giovedì 30 gennaio 2020

fatevi i gatti vostri 1427 "Cavallo Pazzo colpisce ancora"

La zia è inorridita quando ha visto arrivare i quadri e adesso dove li appendi gli ha chiesto e lui serafico:
Uno nel camper, uno nel magazzino da Ito, uno nel magazzino di Marghera e uno lo porto al Bar Nado. Eccone altri due, manca l' ultimo che non so dove abbia messo forse lo ha già portato via perché è partito presto e non è ancora rientrato. Io sono stata piuttosto veloce questa mattina pur essendo da sola ma non è per mio merito, purtroppo ci sono poche consegne da fare. Unica nota positiva, la zia riesce a riposarsi un po'.



Tornando ai quadri, alla zia Holly,  che per scherzo lo chiama spesso "Cavallo Pazzo", alla fine non dispiacevano quei quadretti pieni di  cavallini matti e di storia fiorentina ma ha tenuto duro, cedere con zio Dante può voler dire lasciare spazio alle sue più ardite pensate. Io gli ho dato in uso una stanza su da me per fare i suoi lavoretti e adesso è una officina. Tra l'altro dopo aver messo in funzione la Underwood Portable, che a me piaceva tantissimoe pur con vari difetti funzionava, per due giorni ha continuato a guardare quei tasti che non si abbassavano completamente e la tastiera colle lettere illeggibili Ad ogni occhiata severa rivolta al risultato del proprio lavoro scuoteva la testa e commentava:
"mi sembra di avere un bruscolo negli occhi a vedere quelle parti che non vanno" e alla fine l' ha fatta nuovamente a pezzi. Adesso il restauro non sarà più conservativo perché quando smonti la meccanica ci sono decine e decine di viti di mollettine.
Gli ho espresso i miei dubbi sulla possibilità che possa tornare a scrivere e lui mi ha risposto:
"Ascorta bimba secondo te l' hanno fatta dell' omini o i marziani? Se l' hanno fatta i marziani pole anche darsi che un riveda la luce ma se l' hanno fatta dell' omini un omo la pole rimontare tutta"
Come farà a ricordarsi dove vada ogni pezzo non so. Ha detto che ci metterà forse un anno perché se trova un intoppo che lo fa arrabbiare butta via tutto e allora  pulirà un pezzo al giorno e quando tutto sarà pulito oliato raddrizzato alla perfezione solo allora inizierà il montaggio, tempo destinato: massimo un quarto d'ora al giorno. Volendo, per puro divertimento, ipotizzare un costo questa macchinetta equivarrà a un restauro alla cappella Sistina ma che importa, lui la tiene per se e il tempo che ci perde lo sottrae al massimo a un sudoku difficile, a un rebus complesso, a una crittografia. 
Buon lavoro zio Dante che la dea Fortuna ti conservi il tuo incredibile modo di fare, finché tu sarai in questa casa ci sarà sempre da discutere, da ridere, da ascoltare, da bere e io potrò continuare  guardare al mondo esterno con una certa aria di sufficenza perché a casa mia ci si siede ancora accanto al fuoco, si acacrezzano ancora i gatti, si suona, si canta e soprattutto  si tengono i telefonini in un altra stanza quando si mangia, quando si beve e durante tutte le attività che ho elencato prima.

Dani

mercoledì 29 gennaio 2020

fatevi i gatti vostri n. 1426 "Teo che dipingeva cavalli"

Nell' anni stupendi in cui bighellonavo per Firenze, raccontando a me stesso la novella che ero lì per fare l' università, vissi, come ho avuto modo di raccontavvi altre volte, in una casa di via dell' Agnolo. Più precisamente al n. 54. Era un' area molto particolare del quartiere di Santa Croce, tra quelle strade in cui a un par di metri e mezzo d'altezza si vedeva ancora la striciata lasciata dala mota dell' alluvione, era ancora pieno di artigiani e anche di gente che s'arrangiava. Chi rubava, chi ricettava, chi vendeva la topa e chi il culo. Difatti la mattina  si vedevano ciondolare qua è là parecchie bionde col 44 di piede e la barba che gli spuntava sotto il trucco.
Chi un era portato a rubà, un aveva l' animo del ricettatore, era contro la droga, per natura non aveva topa da commerciare e per abitudine era abituato a caminare colle mele strette e a sta sempre attento a chi aveva dietro c'erano poche soluzioni. O si lavorava o si faceva l' artista. A quest'ultima sezione afferivano diversi musicisti, parecchi artisti di strada e moltissimi pittori. Io mi ci provai ma l' unico strumento che sapevo sonà  era l'armonica  e a mettemi a sonà in istrada col cappello in terra mi vergognavo. Pe la seconda scianse,
 per quanto, quando andavo a scuola, a disegno avessi un bell' otto,  i cinque quadri a olio che feci rimasero invenduti.
Così mi piegai al lavoro, feci il rigattiere, il recupera-vetro (a Firenze "bottigliaio") il facchino al mercato, il camionista, il fabbro, il postino ma di una dele mie attività di quell' epoca non ho mai parlato.
Proprio a metà di via dell' Agnolo, dove la strada stringe  ed è delimitata dall' incrocio co via de Macci a est e con Borgo Allegri a ovest, c'era casa mia. A sinistra avevo il bar del Trillino, davanti il Corna, abile verniciatore e la lavanderia, a destra andando verso Borgo Allegri, proprio tra la  bottega del Pizzicagnolo Alberto e il barre delle Batacchi, c'era la bottega di Pietro il corniciaio, maremmano trapiantato a Firenze molti anni prima di me. Era un abilissimo maestro d'ascia e si era subito riciclato come corniciaio, gli chiesi se mi potesse far lavorare e lui mi disse: "Vieni" e mi messe a fare le conici povere, quelle che erano ala portata di tutti  mentre lui preparava quelle artistiche.
Appena passato l' incrocio di via de Macci, andando verso le Murate e Santa Verdiana, appena dietro il palo della fermata del 14,
c'era un fondo dove viveva e conduceva il proprio atelierre un personaggio singolare: Un pittore triestino di nome Teo Russo.
A dire il vero si chiamava Teofrasto ma tutti lo si chiamava Teo e lui stesso si firmava Teo. Dipingeva solo cavalli, perlopiù rossi, nevicate, per definizione bianche e qualche piccolo borgo o villaggio consistente in 4 o 5 casette.
Usava poco le tele perché costavano e adoprava tavolette di faesite o quando non poteva comprare nemmeno quelle,il retro delle cassette di legno della frutta o il compensato ricavato dai pannelli posteriori di vecchi armadi. In 4 pennellate tirava fuori un cavallo o un altro dei suoi tre soggetti. Capitava spesso in bottega da noi e Pietro, che aveva buon cuore, gli teneva in conto vendita alcuni quadri per i quali gli anticipava anche qualcosina in soldi. Affidava a me il compito di incorniciarli per valorizzarli un poco e bene o male riuscivamo a venderli. Di solito dalle 3000 lire alle 5000 qualche volta, raramente  a 10000. Tenete presente che io pagavo di affitto 55'000 al mese per un posto  che oggi potrebbe costare 500 euri. Il giornale costava 100 lire, il caffè 50 e un fiasco di vino Chianti, discreto, 500 lire.
Diciamo che 10'000 lire erano i 100 euri di oggi. Teo non sguazzava nell' oro certo e quasi tutte le trattorie di Firenze avevano i suoi cavalli appesi al muro. Capitava spesso, infatti, che barattasse un quadro con una ribollita calda e un bicchiere di vino. Girava sempre con una americana altissima, di nome Ann, che lo faceva sembrare ancora più piccino del suo metro e sessanta. Sempre con un cappellino a quadretti scozzesi, tipo baschetto, con l' eschimo e spessi occhiali neri, si aggirava  coi suoi  cavalli, le nevicate e le cinque casette del borgo dela su fantasia, sottobraccio.
Mi chiamava sempre Livorno perché non si ricordava il nome e gli veniva più facile così.
Circa 16 anni fa, con Holly, per raggiungere Follonica, dopo aver fatto Venezia Firenze, invece di buttarmi verso la costa, toccando Livorno, passai dall' interno per farle vedere l' abbazia di San Galgano. Avevo qualche soldo in tasca e ci fermammo a mangiare in una località 
di nome Palazzetto non lontana all' abbazia. Mentre mangiavamo mi voltai e proprio sopra la mia testa vidi un cavallo rosso e la firma che avevo visto tante volte: Teo Russo. Poteva avere 45 anni quando ne avevo 20, quindi 16 anni fa doveva essere vivo e vegeto e probabilmente in un viaggio doveva aver mangiato "a scambio quadri" pensai e raccontai la storia di quegli anni fiorentini a Holly.
Qualche giorno fa mi è tornato in mente Teo e stranamente ho pensato: che stupido a non essermi tenuto neppure uno di quei cavallini! Tra l'altro ho cercato le sue quotazioni su internet: da 250 a 650 euri, non è De chirico ma un po' di quota l' ha presa.



