giovedì 30 novembre 2017

fatevi i gatti vostri n. 745 " Da Livorno tutti pronti "

Eccomi pronta all'appello
se c'è da arrivare a ottocento ci s'arriverà, basta che i Gatti Guaritori rimettano in sesto Holly. Si sta già pensando al pranzo di Natale e se venisse a Livorno a cucinare colla mi mamma sarebbe una gran festa!

Ovviamente la mi mamma solo sbirciando quanto scrivo m'ha già fatto il gesto dell' ombrello ma poi so io come convincerla.
Sebbene abbia retto a casa solo un giorno, la febbre la sta ancora tormentando e allora....povera mamma Nara, la sostituisco ancora per qualche giorno. Tanto nel tempo in cui lei fa due caffè io riesco a scrivere il mio intervento.
Oggi pomeriggio è passata da me Samatta. Ve la ricordate la saxofonista de la vie en corse? E' matta davvero secondo me, ma mi fa morire colle sue trovate, adesso ha due colleghe anch'esse suonatrici che presenterò a breve sul blog.
Insomma ci sarà un sacco di musica. Reportage sulla nostra vita di tutti i giorni e qualche bel racconto

seguiteci con fiducia e proveremo a diffondere allegria spray

Baci a tutte

Zanza

fatevi i gatti vostri n. 744 "promesse a Balena"

Due giorni fa il grosso gatto si è messo a sedere sulle gambe della zia, interrompendo la sua opera di gumerouarigione che consiste nel tener abbbracciato il cuscino della macchina per la magnetoterapia e amplificarne le onde "ingrasandole" come dice lui. Poi ha miagolato rivolto al nostro indirizzo:

Alora sendo che io Gato Balena e il gato velme strissiantissimo ci si aveva impeniati per faciere il guariscimento di mama Holy si vorebe incanbio un prometimento di voiantri o vero che indidentro del finiscimento di cuesto ano si ava fato 8 ciento di umero di bloghino.

Lo sai Balena che significa pubblicare almeno due post al giorno?

A punto noiantri cuanti si era di gati? Dui!
In cuanti si avorava inditorno dela mama? In dui!
Unque era iusto facierci due posti peggiorno!

Altrimenti?

Antrimenti Serino facieva lo scioperamento dala magnazzione anca dito dela fama

e tu

e mi ammassavo come facievano cueli dela inmensa bufata che maniavino fino acchè schiantavino.

La minaccia è realistica quindi non mi è restato altro da fare che impegnare tutte le forze disponibili
leggasi:
la scrivente
Zio Dante
Zanza
Mio fratello Bobby
non conto la zia, davvero vessata dalla dolorosa convalescenza e Dino che può solo impegnarsi in qualche buon brano al piano o alla chitarra

Insomma cari lettori
a partire da oggi
troverete due post al giorno
roba da indigestione

Bci Dani

mercoledì 29 novembre 2017

fatevi i gatti vostri n. 743 "uot a rotolant ket"

Oggi tocca a me, come avrete già capito. Purtroppo mamma Nara ha una discreta influenza e sono dietro al banco a svaporare ponci e a sciacquare bicchieri, non posso, dunque, scrivere molto ma con Dani ci siamo prese un discreto impegno che vi descriveremo in dettaglio nei prossimi post. Sappiate per il momento che la promessa ce l'ha strappata Balena e che non è cosa da poco.
Ci rifacciamo dunque bersagliandolo con le musiche rotolanti di oggi.
Sempre dall' archivio Livornese ecco la chitarra di Dino Ciampi e l' armonica di Dante
in uot e rotolant ket
Baci ancora
Zanza

fatevi i gatti vostri n. 742 "laike e rotolòn"

Mamma mia! Ho visto il video di Balena che lavora su Holly con arte e vigore. Commovente. Sono certa che si sono resi conto che la mamma umana ha la bua e non si smuovono da lì.
Dal mio personalissimo archivio delle performances musicali tenute in varie occasioni al Bar Nado ho tirato fuori questo Laik e rotolòn. Apri le orecchie Balena e massaggia pure a tempo di musica.
Un abbraccio a tutti da

Zanzara


martedì 28 novembre 2017

Fatevi igatti vostri n. 741 " Roba da non credere"

Che i nostri mici avessero poteri o quantomento velleità taumaturgiche ci pareva cosa assodata ancor prima del post di ieri e delle dichiarazioni di Balena ma oggi ho avuto modo di passare quasi tutta la giornata con zia e ho avuto modo di documentare il lor impegno. Qui sopra ecco un video col Gatto Balena che impasta la zia.  Pare poi che si siano divisi i compiti, Balena quelli più intensi dal punto di vista fisico ovvero assorbire il dolore ed espellerlo in forma di pipì e di popò. Esserino impegnato, invece, sul piano affettivo psicologico con una tenerissima posizione di accoccolamento sul petto della zia.
eccoli in vari momenti della giornata.


