domenica 29 novembre 2020

fatevi i gatti vostri 1678 "tanta polvere poco calore"


Richiesto per un titolo da dare al post odierno del quale mi occupo io, zio Dante, che ha dalla sua la rapidità di improvvisazione, ha coniato qualcosa che riassume sia il film che metto in cineteca, sia la vicenda della cara Zanza. 

Quando mi ha visto arrancare nella decrittazione della sua criptica trovata mi instradato con due domande: "quel bimbo laggiù a cosa pensava di continuo?"

"Alla casa comprata e ai mobili di Cascina"

"E quando una cosa rimane lì ferma di cosa si piena?"

"Ah ecco, di polvere"

"Che oltretutto gli annebia anche la vista dato che un ha saputo rendesi conto di che topa di razza  gli era capitata fra le mani". Zio Dante dice spesso che io e Zanza siamo le figlie che non ha avuto.

"E il calore?"

"Calore poco, s'è smorzato subito ala prima ventata"

Per il film ci arrivo da me e allora lasciamo Zanza a leccarsi le ferite e ad organizzarsi per le future scorribande col gruppo delle coguars dalle quali s' è staccata Martina che ancora resiste al mio tediosissimo fratello. 

Coguar (puma) che si pronuncia cuga



si dice, in ambito anglosassone, una donna ormai matura che non disdegna i toyboys termine con cui si definisce l' uomo oggetto...da letto. Samanta l' ultima volta che ci vedemmo disse a tal proposito: "io lo vorrei umano ma di  plastica dura e con le pile duracell" tanto per farsi un' idea dei requisiti di base per partecipare al concorso. Ovviamente il nomignolo ce lo affibbiò Bobby osservando che ci avvicinavamo tutte alla trentina senza aver concluso ancora nulla di serio ma con l' occhio affamato da cacciatrici.  Saremmo leggermente fuori zona (in anticipo di almeno 5 /6 anni) ma il fratello è sempre impietoso quando si diletta a prendere in giro. In effetti “Cougar” è un termine che negli ultimi tempi è divenuto di uso comune. Si tratta di donne che hanno un’età compresa fra i 35 e i 55 anni, che amano passare il proprio tempo insieme a uomini molto più giovani. Tradotto scorrettamente  in italiano, Linneo sarebbe inorridito per la confusione, con la classica “panterona”, che prova interesse per un uomo che ha almeno la metà dei suoi anni più sette. Ad esempio, se lei è quarantenne, il fidanzato dovrà avere almeno 27 anni. In sostanza le cougars sono delle “predatrici”, che non hanno paura di vivere liberamente il sesso, sanno ciò che vogliono e quando individuano una preda non la mollano. Le cougars vengono descritte come  pronte a tutto pur di conquistare il toy boy di turno. Nonostante ciò sono anche donne molto ironiche, che sanno ridere di se stesse e ironizzare riguardo la propria passione per i ragazzi giovani. Essere una cougar vuol dire prima di tutto mantenere il controllo in una relazione. Le donne di questo tipo hanno alle spalle una lunga esperienza sentimentale, per questo sono totalmente indipendenti dall’uomo e gli fanno solamente credere di avere il controllo. Gli ho chiesto di fornirmi alcuni esempi pratici e sul pc aveva proprio una cartella denominata "coguars tenersi alla larga"

A dire il vero riconosco le appartenenti al nostro gruppo solo nella n. 4 senza nulla togliere alle altre.









Questo il tema dell' ironia del fratellone, che ha dato  piena attuazione al proprio  spirito da San Martino col salvataggio di Martina, che ha un paio di anni in meno di noi, da tale sorte che pareva predestinata anche per lei.

Il film a dire il vero era comparso il 30 aprile nel nostro post n. 1475 ma lo rimettiamo in cineteca  sia perché la richiedente non fece a tempo a vederlo, sia perché un altro pronto non l' ho sottomano e questa mattina presto ho ricevuto il whatsapp di Zanza che mi chiedeva: "Dammi il cambio Danuccia che l' ho scritto pe scherzo ma so davvero sull' orlo della crisi di nervi, boia dé, dopo esse tornata ala vita dové ributtà tutto via così mi rompe troppo..."

Ci sono passata anche io sebbene con percorsi e modalità diverse e quasi sempre per mia insofferenza, infedeltà o altra colpa grave o veniale che fosse. La mia proposta terapeutica è stata semplice: appena vi decolorano all'arancio o al giallo vieni su, lasciamo la zia a riposarsi e fra me te e un piccolo aiuto saltuario di Bobby e Marti mandiamo avanti le poche consegne che ci sono alle 11 del mattino siamo libere e troviamo il modo di cazzeggiare come sappiamo fare noi due quando siamo insieme".

Bene è tutto per il momento il film è già in cineteca per chi lo avesse perso o per chi non lo avesse guardato a suo tempo, il commentino è di my movies

Buon inizio di settimana

Dani


Locandina Calore e polvere

La storia di Anna, giornalista della BBC, che va in India per svolgere un'inchiesta sulla sua prozia Olivia che, negli anni Venti, aveva seguito in Oriente il marito ma poi era rimasta incinta di un riccone locale. Anche Anna rimane attratta dall'India e, come la prozia, rimane incinta di un indiano. Solo che lei, al contrario della prima, decide di non abortire. Tratto dall'omonimo romanzo di Ruth Prawer Jhabvala (sceneggiatrice del film), quest'opera (dello stesso regista di Camera con vista e di Maurice) ripropone il confronto fra due culture diverse (europea e orientale) che si risolve in una attrazione (o repulsione?) tra inglesi e indiani. Ma non convince quanto Passaggio in India di Lean.

fatevi i gatti vostri n. 1677 "quando si scrive..."

Ocché volete  che vi dica? Oramai anche nell' incontri letterari che si fanno in biblioteca o nele librerie di tendenza, velle che t'offrano l'aperitivo (parlo dell' epoca precovidde) s' usa chieder conto agli autori ‌invitati sul come e in che misura la finzione letteraria e gli elementi autobiografici interessino la loro opera. M' avete fatto sentì importante coi vostri commenti d' ieri e così stamattina gigioneggio un po'ino nela mi  veste sdrucita di autrice di 20 righe e mi appresto a raccontavvi la genesi del resoconto d' ieri. Lo chiamo "resoconto" e già da qui potete capire ch'è vicenda vissuta, propio come quelle che leggeva la mi mamma su GrandHotelle o su Bolero filme. Vicenda vissuta con modifiche atte a conferire qualche tocco umoristico ad una situazione che sennò sarebbe resultata penosa a vivella ma anche a raccontalla. 