Passano ancora due giorni e, grazie alla legge di internet per cui, se hai guardato il calendario Pirelli e hai 60 anni per la facile fin troppo ovvia consecutio marketing: modella-topa-culo-senili-voglie il giorno dopo ti arrivano i pop up con l' offerta del Viagra. Avendo io snobbato le toniche carni per gustarmi i rossi cavalli e le bianche nevi, mi arriva un pop up a video: "Compra Teo Russo" e mi passano davanti una serie dei suoi quadri ma tutti sui 200 euri  e oltre. Poi la rivelazione: 4 quadri  e tutti con le mie cornici le riconoscerei tra mille, messi in vendita da una signora di Coverciano. La chiamo, li ha ereditati, le danno noia perché non si adeguano al suo arredamento 200 euro tutti. Me li sono tolti di bocca quei dugento euri ma quei soldi li valevano le mie cornici da sole e poi quei cavallini  erano un desiderio e i desideri, quando si può, bisogna realizzarli senza aspettare troppo diceva la mi mamma.

Eccolo qua, arrivato stamattina, presto posterò anche gli altri


Dante






martedì 28 gennaio 2020

fatevi igatti vostri 1425 "pensavo d' avé preso na fregatura..."

Mica ci si interessa solo dele regionali eh? qui si lavora di brutto ecco i resultati il poste l' ho scritto a macchina se lo vedete piccino basta mette l' ingranditore e si legge bene. Un modo semplice pe ingrandire sia in Chrome che in Mozilla è di andare sulle tre righette orizzontali sulla barra in alto tutto a destra e vedete che c'è una percentuale 100% significa al naturale se ci scrivete 200% ingrandisce al doppio.
Dante





lunedì 27 gennaio 2020

fatevi i gatti vostri 1424 "ELEZIONI REGIONALI: li scacchi e l' emoroidi "

