domenica 29 agosto 2021

fatevi i gatti vostri 1886 " Speciale musica" La Nado Sconvort Bende presenta.

Dante. in estate, s'è mosso poco ma per quel poco non ha certo disertato i vecchi amici. Mancandogli l' appuntamento con Ito, che oramai lo guarda sereno da lassù nzieme al gatto Esserino. ha preferito lo scoglio labronico alla rena bollente e alle carni scosciate di Follonica. Così ha fatto la spola tra Calafuria e il barre. 

A giorni dovrebbe rientrare a Venezia per dare il cambio a Holly che si è sciroppata calura e gatti anche se è stata alleggerita nella fatica da Bobby. Il buon nipote, infatti, dopo mesi e mesi di esilio oxfordiano, ha deciso di passare l' agosto nella natìa Venezia.

La presenza di Dante al barre ha anche ravvivato le ambizioni musicali del nostro gruppo. Pel su compleanno gli si erano regalate du armoniche nove 





e soprattuto un microfano come si deve. Non che il suo ricavato da un fanale di bici non andasse bene ma non si poteva regolare bene coll' amplificatori e così, sebbene fosse efficiente per le sonate in solitaria, quando sonava in gruppo  capitava che  prendesse toni troppo alti distorcendo e coprendo gli altri oppure rimanesse troppo in sordina il tutto con forte funzione evocativa pe le bestemmie del Ciampi.

Ecco due bei pezzi nei quali, oltre a lui coll' inseparabile armonica, stavolta amplificata per benino, partecipano Dino, con organo e chitarra, r mi babbo ala batteria e George Dalton che interviene con perfetti ricami vocali, del resto se un lo sa lui l' americano chi lo deve sapé? George guida anche il  sottofondo col nostro coro  dall' inglese incerto ma dar volume robusto, 

Aim e biliva è il primo pezzo reso immortale  in Italia da Caterina Caselli


 


e seiv de last denz fo mi il secondo, in italiano ce lo fecero conosce i Rokes cola incredibile voce di Shel Shapiro che ala mi mamma Nara garbava di brutto ma poi dovendo sceglie si orientò sur prodotto nostrano e pigliò r mi babbo Ampelio.


 

Bon ascorto


Zanza

martedì 24 agosto 2021

fatevi i gatti vostri 1885: Speciale Agosto "Il ritorno del Pastis Damì" ovvero Dani e Zanza in vacanza."

 Avessi aspettato quarche artro giorno avrei fatto un mese pieno di ferie dal blogghe ma mi sembrava troppo, così contentiamoci di questo lungo stacco che ha coinciso anche cor un certo riposo dal lavoro.

Vi racconto com'è andata: Intanto per mia grandissima anzi incommensurabile gioia Dani si è presa una mesata di ferie ed è ancora qui da me. Era tanto che un ci si concedeva un bel tocco di cameratismo e quando l' ho vista arrivare cor su zaino enorme ho capito che va bene la barca, va bene i traslochi le conzegne e tutto quer che si vole ma c'è un momento che bisogna fa r bagno in un mare serio e allora un c'è niente di meglio che Livorno er su Tirreno.

Visto che io di barre ero piena infino all' occhi la mi mamma m' ha suggerito: " O perché care le mi bimbe, o perché voi due un vi levate dale palle pe na diecinaia di giorni e poi magari quando tornate ci date ir cambio a me e er tu babbo che magari anche na settimana sola di stacco si farebe dimorto volentieri?"

La mattina dopo s'era sur traghetto pe la Corzica. S'era proposto di venì anche  anche ale trombanti e a Samatta ma sturtima è fissata coi francesi che si sciacquano le palle er gigi cor profumo invece che coll' acqua er sapone, mentre Federica e Marina o se preferite Tromba Daria e Tromba Marina avevan dei ricordi corsici che  a lorolì un gli piaceven punto.