Sono  d'accordo con Murasaki a proposito dell' imbecilli, aspettavo solo una voce più esperta a corroborare ciò di cui mi ero guasi convinta da sola, sono d'accordo dicevo: d' imbecilli pare ci sia la fabbrica a ciclo continuo e se dovessero fa l'appello questo mio ex sarebbe nela lista de chiamati.

A Patty dico che che un credo luilì sia uno che sia mai andato a donne di strada ma  seddercaso ni sarebbe toccato di sicuro ir sedile e la coscia forse. M'hai fatto troppo ride, un la conoscevo sta trovata romana sia in origine e tanto meno nela rivisitazzione che n'avete fatta voialtre. 

In ogni cosa che scrivo c'è una parte consistente di verità. Al barre luilì c'è venuto eccome, però c'ero anch'io. In farmacia ci so andata dopo perché la cistite Dino ce l' ha davvero (elemento reale). I su argomenti so stati proprio quelli che ho scritto: un era convinto se anche io fossi stata sleale come la su exxe  e avessi intrattenuto relazioni multiple durante la nostra storia. Quando m' ha detto che lo aveva raccontato a su amici e che lo avevano meleggiato (a Livorno è sinonimo di pigliare pel culo) di brutto per questo, gli avrei strappato le palle e l' avrei buttate ner cacciucco. La parte romanzata è quella relativa al su dialogo cola mi mamma. Le espressioni usate sono tipiche del suo intercalare, non è una mamma vereconda o che si vergogni a parlà di cazzi e di tope anzi se piglia via si tiene meno che di me ma nella circostanza è rimasta in disparte perché è curiosa sì ma sa bilanciare la curiosità colla discrezione. Le domande idiote messe in bocca a lui fanno anch' esse pertanto parte dela finzione ma le ho mutuate dai ricordi di quelle che ho sentito quando si stava nzieme, sia come modalità espressiva sia per profondità. Inventata è, conseguentemente, anche la parte dello scherzo che lo voleva atterrito uditore delle presunte vicende amorose condotte in combutta col Ciampi. 

Voglio esse sincera fino in fondo, ed espone un pezzettino der mi animo nel poste: So' talmente cogliona che quando l' ho visto entrare m'è battuto il cuore. Del resto se un mi fosse piaciuto un ci sarei mai andata nzieme.   A me i tipi un po' addormentati e che ciondolano senza atteggiassi m'hanno sempre prodotto na certa attrazione. R mi unico fidanzato non per nulla si chiamava Cispia di soprannome, come saprete cispiosi sono spesso son l'assonnati o quelli buttati giù dal letto che un hanno fatto in tempo nemmeno a dassi na sciacquata all' occhi. Forze c'è una recondita ragione psicologica, non è che io abbia  il complesso della nave scuola, non ne ho neppure le capacità, che si maturano con un' esperienza  di fronte alla quale la mia impallidisce. Tutto sta nel fatto che odio sentirmi mettere le mani addosso,  sentirmi come si suol dire "presa" è una cosa che mi blocca e che pole mandare a puttana una nottata prencipiata sotto i migliori auspici. Cosi con gli imbranati o con gli addormentati riesco ad esprimermi meglio e con  più libertà. In fondo siamo creature sfaccettate, Samanta mi somiglia in questo, Dani è l' opposto lei gradisce uomini intraprendenti e leggermente machi (solo d'aspetto) ma è talmente vitale e intraprendente leilì che un ne trova mai uno che le vada a genio e le stia alla pari.
Nzomma dicevo, un pochino di trasporto per questo lócco molle lo avevo avuto e, come avevo digià dichiarato per  iscritto, non lo rinnego.

Forse ha ragione Smartynello quando scrive che una come me se ne sarebbe accorta subito di tale pochezza. Sì me n'ero accorta ma pei motivi che ho detto mi stava bene. Poi un era un coglione completo ne uno che ha bisogno dell' accompagno per dficitti mentali, s'è anche laureato in scienze forestali cor massimo de voti  e prima o poi troverà un lavoro a garbo, glielo auguro, anche ne modi sempre educatissimo e si vestiva in una maniera che mi piace, sportivo non firmato ma con una certa ricercatezza. Altri punti da spende a suo favore non ne ho se non una decisa bellezza di volto e un fisico esile sì  ma che veramente pareva disegnato da un pittore del rinascimento.

Quello che mi ha profondamente offesa e l' ho scritto, è che nel su diarietto del cazzo m' ha chiamata quell' altra e che ha continuato a scrive quelle paginette da amante disperato che ha perduto la su ragione di vita mentre la notte era a letto con me. Un testa di cazzo così, se fosse riapparsa la su ex pentita e coll' occhi bassi, m'avrebbe detto: Sai leilì m'ha fatto soffrire ma l'amavo sempre e poi nzieme s'era comprata la casa, ci si doveva sposà s'erano digià pigliati i mobili a Cascina".


Quindi al bar sono stata gentile ma fredda. Di fronte a scuse sincere o quantomeno all' affermazione che magari non aveva fatto piazza pulita nella su testa ma con me ci stava bene e mi desiderava davvero, magari un esamino di riparazione glielo avrei accordato.


Nvece no, è venuto a ribadire la su coglionaggine, a chiedermi se davvero avevo dell' altri omini oltre a lui e stavolta so stata sincera  gli ho detto che ero guasi rinverginita dala tanta astinenza e però mi so fatta forza e gli ho raccontato del diario scusandomi per la mia azione ma anche chiarendo quale punizione immediata e brutale fosse scaturita da quella lettura. 

