pane, strusciatelo con l'aglio e servitelo in fondo a grandi paitti fondi o scodelle. Nara lo serve nella zuppiera.

Dato che talune cose della tecnica paiono ovvie mettiamo la ricetta del brodetto veneziano che dal cacciucco si distanzia ma non troppo.
Le dritte di Holly che non lo mangia ma lo cucina benissimo possono servire per ogni tipo di zuppa di pesce

Broeto alla Venexiana
Il broeto o brodetto alla Venessiana  è una preparazione a base di pesce povero. Si fa con merluzzo, gallinella o paranza di piccola dimensione. Per quanto le ricette di zuppa di pesce cambino da regione a regione si può dire che le origini siano comuni: la zuppa veniva preparata con il pesce invenduto o di scarsa qualità o perché di dimensioni troppo piccole. Di fatto anche il brodetto  nasce come piatto di recupero ed è a base di pesci di piccola pezzatura o comunque di pesci di grande dimensione ma con mercato limitato, in questo secondo caso i pesci vengono tagliati a pezzi più piccoli. Potete scegliere di aggiungere crostacei e molluschi freschissimi a seconda dei gusti. Il brodetto ha come base un soffritto e poco peperoncino, ricordate di sfumare con un vino bianco semplice,che abbia un profumo dolce ma non copra il sapore del pesce. Aggiungete pomodori o se preferite un cucchiaino di doppio concentrato di pomodoro. Le variazioni di questa zuppa sono molteplici, a seconda del pesce scelto la zuppa cambia di sapore. È essenziale in qualsiasi caso rispettare i tempi di cottura di ciascuna tipologia di pesce, cuocete separatamente i molluschi, i gusci e i pesci. Si può servire il brodetto accompagnato da fette di polenta abbrustolita o da fette di pane casereccio insaporite con poco olio e qualche erba secca.

Pulite le cozze con una paglietta o la lama di un coltello, togliete le barbe e tenete da parte. Battete le vongole sul piano per verificarne l'integrità, versate le vongole intatte in una ciotola con abbondante acqua fredda leggermente salata: in questo modo eliminerete il residuo di sabbia. Lasciatele in acqua per almeno 2 ore. Pulite il pesce eliminando le squame, le interiora, le pinne e le branchie. In una pentola dai bordi alti scaldate un paio di cucchiai di olio e versate il soffritto a base di carota, cipolla e sedano e tostate il pesce coi gamberi, scampi e cicale fino a farli dorare. Sfumate con il vino bianco e lasciate evaporare l'alcol.

Unite i pomodori a pezzi e abbassate la fiamma. Versate 2 litri di acqua, mezzo limone e le foglie di alloro, portate a bollore. Lasciate ridurre a metà il fumetto di pesce, una volta ottenuto un brodo denso tirate fuori il pesce. Filtrate il brodo con un colino a maglie strette. Eliminate le lische, le teste e la pelle dal pesce; le teste e i carapaci dai crostacei. Passate la polpa di pesce e crostacei con un passaverdure a maglie larghe. Potete tenere da parte poco pesce intero, preferite le cicale o i  gamberi. Tenete da parte la purea di pesce.

In un tegame basso e largo fate dorare dolcemente l’aglio intero o tritato finemente, il peperoncino e unite i moscardini. Sfumate con vino bianco e fate cuocere 5 minuti. Salate e spegnete.

    In una pentola a parte fate aprire le cozze e le vongole senza aggiungere né olio né vino. Una volta aperte aggiungetele al brodo, unite i moscardini e il pesce.

Servite caldo con pane o con crostini di polenta gialla abbrustoliti.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE
Merluzzo 300 g
Gallinella 300 g
Moscardini 500 g
Gamberi 200
Scampi 200 g
Canoce (Canocchie) 100
Caparossoli (Vongole) 250 g
Cape 'onghe (Cozze) 250 g
sèlino (Sedano) 1 gambo
Carote 1
Pomodori 10
limon (Limone) 1
AjoAglio 1 spicchio
Segoa (Cipolle bianche) 1
oraro (Alloro) 2 foglie
Ogio bon (Olio extravergine di oliva) Quanto basta
Vin bianco Vino bianco 200 ml
Pevere (Pepe) Quanto basta



infine la ricetta del bighellone quella che usa Zanza quando non pesce fresco e deve preparare lei Se volete ascoltare il consiglio di Nara e Holly il primo esperimento fatelo col surgelato poi via via che pigliate la mano
passate al pesce fresco.