Marti ci s'era fidanzata con Bobby e ancora sta storia se la strascica dietro e anderà avanti pe chissà quanto. Fede aveva sperimentato le varie forme di briachezza e d' infedeltà del vecchio George Dalton e sebbene un abbia esitato a rendegli corna ramificate  con interessi abbondanti e ci si sia poi rimessa nzieme come fa da diec' anni a sta parte, un gli faceva voglia di andà in posti troppo rievocativi. Cos' anche le trombanti so andate in terra di Francia  a caccia di piselli sciacquati colo Scianelle numero cinque.

Io e Dani s' ha una simbiosi speciale e ci siamo dette subito: "Un ci mettiamo obbiettivi ner capo. Si va lì si nòta, si piglia r sole e se si trovano du ragazzotti ci si ruzza un pochino, però siamo d'accordo che  se se ne adocchiasse uno solo, allora  si lascia pèrde. Difatti unè ir caso di  sciupassi la vacanza perché una magari  rimedia n' avventurina agostana e l' altra  restà n bianco".

Pe l' occasione Dante ci aveva prestato la su vespa rimessa tutta a novo un par d' anni fa. La raccomandazione era stata:

"Cercate di stacci attente perché mi ci so fatto un culo così a rimettela a posto". Difatti aveva ancora la sella coperta col nailon e le manopole fasciate cola pellicola domopacche perché in un momento di folli ha scelto sella bianca e manopole bianche.

Io la vespa la mando abbastanza  bene perché è sempre stato un mezzo abbastanza presente da Nado e ho imparato da ragazzotta. Quella di Dante è grossa e pesa ma è potente e permette anche giri lunghi. Dani tanto sicura un si sente ma comunque la sa mandà anche lei e mi ha datto qualche cambio nele tirate più lunghe. Grossi problemi cole restrizioni covidde un si so avute anzi, in Corsica un se ne parlava proprio. La gente era vaccinata e si comportavano benino senza fare troppi assembramenti o almeno così è stato ne posti visitati da noi.

S' è avuto culo. S'era ad Ajaccio per visitare  dele isole bellissime dette Sanguinarie  e Dani, una mattina,  dopo essere andata colla vespa  a comprare del cibo  mi torna al campeggio seguita da du tipi che a vedelli a prim'occhiata facevano nvidia a bronzi di Riace. " Sono Tedeschi, in moto,- mi fa lei-  e mi hanno chiesto indicazioni proprio per il nostro campeggio" e lei, ovviamente  ce li aveva portati invitandoli a seguire la vespa. Visto che posto un ce n' era, Dani, che ha inaugurato il mese dell' intraprendenza, ha proposto loro di divide la nostra piazzola, è poi  andata a sentire la direzione che, ben lieta di pigliare più soldi, ha dato l' ok e i due ragazzi  ne son stati felicissimi. Le piazzole sono abbastanza ampie e le du tende c'entravano senza stare troppo appiccicate. Efficientissimi hanno prencipiato a montà la su roba a torzo nudo e n costume e ammé ogni tanto mi ci cascava l' occhio. Belli arti biondi di quelli che Itle ci voleva fa na razza da allevamento. Avevano na bella tenda a iglù grossa





 guasi quanto la nostra mitica canadese avuta in prestito da Dantino.