I

lunedì 27 novembre 2017

fatevi i gatti vostri n.740 "la gatoguariscissione"

Certo che "Pet therapy" o almeno "micioterapia" darebbero un senso più immediato al titolo del post odierno ma Balena si è imposto anzi si è "IN POSTO" sostenendo che: (parole suissime)

 "Alora una tirapia ava di perzé qualcosa di anbicuo adato pei lomini  sendo esi anbicui e incierti di tuto in del mentre che eso Gato Serenisimo in contato perene col Sinior Gato Eternesimo di cui eso Gato Balena rap presenta l'ugna terena no nutrisce dubi sui lesiti del suo intervenimento amaturgico asociato a cuelo del Gato Serino che sarebe di per semmedesimo inutile ma sendo che eso Gato Balena onni tanto deve pissiare e fare la caca alora si capissie il motivamento dela sistenza in tera del Gato Serino che mantienisce l'assione amaturgica quando che eso gatoBalena facie i suo bi sogni. Dito cuesto si e vincie che la guariscissione aveva stata cierta e nisun bubio si pote nutriscere sudi esa."
Riassumendo La zia ha fatto un intervento correttivo a Bologna riguardante  alcune dita di una "sanpa malata" e adesso i due mici, riavutala nel lettone si adoperano per (ancora parole di Balena)
tirare fori il male da di esa e pissiarlo et cagrloin dela  casetta dela sabia sendo così che esa pole guarisciere ubito.
 Eccoli indaffarati nella gatoguariscissione secondo il profesor Gato Balena (che a sentir lui: "allui li ano cum ferito l' aurea ad odorem in gatomicina".)
Quanto a me la aiuto a scegliere i modelli e le lane per i maglioni invernali che realizzerà durante la convalescenza.
Bacioni Dani.

venerdì 24 novembre 2017

fatevi i gatti vostri n. 739 "tonna tonna la mama umana"

Poveri piccini, erano sgomenti ieri a vedere le valigie pronte e stavano sul divano accanto alla zia senza dar troppi segni di entusiasmo preoccupati  per il loro pane quotidiano ma anche perché sentivano la paura nell'aria e da buoni gatti erano diffidenti nei confronti delle onde energetiche della fifa.




 La zia sta bene, l'hanno talliata ma è indata bene  e ora dormiscie



 domani torna a casa. Avrà una zampa fasciata ma starà a letto con voi e avrete anche le magiche onde della magnetoterapia che vi piacciono tanto. 
Auguroni zia
tua Dani

giovedì 23 novembre 2017

fatevi i gatti vostri n. 738 "ar buio"

Siamo guasi pronti; domattina io e Holly si va all' ospedale. Gli fanno (a lei) un' operazioncina della quale, pe scaramanzia non voglio parlare. I gatti sono preoccupati e,appena viste le valigie, hanno prencipiato a dà in ismanie. Poi Balena s'è sdraiato giù che pare una di quelle pelli che una volta mettevano davanti a camini e Esserino ni s'è acciambellato vicino. L'unica serena è proprio lei, Holly. Io vorrei essere sereno ma un mi riesce. So che tutto il collante dela nostra famiglia è lei e se anche l'operazione si presenta semplice e abbastanza periferica da potella considerare non preoccupante, in questi momenti mi rendo conto di quanto lei conti in questa casa e nela mi vita. 
Ni dedico donque questa canzone che mi garbava tanto quando avevo una sedicinacina d'anni e la ballavo stretto stretto ne dancinghe di Livorno. A quell'epoca lei un era ancora nata o per lo meno pigliava sempre il latte dala su mamma ma per quanto quella canzone bellissima e struggente fosse la mi preferita, una dele poche che so sonare anche coll' organo, non l'ho mai associata a nessuna donna in particolare per tanti anni. Poi arrivò lei e nzieme a tante altre emozioni piacevolissime, nel risentire, casualmente, i Procolarumme che la sonavano pensai che ogni vorta che non  avevo la mi Holly  vicina mi pareva che m'avessero spento la luce.