Quello è stato il test di quante palle avesse e difatti ha balbettato un po', ha cercato di rimproverà me e di accampà qualche scusa per sé ma capiva che oramai la cosa s'era sciupata e così ha detto " Ciao Zanza vado via mi sento poco bene, hai ragione te, un so ancora pronto pe mettemi in una storia seria, ma so contento che un ci siano stati dell' altromini" . Quello gli interessava che un gli avessi fatto le corna anch'io. Ma vai in culo te e tutti quelli come te!
Poi m' ha fatto gli auguri di sta bene e  sula porta m'ha voluto abbracciare dicendo: "Speriamo che mi pigli il virus e che moia prima di Natale". Poro patetico fossi ir De amicisse riscriverei du pagine di Cuore e ti farei stiantà davvero. Speriamo nvece che il virusse  un l' avesse già addosso sennò, cola mi fortuna, moio io.
Forse sono stata un po' cattivella nel esasperarne la ridicolizzazione ma è solo perché dopo tant' anni che ero sola m'era piaciuto sognà d'avé avuto na botta di culo anch'io.
Ora basta co luilì, ecco il filme

commento di my movies già in cineteca

Recensione di Marianna Cappi
lunedì 21 gennaio 2013

Negli ultimi quattro mesi della sua vita, Abraham Lincoln cambiò la storia dell'umanità ponendo legalmente fine alla schiavitù dei neri d'America. L'ottenimento dell'approvazione del 13° Emendamento in discussione alla Camera dei Rappresentanti richiese una battaglia ardua ed estenuante, condotta contro il tempo e nell'ambito di una devastante guerra civile: una guerra nella guerra che lo coinvolse totalmente, come Presidente, come padre, marito e come uomo.
Al cinema, come nella letteratura, esistono due grandi strade: da un lato ci sono le pellicole che si lasciano impressionare, evitando il più possibile d'intervenire sulla realtà, e dall'altro ci sono le pellicole che impressionano, costruendo una narrazione ad hoc. Che il cinema di Spielberg appartenga a questa seconda categoria non è un mistero, eppure questa volta, più che in precedenza, quest'appartenenza è ribadita apertamente. "Noi siamo balenieri", dice Lincoln, citando uno dei maggiori romanzi americani, quel "Moby-Dick" che narra appunto di una missione che non dà scampo, che non si può abbandonare nemmeno di fronte alle richieste più razionali (qui neppure davanti all'ipotesi della cessione immediata di un conflitto che ha già versato una quantità disumana di sangue). Inoltre, nel caso non fosse abbastanza chiaro, Spielberg fa di Lincoln un racconta storie, ovvero un narratore, qualcuno che, per analizzare la realtà, ha bisogno di passare dal filtro dotato di ordine e di senso del racconto.
Con l'aiuto fondamentale della sceneggiatura di Kushner (già autore del meraviglioso Munich), il regista ci invita dunque dentro un grande romanzo, dove ogni personaggio ha il suo momento ma tutti convergono come falene verso un'unica luce, emanata dal protagonista. L'impresa, tentata e superata, è quella di rendere intima e interiore una questione di giustizia e di politica universale. Man mano che il film si dipana, infatti, appare sempre più evidente come per Lincoln, che all'epoca dei fatti era già un leader molto amato, far passare l'emendamento non fosse un obiettivo accessorio né il frutto di una fortunata coincidenza: ne andava della sua identità storica e privata, dice il film, che sovrappone alla perfezione i piani.
Come un dagherrotipo, che richiede un certo tempo di esposizione, Lincoln abbisogna di tutta la sua durata per restituire un ritratto integro, che, prima che di un uomo, è soprattutto il ritratto di una visione politica. Una visione che combina idealismo e realpolitik, illuminando due fattori fondamentali: da un lato, la statura eccezionale dell'essere umano (che in termini cinematografici si traduce nella scelta di un attore come Daniel Day-Lewis), dall'altro la capacità di guardare al di là delle convenienze (è suo figlio forse diverso dagli altri figli, che sta sacrificando sul campo come mosche?) e di usare quasi ogni mezzo, se il fine è di natura superiore.
Non si può, perciò, pensare che il film di Spielberg non parli, oltre che del passato, anche al presente e al futuro.

Su MYmovies il Dizionario completo dei film di Laura, Luisa e Morando Morandini

Con la nazione sconvolta dalla Guerra di Secessione, Abraham Lincoln, 16° presidente degli USA, repubblicano, esegue una strategia precisa per finire la guerra e abolire la schiavitù. Tolte rare eccezioni, il cinema di Spielberg è contraddistinto da un'oscillazione tra un racconto popolare e collettivo e una dimensione individuale e autobiografica che qui raggiunge un livello inedito. Scritto da Tony Kushner e in parte basato sul libro Team of Rivals: the Political Genius of Abraham Lincoln di Doris Kearns Goodwin, è anzitutto una storia di compromessi tra ideali e ragion pratica, battaglia individuale e bene collettivo. Il fascino originale del film fa capo alla presenza della morte che lo impregna, lo assedia, lo pervade come un fantasma. Nel raccontare la nascita di una nazione, Spielberg si specchia anche in D. Griffith, pioniere del cinema narrativo USA. Coprodotto e distribuito da Fox Italia.

 

 

venerdì 27 novembre 2020

fatevi i gatti vostri n 1676 "So sull' orlo anch' io arreggetemi"

So sull' orlo dela crisi anche io, come le donne der firme odierno, ma veniamo ai prodromi dela crisi.

Penzavo che ir ragazzo col quale avevo rotto da poco la nostra relazione  se la fosse messa via così  e  che un sarebbe nemmen più passato dale mi parti...

E nvece 

proprio ir giorno dopo avevvi raccontato la storia, la mi mamma se l' è visto arrivà al barre mentre io ero ero andata n farmacia a comprà l' acitilcisteina Sarebbe r prencipio del monurille ma a pigliallo generico viene a costà un po meno. Gi ci voleva  a Dino perché un gli riesce di piscià per via d' una cistite che lo tormenta un po'.

Dando palese prova di un capì na sega nulla  r mi tipo un ha aspettato che tornassi  ma ha prencipiato a confessassi cola mi mamma mentre Dino  a  nemmeno 3 metri leggeva la gazzetta delo sporte.

"O Nara" ha prencipiato

"O Bello"

"O allora?"