 Una vorta che si sò sistemati sono tornati a ringraziacci, ci hanno offerto dele birre diacce marmate che un so come avevavo fatto a portalle così gelate e ci hanno nvitate ala spiaggia. Peter e Friederik avevano 25 anni da fenì, du bimbi in confronto a du trentennone come me e Dani ma erano talmente ben strutturati che anche Dani che è una stanga e io che al mi metro e 70 c' arrivo, si sembrava comunque du bimbette accanto a loro. Na bella mattinata, sole, acqua e tanta rispettosa educazione che è na roba rara da trovassi. Nel pomeriggio abbiamo fatto, nzieme a loro, l' escursione  a pagamento alle isole Sanguinarie. Trenta euri a testa, un po' parecchi, ma meritava. Una meraviglia.  Al ritorno siamo andati a cenare tutti e 4  nzieme un bel locale sur mare che durante e anche dopo mangiato  faceva  musica. Sebbene sempre in un clima di estrema educazione e cortesia ci s'era un po' sciolti tutti e si ragionava in inglese, non troppo,  si beveva,  molto più di quanto si parlasse e s' ascoltava quella bona musica.  Così ala fine visto che  du bei  ragazzi accanto ci s' avevano e se in quer momento  m' avessero fatto sceglie un avrei saputo su quale orientammi  n'ho chiesto a Dani: " E ora bimba bella che si fa? Io prencipio già a entrà n' anzia, a te intanto quale ti garba?" Leilì oramai era su di giri e mi ha risposto cola voce mpastatella: "Ma che ti importa Zanza? Lasciamo che facciano loro, tanto stasera mi va bene proprio tutto anche di scambiarseli se ti va". Ho riso forte perché non è sua consuetudine esprimesi così liberamente come tutte le nordiche è assai più misurata di noi livornesi ma negli anni ho avuto modo di vedere che quando si fa prendere dall' estro è di fori come Samatta. Fra mangiare e bere nel locale ci siamo rimaste più del previsto guasi fino all' una  e  verso la fine dela serata  s'è visto che i tedesconi dovevano essesi organizzati tant'è che uno si stava pigliando cura di me e quell' altro di Dani.  Siamo tornate al campeggio che era guasi notte e  uno dei ragazzi, quello che stava più vicino a Dani si è allontanato con lei verso la tenda a iglù. Io ho preso pe la mano Peter e l' ho guidato  verso la nostra.  Tutti e quattro si penzava e si voleva la stessa cosa e non ci sono state mosse false o incomprenzioni. Pur in una piazzola ampia le tende erano vicine e, se per un minimo di discrezione, ho cercato di pensare solo a quello che avevo a du dita dal mi naso e intorno ale mi zampe,  sentivo comunque Dani e lei, la mattina dopo, mi ha raccontato che sentiva me e così ci siamo messe a ride  tutte e due come du sceme. "Boia Dani- ni dicevo io- ma te lo sai che  bèrci di brutto quando sei sur pezzo e lei  ridendo mi rispondeva "Ah forse perché tu non ti senti, non solo soffi  e mugoli come una gatta ma commenti a voce alta  peggio che in un film porno". 

Comunque  dopo un altra bella giornata e na nottata pari ala prima, dove però Dani è stata nela tenda italiana e io in quella tedesca che anche in questa ci si stava benino. Per fortuna, visto che ormai ci s'era detti tutto quello che c'era da dissi, siamo riuscite a sbolognalli senza troppi problemi o forze anche a lorolì stava bene così perché hanno ripreso la moto e noi la vespa dirigendoci in du direzioni diverse e d' estate v' assicuro  è na benedizione perché trovassi tra le palle uno per un mese perché magari c' hai passato una notte post birra e mojiti unnè proprio r massimo, due poi pole esse addirittura mbarazzante.

S'era tutte e due d'accordo su sta linea e così siamo riuscite a girare parecchio l' isola concedendosi anche quarche artra avventuretta che ci ha rialzato l' autostima ma non indulgo ad altri racconti perché come vanno ste cose lo sapete meglio di me e un serve scende ne particolari in maniera ricorrente.

Dante ci aveva suggerito la strategia per rimanere simpatiche ai Còrsi che, specie sula parte di costa che quarda la Toscana, so parecchio indipendentisti e la Francia e i francesi gli stanno dimorto su coglioni a lorolì.