A domani co resultati

Dante


All'armonica ci so io, da solo, è un organino senza troppe pretese e i soni in diesisi e bemolle bisogna faglieli fà a forza, cola lingua e co le guance, piegando le note come si dice in gergo. Alla preziosa chitarra di Dino ho dovuto sostituì na bella base (trovatami da Dani) ma nell' insieme un po' di cuore ce lo metto specie pensando a chi è dedicata.

martedì 21 novembre 2017

fatevi i gatti vostri n.737 "Ricordando Don Luigi"

Lo smontaggio della vespa è stato seguito con partecipazione da tutti gli amici del bar Nado che conoscono il legame tra me e il vetusto scooter. Vetusto e fatisciente lo si sarebbe potuto definire, viste le condizioni che ormai impedivano anche ad amici di vecchissima data l'arduo compito di farmi passare la revisione. Nanni detto Tarpone pegli occhiali spessi mi aveva aiutato fino a due anni fa ma stavolta m'ha detto: "Dantino piuttosto ti presto la mi moto a tempo indeterminato ma la revisione un te la posso fa, se fai un incidente e un ce la fai ad andà via, appena controllano ir tu mezzo a me mi chiudano l'officina". A dire il vero la mi vespa non fa rumore, non fuma e frena abbastanza bene perche gli avevo rifatto da me tutta la meccanica 3 anni fa. La carroz= zeria però era tutta un crivello di buchi formatisi per la ruggine e costituiva un pericolo anche per me, perché in un urto o su una buca profonda poteva piegarsi a libro. Così mi sono deciso. L' ispirazione m'è venuta andano al cimitero a trovare i miei e Don Luigi.  La su massima preferita e creata da lui medesimo recitava : non c'è cosa fatta da un omo che un antr'omo non possa fare. Pare l'abbia enunciata quando poco dopo ave preso i voti ni riuscì di portassi a letto una attrice americana, all' epoca piuttosto nota. Tale sua propensione alle donne è stata ricordata anche ner su epitaffio:

Una mattina sono andato da Ito così,come in foto,

 colla bici tipo graziella piegata sulla sella di dietro, pe poter tornare al treno dopo aver iniziato lo smontaggio nel fondo di Dino, che non è Dino Ciampi ma un altro amico omonimo, maturo biciclettaio in pensione, che in un magazzino  talmente pieno di ferri, rote, raggi, telai da non poterci nemmeno mettere i piedi, m'ha fatto du metri quadri di spazio pe lavoracci intorno ala vespa. Ito m'ha guardato serio come pe dire: "Mica mi vorrai smontare anche me vero? Va Bene che tanti anni fa mi facesti rifare la gamba davanti ma vorrei invecchiare così come sono".

N'ho spiegato che nelle mattine successive non avrebbe sentitio il motore e si sarebbe dovuto alzare dalla sua cuccia, nella legnaia, solo al richiamo del mio fischio dato che la bici non romba affatto.
Mi ha strusciato la testa sul polpaccio sinistro in segno di completa assunzione del concetto suesposto e poi m'ha strofinato du volte le palle su quello destro pe dimmi: "Un dubitare ci sarò".
Ed ecco le immagini della macellazione. Queste non hanno bisogno di parole. Alla vespa son state tolte tutte le parti meccaniche ed elettriche, le rote, i portapacchi, il bauletto e il serbatoio. Poi smontato lo sterzo e la forcella l'opera è stata completata.