"O allora che? Caro r mi topo, o che avete combinato cola mi figliola?". (Se sei ndeciso la mi mamma riesce a farti sortì di bocca tutto quel che vole perché sur vocabolario ala voce curiosità fra i sinonimi c'è scritto Nara Cecchelli in Fabbri)

"Eh  m'ha steso leilì".

" Boia dé palle, ci vole deli zabajoni pe sta cola nzieme ala mi figliola, perchè  te lo dico papale papale, seleilì rassomiglia  un poino ala su mamma, quando tarzi dar letto le gambe ti fanno giacomo un l' hai visto rmi marito com'è secco fenito?"

"No ma un era vello che mi preoccupava è che c' avevo digià battuto r capo n' una storia eguale, avevo digià comprato la casa e tutti i mobili, ero andato apposta a Cascina...ho sempre da finì di pagalli"

"Ahia sei andato a fa spese da pisani portano d' un male peggio der gatto nero di vennardì 17."

"Dici davvero Nara?"

"Boia io andai dar ginecologo a Pisa quand'ero gravida e un mi fece fa du gemelli vella merda lì".

"Dai un mi piglià pel culo anche te, di già sto male e poi na figura di merda ho fatto"

"fra due che stanno nzieme un si fanno figure di merda o almeno che un si cerchino apposta"

 "Ma no mica  collei,  è che l' ho raccontato a mi amici che stava co due e si so messi a ride e mi dicano: "ma un l' hai capito che gli eri venuto su coglioni e pe scaricatti t'ha raccontato sta budellata, vedrai te che l' hai trombata male come facevi co quell' altra e t'ha mandato nculo co sta storiella, nzomma io ora un so se è vero o che e glielo volevo chiede....perché capisci.... pigliallo unculo du vorte"

"eh gia" ni fa la mi mamma perfida, "si rischia di pigliacci l' abitudine" e poi indaga " o perché  andava co due la tu exxe?"

"No co tre cioè  uno era fisso, cioè io ero r fidanzzato fisso poi aveva un amante e ogni tanto vedeva anche quell' altro"

"Ah pensavo ncontemporanea uno davanti e uno didietro"

"Boia Nara e sei sadica un mi ci fa penzè, io poi mi fo ir firme  io ci sto male di già quando vedo que mobili che li devo ancora fenì di pagà"

"O che voi che sia dai, le corna nascan sempre da du protuberanze mica da cinquanta, poi ramificano a seconda dela razza. Qui veniva a beve  Giovacchino r calabrese che diceva sempre "Fatt curnut ca pacenza te vene"

"Eh te la pigli a ride ma secondo te è vera quella cosa che m' ha detto la tu figliola?"

"O che"

"Che anche lei aveva dell' altr'omini mentre stava commé?"

"Sarò sincera co te e ho anch ela prova di quer che dico" ( e qui la mi mamma deve esse entrata in contatto colo spirito di Monicelli perché ha avuto na trovata degna di sta in un firme come Amici miei)

"O che prova Nara?"

"Senti palle la  mi figliola unnè un tegame come quella che avevi. Zanzina è uguale a me, ci piace r sesso ma ammodino no  cole fruste o n tre su quello ti ci posso mette la mano sur foco"

"Però m' era sembrata piuttosto disinvolta"

"boia bimbo ha 29 anni un vorrai mica che la topa l' abbia adoprata pe stacci a sedé sopra eh!! Poi se t'è sembrata disinvorta, scusa se te lo dico, vole di che te tanto disinvorto un sei sennò ti sarebbe sembrata normale.

"Hai ragione anco te Nara io so troppo sentimentale, so un torzolo io, ma dimmi quella certezza che avevi sul fatto che era na balla...?

Il genio labronico qui accende i fochi d' artificio

"Dino per piacere mi vai a guardà la lavatrice nel retro se ha fenito? n caso mi lasci l' oblò aperto sennò poi mi puzza i panni di lezzo".

Poi sottovoce ni fa: " l' ho mandato di là perché Zanza ha na storia co lui da più di dieci anni per quello so sicura un n'avessa altri stanno sempre qui nzieme qui ar barre"

"Ma con quer vecchio briaco?"

"Quer vecchio ha trombato un terzo dele donne di Livorno magari anche la tu mamma  e la tu zia, e quell' altri du terzi se li so divisi r mi marito Ampelio er su fratello Dantino".

"Boia ma allora ..."

"allora niente zitto e ascortami: lui sta co na Svizzera che lo mantiene e un pole pretende niente da Zanza, la mi figliola gli ha detto che gli garbavi te e lui ha detto che un era geloso bastava che un lo lasciasse proprio dala sera ala mattina"

"nche senso?"

"Boia o che voi che ti faccia ir disegnino pe capillo? Ner senso che avrà continuato ad andacci quarche vorta mentre s'era messa con te ma tanto pe un fallo soffrì. Anche io quando conobbi r mi marito stavo cor un bravo ragazzo e pe un fallo soffrì troppo continuai ad andà co tutti e due pe sei mesi del resto come ha fatto quella che dovevi sposà Te, porina vedrai  si sarà sentita na merda avevi comprato la casa, tutti que sordi....tutti i mobili a Cascina...anche lei avrà avuto un cuore e ci ha messo un anno a ditti la verità"

Nel frattempo è rientrato il Ciampino e s' è sentito apostrofare così

"Un te la tocco, vecchio bavoso, la tua amante giovane un te la tocco più anzi in questa zona di merda fra voi gente di merda, sudici, maiali che fate dele cose peggio de filmi porno,in questo barre di tegami un ci vengo più lo vogliò scancellà dala mi testa"

e il Ciampi che l' dono dell' ironia l' ha bevuto cor latte dela mamma di Dante, n'ha subito risposto

"De cocco fai bene a fatti scancellà la memoria ma prima che te la scancellino specie se vai a Pisa a fatti fa r lavoro fatti un promemoria scritto e dallo al dottore che si ricordino mentre so a lavoratti sur capo di datti na sistematina a codeste corna che un ti passano dala porta".

Quando so arrivata io Ho trovato la mi mamma e Dino che ridevano

ocché ridete? 

"O zanzina" fa la mi mamma dimmi na cosa tanto orami sei grande e si pole parla da donne ma come l' aveva r pisello rtu ragazzo vello dela casa comprata e de mobili di cascina?".