Gli scacchi e l' emorroidi


pare che l'accostamento dei due lemmi sia alquanto ardito e, se una delle poche interpretazioni in cui esso reggerebbe è forse quella che che per lo star troppo seduti i giocatori di scacchi sovente soffrono di emoroidi o che il serrare le natiche per la tensione nervosa prodotta dal gioco dia origine al fastidioso e pruriginoso disturbo, siete fuori strada. Dato che  la spiegazione è piuttosto logica ma al momento solo per me, comincerò raccontandovi qualcosa:
Ieri sera come mezza Italia che non aveva di meglio da fare, perche i cocainomani hanno pippato andando in culo a tutto e tutti, i briachi hanno bevuto quanto più potevano e chi ne aveva possibilità ha trombato, io   co Holly malata e tre gatti addosso, e quegli altri come me  s'è  guardato la televisione.
Ho saltellato con estrema disinvoltura tra Vespa, Mentana e la Gentili rispettivamente conduttori degli speciali di Rai 1, La7 e rete4 dedicati alle elezioni regionali di Calabria ed Emilia Romagna, regioni che cito in ordine alfabetico e non di importanza.
Fin dalle prime battute si è capito come sarebbe andata: il Sudde si sposa col Norde del resto lo aveva già fatto la ndrangheta sdoganando il fatto che  un  fidanzmento tra terronia e polentonia si pole fare. Non voglio per carità associare in pericolose analogie  le organizzazioni malavitose alla società civile ma è noto che a livello di intelligenza criminale la ndrangheta ha dimostrato di meritare i primissimi posti nella classifica mondiale e quindi ha capito da quel dì  che era ora di scendere dall' Aspromonte e dalla Sila e invadere il ricco nord. Salvini da tempo ha capito che lo scontento regna più al sud che sopra il PO ed ha promosso il pateracchio andando a far proseliti laggiù con esito notevolissimo direi.
Sull' altro versante si è rinnovata quella che nel 18 fu la leggenda del Piave  e per Napoleone e Hitler furono le rosse nevi di Russia.
A un certo punto e non era tradi, c'era rimasto solo Sgarbi a trovar difficoltà a scendere nel reale, tutti gli altri avevano capito che quello che in agosto chiamai ironicamente "il cervello strategico" aveva nuovamente toppato dimostrando i propri limiti e incappando in una bruciante battuta d'arresto. Patetico e irrilevante il suo gesto dello scendere in conferenza appena i primi spogli reali confermavano la tendenza espressa piuttosto chiaramente dagli exit poll. Ha detto che voleva lasciar andare a letto gli italiani che il giorno dopo dovevano lavorare (sic).
Veniamo dunque alla dimostrazione del titolo
Salvini non gioca a scacchi
Se Salvini per puro caso giocasse a scacchi smentendo il mio primo assunto è certo che il suo gioco sarebbe modestissimo e decisamente non sorretto da un buono studio di strategia e tattica che costituiscono due fondamenti del nobile gioco nel quale mi spacco la testa da quando portavo ancora i calzoncini corti.
Cosa è la strategia in due parole:
 è avere un piano! Quindi intanto aver deciso se giocare in difesa o in attacco, se scegliere uno schema di gioco mobile e ardito oppure uno lento e posizionale è poi conoscenza delle linee di gioco, conoscenza dell' avversario, conoscenza delle situazioni che si creeranno nel gioco sulla base dei presupposti teorici predetti (si ricavano dall' analisi di come si sono sviluppate milioni di partite impostate con taluna o talaltra apertura e relative variani.
La tattica: è il saper sfruttare a pproprio vantaggio situazioni non precedentemente note che si origninano durante il corso del gioco. Sfruttare gli errori dell' avversario è tattica, creare attacchi diversivi celando il vero obbiettivo è tattica, rendere la vita difficila all' avversario quando non si ha granché di buono da fare colle nostre forze è tattica e così via.
Salvini osannato come comunicatore eccezionale, ed ho i miei dubbi anche su ciò, dimostra ancora una volta di ignorare strategia e tattica.
Un buono stratega dominando il 90 per cento delle regioni italiane  non trasforma una elezione regionale in un suo test personale
a livello nazionale, sa che Bonaccini ha governato bene, sa che la sua candidata non gli può tener testa ed è poco credibile come futura governatrice di una realtà economica e sociale come quella Emiliano Romagnola. Intendiamoci non credo che la Borgonzoni sarebbe stata peggio di tanti altri ma non era all' altezza, soprattutto non aveva i precedenti. Avesse potuto schierare uno Zaia credo che le cose sarebbero andate diversamente e Zaia che è tutto fuorché poco pensante pare che glielo avesse detto al Matteo:
"Ocio duce che la Borgonza non a gà  bastansa briscole in mano".
E allora se ho solo qualla carta da giocarmi cosa faccio?  Dichiaro  ai quattro venti che mi prendo la Calabria e comincio l'assedio all' ultima regione rossa,
raccatto il 40% dei voti e lo mostro come una vittoria morale  il fiato sul collo di un avversario moribondo costretto a rinserrarsi nell' ultima fortezza che paino piano si sgretola (ecco perché non è neppure un grande comunicatore).
Ma lui è il meglio cervello politico d' italia, lui parla alla pancia ed anche ai coglioni e si schiera in prima fila così non potrà nemmeno lasciare la responsabilità sulle spalle della candidata e si trasferisce in Emilia suona alle porte, mangia piadine, resta simpatico a chi già era simpatico e ancora più sulle palle a chi già lo detestava.
Schierando tutta la forza che ha cosa ottiene? L' estrema difesa degli attaccati, un vanto lo ha di certo: quello di aver prodotto il fenomeno delle sardine.
Quindi non è uno stratega perché non ha un piano oppure il suo piano è buono per pulircisi il culo.
Non è neppure un buon tattico. Cosa fa un buon tattico?  Hai visto che la prima contestazione di piazza ha avuto successo e che le sardine hanno raccattato più gente di te quindi la manovra divergente è:  lascia stare la piazza che è incerta e affianca la Borgonzoni solo con gli imprenditori grandi o piccoli che siano di loro sì Bonaccia amministra bene ma grazie al cazzo pagate tutto voi se mi aiutate a farli fuori abbasso le tasse (lo so è semplicistico ma la linea era quella).
Secondo errore tattico gravissimo Bonaccini corre da solo, quasi non vuole associare il suo nome al PD. Lascialo vincere ed evidenzia che lui non è il PD che anche se fosse stato della lega avrebbe amministrato bene, quindi esalta l'avversario uomo  per ridicolizzare la forza politica che è in crisi da tempo. I  5 stelle sono in via di estinzione il Pd è in crisi da anni e il meglio Cervello
d' Italia lo rinforza dandogli grandi valori per cui combattere, antisemitismo, antifascismo, fratellanza e soprattutto Antisalvinismo.
Ovvio che dimostra la propria inconsistenza di pensiero, ugualmente vanerio e supponente Renzi forse leggermente più testa in ordine a quanto esposto
Molta di testa  ne ha, invece, la Meloni che nonostante il tormentone "Io sono Giorgia", non è animale da piazza ma da scranni parlamentari e difatti si è sempre defilata dalle esternazioni del genio.
E con gli scacchi ho finito, veniamo alle emorroidi
Raccontava Don Luigi che un noto bécco di Pisa un giorno trovò la moglie al letto che trombava alla grande con uno dei tanti amanti. Fece la piazzata che aveva fatto altre volte, cacciò l' amante minacciando di denunciarlo per violenza carnale (peccato che dalle finestre aperte tutta la strada l'avesse sentita berciare "oh bene! ancora!") e poi quando fu solo con la moglie le disse "brutta troia gli hai dato anche l culo eh?"
" Ma sei scemo?" replico lei "cole moroidi che ho sarei morta dissanguata" e l becco contento
considerò quella una vittoria perché armno il lato B dela consorte  era salvo.
Con uguale efficacia Monnezza interpretato dal mai abbastanza compianto Tomas Milian, diceva "me pari er cane de Mustafà che ce l' aveva ar culo e pensava che stava a scopà"
Così mi pare l' entusiasmo di Zingaretti e company hanno perso la Calabria hanno il 40 e più per cento di nemici in casa, devano ringraziare Bonaccini e le Sardine ma cantano vittoria.
Mi sono dimenticato Berlusconi, ha preso un altra batostella in Emilia Romagna ma in Calabria gli è andata bene e soprattutto sa
che pensando a un leader di destra molti rimpiangeranno i fasti di quando era lui il duce, quindi brinderà dicendo "avessi 10 anni di meno...."
Buon inizio di settimana soprattutto alle lettrici Emiliane Anna ed Eliana  che hanno qui pubblicamente dichiarato che "obtorto collo"  avrebbero votato Bonaccini.
Dante

domenica 26 gennaio 2020

fatevi i gatti vostri 1423 " 3a puntata del giallo DDD"