 Circa quattr'ore di madonne perché non c'era un bullone che venisse via senza un pater e un cavo senza du avemmarie.
Adesso tutii i pezzi di lamiera verranno sabbiati, cioè portati a ferro grezzo. Alla prossima discesa in Toscana,coll' aiuto di un amico, salderemo delle lamiere nuove dove ci sono i buchi e rinforzeremo il telaio. In pratica quello che fa una sarta cor un paio di calzoni tutti bucati anzi che faceva, dato che ragazzi e ragazze d'oggi i buchi e li strappi li ostentano come espressione dell' ultima moda.
Dopo bisognerà pareggiare tutte le sporgenze. Poi stuccare scartavetrare, dare l'antiruggine di fondo e alla fine verniciare. Quest'ultima operazione me la farà Piotre un polacco che faceva il verniciatore industriale al porto e che grazie agli eteri e ai benzeni ha visto diverse volte la Madonna che, a sentir lui, pare n' abbia detto:" Ma perché  fumo dovrebbeti faciere male filiolo? E  vino e santa vodka quando mai faciere male a omini?  Bevisci filiolo bevisci e se poi faciercela... Tromba! che si vive una volta sola!e Paradiso è posto dove ciè di lavorare pe tuta vita eterna.
Ovviamente da bon Polacco Piotre ala Madonna ci crede e, nonostante abbia una decina d'anni più di me e del Ciampi, a volte prova a fare anche tutte e tre le cose insieme, con che risultati non si sa, ma lui è contento così. In cambio della verniciatura della Vespa io e Dino gli si pitturerà la casa e ni si faranno alcuni lavoretti di idraulica. Pare strano che un verniciatore aborrisca la tinteggiatura domestica ma casa sua non è dissimile dall'antro dell' orco e il grasso delle sarsiccie che si prepara giorno e sera s'è imparentato colla tempera delle pareti e dei soffitti. Lui sostiene che se la vernice non gli prende i pormoni non gli piace e insomma lui farà la vespa e noi ni si farà il piedatterre.
La spesa più consistente, oltre la sabbiatura, che costa 80 euri e non la posso fare da solo, saranno i pezzi novi: parafanghi novo ammortizzatore, sella, guarnizioni, cavi, guaine, fanalini, cerchi, gomme, camere d'aria e di certo mi scordo mezza roba. Ci vorranno armeno 250 euri a fa tutto da soli e a comprà dimorto su internet ma dovrebbe tornà bella come un tempo.

E' stata r mi cavallo pe tanti anni la vespa e con lei ho condiviso dei momenti così belli che forse qualcuno varrà la pena di ricordallo in quarche prossimo poste.
A presto

Dante

domenica 19 novembre 2017

fatevi i gatti vostri n 736 "chi vespa mangia le mele"

Ve lo ricordate quello spot?  Visto che ho deciso di narrare le avventure di una vespa questa interessante premessa comparsa a Firma di Raffaele  Palumbo ( su L'Ambasciata Teatrale maggio 2014)  potrebbe essere di un certo interesse per chi ci legge

a domani
 Dante



Quando McCartney e soci decisero di tornare dal giudice per la causa contro la Apple sulla proprietà del nome e del logo, lui saltò sulla sedia. Lui è Gilberto Filippetti, fiorentino d’adozione, uno dei protagonisti della storia della pubblicità nel nostro paese, inventore della famosa campagna Piaggio. Sì, proprio quella con le mele. Era il 1968. Una bella mattina Filippetti prende l’autobus numero 17, a Firenze, zona universitaria. Ha in mente il lavoro impegnativo che ha davanti. Sta lavorando alla prossima campagna della Piaggio e nella sua testa risuonano gli slogan del ’68, le parole “per dire con urgenza quello che hai dentro”. Si affaccia e vede il mondo diviso. Da una parte, su un marciapiede, i capelloni. Sull’altra sponda, gli adulti, composti, grigi, noiosi. E vede dal finestrino un ragazzo che scrive su di un muro uno slogan, con lo spray: “non ti fidare di chi ha più di trent’anni”. È una fulminazione. Filippetti torna a casa con lo slogan che farà la storia della pubblicità nel nostro Paese. Chi vespa mangia le mele. Chi non vespa No. “I no – ricorda Filippetti - erano gli adulti e volevo che si sentissero in colpa per questo”. Dario Fo ne trae una canzone (Mangia le mele al padrone). Luca di Montezemolo parla di nuova via italiana alla pubblicità. Crepax fa dire a Valentina: chi Valentina mangia le mele. E ancora, Toscani: “Un colpo di genio che i creativi inseguono ancora”. Omar Calabrese: “La più straordinaria campagna di tutti i tempi”. Moravia: “Orrendo”. Patty Pravo: “Bellissima”. Vasco Rossi canta: Coca Cola sì, chi vespa mangia le mela, coca cola no, chi non le mangia più si fa le pere. Con questa campagna Filippetti cambia il linguaggio della pubblicità. E la Apple computer non era ancora nata. “Ora – dice Filippetti – guardatele bene, perché le analogie sono impressionanti. Se confrontate la mela della Apple computer e quella della Vespa, vedete per iniziare l’utilizzo di un frutto sposato ad un prodotto di alta tecnologia. Prima la Vespa, poi i computer. Poi c’è una scelta grafica tipica della Pop Art, con la mela personalizzata. Poi è anche quella una mela piatta e non tridimensionale. Ancora, è una mela dinamicizzata a strisce. E infine le strisce sono realizzate con i colori dell’iride”. Il fatto è che la mela della Vespa è del 1969, quella della Apple di quasi dieci anni dopo. Quando il compianto Steve Jobs dichiarò di aver scelto la mela proprio come omaggio al mito di Liverpool, dimenticò di citare l’ispirazione iconografica della mela Vespa, o forse fu un classico caso di citazione inconscia.

venerdì 17 novembre 2017

fatevi i gatti vostri n. 735 "lettera aperta a du pezzi di...."

