domenica 31 luglio 2022

fatevi i gatti vostri 1947 "Come Zanzina vendette l' anima ar diavolo" conziderazzioni sur presente.

Cronica di quest'urtima settimana: ho lavorato come na ciuca da soma. 'Na media di 16 ore di barre. Cola mi presenza fissa più l' aiuto cotidiano di Samatta e dele du trombanti il Bar Nado ha assunto un aspetto abbastanza diverso da quello delle descrizioni che ve lo fecero conoscere tanti anni fa e anche dei resoconti che precedettero la vendita e la riacquisizione dell' esercizio grazie al supporto e alla lungimirante strategia aziendale di Costanza. Il Bar Nado come società appartiene ancora alla famosa SA svizzera ma le quote sono state riscattate integralmente e r mi babbo Ampelio ha voluto che venissero divise in 5 parti una a me, una ar Tafano, una ar Mosca e l' urtime due ripettivamente ala mi mamma e ad Ampelio stesso. Il suggerimento è stato sempre di Costanza che in queste cose ha occhio e infinita esperienza. Quelle quote hanno un valore fisso quindi se ad esempio il Mosca non volesse fare un cazzo pel barre, ad una eventuale cessione beneficerà,  dela su quota secca e nient'altro. Se invece si trattasse di calcolare la mi parte, oltre alla quota fissa che è eguale per ognuno dei 5 come s'è digià bell' e detto, avrei diritto a una percentuale sull' aumentato valore dell' avviamento commerciale pari all' impegno profusoci dentro. E come si fa a calcolare tale impegno. Sempre Costanza è stata a venicci in aiuto. Da quando si è ripartiti si segnano su un quaderno le ore di lavoro che ognuno di noi ha dedicato al barre. Ir conto è facile perché se supponiamo domani si vendesse tutto a una cifra ipotetica di 300'000 euri e le quote fisse fossero di 30'000 euro ciascuna, i restanti 150000 sarebebro l' aumento di valore. Ora se io avessi fatto a quer momento 1000 ore ir mi babbo e la mi mamma 700 a testa ir Tafano 400 er Mosca 200 basterebbe fare la somma delle ore di tutti eguale a 3000 (ho fatto cifre che rendan semrice il calcolo ma un serve Draghi pe fa sti conti) avremmo che l' aumento di valore 150'000 diviso le ore fatte da tutti 3000 darebbe 50 euri

Io avendo fatto 1000 ore piglierei la quota fissa più 50'000 euri i miei quota fissa più 35'000 a testa, ir Tafano quota fissa più 20000 e ir Mosca quota fissa più 10000

quindi 80000 + 65'000 + 65'000 + 50'000 + 40'000 quante fa?  300'000 esatti. E secondo Costanza questo è r modo per non leticassi in famiglia perché se sti conti si fanno a spanne c'è sempre quarcheduno che penza d'avello preso n' culo.

Se da un punto di vista economico la cosa mi rallegra perché s'era sull' orlo dela chiusura una cosa m' intristisce, il Bar Nado un'è più quello in cui sono cresciuta e mi sono formata intellettualmente e politicamente. Na vorta si parlava di politica, teatro, fantascenza, amori, corna, sfide a braccio di ferro, si beveva vino, caffé corretto, ponci d' inverno e perziane d'estate. Si mangiavano piattoni di cucinato dala mi mamma e ci sembrava che il bar Nado fosse un osservatorio der mondo.

Ora se uno entrasse ar barre troverebbe quattro ragazze (io Sama e le Trombanti) anzi diciamo pure  quattro over trenta cole zampe abbastanza scoperte e le poppe anche, che servano cocchetails colorati e miniassagggi di quella cucina livornese che fu ir vanto dela mi mamma. 

Arrivano a bé molti ragazzi bellocci e abbronzati e, pe mi gusti, anche un po' troppo rileccati Nzieme a vengano anche le loro ragazze che anche quando son bruttine hanno dele mise così ala moda e così ammiccanti da rendile perlomeno interessanti.

Ir Ciampi in questo mondo moderno pare uno zombi cor bicchiere di vino in mano, Dante un viene più, molti di quelli che m'hanno cresciuta so morti e io tiro avanti tra un drinke e l' altro rimpiangendo ir tempo in cui ir mi ragazzo veniva a prendemi cola lambretta der su nonno mentre mi guardo intorno sperando che tra questi maschi 'ole ciglia raccomodate e i peli strappati 'ola ceretta ala pari di noi femmine, ce ne sia uno che ci si possa parlà nzieme, magari di varcosina di profondo e trombicchiacci  ammodino,  anche per tanto tempo, anche  pe tutta la vita.

"Povera illusa" mi dice Samatta mentre prepara quell' altro drinke "codesti filme un li fa più nemmeno la UOL DISNEI perché un garberebbero a nessuno".