Ecco eccila la 3a puntata del giallo, scusate il ritardo ma sono da solo in questi giorni del resto voglio che Holly si riposi perché la vedo piuttosto stanca, valuteremo se sia il caso di lasciare la barca, io sarei per darla a Dani e Zanza che almeno si toglierebbe dal baretto che ormai sta diventando la sua clausura. Pare però che gli intoppi burocratici non siano pochi, vedremo.

riassumo brevemmente il contenuto delle altre 2 puntate

Nella prima abbiamo conosciuto il passato di Bobby insegnante di matematica che dopo lunghi anni da precario ha una svolta inaspettata nella sua vita quando un prestigiosa scuola di Udine gli offre un posto prima da insegnante titolare poi addirittura da socio. Buoni affari soldi che sembrano destinati a diventere un bel gzolo quando arriva il 1999. Muoiono la mamma e il Babbo e la scuola va in fallimento per degli illeciti commessi dai soci dei quali Bobby viene incolpato e risponde ricevendo una condanna lieve ma che lo mette sul lastrico. Dopo alcuni anni a Roma trova impiego a Firenze presso un istituto che si dedica a ricerche araldiche. L' istituto è diretto dal Generale Venturini un enigmatico personaggio che pare essere conosciuto e forse temuto da tutti.
Nei lunghi anni a Firenze le uniche cose degne di nota sono il tipo di lavoro svolto, copiatura a mano di stemmi nobiliari italiani e l' incontro con Raffa una prostituta con cuore.

Perso il lavoro per ragioni di avvicendamento ai vertici dell' istituto, Bobby, con una raccomandazione di Venturini, si trasferisce a Venezia dove troverà impiego presso l' agenzia Felzner una strana commistione tra agenzia letteraria e agenzia di investigazioni che opera sotto la direzione della austera Regula Felzner nipote del generale Otto Felzner amico e corrispondente di Venturini.

Un fil rouge che pare accompagnare le peripezie di Bobby pare essere rappresentato dalla ricorrenza simbolica del numero 666.


In questo numero Bobby Ciampi prende servizio, trova casa a Venezia e incontra quella che pare essere la donna speciale della sua vita.

30 minuti di lettura. Non ascoltate se non avete ascoltato prima le puntate precedenti. Per ragioni spazio Dani le ha dovute togliere da Sound cloud che ne consente l' ascolto direttamente dalla pag. del post ma le trovate in una loro cartella che si chiama Giallo DDD nella audioteca di Esserino se vi manca la tesserina  elettronica di accesso richiedetecela e l' avrete subito ma la spediamo solo alla vostra email personale.
in ogni caso dal menù laterale del nostro blog potete risalire al post nel quale è comparsa ogni audiolettura (la prima in occasione della Befana) e nel post pur non potendo ascoltare in diretta l' episodio troverete il link che vi consente il download.
Buona domenica.
Dante

In Videoreca di Esserino c'è un nuovo episodio del tenete Colombo, siamo quasi alla fine della serie, quando sarà terminata nel giorno della domenica troverete sempre una puntata dell' audio giallo.
In questo numero:

sabato 25 gennaio 2020

fatevi i gatti vostri n. 1422 "la mamma malata"

Non temete non ho intenzione di leggervi un episodio lacrimoso. La mamma malata è proprio quella di casa nostra, mamma Holly che stanotte ha cominciato a sentirsi male con grande caldo addosso e vomito. Con le mie cure e i leccotti del trio gattile sta un po' meglio ma la febbre sfiora i 39 e il medico le ha imposto riposo a letto oltre alle cure del caso. (il monticello sotto la coperta azzura è la mamma)




 Dani è andata a per 2 o tre giorni da Bobby a Londra, ha ancora qualcosa da portar via da quella bella casa di Porchester dove mi feci uno di quei mazzi da archiviare nella storia dei record rifacendo pavimento impianti idraulici impianti elettrici e tinteggiatura. Peccato non se la sia goduta e non se la goda Bobby che alla fine l' ha subaffittata a due colleghi tanto per rientrare del canone e delle spese fatte. Così questa mattina sono andato io a fare le poche consegne del sabato. La barca ha messo in impietosa evidenza tutti i miei limiti fisici ma ce l'ho fatta e mi ha fatto piacere sentire il motore che batte potente e l' enorme timone che risponde come il manubrio di una bicicletta. Anche per sistemare quello ci sputai mezza anima ma che piacere sentirlo funzionare e vedere i veneziani che per far quello che fa la barca di Holli ovvero   un ormeggio a retromotore in mezza manovra nonostante la loro estrema perizia ed esperienza son costretti a fare avanti e indietro almeno 2 volte. Il topo di Holly invece si accosta alla riva quasi con presunzione ma il trucco sta nel fatto che  ho modificato il timone in modo tale che mettendo la barra tutta sotto, crea una deviazione impensabile in un barcone tozzo e pesante come quello. In più lo ho montato su cuscinetti di teflon che riducono enormemente lo sforzo e Holly coi suoi 43 kg riesce a manovrare quasi colla forza del pensiero.
Holly sta dormendo e come vedete il letto pare una piazza d'armi ma sono contento perché i tre sono affiatatissimi e non la lasciano sola un attimo. Io ho ultimato ieri il restauro conservativo di questa M40 terza serie.



 Un vero mulo con carrello maggiorato per le esigenze di ufficio. Era totalmente bloccata ma integra e con tutti i suoi pezzi. L' ho pagata 35 euri come non funzionante e ci ho impiegato circa dieci ore di lavoro per renderla totalmente efficiente.
Come vedete i consigli che detti a Lucia amica di Patty si dimostrano sensati. Quanto la vogliamo considerare un ora di lavoro? una decina d'euri? Viene già a costare 135 ma non è perfetta, ci sono pecche nella vernice, un rullo andrebbe cambiato, la frizione pattina in alcune posizioni. Lei con 200 euri ha preso una macchina che pare appena uscita dall' Olivetti ed anche più antica e più bella esteticamente della mia.
Come monito: se vi piacciono le macchine da scrivere antiche ma non siete in grado di aggiustarle da soli 
prendetene una completamente revisionata e restaurata. Anche se la pagate 2 o trecento euri avrete un oggetto che vi accompagnerà tutta la vita e bellissimo da vedersi oltre che da usarsi.
Comunque questa che ho rimediato scrive bene e mi sta gia fornendo un grande aiuto per le pagine del giallo e per un raccontino su un sogno che ho fatto e nel quale ritroverete anche il gatto Esserino.Lo pubblicherò presto.