Avrei dovuto scrive domani a proposito dele vicende dela mia adorata vespa ma c'è tempo. 
Mi preme invece intervenire, brevemente, in margine a un episodio odierno. 
Due giovani, si definiscono tali, che apparentemente scimmiottano il livornese con pochi improbabili accenni al nostro dialetto, tentano un goffo approccio a Zanzara attraverso i messaggi che tutti i nostri lettori possono liberamente lasciare in calce a ogni nostro post.
Intendiamoci i messaggi son bene accetti, anche quelli di critica. Ci mancherebbe altro. Questo però mi induce a una riflessione che riporto quasi in forma di interrogazione nei confronti degli autori dello scritto.

Prima di tutto: 
Voi due caate l'avete mai letto seriamente ir blogghe? 
Di certo no perché sapreste che zanza e la mi nipote hanno diversi anni di più di quelli che dichiarate voi.

Poi:
Vi pare modo di approcciare una ragazza quello di dirle, sbraitandolo ai quattro venti, che suscita in voi fantasie hard?
Perché pensate che a  tutti l'omini e le donne dela terra quando vedono una bella rappresentanza dell' artro sesso ni venga in mente di giocacci a guardie e ladri?

Sul come sete messi, di sottopancia e di cervello lascio perdere vi sete fatti pigliare pel culo alla grande e lo sfottò di Zanza  resterà a imperitura consacrazione della vostra pochezza.

Volete uscire co Zanza e cola mi nipote e vi presentate così?

Ma datevi foco! 
Anzi no  che rischiate di fa peggio di Nerone con Roma.

Una volta i tipi come voi si chiamavano bischeri o meglio coglioni
oggi li chiamano sfigati, insomma ci siamo capiti.....

Ora immaginatevi Zanza in questa posa qui sotto e vi assicuro che ni somiglia parecchio, coi capelli tinti di biondo è na sosia perfetta. 
Immaginatevi du gambe che un finiscano mai inguainate in un paio di calze che finiscano in paradiso



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Bene tutto questo voi non lo vedrete mai perché nessuna donna si spoglierà mai  davanti a dei deficenti così!
State attenti ragazzi e vi chiamo ancora in questo modo perché mi sento bono e voglio crede che siate solo dei rincoglioniti dalle seghe ma è un fatto assodato che  degli sfigati come voi si sono evoluti in stalkers, molestatori, stupratori, gente che se me ne dessero  in mano uno ni tirerei  ir collo come a na gallina.

Casomai vi dannaste ancora cercando di capì chi è la bionda nella foto potete ascortà la canzoncina rifatta da me e da Dino,cliccando la freccia  accanto all' immagine dela bionda

Dante



fatevi i gatti vostri n. 734 "ir clebbe de cretini"

Eh che roba!
E  che ci volete fa? Una cerca di trasmettere  le proprie emozioni in merito al senso o non senso della vita, seleziona musiche che arrivino al cuore e invece si ritrova messaggi di questo tipo (vedi commenti al post n. 733)
_____________________________________
O Zanza! Ti si segue da parecchio e insieme a Dani ci avete stimolato fantasie piuttosto hard.
Canti bene e hai una voce molto arrapante.
Du domande: te e Dani mia sete fidanzate? (senza offesa eh)
Seconda domanda: ci sortireste na sera co noi? S'hanno 20anni e siamo messi benino!
Terza in alternativa alla 2: ce la mandate una foto con dedica der culo possibilmente sexy?
Nick & Matt
Scusaci per l'anonimato è solo perché non siamo dei bloggers
ma dateci un segno e ci si vede dal vivo.
Niccolò e Matteo
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Non è neppure la prima volta!