E allora avanti! Co na birra ala spina e un assaggino di polpo. Così le ore doventeranno più di mille e io mi ritroverò  con degli euri in tasca che un ci si comprerebbe nemmeno un minilocale  di velli che se che vai a caà ner bagnettino ricavato in que 25 metriquadri, poi pe du settimana  ti puzzan di merda anche i libri.  Li terrò stretti  in mano que vaini come i trenta denari di Giuda senza essere in grado di facci una sega nulla, perplessa a pensare che se quello è il prezzo per tutto quel che ho perzo. Forze avrei fatto meglio ad andà co Samatta a fa le troie a Parigi così avrei venduto la topa  a crienti ma no l' anima ar diavolo.


Già ma io un so bona nemmeno a fa la vampe ar normale immaginiamoci a fa la troia a Parigi.... Sarei morta di fame. E poi l' anima.... r' diavolo......come m' ha nzegnato quarcheduno qui ar barre, quando ci veniva, son favole   e se qualcuno un ci credesse pole riascoltà il Faust e Mefistofele che  sto quarcheduno scrisse  e lesse doverzi anni fa.

Certo un sarà quello di Marlowe o quello di Goethe ma ha na su forza particolare.

Bona Domenica

Zanza

domenica 24 luglio 2022

fatevi i gatti vostri 1946 "La Zanzara so io, le cosce so' di Giada"



Venerdì Holly e Dante hanno festeggiato il loro anniversario di matrimonio, presenti i gatti Dani e anche Bobby che, finarmente s'è deciso a lasciare l' Inghilterra, dall' incerto governo, in favore dell' Italia che  lei ir governo un l' ha più.

Dante e Holly dovevano venì quaggù pel loro anniversario e restacci armeno na diecina di gioni, nvece nisba, Holly une stava tanto bene e i gatti pur sopravvivendo miagolavano bestemmie irripetibili all' indirizzo der dio cane a causa del caldo. Era difficile trovà quarcuno che guardasse i gatti, l' unico amico disponibile ha pigliato il covidde. La mamma di Holly l' avrebbe anche curati ma prencipia ad avé bisogno d'essa guardata anche lei e poi si trattava di spostare i tre mici a casa sua dove un  c'è aria condizionata esattamente come a casa di Holly. Ala fine hanno deciso che i pochi giorni di ferie di Holly li spenderanno nele spiagge venete e nei laghi prealpini che, comunque, conzentano un rientro a casa pella sera. Dani voleva venì quaggiù da noi cor su fratello ma pare che Bobby nicchi e stia caldeggiando una vacanza all' Elba, in Sardegna o addirittura in Sicilia. Nzomma pare gli stia bene ognicosa alluilì  fòri che di un venì qui. Mi dispiace, immagino sia pelle vecchie storie di cuore co Martina la quale però, nterpellata da me sula quistione ha risposto secca secca: "Oh bimba un mi posso mica spostà io da Livorno nun periodo che tra me e la mi sorella un s'ha vaini nemmeno pe comprassi n ghicciolo n due! Se voleva venì a Livorno e vedessi noi due, io ci sarei anche sortita nzieme senza problemi. Ci si voleva bene e io gliene voglio ancora ma io so na persona libera. Se vole passà due o tre giorni con me, letto ncluso o senza,  mica è che poi gli chiedo di sposammi. Se poi per un quarche motivo lo mbarazzo, ioboia! Livorno è grande se lui viene al barre vole dì che io vo a Calafuria e viceverza".

E mi pare che un abbia tutti i torti. Si pole mantené un rapporto affettivo anche senza esse più fidanzati e si pole anche andà a fa du capriole su un letto senza che si ribalti il mondo. Io se r mi amico tedesco che si conobbe n Corzica co Dani , cioé lei ne conobbe uno e io l' amico di lui, volesse venì a salutami, na ripassatella gliela darei volentieri. Poi se vole venì qui solo per  bé na birra, perché magari ner frattempo s'è accasato ed è fedele, pole venì. Si beve na birra e basta lì ocché problemi ci so?

Comunque dato che Dani un vede ir su fratello da tempo mi sa che lo accompgnerà ovonque lui decida d'andà e io rischio di un vedé nessuno dei due. Dante ala fine è stato r più bravo di tutti e m' ha detto per telefano:

"Zanzina io anche se un vengo ora arivo in agosto, me e Dino ci conosci siamo bimbi di parola".

Speriamo. Proprio pe ncoraggiallo metto un pezzo che alluilì gli garbava tanto e che registrai con Dino e postai ner blogghe, mi pare nelo stesso periodo in cui incisi ir mi pezzo pel Cispia che ho messo l' altra settimana. Anche in questo mi accompagna e mi dirige r maestro Ciampi.