"Ma... normale  voglio dì ncemmalino... nzomma"

"Boia de allora fatti visità da uno bravo perché pe andà co un idiota cosi l' unica giustificazione era di volé provà quarcosa d'eccezionale"

Poi è stata la vorta di Dino: "Scusa se te lo chiedo Zanza,  tanto siamo grandi, ma come facevi ad arrapatti con quer demente? "

Poi m' hanno raccontato la storia come ve l' ho raccontata io.

Ho riso con loro ma poi mi so domandata. "ma possibile? si va a Venezia e tentano di stupracci n gruppo, uno mi porta ala cava der leone e quasi mi picchia perché un ci sto, poi trovo questo che mi garbava e un mi pareva deficente, forse perché parlava poco ma all' interrogatorio dela mi mamma ha messo sur tavolino tutto r cervello che aveva.

Ma devo andà dar mago Anubisse pe trovà un ragazzo normale?

Meno male che Dino m' ha visto rvelo di tristezza e m'ha detto "vieni Gran Tegame Onorario che  si fa n pezzo bello. E' quello che fa sempre ne momenti particolari ,forse quello che i Beatles invidiarono aI Rollinghe perchè gli sarebbe piaciuto anche ne su albummi.

L' ha fatto Dante all' armonica, Sama al saxe e si so pubbricati  ma io e Dino no un s'era mai fatto. Ci provo cor mi inglese che si capisce bene perché non perde la tipica calata di Livorno anche se non esagero.  Ringrazio Dani che nelle lunghe frequentazioni m'ha inzegnato a cantare in inglese ammonendomi a scandire bene le parole, in pratica quello che faceva Frank Sinatra. 

ci metto anche ir testo così la cantate nzieme a me, è come un mantra e quando la canticchiate ricordatevi di quella gran rubacuori che è la sottoscritta

 

Il testo e la traduzione di Ruby Tuesday

She would never say where she came from – Lei non dice mai da dove viene
Yesterday don’t matter if it’s gone – Ieri non importa se è passato
While the sun is bright – Mentre il Sole splende
Or in the darkest night – O nella notte scura
No one knows – Nessuno sa
She comes and goes – Lei viene e va

Goodbye, Ruby Tuesday – Arrivederci Ruby Tuesday
Who could hang a name on you? – Chi puà darti un nome?
When you change with every new day – Quando tu cambi ogni nuovo giorno
Still I’m gonna miss you – Mi manchi ancora

Don’t question why she needs to be so free – Non chiedere perchè ha bisogno di essere libera
She’ll tell you it’s the only way to be – Ti dirà che é lunico modo di essere
She just can’t be chained – Puà solo essere incatenata
To a life where nothing’s gained – Ad una vita dove non si ottiene niente
And nothing’s lost – E niente è perso
At such a cost – A quale prezzo

Goodbye, Ruby Tuesday – Arrivederci Ruby Tuesday
Who could hang a name on you? – Chi puà darti un nome?
When you change with every new day – Quando tu cambi ogni nuovo giorno
Still I’m gonna miss you – Mi manchi ancora

There’s no time to lose, I heard her say – Non c’è tempo da perdere, l’ho sentita dire
Catch your dreams before they slip away – Cattura i tuoi sogni prima che scivolino via
Dying all the time – Morire per tutto il tempo
Lose your dreams – Perdere i tuoi sogni
And you will lose your mind – E perderai la testa
Ain’t life unkind? – Non è ingiusta la vita?

Goodbye, Ruby Tuesday – Arrivederci Ruby Tuesday
Who could hang a name on you? – Chi puà darti un nome?
When you change with every new day – Quando tu cambi ogni nuovo giorno
Still I’m gonna miss you – Mi manchi ancora

Il filme d' oggi un poteva che esse Donne sull' orlo d' una crisi di nervi così intanto m' avvio alla conclusione del pacchetto filmi di Murasaki

il commento e di my movies il filme è digià sul palchetto in cineteca

Baci Zanza


 

 

DIVERTENTISSIMA COMMEDIA CHE HA LANCIATO ALMODOVAR.

Una donna sta per essere abbandonata dal suo amante, un famoso doppiatore cinematografico. Mentre cerca di rintracciarlo s'imbatte nel figlio dell'amante, in un'amica che crede di essere inseguita dalla polizia e infine nella nuova fiamma del suo ex. Finisce a colpi di pistola. Per fortuna a vuoto. Un film divertentissimo, che ha ottenuto dovunque successo di critica e di pubblico e che ha lanciato definitivamente lo spagnolo Almodovar. 

ilMorandini
Su MYmovies il Dizionario completo dei film di Laura, Luisa e Morando Morandini

Storie di donne abbandonate in un appartamento da affittare nella Madrid di oggi. Farsa degli equivoci con lacrime che ha il dinamismo di un vaudeville francese, l'eleganza di una commedia sofisticata made in USA e la cattiveria sorniona di B. Wilder. In più il tocco inconfondibile di Almodóvar, il monellaccio del cinema spagnolo postfranchista.

Fatevi i gatti vostri 1675 "Diego e i mi nipoti"

Parecchissimi anni fa luca Barbarossa fece una canzone che si chiamava ho messo tra le cose da salvare,  era il 1994 e la mi mamma la adorava e la usava per ninna nanna per me er mi gemello ir Tafàno. Ve la metto qui perché è carina orecchiabile e fa piacere vedé le foto cole quali è corredato r video


Dante ogni tanto portava al barre un oggetto una foto un disco una videocassetta e la dava a Nara dicendole: "Vesta e da sarvà Narina,  tiella  te vi al barre, sennò  io la perdo in tutto r casino di roba che ho".

E così in una vetrina che era der mi nonno che un c'entra na sega coll' arredamento del barre ma è bellina lo stesso, la mi mamma ha asserbato  tante di ste cosette .

Siccome se la canzone l' avesse scritta ieri di sicuro Luca avrebbe scritto 

i Gol di Maradona e di Pelè e l covidde da prendere al caffé

e tra le immagini ci sarebbe stata questa



Avevo chiesto a Dante di scrivere varcosa su Maradona ma mi ha diacciata subito co ste parole "hanno scritto  tutti li sciacalli che sapevano mette du parole n croce o realizzà n salottino in tv". Poi siccome Maradona gli piaceva si dov'esse ntenerito ed ha aggiunto "  Costì davvoi c'è na cassetta Vhs co tutti i su golle che lasciai al barre. 