Po darzi che Nicolo e Matteo altri non sieno che il lócco molle * che, qualche mese fa, girava per Livorno ' n motorino cercando invano ir bar Nado e me. 
Cor tempo le voglie ni si sarebbero scisse  ripartendosi tra due soggetti ma restando, comunque, in compagnia di idee poche e confuse. 
Piuttosto che a  un demenziale sdoppiamento del vecchio fan, voglio però pensare  che  Nick e Matt siano due novi adepti dell' affollatissimo club de cretini,  proverò  pertanto a rispondere alle loro pruriginose richieste.

1) Io e Dani non siamo lesbiche. Lo affermo con cognizione di causama  non lo strillo con fierezza, urlare la propria  normalità o vilipendere la diversità è proprio  di chi  nutre dei dubbi in merito a sé stesso.
E' solo un dato di fatto, siamo etero punto e basta.

Di certo però  nelle nostre fantasie non ci son maschi 
"messi benino", semmai messi BENONE.
Abbiate pazienza bimbi, se proprio mi devo levà le mutande mica vorrete che me le levi pe uno che parte già ridimensionando le su doti...
(del resto "benino" mi faceva tristezza anche quando me lo davano come voto  all' elementari).

2) Andiamo avanti:  oltre che di quanto suaccennato, per noi due  siete piccini anche d'età e non voglio dire cattiverie sula misura der cervello.

Alla richiesta della terza domanda, infine,  risponderò per quanto riguarda me perché ognuna penza ar su culo e ne dispone personalmente.

3) Ecco la foto con dedica e ora finitevici l'occhi e le mani, BON LAVORO
ma attenti potrebbe esse la foto der culo dele  vostre mamme o dele vostre sorelle

 Zanza







_____________________
* Lócco molle, espressione tipica dell'area costiera toscana con la quale si paragona una persona impacciata o "imbranata" ad un allocco bagnato. E' notorio infatti che tale uccello notturno viene spesso ritrovato semi stordito in pozzanghere d' acqua nelle quali resta o dopo aver bevuto o forse dopo esservisi specchiato alla maniera di Narciso, da qui anche l'espressione mi pari un locco nella buca.

ndr

fatevi i gatti vostri n. 733 "Il tallio del Gato"

No ciera bisonnio di penzare a chi aveva stato il Gato del titulo. Sendo iscrito mai usculoeso puoteva esere solo ME osia il Gato BALENA che ogi in cuesto dì ciasete ovenbre vennardì ava deciduto il tallio a pessetti di chi unque si vicina ala ciotula di memme desimo. Unque okio gato serino strissiantissimo che la sanpa rasoio, manaia ginniottina aveva stata pre parata pe abatesi su onni l' adro.

L'introduzione l'ho chiesta al Gato balena Serenissimo, l'accompagnamento musicale a Dino, il testo al grande Fabris che non me ne vorrà per questa modestissima ma appassionata interpretazione. I rumori di fondo sono quelli della strada su cui si affaccia il Bar Nado, dato che quel crocchione del Ciampi ha nzistito pe sonà di fòri sotto aun sole tisico che fa così pena ale nuvole da lascciallo un poino scoperto. Difatti la chitarra si sente anche troppo bene ma le mi povere corde vocali sentivano lo strizzo dell'aria diaccia e m'hanno consentito solo passione e poca estensione.

La dedico al regno de ragni e a nostri lettori

Zanza

giovedì 16 novembre 2017

fatevi i gatti vostri n. 732 "Stratagemmi pro Ito"