Ovviamente si parla di Zanzare e una so io, quella che canta, si parla anche  di cosce, immagino come quelle dela foto  che, purtroppo un son  le mie ma quelle dela sorella di Vale, l' ex der mi fratello, immortalata ale spiagge bianche di Rosignano cor un ber bacio di zanzara ner sottomela a destra. Se Valentina per anni ha riscosso all' unanimità ir titolo der "più ber culo di Livorno e provincia" mi verrebbe da d' che anche Giada, nela foto, la su sorella, un'è da buttà via. Meglio senza dubbio di quelle stagionate della Riley che non fa di nulla pe coprissele e anche in questa puntata dela serie, che recenziamo, séguita nell' ostentazione dele su grazie mature pe la gioia de mi fratelli e quelli tra voi che gli garba leilì.

Bona Domenica

Zanza

domenica 17 luglio 2022

fatevi i gatti vostri n. 1945 "na vorta n' un angolo di paradiso."

Diamo un poinino di respiro a Dantino che dopo tanta stitichezza c'ha subissati di ca'ate da archivio. Mi riferisco ai su blogghi ovviamente e no ale su deiezioni sode o sciorte che sieno.

Qui a Livorno si procede benino, ner senzo che la gente pe movessi  si move. E' un cardo assassino e quindi le perzone  bevano e quando bevan loro  noi si lavora. Certo che se pe sperà di fa un po' d'incasso cor un po' di birre in più, ir nostro signore deve fa seccà i fiumi e tutte le culture agricole allora un'è pe permettimi di suggerì a tanta onnipotenza ma un potrebbe fa veni un clima più fresco, quarche pioggia e a noi magari pe compenzacci dele birre vendute in meno ci potrebbe fa trovà un ber gratta e vinci pieno?

Chi lo sa che un m' ascorti na vorta? Quando pregai che facesse uscì dar coma r mi fidanzato, lui lassù era a caà e fra pulissi r culo e tirà lo sciacquone quando si fu messo l' occhiali e ebbe inquadrato Livorno, ir mi Cispia erà digià a sonà r campanello del sor Pietro. Quando nvece fu ir mi fratello Mosca coll' ematoma ar cervello e ripregai, stavolta ncazzata,


Luilassù era a letto e beveva na ocaola  erano cinque o sei ore che nzava se chiamà ir barbiere pe fassi da na ravversata a barba e capelli o tenelli così. So bello diceva a se stesso ma mi sembra guasi di rassomiglia a Carlo Marxe, sara bene me li tagli. Po ci ripenzava e ridiceva a se stesso maremma maiala ma a me sto Marke e m' ha rotto oglioni e nemmeno poco o che ti pare normale che io mi preoccupi di somiglià a lui e sarà lui che somiglia a me no? L' omini l' ho creati io. Ma poi ci ripenzava e diceva boiadé ma quello ha un narcisimo e un autoreferenzialismo esagerato se sente dì che è fatto a mi immagimne e somiglianza è capace che sfrutti la cosa a scopi popagandistici. Nzomma un ne veniva fori e mentre s'arrovellava gli pareva di sentì quella vocina che gli ronzava in un occhio peggio dell' acufen. Così  pare abbi chiamato Pietro e gli abbia detto: "O Pietro acidenti a quer Diavolo nfame, e ar tegame smanicato dela mammaccia di Satana, (perché lui un pole mica bestemmià se stesso)  bada un po' laggiù te che hai l' occhi da pescatore mi par di sentì na ragazza che prega. E Pietro che aveva ancora le chiavi der gabinetto n mano perché era andato a fa un bisogno



gli rispose: "con rispetto Signore anche io oramai un ci vedo na sega  ma un ho passato la vita a un fa un cazzo come Voi e Lapo Elkan! Io vedevo bene a mi tempi  ma ho l' occhi bruciati dar sale e offuscati dali sputi de romani, mi pare anche a me. tuttavia, di sentì na voce che dice: "O Te costassù o che me lo rivoi stiaffa n culo n'altra volta? o un t'è bastata quella dela motocicretta?". 

"Merda d' un demonio- deve avé detto quell' Ente supremo coll' occhi a triangolo- se more anche r su fratello questa pora bimba  r culo se lo deve fa ricucì a Pisa e duri come so chissà che troiaio nguardabile gli fanno c'è rischio un cachi nemmeno più. Ascorta Pietro, piglia la annuccia dela Oca ola lì sur mi comodino e vedi di succhiagli quell' ematoma ar bimbo di Livorno". 