 Prima o poi  farete de bimbi o Te or Tafano o Mosca e allora vando saranno grandicelli  l' atumobili oramai  anderanno staccate da terra e forse faranno ir cacciucco in pasticche da ciuccià e ir ponce in gocciole come r valiumme.  Io er Ciampino ci si sarà  levati da coglioni e dela nostra epoca sopravviveranno, giocati guasi alla stessa maniera solo gli sporte. Se ci pensi difatti il calcio è simile a quello dell' antichità e così il tennis, il noto la corsa, la scherma e ir pugilato.   ALLORA  se a vostri ragazzi ni dovesse piacè  ir pallone fategliela vedè e diteni che un era un extraterrestre è esistito davvero Maradona".

Così al di la di ciò che sia stato della su vita e de su errori de quali a me Zanza un me ne  è mai  importato na sega ne di capilli quando viveva ne di assolveli ora che è morto so sicura che dar Gatto Eterno visto che i prati ci sò Diego troverà anche na palla pe ruzzacci e pe fa rimané a bocca aperta non solo l' umani che so' di la ma perfino i gatti come Esserino.

Dubito che avrò bimbi mia ma nipotini sì e allora, ricordando ste parole di Dantino, gli farò vedé la videocassetta e gli dirò che a mi tempi sì era esistito e che se ha fatto dele cazzate magari l'ha fatte cola su parte umana perché quella divina dribblava e  tirava 'n porta.

Il film per oggi non lo mettiamo ma tenetevi forti per domani 

Zanza

Ne' du video qui sotto, scerti da Dino, non c'è tutta la dovizie dela cassetta di Dante ma si vede dela bella roba di Diego, sur su stile e sule su realizzazioni compreso uno spettacolare golle elencato al n. 78 (secondo video). A proposito di quella prodezza Baresi dichiara che gli brucia ancora di averlo visto andare via in quel modo, sfuggendo al fori gioco tattico del Milanne e beffando il portiere con una magia di testa  che solo lui poteva ideare in quel momento e in piena corsa.




 



giovedì 26 novembre 2020

fatevi i gatti vostri 1674 " La zanzara nvelenita"

 

Varche giorno fa Dani  scriveva dela controversa faccenda dei ristori che dovrebbero comunque essere erogati anche a chi sia in giallo, qui siamo in zona rossa, il barre si deve tenere chiuso e dei ristori un si vede nemmeno l' ombra.   

 Noi si continua a vivere nel barre e solo a dormire si va a casa, tranne Dino che ormai ha la sua poltrona letto in un angolo della saletta musica e a casa ci va solo pe lavassi vando se ne ricorda. 

Samatta capita spesso e anche la trombante maior che non si è piu rimessa nzieme a George Dalton. I pochi intimi che vengano a facci visita passano dal portone invece che dall entrata principale del barre perché,   come sapete, i locali commerciali furono ricavati da na vecchia pompa di benzina  e dar magazzino gommista che confinava cola casa der mi nonno Nado. Lui creò un passaggio ner muro di confine e cosi dal barre poteva entrare in casa. Noi poi del suo appartamento se n' è fatto la cucina, la sala musica un magazzino e un vano multiscopo dove si mangia quando siamo pochi. Il portone di casa der mi nonno s'è lasciato com'  era in modo da avè  n entrata di servizio. Io sto spesso nela veranda che e freddina  ma perlomeno ha tanta luce. Leggo scrivo, guardo i filme chiacchero con Dino e quarche vorta canto. Questa l'avevo già fatta in passato ma con la calma l' ho riregistrata  co Dino che mi fa un po' di svogliato accompagnamento cola chitarra. E' na cover gucciniana come avrete capito dar titolo del poste. leggo ora dai commenti che la traccia qui sopra un si vede più deve esse perché Guccini protegge i su diritti d'autore ma c'avevo scritto che era una cover mica che l'avevo nventata io

allora uno che canta a fa se poi la gente un pole ricantà o canticchià le su canzoni, forse deve esse perché sti siti ci guadagnano quarcosa anche dall' ascolti di brani di dilettanti come me.

riproviamo col vecchio sunclaudde


 Il filme di oggi appartiene alla vecchia e famosa serie di Lupin, ce lo aveva chiesto Murasaki estimatrice dei cartoons d'autore e noi gli si mette  in cineteca. La recenzione è di my movies  la pellicola sarà disponibile al prestito dopo mezzogiorno.

Bon Giovedì

Zanza


Miyazaki entusiasma, diverte e stupisce con il contributo di una sceneggiatura brillante e ben bilanciata


Dopo un colpo al casinò che non ha portato i risultati sperati, Lupin e Jigen, decidono di impossessarsi delle preziose matrici che un potente falsario, il Conte di Cagliostro, tiene nel suo castello: arrivati sul posto però, i due si imbattono nella bella Clarissa, promessa sposa in fuga dal crudele Conte che la desidera per meri motivi di interesse. Seppur braccato da Zenigata, Lupin aiuta la ragazza e si trova quindi costretto a dover affrontare un nemico insidioso.
Dei tanti film dedicati alle avventure del simpatico ladro gentiluomo, ideato da Monkey Punch, Lupin III - Il Castello di Cagliostro è il più amato, ricordato, apprezzato e, col passare degli anni, è diventato una vera pietra miliare del cinema di animazione giapponese. Il fatto che in cabina di regia ci sia Hayao Miyazaki, che in troppi hanno scoperto solo dopo i recenti riconoscimenti, non fa che alimentarne la leggenda. Nonostante il "periodo Ghibli" sia ancora di là da venire (lo studio verrà fondato anni dopo, in concomitanza dei lavori su Nausicaa), alcuni temi classici della poetica e dello stile Miyazakiani si ritrovano già in questa pellicola: l'attenzione per le eroine femminili dolci e sfortunate, ma al tempo stesso volitive e tenaci, la brillante costruzione di sequenze ricche di azione (quella che vede protagonista la mitica 500 gialla è forse la scena d'inseguimento più celebre della storia del cinema di animazione), la cura dedicata ai fondali e alle animazioni, queste ultime curate da Yasuo Otsuka, character designer della serie televisiva.
Primo film nella storia del cinema di animazione a essere presentato a un Festival (di Cannes, nel 1980), Lupin III - Il Castello di Cagliostro offre un palcoscenico privilegiato per il ladro dalla giacca verde, qui assoluto protagonista e capace di relegare in secondo piano gli altri carismatici personaggi della serie animata (che però fanno tutti almeno una comparsa). Nonostante siano passati oltre venticinque anni dalla sua realizzazione, Lupin III - Il Castello di Cagliostro riesce ancora a entusiasmare, divertire e stupire, grazie a una sceneggiatura brillante e ben bilanciata, ironica e irriverente e a una realizzazione tecnica, scevra da contaminazioni "tecnologiche", ma che lascia anche oggi a bocca aperta.