Il suggerimento si basava su una sua antica esperienza. Luilì, quando c'era l' occasione, nelle afose mattinate estive aveva presa l' abitudine di  beve il Pastisse che è na specie di anice der quale si fa molto uso anche sula costa azzurra. Proprio lì, nfatti, nzieme aun caro amico di Bordighera, aveva fatto conoscenza di quell' aperitivi serviti colla brocchetta dell' acqua er diaccio e li pretendeva anche ar Bar Nado rimediando dei colossali vaffanculi che comunque venivano poi mitigati dal casareccio tentativo di creare una sorta di surrogato adoprando l' ottima anice del Varnelli.  Successe dunque che un' estate cor Ciampi vennero   in Corzica co questa medesima vespa che adesso ci ha affidato e ar primo barre che trovarono penzò bene di far provare ar Ciampino un vero Pastisse. A Dino un gliene mportava na sega perché per lui due erano le bevande canoniche: ir ponce ne mesi autunnali e nvernali e la perziana in quelli primaverili ed estivi. La perziana poi si faceva coll' anice e un aveva una gran voglia di assaggiarne un parente che per lui era inferiore in partenza. Ma pe fallo sta zitto e soprattutto per riposassi ir culo dale troppe scosse subite in vespa accondiscese e si stianto sur una sedia. Dante  vide che nzieme ale marche francesi ce n' era una che si chiamava Damì e si vedeva dall' etichetta che era fatto in Corzica. Cor su francese splendido chiese: "De Pastì Damì sivuplè" .E ir barrista sorrise e gli rispose in decente italiano: "Pastis Corso signore, una scelta molto sensata, grazie per l' apprezzamento".


Il pastis non si beve puro, ma diluito in acqua fredda con successiva aggiunta di ghiaccio (una parte di pastis per 5/7 parti di acqua). NB: il ghiaccio va aggiunto rigorosamente alla fine. In questo modo cambierà colore: dal giallognolo al bianco sporco. Per avere la denominazione di 'Vero Pastis', la bevanda deve avere una gradazione alcolica di 45 gradi. 
Viene servito in un bicchiere alto con ghiaccio, in abbinamento ad un’apposita piccola caraffa di ceramica piena d’acqua naturale fredda

O anche con una di quelle misure da vino in uso anche nelle osterie Italiane e destinate a contenere quartini, mezzi litri e litri.
Una maggiore diluizione ne fa anche un ottimo dissetante.
Inutile dire di lì a poco, Dante e Dino si trovarono a conversare  d' indipendenze e d'attentati e se li fecero amici tutti. Così prima di salutacci ci ha dato la mappa dei su posti preferiti e noi augurandoci che a distanza di tanti anni ci fossero ancora siamo partite col prezioso foglietto a quadretti in tasca. Il Pastisse ci è piaciuto e lo abbiamo trasformato in una sana e ricorrente abitudine. In più quer goccio d'arcole, prima di pranzo, invece di facci da aperitivo a me e a Dani ce lo smorzava l' appetito e spesso s'andava a fa dele lunghe notate senza avé toccato cibo. Il resultato è stato ottimo. In un mese nzieme si so persi guasi 4 chili a testa e s'è guadagnato in tonicità dele zampe e der culo che ner nòto trovano ir loro toccasana.

Di posti belli ce ne sono moltissimi, sebbene le guide non convenzionali inneggino all' interno, meno esplorato e meno turistico ve lo sconziglio in estate, troppe zanzare. Seganlo 4 tappe d'obbligo, nela prima, ala sola vista  ci s'è aperto il cuore e dopo, come v' ho raccontato anche quarche cos'altro, sono le Isole Sanguinarie così dette pel colore rossiccio derivante dala presenza d'ossido di ferro imperdibili al tramonto.

Poi due posti classici che difficlmente troverete poco affollati come in queste foto, nell' ordine Palombaggia e Rondinara 

 infine Le famosissime Bocche di Bonifacio più belle dele bianche scogliere di Dover.



Pe salutavvi piglio spunto da una delle chiuse classiche del gatto Balena:
"Nzomma  noi erimo istate benisimo et cusì isperavimo anca  de voiantri tuti"
a presto
Zanza e Dani.