Pietro che ormai in grazia del lungo servizio da maggiordomo, d' una durata che avrebbe fatto nvidia anche a Antony Hopkins, si poteva permette anche quarche dubbio, borbottò: "Ma un si faceva prima a fa un miracolo che ad armà tutto sto casino cola cannuccia che poi o come fa ad arrivà fine laggiù io un lo so davvero"

Te un lo sai perché sei gnorante da fa paura del resto chi è r padreterno io o te? Ma devi sapé caro Pietruccio che  i miracoli mi tocca falli da solo  e dopo ogni sforzo mi sale la pressione, mi s'arza la glicemia .... nvece io cor una parolina magica allungo la cannuccia e te succhi co tutta la potenza che hai, meglio  che se tu fossi la Pompadurre e Cicciolina messe nzieme. Così ndue, si sa l' unione fa la forza.......... si vede di contentà sta rompicoglioni. Che poi io me lo mmagino digià:  na vorta accontentata, vedrai te, fra na settimana vole gli sparisca la cellulite poi chiederà un nasino bello dritto e ala fine anche un marito co un monte di sordi e un pisello che gli funzioni, Lucifero boia e merdoso  che unnè altro". 

E con questa bestemmia infernale a mo di chiusa risolsero la pratica e si rimessero, Pietro a scaccolassi e r Grande Capo a finì di bè la ocaola ma cor un altra cannuccia perché di quella che s'era messa in bocca Pietro un se ne giovava.



Così ora che ho scherzato sur mi rapporto coll' artissimo voglio ripubblicare un mio vecchio pezzo con quale cantavo la mia dichiarazione d'amore eterno a quel ragazzo pel quale mandai insù la prima preghiera e purtroppo ir nostro Paddreterno addopra la carta igienica e perze tempo, se fosse stato ir dio di velli che si puliscano r culo cole mani magari arrivava in estremisse.

Ir video fa schifo lo feci in camera e anche io ero piena di bollicini e cor un nasone da fa paura ma ero più giovane e ora so più vecchia, che ci volete fa è la vita.

Zanza pel Cispia clicca qui sopra pe sentimmi

State tranquille che anche se vi dice che vi vole reindirizzà da quarche parte potete cliccà, un ci sono virussi. I virusse so tutti da Bassetti-

E ora che i mi  pochi menuti di blasfemia l' ho spesi un mi resta che salutavvi augurandovi che siate cor culo a mollo e la testa al fresco

Bona domenica

Zanza

In cineteca trovate la terza recenzionone dela serie co Kevinne e la milfoide dela su figliola.

domenica 10 luglio 2022

fatevi i gatti vostri 1944 "una rondine un farà primavera ma un Tafano fa Luglio"

Eh sì, guasi in ogni anno di storia del nostro blogghe, come s'arivava a Luglio, eccotelo l' intramontabile pezzo con cui Riccardo del Turco raggiunse un un successo che dura ancora a dispetto dei 54 anni che sono passati da quella fatidica estate.

Io sta canzone l'ho nel cuore per vari motivi che oggi vi racconto: Luglio 68, io er Ciampino ci si preparava all' esami di terza media. S'era fatti li scritti e si doveva dà l' orali. Dato che s'era in parecchi s'era andati a finì ner mese di Luglio e la cosa ci aveva fatto piacere per il fatto di avere più tempo pel ripasso. Dire però  che che ci si preparava è un eufemismo perché tutto si faceva fòri che studiare seriamente. Non fosse stato pe la condotta e per religione si sarebbe stati i primi dela classe, ala pari co Carla e Antonella che però cor dieci in condotta e altrettanto a religione,  non avevano problemi a lasciacci indietro cola media generale. 

Fu durante que giorni che io presi la broncopormonite e mi giocai tutta l' estate. Andette così: quella fava di Dino oramai s'era digià iscritto ar conzervatorio e dala mattina ala sera mi tediava cola divisione dele note,l' armonie,  i tempi, ir sorfeggio. Sonava digià il pianoforte come un piccolo Mozarte e io ero l' oggetto preferito pe su sbeffeggiamenti. Era cosa normale tra di noi perché ci si confrontava in gare d'ogni genere: lo battevo a scacchi a carte a ping pong e a braccio di ferro anzi in quest'urtima specialità un ci provava nemmeno. Lui era più bravo a pallacanestro e a pallavolo e perdeva nele gare di noto pur difendendosi egregiamente.  Però quando si tirava in ballo la musica con lui un c'era storia. Aveva quell' orecchio naturale che, presempio, quando il vecchio Nado chiamava la su canina, cui aveva dato nome Gigia, Dino ricopiava ala perfezione il timbro di voce di Nado e poi si metteva a dugento metri e la chiamava: "Gigiaaaaaaa  o Gigigiaaaaa ndo sei nata dan cane che un sei altro, vieni da meeee". Roba da matti la canina anche se aveva Nado accanto, partiva che sembrava avesse un razzo n culo e aveva Nado un bel dirgli " ma indo vai scema? Un lo senti che è quer testa di azzo di Dino?". 