Bon Sabato

Dante

Dante

giovedì 23 gennaio 2020

fatevi i gatti vostri n 1421 " per un' emme audiolettura di Dante"

Ci abbiamo lavorato tutti e così: Per chi volesse riascoltare il racconto "per un emme"
ecco una versione audio con lettura dello zio Dante. Per chi ha interesse nel testo del racconto non c'è altro modo che andare indietro al nostro post n.398 del dicembre 2011. Purtroppo abbiamo solo una parte in txt e il resto sono foto tratte dal libro ma sono leggibili.
Buona giornata a tutti

Dani


mercoledì 22 gennaio 2020

Fatevi i gatti vostri n. 1420 " La riesumazione di un poste."

Ieri sera il Prof. Martinelli ci ha messo in crisi. Me per primo. Mi chiedeva infatti conto di un vecchissimo post, secondo lui poteva forse appartenere al protozoico splinderiano, nel quale riportavo una novella nordica nella quale il protagonista impegnato in un arduo esame di latino traduceva malamente dall' italiano un moto a luogo con in + ablativo anziché con in (o ad) + accusativo. Non che il buon giovine ignorasse la costruzione giusta ma scordava una "emme" e lasciava su carta la bestialità . Per chi non lo ricordasse non sciupo il finale che aveva del magico. Comunque dopo un primo vuoto totale, messaggiando con Martinelli avevo ricostruito la frase ed era  In Asia/m profecturus est. Bobby sollecitato ha rinvenuto il post che era indietro di ben 1100 pubblicazioni.
Il racconto era in una antologia che mi regalò don Luigi. Di seguito il post. Siccome promettevo di pubblicare il racconto a puntate lo feci e lo rifarò, anche in ricordo di Don Luigi, ma in una botta sola perché non voglio tediare chi avesse memoria migliore della mia e di quella di Martinelli.
Buona Giornata Dante
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 qui sotto ecco quanto recuperato
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fatevi i gatti vostri n. 379 "il dono di Don Luigi"

Quand'ero un  bimbetto piccino piccino   e l'unico interesse mio pareva quello di bisticciarmi coi miei cotanei  e far dispetti alle bimbeaccadde che Don Luigi (proprio quello che compare ogni tanto nei nostri post) venne chiamato a sostituite il parroco del nostro rione. Di fama lo conoscevo perché il mi' babbo mi aveva parlato spesso di questo tipo che era stato partigiano e che era stato l'unico ad impegnarlo seriamente a braccio di ferro. Don Luigi mi insegno a scrivere e a leggere, e, quando passati diversi anni, mi ritrovai alle medie, divenne il mio mentore per l' italiano. Il periodo che ha bisogno d'esser corretto mi ammoniva, è nato male in partenza, nella testa. Le parole che usi devono essere le più semplici ma le piò efficaci. Fai conto di doverla chiedere a una ragazza che ti piace...sbagli una parola e ti tocca arrangiarti da te. Parlava per massime, il caro Don, ma non ce n'era una che non fosse adatta alla situazione. L'unica cosa in cui non ci si trovava era il discorso sulla fede. Uliano negava Dio e chi gli stava dintorno, la mi mamma diceva: favole per far ballare di paura i poveri ignoranti. Insomma per quanto Don Luigi fosse di casa da noi nessuno sapeva dire se la fede l'avesse e, in tal caso, visto che l'uomo era di gran lunga uno dei più accorti della zona, cosa mai  gli avesse fuso il cervello per portarlo a credere in Dio.
Ierlaltro sera, vigilia di Natale, tutto m'aspettavo meno che Don Luigi portasse al barre dei pacchetti. Ci fa: "questo è probabilmente il mio ultimo natale e non me ne frega un cazzo. Può darsi anche che non moia ma in tal caso vorrei togliermi dalle palle e andare ad aspettare di schiantare in un paese diverso, così ho portato dei regali importanti a tutti".

Per Uliano c'era una pipa fatta a coltello che Don luigi  fumava quando erano partigiani insieme e che il mi babbo gli invidiava dato che si doveva fare le sigarette colla carta di giornale. A Dino è arrivato un metodo per Harmonium  sul quale il ciampino aveva cominciato a studiare musica da ragazzetto adoprando l'armonium e, talvolta l'organo  di chiesa. Ad Ampelio ha regalato un ombrello di tela cerata verde per pararsi il culo dalle tasse e ala su moglie una  videocassetta  di gola profonda con Linda Lovelace pe' riaccende' la passione coniugale. Al che tutti sono stiantati dal ridere. A me ha dato un un libro verde, rilegato bene con un segnalkibro d'argento con una lettera "n"



e mi ha detto: ti ricordi Dantino che una volta, avevi dodici o 13 anni e mi chiedesti in cosa consistesse la mia fede?
"Boia dè se me lo riordo!" n'ho fatto.
"E la mi risposta te la riordi?"
"Mi dicesti: Nella più bella e  dolce illusione che esista."
"E io ti detti a leggere un raccontino da questo libro" - ha proseguito.
"E' vero mi dicesti: 'Dantino leggiti vesto racconto. Te sei sveglio e capirai. E' tradotto un po' alla bona e alcune locuzioni sanno dell' italiano del duce, ma la storia è quel che conta'.

Il racconto di Amalia Alver Skram si chiamava "per un emme" e me lo ricordo, tuttora, quasi a memoria.






Non mi aspettavo questo regalo e voglio estenderlo pubblicando il racconto.
Mi ci vorranno due o tre puntate ma pazientate, è bellino e dentro ci si legge la risposta di Don Luigi ovvero quella che io ancora non sono riuscito a darmi.
Ecco il dono.
Da domani comincio a postare le puntate.

martedì 21 gennaio 2020

fatevi i gatti vostri 1419 "Ginotta la Tazzotta"