primo piano

Andrea Chirichelli     * * * * -

mercoledì 25 novembre 2020

fatevi i gatti vostri n 1672 " Vietato a minori " by Zanza

A raccontà mi fatti personali sul blogghe mi sembra un po' buffo, mi pare un po' una di velle cose ala De Filippi o tipo vell' altra, peggio ancora, la D' Urso e simili ma in fondo voi tutti che leggete sete nostri amici e avete condiviso connoi gioie e dolori e così, anche se un l' avevo ancora detto a nessuno, né a Dino, ne a Sama e nemmeno ala mi mamma e ala mi mama, che ci sperava avessi trovato n' omo, scrivo du righe, così mi sfogo ed esorcizzo la rottura di coglioni che mi causano certe situazioni.

Con questo ragazzotto mi ci trovavo bene e mi pareva anche lui fosse der medesimo avviso. 

S'era affiatati come se ci si conoscesse da tempo e un era né nvadente né protagonista sia ner dialogo che a letto, du cose che mi rendano l' omini poco sopportabili a meno che non siano de soggetti estremamente particolari come Dino e Dante che sono è verò protagonisti e insopportabili  ma hanno un tocco d'arte che li rende ar contempo anche adorabili. Eppoi  lorolì oramai so du vecchi bavosi che  ni ci vole r pappagallo accanto ar letto per piscià. Il Ciampi ci tiene un  boccale della birra dismesso dal bancone del barre. Così le rievocazzioni dele su bravate e com'erano ganzi si possano anche règge.

Dunque, dopo tanti anni di monachesimo, nterrotto da qualche sporadica e infelice prova di letto ero tornata a sentimmi a posto e sembrava che la mi macchina fra le zampe e la centralina n capo  funzionassero a regime. Una cosa sola in questo menagino mi rompeva di morto ma dimorto le palle: ir fatto che io a lulilì der mi Cispia niene avevo detto sì ma na vorta sola da prencipio quando ancora un s'era intimi e poi m' ero zittata.

Collui nvece m'ero assoggettata a sentì tutti i discorzi dela casa che aveva comprato e dela donna che lo aveva lasciato quando oramai erano lillì pe sposà e quanto ni bruciava r culo allui che  leilì avesse già da tempo na relazione e di come s'era sentito svotato nel cuore e nella voglia di andà avnti. "Boia dé poretto" pensai la prima volta e siccome so una che quando na cosa mi và a genio une sto a guardà r pelo nell' ovo, m' ero infilata in quello che doveva esse ir su letto matrimoniale, m' ero guardata le poppe nelo specchio indove s'erano specchiati loro due e guasi pe spregiom 'ero asciugata la topa er culo cole lenzola che aveva scerto lei. Ala fine pe tirallo sù di morale oltre a tutti i numeri da circo equestre che gl' avevo nzegnato perché come omo era piacente ma di fantasia nisba... gli avevo anche detto che se una un sapeva apprezzà un ber ragazzo come lui un meritava un cazzo. 

Eppure   guasi tutte le vorte che s'andava a casa sua ripigliava ir ritornello: guardava l' armadio e diceva "accidenti a me e quando l' ho comprato!" Si rivortava alo specchio e mi chiedeva "Te lo butteresti via?" E io comprensiva: "O dai è n' armadio no? Serve pe tenecci la roba. Lo specchio unnè brutto a me un mi fa ne cardo ne freddo mica ci daevi fa un romanzo sopra". 

"Hai ragione"  mi diceva e riattaccava l' operazioni interrotte. Siamo andati avanti diverso tempo così, si stava bene nzieme, ma se devo esse sincera si stava bene  a tavola perché s'avevano li stessi gusti e a letto perché nostri corpi eran combinati ala perfezione ma pel resto bimbi mia!

Un potevi parlà di politica, di cinema, di cazzeggi vari, nemmen di musica perché pareva di giocà col morto!  L'ho portato a na seratina al barre che ci sonavano Samatta e Dino e hanno fatto de pezzi da favola cor Saxxe e r piano e mi ciondolava da tutte le parti. Qualunque cosa ni dicevi su qualunque argomento ti rispondeva "eh sì eh già" "eh hai ragione". 

Un giorno siccome m' aveva dato le chiavi di casa sua so entrata n quarto d'ora  prima di lui e, coll' idea di  fanni na sorpresa,  gli volevo scrive un bigliettino sull' uscio di camera der tipo:

"fai pianino perché so cor un altro"  

e fammi trova tutta gnuda a letto cor guanciale fra le gambe.

Gli avevo già fatto scherzi del genere e ci rideva ma un so sicura che li capisse. Nzomma vado a cercà un foglietto e un lo trovavo. A un certo punto nela libreria appoggiato ai volumi dell' inciclopedia da bimbo che un so a che cazzo gli servisse se non ad evocare melensi ricordi d'infanzia, ho visto un quaderno a quadretti. Giuro e stragiuro che messo lì accanto a quell' inciclopedia ho penzato fosse un quaserno dell' elementari conservato ala stessa maniera di que volumi stantii. Così mi so detta " se un l' ha empito sfilo la pagina der mezzo così un fo danni".  Nell' aprillo ho visto che era tutto scritto cor una grafia minuta e ordinatissima e ho fatto quello che un dovevo, ho prencipiato a lègge. Un erano temi.