No che non lo sentiva povera bestia. L' orecchio assoluto  permetteva a quer malidetto di riprodure la stessa tonalità di Nado. Addirittura na vorta messe in piedi no scherzo, che se ci fossero stati tutti i socialli che ci so ora, la cosa sarebbe stata in rete per mesi. C'era dunque una notissima cantante veneziana che in que tempi trombava come na ciuca co uno di Pontedera. Anche lui da operaio meccanico  era doventato un super divo, nzieme a quell' altri che sonavano co lui. S'era saputo donque che era a casa dala su mamma e dopo na ricerca sull' elenchi der telefono der barre, Dino chiamò ir numero di casa. Rispose la su mamma e r Ciampino si fece passà r cantante, poi cor una imitazione no perfetta, di più, disse nela cornetta con voce femminile ma bassa e piena di lische e di rotacismi: " Amove mi manchi da movive, ho una voglia di caffo che impaffifco, fe non vieni subito defo darla a tutti qui al bar".

Il bon giovanotto. che ovviamente ci teneva perché all' epoca leilì era na topa da paura, rispose "Ma si può sapere dove sei?"  E allora il povero Barabba (povero perché ci ha lasciati quarche anno fa) prese la cornetta e gli disse: Mi dispiace bimbo ma ormai è tardi, s' è sdraiata sul bilardo e tromba con Don Luigi, quell' altri so in fila. Capito lo scherzo lui rise e disse " Sete  dele  belle merde  voi!  E da voi  livornesi c'è da aspettassi questo e altro ma matta com'è sur principio c'avevo creduto." 

Questo per dire quanto il Dino e la musicalità fossero la medesima cosa.

Ora in que tempi io avevo chiesto a don Orio, collega di Don Luigi e maestro di musica, se mi poteva armeno fa entrà ner coro ma luilì mi disse "Ascorta Dantino t'ho visto giocà a pallone e come terzino sei un baluardo, a cazzotti li sdrai tutti o perché ti voi rompe le palle cola musica? Gioca a pallone che se sfondi un sai nemmeno te quanti soldi poi fa! O sinnò fai r pugile che anco loro chiappano un sacco di vaini."

Un mi consolai per nulla e allora lui pe un lasciammi totarmente deluso mi disse "Bada, cantà direi di no ma se voi imparà la musica e sonà, con tanto tantissimo esercizio potresti arriva a de soddisfacenti resultati e mi dette un metodo per armonium scritto da un tedesco che doveva esse stato a capo d' un campo di concentramento e poi si doveva esse riciclato nela musica dopo r 45. Na difficortà assoluta tanto che Dino stesso mi disse: "Con codesto mi ncasinerei anch'io, puliscitici r culo e fregatene".

Certo "tanto tantissimo esercizio pe de soddisfacenti resultati", "ma vai in culo te, il coro, la chiesa e chi prega" dissi fra me e me e così entrai ner nogozio d'articoli musicali e comprai una armnica e un metodo fatto da un certo Luigi Oreste Anzaghi che, a detta der commesso era l' unico modo pe l' auoapprendimento. Prencipiai a sonà l' Internazionale e Bandiera rossa, pe fa contento ir mi babbo e l' Amapola e il Valzer dela vedova allega (Libiam ne lieti calici) per contentà anche la mi mamma. Un ero duro a capì le cose ma coi tempi e l' armonie m' incasinavo e quella merda di Dino non perdeva occasione pe meleggiammi: "Dantino ti sei perso un ottavino di battuta pe la strada" oppure "Ma com'è che parti cor un tempo di tango e ala fine soni n cha Cha cha?"  Ala fine un giorno  ero nervoso perché Sonia, ar padule, dopo avemmi fatto tirà giù le mutande e girato, rigirato e osservato r mi povero pendolo, guasi fosse na scenziata,   un ne volle sapé  di baciallo e neppure di levassi le sue, di mutande, pe fammi studià un poino come fosse fatta sta benetta topa che a vedella ne libri e a detta der Ciampi, che ala prima occasione cor una donna gli eran venuti l' anconi e aveva rigettato per terra, faceva piuttosto schifo e somigliava a dele frattaglie sbrindellate.  Un si faceva nulla di male si cercava solo d' imparà l' anatomia pe un trovassi sprovveduti appena si sarebbero ncominciate le manovre reali. Ma torniamo a fatti: S'era co Dino sur parapetto di via Garibaldi di fronte ala fortezza nova


e io gli volli fa sentì "Occhi di ragazza" vella di Gianni Morandi perché ero convinto che sonandola a Sonia avrei aperto r su cuore e siccomesecondo l' ayurveda r cuore è colelgato co tutto forse  poteva aprì anche le cosce. Mi disse: "So occhi di ragazza sì cor un po' di sforzo si capisce, ma so occhi strabuzzati perché sta ragazza dela canzone, a sentì come la soni male, deve avé rigettato anche r cacciucco di ierzera." A sta battuta  ar veleno der Ciampi scagliai l' armonica ner mezzo ar fosso co tutta la forza che avevo e cascò parecchiò in là.  Poi mi pentii, gli volevo bene a quella Bravi Alpini e sonava divinamente, "Perché- mi chiedevo- avevo fatto quella scelleratezza per reazione ale parole d' un povero idiota?" 