Ginotta la tazzotta

quando ero piccino la mi mamma, nonostante una certa miseria aleggiasse per casa, aveva un suo stile particolare nell' apparecchiarela tavola. La tovaglia era sempre perfetta almeno fin quando il mi babbo non ci rovesciava il vino e le posate erano d'argento. Unica eredità, quelle posate, toccatale da una famiglia discordante anche nela  nella composizione, la su bisnonna materna apparteneva ai nobili Diversi dell Elba di cui parlai in un antico post, il su bisnonno un operaio anarchico che quando un era briaco lo mettevano in galera. Tale bisnonna Ermelinda Diversi ebbe il privilegio allora inusuale di mantenere il proprio cognome nobiliare e di trasmetterlo a maschi e femmine della sua progenie. Per un caso singolare pareva nascessero tutte femmine, così da Ermelida Diversi, sposata Biagiotti, nacque Evelina Biagiotti Diversi che sposando un Guadagnini si sarebbe dovuta chiamare Guadagnini Biagiotti Diversi ma pe un fare casino mantenne la diversità e doventò Guadagnini Diversi
la su figliola  Inés Guadagnini Diversi (la mi nonna) prese un Gori (parente prossimo dei Gori di quel Pietro Gori padre anarchico che scrisse Addio Lugano) e anche lei scelse per Gori Diversi e ala fine la mi mamma Adalgisa (detta Ada, Isa e anche Argìa per contrazione vernacolare di Adargisa) Gori Diversi pigliò Uliano Davini e doventò Davini Diversi. Io mi sarei dovuto chiamà Davini e basta ma la mi mamma disse: "Boiadé Uliano! E' ir primo maschio nel mi ramo, lasciamoglielo rmi cognome, armeno i Diversi un s'estinguano" e r mi babbo, che era sarcastico, di rimando:  "Dai rami mi pare  discendano le scimmie e di solito è 
r foco che s'estingue  ma sto bimbo che sia differente  un mi dispiace". Così la mi mamma mi ricamò un vestitino da battesimo con su scritto il motto "Diversi: peggiori, migliori, mai eguali"  e io, pigliando a pedate il mi babbo, il mi zi Mauro, che mi fece da padrino, e soprattutto il prete che mi battezzava doventai Davini Diversi lasciando sperare la mi mamma che fosse nata una nova genìa. Nvece figlioli almeno che sappia io non ne ho avuti  e con questo ramo dei Diversi ci si farà il foco.
Oltre alle posate c'era anche un po' di vasellame  quasi tutto della Ginori prima e dopo la fusione con Richard ma siccome quello a differenza delle posate si poteva rompere la mi mamma lo teneva custodito nella credenza cor un unica eccezione una tazzotta che fu sempre la mia tazza del caffellatte dai miei tre anni fino a qualche giorno fa quando Cice ha preso male le misure saltando sull' acquaio ha urtato un bicchiere  che per dispetto è caduto col culo proprio su Ginotta spaccandola in due metà.
Dato che la mi mamma ne usava una pel caffè appartenente allo stesso servizio ormai scompagnato e la chiamava Gina la tazzina, la mia che era più grossa ebbe nome Ginotta la tazzotta.
 Holly, piuttosto mortificata,  me l' ha mostrata colla testa bassa e che dovevo dire? "Era una tazza" e non ho neppure rimproverato la gattina perché se non avessi voluto esporre la tazzotta a quel rischio l' avrei dovuta riporre come faceva la mi mamma con la roba a cui teneva. Ovviamente Ginotta non è morta. Ricoverata prontamente nel magazzino è stata incollata con un forte adesivo che le ha ridato la forma originale. 



Ora mostra orgogliosa le sue cicatrici e la sbeccatura in attesa di nuova destinazione. Tanto per continuare ad usarla potrebbe andare bene per metterci dei sottaceti, delle patatine o delle olive, regge addirittura i liquidi ma co cianuri è meglio une scherzà perdipiù  Holly non vuole roba aggiustata in casa e allora ho pensato di abbellirla ancora con un po' di pittura, magari col motto de Diversi, di fare un drenaggino di ghiaia sul fondo un pò di terra e sabbia e una piantina grassa così Ginotta ospiterà qualcosa di vivo e il suo ruolo sarà più importante di quello di contenere il caffellatte di un povero bischero come me.

Bona Giornata a Tutti

Dante

lunedì 20 gennaio 2020

fatevi i gatti vostri 1418 " la porca al pino "




Il pino, lo sapete, è un albero, dale mi parti  i pini so marittimi di quelli altissimi e coll'ombrello n cima; d'estate fanno una bell' ombra senza togliere la brezza del mare ovvero tra i pini ci si sta meglio che da qualsiasi altra parte. Un tempo ci si ballava anche  sotto i pini  poi ir ballo sotto pini doventò appannaggio dele feste dell' unità e ora che le falci l'hanno messe sottoterra e i martelli se li so infilati ner culo pe paura che quarcheduno li chiami comunisti qualche volta sotto a pini e ci si balla ancora ma in grazia di festicciole organizzate da gruppi sportivi piccole associazioni e simili.  Tra noi si diceva o indove si va a ballà? Ci si guardava le tasche: guasi sempre vote e si diceva "Al pino l'unico posto gratisse". Se i mezzi erano pochi bastava un mandolino e na chitarra o na fisrmonica e basta ma se proprio s'era messi male si cavava l'armonica di tasca e si cercava di fa ballà tutti. Una volta un contadino che doveva portare due  maiali da una fattoria a un altra si fermò sentendo la mi musica e sul rimorchioi del camioncino na  maialona d'un quintale si messe a zampettare come se ballasse. Siccome facevo questa polca austriaca che si chiama alpine polka per accostamento fu facile trasformalla in" porca al pino " e così pe tutti i miei amici è rimasta.
Ne ho fatta na versione casareccia ieri pomeriggio così potete provà a ballalla

Bona Giornata Dante

domenica 19 gennaio 2020

fatevi i gatti vostri n 1417 " accenditi e sona! "

