domenica 23 gennaio 2022

fatevi i gatti vostri 1918 " Il grande freddo " (cineteca emilia 3)

Sono le 14 e sto cercando di assorbire tutti i raggi di sole che passano dalla finestra accanto al pc. Da quando sono ritornata a casa, dopo la vacanza extra passata a Livorno, il freddo mi entrato dentro e non riesco più a scacciarlo. Abituata come tutti i nativi all' umidità, terribile per la respirazione e i dolori che apporta, non riesco invece a convivere col freddo secco e sanissimo  che in questi giorni caratterizza la mia città. Questa sensazione in dialetto si definisce miseria, quasi a voler fornire l' analogia con una condizione economica difficile anch'essa da scrollarsi da dosso. "Sto freddo bécco- dice zia Holly- go na miseria indoso che no se cava via gnanca a darse fogo".  Dar del cornuto a chi ci mette in difficoltà, sia esso una condizione atmosferica o un arbitro penso rientri nel comune diritto alla sfogo. Il fatto poi che neppure dandosi fuoco riusciremmo a toglierci quella sensazione di infreddolimento è l' adeguato termine di paragone che rende l' idea di come ci si senta. Specie quando si lavora in barca e il moto stesso del mezzo di trasporto aumenta il disagio per il vento che si crea contrastando col corpo l' aria di per sé già gelida.

Il  lavoro va male, direi molto male. Il costo del gasolio sta toccando livelli incredibili e rosicchia i già esigui margini di guadagno. Tutti i generei di sussistenza stanno aumentando. Ritoccare i prezzi è, per noi, cosa complessa perché ci si basa su contrattazioni vecchie e complicate e soprattutto perché si offre il fianco ad una concorrenza formata da lavoratori provenienti  dall' est Europa, dal  Bangladesh e da vari paesi africani. I primi, che talvolta hanno anche permessi da pilota, sarebbero restii ad accettare compensi ridicoli ma alla fine cedono per fame. Gli altri vedono 4 euro l' ora come una manna dal cielo e si organizzano vivendo fino a 14 in un bilocale, che molti riescono anche a comperare in comproprietà a prezzo di disagi incredibili.

"Cosa cazzo vuoi integrare in questo modo?" Tuona lo zio ogniqualvolta si torna sull' argomento. "Ovvio che si scatenano le guerre fra poveri! E da  chi si vede levare il pane di bocca cosa t' aspetti te costì? La fratellanza e la comprenzione? Pora Te!  Anche se uno penza che l' omini sian tutti eguali e rifugge il razzismo, fenisce col maledire loro e chi ce li fa venì, compresa la sinistra r Papa e chi la penza 'ome loro. Infatti a Venezia di sinistra ci so rimasti solo un po' di dipendenti pubblici nzieme a chi campa di sussidi e simili. Tutti quell' altri inneggiano a Sarvini e ancora di più ala Meloni che ala fine glielo metteranno ner culo come quell' altri. sta pur sicura ma per ora soffiano sule braci dell' odio e le braci s'attizzano"

Lui dal canto suo si dedica ai suoi mille restauri e a procurare la legna per la stufa perché il riscaldamento lo abbiamo dovuto spegnere  insieme alla rinuncia alla lavatrice e al forno perché la zia ha deciso così e non posso darle torto. Lo zio ha anche installato sul suo box di lamiera due grandi pannelli solari coi quali ricarica delle batterie da auto e da motorino. Ha poi procurato lunghissime striscie di luci a led che assorbono pochissimo e danno tanta luce. In tutti i posti dove lavora usa quelle e anche a casa, quando non ci siamo noi, usa solo quelle e spesso anche noi la sera se ci tratteniamo a guardare la tv o un film  spengiamo tutto. In pratica   usiamo la corrente solo per i pc per il frigo e per l' asciugacapelli. Purtroppo, anche riducendo ai minimi il consumo, su ogni bolletta gravano oneri assurdi, addizionali per la cui comprensione serve un fiscalista e insomma lo sforzo è notevole ma non riusciamo a risparmiare più del 35 %. 

In casa mia ho spento tutto e ci vado solo a dormire. Siccome in una stanza passano i tubi del camino ho spostato il letto lì accanto e il tepore aiuta un po' insieme, naturalmente, al piumino doppio alla calzamaglia con la quale dormo e a due borse dell' acqua calda che riempio con l' acqua che sta sempre a temperatura elevata nella vasca che ha la sua base all' interno della cucina economica a legna sulla quale cuciniamo la maggior parte del cibo, usando anche il comodissimo forno. La vecchia stufa che avevamo cominciava a dare problemi e lo zio l' ha portata nel box vicino alla barca sostituendola con questà, funzionalissima e assai bella da vedere.  