"Se voi- mi disse lui- ti porto ner mezzo col barchino del mi zio Ermete e si cerca di ripescalla cola calamita". Accettai ma un c'era verzi di ritrovare il punto. Pareva n' impresa impossibile e stavo per rinunciare, bestemmiando, quando mi venne un idea. Guardai la spalletta der fosso da dove avevo tirato e idealmente tracciai le due righe di limite destro e sinistro entro le quali la traiettoria doveva essere stata contenuta, poi tornai a riva e feci un pacchettino rettangolare con de sassi dentro realizzando  un peso che poteva esse, grosso modo, quello dell' armonica. Rimandai Dino cola barca ner mezzo al fosso, tra le du righe ideali che avevo immaginato e poi dala stessa posizione, dar muricciolo, lanciai a piena forza. Il fosso in quer punto dovrebbe esse na sessantina di metri. Il pacchetto cascò 5 o 6 metri davanti ala prua di Dino.

Per non perdere il punto Dino buttò un ancorotto cor un galleggiante e poi tornò a pigliammi cola barca di Ermete. Io ner frattempo era corso dar Seghetti, che stava di casa sula cantonata, a fammi imprestà na maschera e na torcia da subbe. Dieci menuti dopo prencipiai. Mi immersi, credo, na cinquantina di vorte perché, benché all' epoca avessi fiato da buttà via, tra scènde e risalì potevo sta sur fondo ar massimo un menuto e mezzo e non riescivo a vedé un cazzo. Ala fine quando prencipiava a calà r sole la vidi che affiorva dala mota. Mi volsero ancora du immersioni pe recuperalla. Poi tornai a casa dove la ripulii e la tenni ad asciugassi, avvorta nela carta velina. Il giorno dopo avevo la tosse e quello dopo ancora andai ala mi ultima giornata d'esami. Fui promosso con dei boni voti ma oramai la tosse dilagava e la diagnosi, all' ospedale fu impietosa, broncopormonite con esteso focolaio essudativo ar pormone sinistro. Così mi pare recitasse r foglio che mi diedero e  un mi rimase che star guasi tutta l' estate in casa o nela veranda del barre mentre il giubocse sonava Luglio e le mi compagne di scuola prencipiavano a levassi le mutande pe le prove generali di sesso a due.

Concludendo diamo anche ragione der titolo sibillino di questo poste: la cover del pezzo di Del Turco è stata realizzata da Riccardo, r Tafàno,  gemello di Zanzara che ha na bella voce, mpo' mielosa ma che arrapa le donne. Pare proprio che dela su voce si fosse nvaghita Valentina che per anni era stata la su nzeparabile gherl nonché il vanto del bar Nado per avere induscutibilmente uno de più nei culi tatuati visibili nelo specchio del Mediterraneo. A detta di Zanzara, dopo ir lascito conzenzuale ma condito da diverze offese dove "tegame" era la più lieve, lui era guasi arrivato ala depressione ma da na diecina di giorni Valentina ha ripigliato ad andà a fa colazione al barre e non si è peritata di far sapere che il socio dela palestra col quale s'era messa nzieme  dopo la separazione da Rik oramai è sì socio di palestra ma non più di coscia. Riccardo ha tenuto duro e ha fatto r sostenuto e lei non è andata a fa la madonna implorante ma secondo Zanzara si occhieggiano di brutto e  questa nterpretazione di Luglio pare proprio che r Tafanino sapessa a chi dedicalla.  A parte qualche svarione nel testo, dice r Ciampi, che Riccardo  canta benino e immette anche variazioni gradevoli che testimoniano che è figlio d'arte, del resto è  proprio figliolo di di due come Ampelio e Nara che cor canto e la musica ci si sono mantenuti almeno nei primi anni dela loro unione.