Torno a Venezia dopo 10 giorni passati tra Livorno e Follonica. A Livorno c'è un ber pezzo dela mi vita, Dino, il Bar Nado, ma potrei dì: le mi radici e avrei bell'e detto abbastanza. Poi da quando Zanzara è cresciuta c'è sempre musica e il barre, in cui una volta i passatempi erano le carte e le sfide a braccio di ferro, pur mantenendo il suo aspetto da adorabile bettola anni sessanta ha dato spazio ad alcuni amatori che si ritrovano e sonano lì. A Livorno però non ho più casa, ir mi babbo stava in affitto e quella di Don Luigi è tornata ala chiesa. Don Luigi aveva anche un bugigattolo di suo  dove praticava l'esercizi spirituali con qualche prosperosa parrochiana che ancora lo ricorda con rammarico: " Un omo così un rinasce più!" Siamo d'accordo co loro, forse non avranno apprezzato il prete ma quarcartra cosa di certo l'hanno apprezzata.... Ora in quel piedatterre ci dorme Dino e quarche vorta mi ci fermo anch'io ma Dino quando va a letto è gonfio di ponci e di vino e dorme tutto attraverso russando come un animale, un c'è versi di chiudere occhio.
Nel retrobottega di Ampelio c'è un mobile letto a una piazza, a vedello pare un settimino ma se si gira ha dentro una rete piegata. Il pomeriggio ci si buttano, a turno, Ampelio e Nara pe riposassi e a vorte Zanzara quando non ha voglia di andare a casa. Ho l'autorizzazione speciale dei barristi per dormire lì, c'è anche un bagnetto e l'acqua carda, inzomma tutti i conforte.
A Follonica, anzi a diversi km in collina, c'è la casa dela mi zia che ormai ha l'alzaime ed è ricoverata in una struttura specializzata in questo tipo d'assistenze. La casa è stata affittata ma io c'ho un orto a nemmeno mille metri dar mare che era mezzo de mi babbo e mezzo dela mi zia e che con un po' di passaggi tra me e la mi cugina, ci siamo accomodati perché toccasse a me  mentre lei ha preso un garage in collina.
All'orto ho dieci ulivi, una carciofaia e un po' di baccelli, tutta roba che non si deve annaffiare e che qualcosina dà. Ho fatto dodici litri d'olio bono raccogliendo le olive da me e ho piantato i carciofi. Nell' orto c'è anche un magazzino agricolo e posso dormire lì, è pieno di roba mia e in mezzo a tante scatole di cartone coi libri e tutte le cose mie e dela mi famiglia ci si sta caldi anche in pieno inverno.
Stanotte ho dormito lì per salutare Ito l'ultima volta. Il treno  per movermi da Livorno a Follonica l'ho pagato pochissime vorte, la sera fanno pochi controlli e io ho trovato uno stratagemma. Zanzara m'ha procurato una maschera da negro che serviva per rappresentare uno de' 4 Mori di Livorno. Io mi metto i guanti, e un passamontagna
poi mi siedo in mezzo a i negri che a quell'ora affollano il treno, loro ormai mi conoscano e ridano, anzi mi si mettano davanti perchè mi possa nasconde meglio.
Sempre andata bene. Di mattina faccio un biglietto per una destinazione vicina, che costi poco e lo lascio controllare. Poi mi metto a dormire. Di solito non me lo controllano più ma se per caso tornassero domando smarrito: ma indove siamo? Alla risposta  bestemmio una diecina di volte e dico che mi sono addormentato.
Non lo faccio per cattiveria o malizia ma non potrei spendere 160 euri per andare da Ito. Ci vogliano più di 8 euri a viaggio. Il viaggio per Venezia, che cola carta d'argento costa oltre 50 euri, lo pago regolarmente e anche l'autobus e il vaporetto, quando li piglio. Questo piccolo magheggio lo converto in cibo e medicine per Ito.
Lui lo sa e apprezza, ogni volta, quando lo saluto, gli faccio tre giri intorno con la vespa e lui mi fa una capriola di lato. Da tre giorni la vespa non ce l'ho ma questa è un'altra storia e ve la racconterò domani.
Un abbraccio a tutti
Dante

mercoledì 15 novembre 2017

fatevi i gatti vostri n. 731 " a tamburo battente"

Dante, lo sapete dal precedente
 post, è sceso a valle anzi, è passato da costa a costa. Perlappunto è incappato proprio in uno dei rarissimi periodi di ristrutturazione del nostro barretto e così s'è infilato una tuta ed ha contribuito a rimuovere pedane, a scartavetrare e a dare una imbiancata. Non si è fatto però mancare una frequentazione consistente del Gatto Ito e neppure del fiasco che ha vuotato con impegno e perseveranza insieme a Dino. Nonostante i lavori, ogni sera ir mi babbo ha sempre aperto pegli amici perché  non son più tempi d'oro neppure per il Bar Nado e per ogni amico che passa " il fatidico ponte sull' arcobaleno" per accedere ai verdi prati del Gatto Eterno" potete star sicuri che ci sarà un   cliente di meno ar bar Nado, perchè di rimpiazzi non ce ne sono proprio. Lo so bisognerebbe rinnovarsi ma sono stata la prima io a dire di no. Il nostro bar è un posto della memoria, una teca di emozioni che non si trovano altrove e a me di servire il sushi semigelato o di fare gli spritz non mi fa voglia una sega quindi...si seguita coi quartini di vino, i ponci, ir caffè semplice o corretto e le persiane d'estate. E poi indove si potebbe trovare un armonia come quella di stasera? Dino ha staccato dar muro, invece dela solita chitarra, l'ukulele del povero Barabba (oggi son cinque mesi precisi che, a soli 61 anni ha preso la via der ponte) Dante ha cavato di tasca una minuscola armonichina da viaggio e ora ci deliziano cor Tamburino. Ir mi babbo beve coll'occhi persi in un passato che aveva pe sottofondo sta roba, ala mi mamma ni vengano le lagrime all' occhi e io...pe dammi un cincinino di contegno...ballo.
Baci da Zanzara

domenica 5 novembre 2017

fatevi i gatti vostri n. 729 "come eravamo"