Ovvio che serve molta legna e lo zio riesce a procurarne diversi quintali a settimana tagliando ramaglie sulla riva del fiume, segando alberi che sono stati rimossi da cantieri edili o caduti per vecchiaia o per il maltempo. Accatasta la legna vicino al camper  e poi una volta alla settimana facciamo il carico col barcone cercando di inserire il viaggio in qualche itinerario di consegna.

Speriamo nella primavera, lo zio dice che quest'anno avremo la classica primavera a mare ovvero col suo inizio il 21 febbraio invece del 21 marzo. Speriamo abbia ragione

In cineteca c'è  Emily che aspetta me e gli estimatori.  Indosso il giaccone a piumino, i pantaloni imbottiti, due paia di calzettoni e mi sdraio sul divano del salotto in mezzo a chi ha pelliccia naturale.

Buon pomeriggio.

Dani





domenica 16 gennaio 2022

fatevi i gatti vosti 1917 " Arriva Emily seconda puntata"



Sono rientrata da Livorno, una bella settimana caratterizzata da un tempo freddo ma splendido, siamo riuscite anche a fare un' uscita con la barca di Dante, ormai diventata eredità del Bar Nado. Adriatica nativa, debbo riconoscere che il Tirreno, almeno davanti a Livorno, supera di gran lunga il suo corrispondente orientale. Non ci siamo allontanate molto perché è mare iroso e in grado di mutare umore in breve ma comunque l' escursione è stata piacevolissima. Per il resto dei giorni siamo state insieme al bar, concedendo a Nara e Ampelio il riposo dai lunghi giorni delle feste, nei quali non avevano potuto far conto su Zanza. Abbiamo lavorato bene e forse la presenza di due ragazze d'aspetto passabile ha incentivato i clienti più giovani a farsi vedere per gli aperitivi. Purtroppo la risalita del covid impone prudenza e ci siamo concesse poche uscite e nessuna festa. Dopo sette giorni il rientro nella mia Venezia era d'obbligo anche perché la zia non può lavorare senza la mia presenza o meglio, riesce a farlo ma con grande fatica e dovendo far conto su Dante, la cui salute consiglierebbe il riposo a casa al caldo. Ed eccomi a rispettare le promesse in merito alla cineteca domenicale. Pare che, nel complesso, ogni episodio della  la serie di Emily, leggerina e forse leggerissima (sono d'accordo con quanto scrive Patty nel commento al post di ieri)  aiuti, tuttavia, a passare tre quarti d' ora senza pensieri. Se ciò è vero  vale la pena di proseguire. Sarete voi a dircelo. Di seguito il secondo episodio che faccio precedere da una trama generale della serie e notizie in dettaglio su protagonisti e personaggi secondari.

Come sempre troverete in cineteca tutti i dettagli per seguire gli episodi in tv o streming