Bona Domenica 

Dante

domenica 3 luglio 2022

Fatevi i gatti vostri 1943 " orzi e riorzi storici

Io chi teorizzasse sta storia dell' orzi e riorzi un me ne ricordo, forze r Vico, forze r Croce boh! A quell' epoca io ero rapito da cosce di Giada e Catiuscia che portavano l' otte penz d' inverno e d'estate, pe diacciassi la topa, che in quella stagione della vita, gli bolliva anche a lorolì e dimorto, mettevano la minigonna. Di queste robe storiche si parlava all' ultim' ora nela quale ir giovedì si faceva storia e anche la letteratura latina cascava in fine di mattinata du vorte ala settimana in che giorni non ricordo. Il resultato era che io er Ciampino, attratti come s'era dar paradiso coscestre che s' apriva a nostri sguardi ner banco davanti ar nostro, un s' ascoltava un cazzo e io na volta che il professore di latino mi chiese ner su italiano (offensivo pell' orecchi perché contaminato da una vecchia e iiriducibile calata siciliana gnaulante): "Davini che cosa ne pensa lei dell' amore in Catullo?" Gli risposi : "So na sega io di cosa gli garbava a Catullo io so cosa mi garba a me e l' ho davanti all' occhi". Ci fu un occhiata di ringraziamento da parte di quelle du mezze maiale che avevo davanti le quali mi fecero capire che ero stato coraggioso a fare quell' apprezzamento sule loro grazie, in classe e davanti al docenet. Il proffe seguitò cercando di essere spiritoso e mi disse: "Lei Davini risponde con delle ovvietà che però rispecchiano il suo punto di vista e non quello del poeta" e allora imbaldanzito anche dal fatto che le mi muse ispiratrici s'erano girate verso di me e m' avevano offerto anche un discreto scorcio di poppe replicai: "Sa vole proffe l' ovvietà conzeguano ale domande oziose". E così mi giocai ogni credibilità nonostante a latino fossi una tra i pochi che faceva le verzioni in un quarto d' ora e le conzegnava senza rileggile. Così come un m'interessai mai di Catullo  e de su amori mi lasciarono indifferente anche gli orzi e i riorzi, come li aveva ribattezzati r Ciampi che aveva na teoria tutta sua. Mi faceva: "Lo vedi Dantino che rottura di coglioni è la vita? Le cose succedano e risuccedano, un s'hanno ancora diciott'anni e a me mi sembra d'essemi digià annoiato di tutto. 

"Anche di veste du toparelle qui davanti?" lo ncalzavo io malignamente  ma lui scoteva la testa e mi diceva "Si le prime volte che gliel' ho ntravista, m' interessava ma ora so du anni che fanno r solito giochino. Penza che palle avenne una accanto per tutta la vita. Roba da sognà i mezzi più vari pe sopprimela".

 "Va be intanto penza a come sta visione che oramai è quotidiana possa trovare un gusto nuovo, diverzo...."

Appena dissi "gusto" gli brillarono l' occhi e rivolgendosi a Giada cor una voce mielosa, che all' epoca sapeva fare benissimo e che irretiva parecchie donne gli fece 

"Oh Giadinaaaa"

"Oh Dinoooo"

"Oh Giadina bella la mi topina!"

"Oh Dino ocché vòi?" 

"Ti volevo chiedeeeee...." 

"Si ma chiedi ala sverta sinno si fa buio". 

"Ti volevo chiede se t' anderebbe di fa na cosa trasgressiva per tu amico Dino"

"Che devo fa devo fa per te? Devo rubà dala cassetta dele limosine di chiesa e datti i sordi pe compratti le nazionali?"

"No na roba secsi abbestia". 

"Boia deé dantino io so tutta sudata mi devan ven' le mi 'ose  e le mutande mi stano facendo irritazione ar culo sicché di robe secsi un ne ho per niente voglia".

"Magari la potresti fa te per me e Katia per Dantino". 

"Boia o che avete comprato le "Ore"? "

All' epoca i filmi porno un s'usavano c'erano solo de giornali nei quali si vedeva qualche foto porno sulla base delle quali si potevano far veleggiare le più turpi fantasie. 

"No  ma che ore e ore si penzava di portavvi du diaccioli ala menta o ar limone come vi garbano di più"

"Boni i diaccioli ma che cazzo c'è di trasgressivo?"

"All' ultimora ve li stiantate nela passera li rigirate un po' e poi ce li date a noi da ciuccià".

"Questo è grullo davvero" proruppe Giada sentendo la proposta e poi da livornesaccia cola lingua luga e tagliente lanciò la controproposta 

"o perché i diaccioli un ve l' infilate ner culo voi due e poi li succhiate fino a che un vi viene da rigettà? Caate d'omini che un sete altro?"