Ma qualcuno dei nostri lettori più affezionati si ricorda il nostro blog dei primordi? Sì intendo quello su Splinder. Correva il mese di novembre dell' anno 2007 e mio fratello Bobby dava voce a Esserino cui erano dovuti i principali interventi nei posts. Balena aveva lo stesso linguaggio di adesso ma, rileggendo resto sorpresa dal fatto che le sue dimensioni fossero generosissime anche allora. Considerate che i due fratelli sono nati a fine maggio del 2006 e che pertanto a quell'epoca avevano un anno e mezzo. Ecco in foto uno di quei post tratto dalla galleria dei ricordi. Io ero ancora una teenager e Bobby era di poco più grande.
Baci Dani


sabato 4 novembre 2017

fatevi i gatti vostri n. 728 " e non finisce mica il tonno"

E così a forza di parlare di tonno e della musicalità di Balena, Esserino c'è rimasto un po' male e l'ho sentito da solo in un cantuccio, che cantava una sua cover di Mia Martini

E non finisce mica il tonno
se me ne lasci un po'
Sara' con sorcio  ma è tonno
cosi la  vedo io.
Chissa' se  ne avrò  un poco
O vincerà  la gola che hai te
Se avrai' una faccia unta ma sicura
ti farai beffe di me
Se cerchero' un avanzo
Per ritornare in me
un pezzettino che mi tocchi sicuro
che sia lontano da te'.
Che non finisce mica il piatto
questa è  la verita'
e  ci sia al mondo almeno un gatto
che un dì te  la fara'
chissa se avro' un  pezzetto per me
penso che sarà  dura.
Non ci sara' chi rida di me.
Perche' se  avro' qualcosa
senza  aspettarlo da  te.........
Potrei scoprirmi ancora gatto
Per ritornare me, per ritornare in me,
Per ritornare in me

Appena Zanzara ha letto la bozza si è commossa perché è la sua canzone preferita e forse una di quelle in cui la sua voce piena si esprime meglio. Ci ha voluto regalare una sua interpretazione. Con la chitarra secondo Dino viene "scarsina"  ma ricorderete che qualche anno fa, con l'aiuto di Dante e Don Luigi, la svizzerotta Costanza riuscì a far arrivare a Livorno uno stupendo pianoforte bianco e chi poteva esserci al pianoforte  ad accompagnare Zanzara in questa toccante performance?  Dino certo!  E chi altri se non lui?

La voce è toscanissima e si sente, a tratti ricorda Nada, indiscussa maestra di tutte le migliori  voci labroniche.  Inutile cercarvi  quella vocalità potente ma anche rauca che rese Mia inimitabile ma Zanza è superlativa, ci mette cuore e polmoni 
e si sente!
Baci a tutti Dani 


fatevi i gatti vostri n. 727 "il gatto che sussurrava ai topi"

Dorme beato povero cucciolone. Occupa metà letto ma fa una tenerezza indicibile e mentre dorme sogna topolini che escono dagli angoli come in un cartone animato di Tom & Jerry ma improvvisamente un rumore ben modulato esce dalla sua bocca, no non è un banale ronfio, quella è roba per gatti comuni. Il Rotolo sussurra, sussurra ai topi parole mielate di questo tipo: vieni vieni piccino che ti faccio fare il bannio nel tonno. Da qui la sua predilezione per il tonno consorcio.
Se avete il cuore tenero sedetevi prima di ascoltarlo è un suono simile al canto delle sirene.




vieni vieni topolino
che ti grato insul pancino
veni cuì dal gato bono
che ti mete in messo al tono
e poi cuando  ci siei drento
e ti muovierai cuntento
cuesto gato dolcie e bono
magnierà  sorsio con tono

si consiglia il volume al massimo, è un gatto che sussurra ai topi