E Dante disse alla radio: "accenditi e suona!" Poi girò la manopola.
La Radio non si accese e l' unico suono fu quello delle avemmarie.
Accenditi o ti dò un pugno che ti farà saltare le valvole! Ma la radio resistette. Storia di un sabato in casa sotto antibiotici perché il dottore ha detto che la faringite era troppo brutta per aspettare ancora. Per fortuna Dani mi ha concesso di lavorare in casa sua sennò con Holly sarebbe stata guerra che poi dico io, i gatti vanno nella cassetta cacano pisciano, si leccano il culo e poi vengono sul letto colle zampe impiastrate e ti baciano colla linguetta fresca di bidè. Nel caso in cui una gattina o Balena non abbia fatto i suoi bisogni c'è sempre il culo di un altro gatto a cui ricorrere perché l' infame azione gatto-umano sia compiuta secondo i crismi del canone gattesco. Loro sì possano spaccare la tazza dela ginori colla quale pigliavo il caffellatte da quando avevo 3 anni, possano giocare coi gomitoli di lana ecc. ecc. Dante no non può prendere un cacciavite in mano perché viene fuori il delirio di Holly. Comunque finisco questo post e poi imbianco una parete di Dani che ha un po di muffa. L'altroieri la radio che più dii un anno fa avevo risistemato e faceva bella mostra di se in salotto di casa nostra aveva smesso di funzionare e gli imperiosi comandi che avevo visto nel filme del Biondo di Nazarèt non funzionavano probabilmente perché non sono biondo e sono nato a Livorno. Così dopo aver fatto la lettura del giallo che spero vi sia garbata anche se la voce faceva caare per via dela faringite, mi sono trasferito di sopra e ho impiegato un ora per capire cosa non andava e un altr'ora pe saldare provare richiudere tutto e riportare la radio in salotto. Con l' occasione ho sistemato anche una radiolina americana anni 60 a quella gli si era sciupato solo il trasformatore perché l' americani addoprano il 110 volts e allora bisogna portare il nostro 220o a 110 senno si brucia tutto. Sotto la foto c'è un pezzettino di registrazione di tutto il calcio minuto per minuto che amo ascoltare su questi cimeli per risentire il fascino di quand'ero ragazzetto anche perché visto che il calcio non mi affascina più che almeno mi garbi la situazione in cui l'ascolto. Quella a transistor si sente nell' ultimo pezzetto di registrazione.





 Purtroppo in quella grossa ho solo le onde medie e piglia solo la Rai. L' americanina invece ha una eccellente modulazione di frequenza e in più essendo una dele prime a transistori ha anche meno problemi interni.
Come sempre, in videoteca da Esserino  trovate il tenente Colombo gentilmente offerto da Bobby. 

Licenziando questo poste voglio anche rispondere pubbricamente a una domanda di una lettrice su una macchina pe scrive. Lo fo nel poste perché potrebbe interessare più d'uno. Mi chiede dunque Lucia se una Olivetti M40 terza serie si possa pigliare a 200 euri senza pigliallo in quel posto. Anche lei riconosce che la cifra è abbordabile e quindi si parla di rischi piccoli no come i diamanti venduti in banca o l'azioni consigliate da direttori.
Comunque l' m40 è na bella macchina non ha il balsone di una m1 o di una m20  ma ne ha eriditato parte dello stile.
Io cerco di pagare sta roba al massimo 50 euri ma la trovo sempre da aggiustare. Considera  che la macchina  è vecchiotta quindi di base tira già una 70ina d'euri aggiungici la revisione minimo 80 euri e un po' di quadagno per chi la da via. Se te la danno a 150 è un affare a 200 è il su prezzo
di più non ce li butterei. Pe ogni serie indietro aggiungi 50 euri ovvero una seconda serie 250 e così via. Sia ben chiaro parlo di un oggetto ben funzionante e che non abbia parti mancanti o ammaccature o sverniciature vistose.  
Buona Domenica

sabato 18 gennaio 2020

fatevi i gatti vostri 1416 " 2° Capitolo giallo veneziano"

Ancora un titolo che lo soddisfi non viene fuori. Forse ne proporremo una lista ai lettori per avere il loro illuminato consiglio.

Si sente male e ha la febbre ma ha voluto onorare l' impegno della lettura del secondo capitolo del suo giallo ambientato a Venezia. Nella lettura  si sentono vari colpi di tosse e ho dovuto spezzettarlo e riunirlo perchè appena terminava coi colpi di tosse iniziava, come suo solito, con le invocazioni all' alto dei cieli.

Per adesso ho visto che in una giunta tra due pezzi  sono stata un po' larga e si sente dire due volte in immediata sequenza "il generale Venturini". Lo zio mi ha anche avvertita  che, in un punto, leggendo invece di dire
 "Bobby" ha detto "Dante" ma non riesco a trovarlo. Se ve ne accorgete, per cortesia segnatevi il minuto nel quale compare e segnalatemelo ve ne sarò grata.
Attenzione:
le puntate del giallo di DDD sono state eliminate da sound cloud per ragioni di spazio ma potete scaricare qui la
seconda puntata
Scarica qui cliccando questa stessa scritta


  
Ecco una foto del Campo dele Gate o Campo Ugo Foscolo dove si svolge una parte interessante del romanzo. Non vi dico il lavoro che c'è dietro. 



Ha girato per calli campi e campielli fotografando e vedendo se una certa descrizione fosse plausibile o no. Ovviamente un po' di finzione letteraria ci vuole ma secondo lui ci vuole anche coerenza scenografica.
Buon sabato a tutti

Dani

venerdì 17 gennaio 2020

fatevi i gatti vostri n 1415 " Le Nove Muse "

Zio Dante aveva già fatto un conto, per il suo giallo vuole usare tutte le  macchine per scrivere che possiede  ma intendeva affidare ad ognuna un determinato numero di pagine. Ovviamente quando ne parla non ci dice il numero delle pagine totali nè quante desidera attribuirne ad ogni sua macchina per scrivere. 
Stamattina  la zia era uscita in barca con Bobby che ierisera è venuto ancora a trovarci per il fine settimana stavolta addirittura un giorno prima. Strano fratello! Per anni è venuto 4 o 5 volte in un anno. Secondo me passa un periodaccio con gli amori o meglio deve essersi spostato dall' emozione  dalla coscia allentata a quella del cuore aperto  e siccome in fondo è un troppo buono quando si scopre diventa vulnerabile ed è facile farlo star male spero me ne parli.
Io cucinavo e lo zio in salotto batteva con ritmo buono e costante sulla remington portable che è una delle sue preferite . quando  dopo aver messo la focaccia in forno secondo l' istruzioni della zia, l'ho salutato porgendogli un tazzone di tisana calda per lenire le sue sofferenze, leggi tosse secca derivante dalla bravata in motorino mi ha detto con aria sconsolata: "non ce la faccio.  sai Dani"
"E a che cosa- ho ribattuto io- a smaltire sta tosse?"
"Ma no non ce la faccio  a finire il giallo. con le macchine che ho mi ci vorrebbero Nove Muse"
"ma no dai...nove nel senso di nuove e muse nel senso di macchine pe scrive lo sai che le chiamo così"
"Ma non sono abbastanza?  Ne ha prese altre due alle aste online!"
"Sì ma chissà quando arriveranno e poi non pensare che mettidentro il foglio e scrivi. Le ho pagate poco ma saranno bloccate e da revisionare tutte e due".
"Beh lo sai fare egregiamente tu  il riparatore di macchine per scrivere". 
"Sì sì ma dovrebbero arrivare prima di domenica ed oggi è venerdì".
Mentre stavo dicendo abbi pazienza hanno suonato alla porta
"Pacco"  hanno detto al citofono
Sono scesa ho firmato e ritirato, era arrivata la tedesca.
Ecco le fasi dell' apertura del pacco immaginate lo zio che scarta come un bambino vicino all' albero la mattina di Natale.