 Cara G, Cara G, cara G, cara G 

ho bestemmiato senza tenemmi per niente  perché era pieno di lettere a sta G 

che io vi  riporto come iniziale  ma che  era il nome della su ex e vergato per intero. Ho sperato fosse roba vecchia ma quer torzolo c'aveva messo anche tutte le date e dimolta  era roba scritta anche durante il periodo che stava con me.

"Sei andata via ed è calto il sipario sula mi vita".

"In camera nostra c'è sempre il tu odore anche se ci vado ormai cor un altra...."

Ho ribestemmiato peggio di Dante incazzato

"Brutto pezzo di merda! Cor un altra??? Lei è Cara G e io sarei n' anonimissima altra??? Ma vattelo a pigliànnelculoté e tutti i coglioni come té caata!

Mai mezza parola su me, solo in fondo  du fogli strappati, du mesi di un calendario e dei pallini accanto ai giorni. Ho fatto ala svelta a rendemi conto: aveva segnato le volte che s'era fatto l' amore 

L'amore? Ma che so scema?

No diobono sesso  e basta e reso ardito dala sottoscritta sennò sarebbe stato na mosceria ncredibile , l'amore è n'altra cosa per me.

Avevo toccato roba che un era mia e mi sentivo come na verma lo scrivo ar feminile perché donna sì mi sentivo e offesa e parecchio. Ho rimesso aposto tutto ma quando è arrivato ho cacciato via la rabbia che mi bolliva dentro e boba bona coll' occhi bassi come fa Samatta quando ripiena di corna quarcheduno gli ho detto :

"Ascoltami, e so mbarazzata a dovetti dì sta cosa, parecchio mbarazzata ma so che hai tanto sofferto con G e un me la sento di non esse sincera con te"

"L' ho visto sbiancare: "c'hai un altro?" m'ha chiesto.

"A esse sincera so diversi"  purtroppo certe abilità s'imparano sul campo e no su libri di scuola. Mi dispiace, siamo stati bene, mi sei piaciuto ma un me la sento di pigliatti pel culo".

Non ha nemmeno lottato un pochino. Non m' ha nemmeno chiesto: "ma mi voi un pochino di bene? " "non ha nemmeno detto come avrebbe detto Dantino: vabbé sei mpo' maiala ma si pole continuà a ruzzà nzieme quando ti va uno come me ndo lo ritrovi?

Niente zitto come na bòtta. Perdente nato e piagnone! Te le meriti le troie come G.

Nela su mente s'era formata un immagine chiara: era stato a letto cor un tegame che va con tutti ma almeno ora poteva riprende a scrive quer cazzo di diario senza dovè fa riferimenti a "un altra".


A parte tutto non rinnego la storiella che s'è avuto, ci so stata bene sarei ipocrita come la vorpe dela favola di Fedro. Magari sarebbe durata nfine a Natale, di più un credo, meglio così ora che il motore fra le zampe è rifatto, la testa va daccordo cor motore, vole dì n'ho fatto il rodaggio co n'autostoppista poi l' ho sceso e so pronta per lunghi viaggi con Sama e con Dani.


Quanto al filme lo avevo ma in versione cell. si vede anche al pc e in tv ma un so quanto sia definito del resto unè che dovete contà i peli der culo de protagonisti. Pel resto un credo ci sia niente di scandaloso, una storia credibile, qualche bella ragazza, un ragazzotto cola faccia da antelide e cor un pisello formato famiglia, qualche sega, qualche pompino, un po' di topa, un po d'anal, n triangolo. Niente sopra le righe, niente di novo sotto r sole, un menù da trattoria alla bona insomma, che difficilmente  pole turbare l' animi e le coscenze. 

Scriviamoci vietato a minori ma mi sa che i minori ormai fanno dimorto peggio e  di più trasgressivo vesto vì ni sembrerebbe roba da educande. 

Commento da my movies e filme sul su palco fin da ora

Baci a tutti 

Zanza


UNA STORIA DI  "SESSUALITÀ 
SENTIMENTALE" CHE SFOCIA NEL 
SIPARIETTO  MELODRAMMATICO 
STILE FOTOROMANZO.
Recensione di Paola Casella
venerdì 22 maggio 2015

Murphy ha sposato Omi con un matrimonio riparatore, poichè Omi è rimasta incinta della loro figlioletta durante un rapporto non protetto. Quel rapporto occasionale è stato la causa della drammatica rottura fra Murphy e il suo grande amore, Electra. La mattina del primo dell'anno la madre di Electra telefona a Murphy e lo informa di non avere più notizie della figlia, ed essere preoccupata perchè la ragazza soffre di tendenze suicide. Nell'arco di 24 ore Murphy ripercorrerà con la memoria le tappe della sua folle passione per la sua ex anima gemella, cercandone il perdono.
Gaspar Noé, che nel precedente Irréversible aveva filmato a lungo lo stupro della protagonista interpretata da Monica Bellucci, non è nuovo alle provocazioni, e questa volta ha deciso di raccontare una storia di "sessualità sentimentale", come la descrive lui stesso nel film: una storia di quelle che, secondo Noé, si raccontano troppo raramente al cinema perchè la censura impone che la componente esplicitamente erotica di una relazione rimanga nascosta allo sguardo degli spettatori.
In Love Noé non nasconde proprio niente: masturbazioni, eiaculazioni verso il pubblico (che in 3D fanno un certo effetto), penetrazioni filmate dall'interno di una vagina, triangoli, fellatio, cunnilingus e chi più ne ha più ne metta (ovunque). L'intento dichiarato è raccontare con cruda onestà l'ossessione sessuale fra due corpi che si amano, quello sotteso è fare scandalo a tutti i costi.
Peccato che, quanto a cruda onestà fra due corpi che si amano, Love è stato battuto sui tempi, e di gran lunga superato in valore artistico, da, fra gli altri, La vita di Adele, che proprio l'anno scorso a Cannes vinse la Palma d'Oro. Peccato anche che la trama di Love sia una serie di siparietti melodrammatici stile fotoromanzo (o b-movie soft porn), messi lì ad intervallare le scene di sesso, e la storia resti inerte (mentre tutto il resto continua freneticamente a sollevarsi).