Questo m' è tornato a mente mentre viaggio verzo r lido di Venezia. Stavolta invece del ferrybotte ho preso il vaporetto 5.1 che da casa mia è a na distanza ridicola. Poi per coprire lo spazio che separa gli approdi dale spiagge del Lido mi so portato r monopattino. M' alleggerisce precchio la fatica dela caminata e  sul gran viale del Lido i controviali destro e sinistro so di marmo, così il monopattino scivola via che pare unto. Prima di arrivare ar mi loco preferito mi viene a mente di piglià un caffettino a un baretto sula spiaggia indove ero cliente abituale anni fa. Dala strada però un vedo più la discenderia d' una volta o meglio la vedo ma in fondo è sbarrata cor un tornello rotante. Oramai ir sindaco i tornelli li vorrebbe mette anche ar culo de gabbianii perché chiedano ir permesso di cacà ma un desisto  comunque forte der mi diritto che in italia l' accesso ar mare deve esse libero, der tipo che anche se vai a Viareggio e entri ar meglio stabilimento balneare lo poi attraversa fino ala fine e raggiunge la battigia senza che nessuno ti possa di niente. So siuro di  questo per essimelo sentito spiegà fin da bimbo dall' avvocato Santucci che fu sì radiato pe ubriachezza molesta e per avé detto in tribunale  "ner nome di quella  gran puttana dela legge italiana" era comunque ricordato per esse  stato uno de principi der foro non solo a Livorno ma anche in altre sedi più blasonate. Dunque mi diceva ir Santucci ir mare e le coste sono dell' italia e no de sindaci o peggio ancora de concessionari de bagni, loro possano ar massimo sorveglià che tu non gli rubi, che non tocchi r culo ale donne su lettini o che tu le sbirci mentre trombano cor bagnino ne camerini ma nessuno ti pole impedire di caminare diritto e a testa arta fino ar bagnasciuga. E così arrivo ar tornello e vedo che a lato c'è un passaggino di 25 cm, cor una contorzione passo e arriva un orzo che sara più arto di me armeno 15 cm il che vole diì che s'avvicina a du metri e peserà armeno un quintale. N' omo che se avesse cervello e voglia di lavorà sarebbe come na gru ma se è qui a fa la guardia un deve capì di morto.

"Dove va lei?" Mi chiede

e io cor dito gli indico il mare.

"Le ho chiesto dove va?" E io gli rispondo: "scusi ma io gli chiedo se la su moglie tromba solo co lei o co tutta Venezia?"

L' orzo si gonfia e mi viene davanti mpettito che sembra r  Duce quando protendeva r mento in avanti. E' un coglione anche a fa a botte gli avrei già preso le misure: esposto così frontalmente  e io di mezzo fianco se arza na mano cor un gancio sinistro gli spedisco la testa fori dale cervicali ma poi mi mi dico: "Dantino fra 26 giorni fenisci 68 anni ed entri in 69. Un poi più fa a botte ora. Uno così ti toccherebbe ammazzallo perché se regge ar primo tonfo te un hai più il fiato come na volta e poi mi fa anche un po' pena quest' omone rosso e bianco tutto sudato cor una magletta piena di loghi che un dicano nulla ma che per lui so come tanti marchi padronali che gli hanno messo addosso. Allora cambio tono e gli fo: "mi scusi il paragone forze un po' offensivo, non ho niente contro di lei e un so nemmeno se ha moglie ma dove vado sono cazzi miei. Lei l' hanno messo di guardia a cosa alla spiaggia?"

" No allo stabilimento e alla piscina."

"Bene allora guardi io vado a pigliare un caffé a quel barre laggiù l' e gliene lascio pagato uno anche a lei però dica a chi l' ha messo qui che quel cazzo di passaggio a lato del tornello un è regolare ci deve passa anche la carrozzina di un andicappato o na donna cor un passeggino. Questa è na furbata perché la gente penzi che il passaggio è privato ed entri da un altra parte ma ar mare i passaggi anche se sono su concessioni non possano essere mai chiusi."

"Forse da lei" mi dice "ma qui si usa così e il passaggio non è bloccato se viene un handicappato mio chiama e io aziono un meccanismo che alza il tornello". 

"Si ma così si costringe una persona a chiedere per poter fruire quello che è un diritto".

Vedo che capisce ma non vuole darmela vinta così vo via e gli dico: "Pigli il caffé al barre dopo, bona giornata".

Quando arrivo davanti al mare ancora non c'è quasi nessuno eppure manca poco ale nove e mezzo. Ecco la mi location.



 Si dice così vero? A proposito na piccola idea che m' è venuta: siccome facendo il bagno ho sempre l' angoscia che mi rubino que du spiccioli che ho con me, ir telefono, le chiavi e la tessera del vaporetto, ho portato questo contenitore dell' ovomaltina di Dani, dentro c'entra la roba elencata. scavo una buchetta nella rena vicino all' aciugamano e poi ci sotterro il bussolotto. Se uno passa mi fruga magari nella borza, arza il telo ma un credo peni a raspà sotto la rena a meno che un venga cor un cane.....





Tre orette di bagni e asciugatura ar sole e poi si mangia anche oggi.

Bona domenica Dante

Quando s' invecchia si perde r filo e ho concluso senza tirare le fila. I primi ricorsi eran quelli che comparivano nela storia di Dino.

I secondi eran rappresentati dalle polemiche in cui continuo a incappare.

Poi un  ricorso c'è nela serie che vede la 2a puntata di Yellowstone che mi pare sia stata gradita da molti di voi.

Infine è luglio e io sono nato a Luglio e ricorre r mi genetliaco.

Ora penzo di avé detto tutto

di novo bona domenica

Dante