 Bella sobria elegante e a dir dello zio: una giornata di lavoro per farla scrivere, una settimana per renderla attraente.

Si è messo subito a fare la diagnosi e a parte la molla di ritorno del carrello e i tasti bloccati non ha trovato segni di malattia grave, così ha iniziato lo smontaggio ma non ha fatto molto perché è rientrata la zia e si è messa a urlare che questi lavori non deve farli in casa. Lei ha ragione ma poveretto con le gambe poco autonome e mezza bronchite dove deve andare? Il suo magazziono è a 8 o 9 km e come ogni cosa in terraferma risulta disagevole da Venezia. Del resto a Venezia chi ha una cantina ci apre un negozietto o un bacaro. Così ho calmato la zia promettendole che avrei messo a disposizione camera mia finché non si sarà rimesso in salute. Dopo pranzo eravamo al caffé quando il campanello ha trillato ancora. Pareva un de j'avù,
"pacco" ritiro risalita delle scale apertura con occhi spasimanti 

 
 il venditore ha poi pensato bene di fasciare l' interno con un cartone da champagne aggiungendo una cartolina di buon anno del 1947 e un bigliettino di ringraziamento e auguri così io ho subito detto "speriamo che invece della macchina ci siano tante bottiglie....."

 
 invece era li dentro in una sua custodia tutta sfasciata
 

ma alla fine con solo una ripulitina con straccio eccola là

 
una bellissima Underwood portable piena di ruggine ma senza compromissioni meccaniche. Stima dei lavori
10 gg ma questa è una chicca che può rivaleggiare con la Remington del resto sono made in USA ambedue.
La valigetta è in condizioni penose ma basta una tavoletta per rifarlee il fondo ex novo, un po' di colla e la carta zigrinata da rivestimento. Guardando questi oggetti  dal vivo si capisce facilmente come una macchinetta presa all'asta a 30 euri ne richieda oltre 200 per un buon restauro totale e una ottantina per un efficiente restauro conservativo, ci sono centinaia e centinaia di vitoline e ingranaggi da pulire, oliare e rimontare quando si ha la fortuna di non avere pezzi mancanti.
Come avrete visto nelle foto il giallo procede e domani, voce permettendo, ci sarà on line la lettura  del  secondo capitolo con l' arrivo a Venezia di Roberto Ciampi, detto Bobby  matematico per studi, fotografo per mestiere e investigatore per caso.
Buona giornata

Dani.


martedì 14 gennaio 2020

fatevi i gatti vostri n. 1414 " per i nostalgici "

No non è il Ciampi che suona "faccetta nera" non lo farebbe mai anche se ritiene che la musica avulsa dalle parole rappresenti un bell' esempio di marcetta italiana. E non suona ahimé neppure "bandiera rossa" perché tutti i simboli del comunismo appaiono ormai repellenti alla maggior parte dei membri della sinistra italiana. Il buon Ciampi avrebbe persino in mente di registrare il logo con la falce e martello quasi certo che ormai non lo rivendicherebbe nessuno.
Comunque è di altra nostalgia che parlo oggi.
Zio Dante non impazzisce per le applicazioni dello smartphone e del pc ma questa lo ha conquistato e mi ha chiesto di metterla a disposizione dei lettori del blog.
Bene se anche voi come lui subite il fascino dell' antico e riandate con nostalgia al ricordo del ticchettio della vecchia macchina per scrivere ho buone notizie. Qualora nelle vostre soffitte o cantine non sia presente una vecchia macchina meccanica potete ovviamente andare in giro per mercatini e con cifre variabili dai 20 a 1000 euri acquistare una vecchia macchina per scrivere ma se come me siete attratti dal fascino del ticchettio ma non volete rompervi con
leve che si incastrano nastri che non scorrono fogli che non procedono perpendicolarmente ai rulli eccovi una alternativa semplice e assolutamente gratis. Un programmino che per facilitarvi le cose ho inserito in Biblioteca da Esserino apposta per Voi. Appena lo scaricherete e lo attiverete la tastiera del vostro computer emulerà il rumore di una macchina meccanica ridonando ai vostri momenti di scrittura l' antico fascino. Persino l' andata a capo ha il vecchio tipo di rumore e il suono del campanello.
Il programmino si chiama Qwertick. Avevamo già toccato questo tema ma non avevamo messo l' applicazione a disposizione dei lettori.
Se non volete scaricare alcunché ma vi interessa una prova online potete invece collegarvi al sito OverType cliccando sulla scritta qui sotto. 
 Collegamento overtype

Vi si aprirà una pagina on line sulla quale scrivere e che poi potrete stampare. Attenzione che a differenza di Qwertick Overtype non consente di tornare indietro e cancellare con la classica funzione che ha ogni pc, una volta battuto un tasto la lettera resta a testimonianza indelebile della "asinata" commessa. Potete comunque usare la freccia back che assume la funzione dell' antico tasto "ritorno" e chi permetterà di tornare esattamente sopra il refuso e ribatterci la lettera corretta col classico effetto "mosca". Per i pignoli esiste anche la possibilità di usare un foglio correttore. Personalmente preferisco Qwertick e l'ho già installato, perché non richiede il collegamento a internet. Se dattiloscrivete molto rapidamente, io scrivo con 10 dita, si sente un lieve effetto eco o ritardo che tuttavia non arriva a infastidire.
Mentre Overtype vi fornisce per default tre tipi di carattere che emulano perfettamente quello delle macchine da scrivere meccaniche Qwertick offre solo la sonorità pertanto se desiderate anche produrre dei documenti con fonts del tutto simili a quelli delle old typewriters dovrete aggiungerli ai fonts in dotazione al vostro programma di scrittura. Vi consiglio Brother Deluxe 1350 font che potete scaricare qui. Non appena lo attivate sul pc lui va a piazzarsi automaticamente fra i fonts quindi quando aprite il vostro word o altro programma di scrittura dovrete solo selezionarlo dal menù a cascata dei "caratteri"
Purtroppo Blogger consente solo l' uso un courier non particolarmente bello (quello di questo post)
mentre in questa immagine vedete come apparirebbe la vostra pagina usando il brother deluxe

Ho lasciato perfino gli errori di scrittura così l' immagine è più realistica.
Buona Giornata
Dani