Zuppa di pesce der Bighellone

Far scongelare il pesce per zuppa in acqua e sale quando è completamente scongelato sciacquarlo abbondantemente con acqua corrente e metterlo in uno scolapasta mettere le cozze e le vongole in un recipiente pieno di acqua con una manciata di sale e lasciarle spurgare per 1 ora sciacquare e mettere le vongole in una padella pulire le cozze con una retina e metterle nella padella con le vongole coprire e farle aprire a fiamma alta filtrare il liquido che si è formato e metterlo da parte in un tegame far soffriggere gli spicchi di aglio in abbondante olio extravergine di oliva con il peperoncino togliere l’aglio e versarci il pesce scongelato ed i gamberoni e farlo insaporire sfumare con il vino bianco e quando è del tutto evaporato aggiungere la passata di pomodoro versare le cozze e le vongole con il liquido di cottura dare una macinata di pepe nero assaggiare e se necessario mettere del sale continuare la cottura per 30 minuti circa abbrustolire in un padellino o in forno il pane raffermo tritare il prezzemolo mettere nei piatti le fette di pane e versarci sopra la zuppa di pesce cospargere con abbondante prezzemolo tritato



1 kg Pesce Per Zuppa Surgelato  che si a Findus Orogel Pan fa la stessa
2 spicchi Aglio
100 g Passata Di Pomodoro
1 mazzetto Prezzemolo
500 g Cozze E Vongole
q.b. Olio Extravergine D’oliva
Peperoncino
q.b. Sale
q.b. Pepe Nero
½ bicchiere Vino Bianco
q.b. Pane Raffermo
4 Gamberoni Surgelati

Bon appetito

Dante


martedì 24 luglio 2018

fatevi i gatti vostri n. 1042 "le tigri di mompracem"

Abbiamo ribattezzato così tutti i piccoli amici di Holly dato che sono accumunati dal fatto di essere tutti e tre tigrati.

Cominciamo con Jamal un bellissimo micio che è stato adottato da un intero bar. Ha una sua casetta di plastica con porticina e tetto rosso.
Ogni mattina dopo aver governato Ito(in quest'area toscana dar da mangiare agli animali si dice "governare") ed essere rimasta ad amoreggiare con lui una mezz'ora. Holly torna al magazzino di Dante per mettersi in costume e predisporsi a un meritato riposino sul mare. Sulla via del ritorno c'è il gatto Jamal che l'aspetta. Jamal è identico a Balena da giovanissimo, stesso matello e simile espressione facciale ma taglia decisamente contenuta.

Poi finalmente un po' di spiaggia. Holly vive sull'acqua da sempre ma in pratica raramente si concede il piacere della balnezione in senso di vacanza a non fare un cazzo sulla spiaggia.
Dato che non possono permettersi il costo di ombrellone e sdraio in uno dei tanti bagni (stabilimenti balneari) Dante al mattino presto pianta l' ombrellone e piazza i lettini sulla spiaggia libera.
Qui Holly che se la gode, è tanto nera che persino i negri dediti al commercio ambulante le si rivolgono in lingua nera e restano stupiti quando lei risponde in veneziano. Qualcuno ha persino dubitato che sia una figlia d'africa che se la tira un po' troppo.

Verso mezzogiorno è ora di fare un po' di spesa, all' hard discount 8quello passa il convento) Holly è attesa da Nils Una micetta stupenda, tigrata che dopo aver mangiato anche lei, le si avvingia all' avambraccio lottando con tenacia.

Quando il sole comincia ad essere troppo forte, si torna all' orto di Dante, sia per farsi una doccia con l'acqua del pozzo sia per lasciare le bici. 
Qui in mezzo alla strada c'è Birillo, la terza tigre che l'attende.

Poi alla sera finalmente, disfatta ma con gli occhi gioiosi Holly sbarca con Dante al Bar Nado dove l'aspetta una cena come si deve e la musica che allieta tutte le nostre serate.
Spesso l'abbiamo trattata quasi come una fatina complementare alle vite di Dante, Dani e Bobby ma adesso che la conosco meglio ne capisco le mille doti e la grande bontà che la lega ai mici.
L'abbiamo proposta come nostra candidata per il "gatto d'oro" che viene assegnato a Livorno alla gattara più carina presente sul territorio.
 le foto sono di Dante la trascrizione del resoconto mia

Zanza.