non mi resta che augurarvi una Domenica serena e al sicuro dal virus

Dani

Emily in Paris prima stagione, episodio 2   Masculin Feminin


Emily Cooper (stagioni 1-in corso), interpretata da Lily Collins, doppiata da Federica Simonelli: una ragazza americana che da Chicago si trasferisce a Parigi, per lavorare in un'azienda francese: Savoir. Si presenta all'azienda senza saper parlare francese. La ragazza ha un forte carisma e cercherà fin da subito di entrare a far parte dell'equipe. Al suo rientro a Chicago la aspetterà una promozione da Senior a Brand Manager. Attraverso il suo account Instagram "Emily in Paris" si farà conoscere e le permetterà di farsi strada nel modo dei marchi lussuosi. Sylvie Grateau (stagioni 1-in corso), interpretata da Philippine Leroy-Beaulieu, doppiata da Stefania Patruno: il capo della sede francese di Savoir. È una donna dall'apparenza molto rigida e distinta, ha un atteggiamento molto preciso al contrario di Emily, più allegra e spensierata. Le due donne sono completamente diverse, ma Sylvie pian piano inizierà a provare simpatia per Emily. Mindy Chen (stagioni 1-in corso), interpretata da Ashley Park, doppiata da Valentina Framarin: Mindy è una ragazza di origini cinesi, si trasferisce a Parigi per studiare economia, ma dopo poco abbandona gli studi e la famiglia le taglia i fondi. È la prima amica di Emily. Gabriel (stagioni 1-in corso), interpretato da Lucas Bravo, doppiato da Mattia Bressan: Gabriel è l'attraente vicino di casa di Emily, abita al quarto piano del palazzo ed i due si incontreranno per la prima volta proprio perché Emily tenterà di aprire il suo appartamento, convinta di essere al quinto piano. Gabriel come Emily non è originario di Parigi, viene dalla Normandia e si è trasferito per inseguire il suo sogno: fare lo chef. Camille (stagioni 1-in corso), interpretata da Camille Razat, doppiata da Elena Mancuso: Camille è una perfetta parigina: bella, elegante e molto simpatica. È diversa dagli altri francesi, lei si dimostra subito cordiale e gentile con Emily, le due faranno amicizia proprio perché Camille la aiuterà con una fioraia. Julien (stagioni 1-in corso), interpretato da Samuel Arnold, doppiato da Roberto Palermo: Julien è il primo collega di Savoir ad incontrare Emily. È un personaggio molto particolare, inizialmente risulta antipatico e altezzoso, ma poi si rivelerà un grande amico. Luc (stagioni 1-in corso), interpretato da Bruno Gouery, doppiato da Mario Cei: Luc è un collega di lavoro di Emily a Savoir. È un uomo simpaticissimo e amante delle donne. Sarà il primo ad avvicinarsi a Emily e spiegarle che il suo atteggiamento li intimidisce perché lei arriva troppo presto e pensa e parla solo di lavoro. Sarà una guida per Emily e le farà vedere il punto di vista francese nei confronti del lavoro e della vita sentimentale, due cose che Emily fatica a comprendere. Antoine Lambert (stagioni 2-in corso, ricorrente stagione 1), interpretato da William Abadie, doppiato da Massimiliano Lotti: Antoine è un cliente importantissimo della compagnia per cui lavora Emily. È un uomo molto elegante, produce il marchio di profumi "De l'Heure". Personaggi secondari[modifica | modifica wikitesto] Madeline Wheeler (stagioni 1-in corso), interpretata da Kate Walsh, doppiata da Giuliana Atepi: capo di Emily a Chicago. Catherine Lambert (stagioni 1-in corso), interpretata da Charley Fouquet, doppiata da Virginia Astarita: la moglie di Antoine. Pierre Cadault (stagioni 1-in corso), interpretato da Jean-Christophe Bouvet, doppiato da Marco Balbi: un famoso ed eccentrico designer francese e zio di Mathieu. Mathieu Cadault (stagioni 1-in corso), interpretato da Charles Martins, doppiato da Giuseppe Russo: uomo d'affari e uno degli interessi amorosi di Emily. Timothée (stagioni 1-in corso), interpretato da Victor Meutelet, doppiato da Richard Benitez: il fratello minore di Camille. Louise (stagioni 1-in corso), interpretata da Camille Japy, doppiata da Daniela Trapelli: la madre di Camille. Gerard (stagioni 1-in corso), interpretato da Christophe Guybet, doppiato da Marco Balbi: il padre di Camille. Alfie (stagioni 2-in corso), interpretato da Lucien Laviscount, doppiato da Andrea Colombo Giardinelli: nuovo interesse amoroso di Emily. Erik DeGroot (stagioni 2-in corso), interpretato da Søren Bregendal, doppiato da Manfredi Mo: giovane fotografo e interesse amoroso di Sylvie. Benoît (stagioni 2-in corso), interpretato da Kevin Dias, doppiato da Riccardo Zelaschi: membro della band di cui fa parte Mindy e suo interesse amoroso. Étienne (stagioni 2-in corso), interpretato da Jin Xuan Mao, doppiato da Sebastiano Tamburrini: terzo membro della band di cui fa parte Mindy.

sabato 15 gennaio 2022

fatevi i gatti vostri 1916 "Ay Ay Ay Ay Culito Lindo" assolo di armonica

Era quello di Cice  r culito lindo anche se avrei dovuto titolà "culito negro" perché, come ar solito, dopo ave caato leilì, ammé  m' è toccato lavaglielo tutto e tagliagli i peli. Eh sì perché essendo a pelo lungo e anche rotondetta quando fa la popò fenisce che ci si mette a sedé sopra, da cui anche il blasonato  il nicke "Cice  Dela Vernice". 



Holly però m' ha fatto presente che a dì "negro" quarcheduno mi potrebbe anche  fraintende e allora ho lasciato "lindo" usando quell' ironia cara ai milanesi che quando vedano uno cola Panda gli dicano: Uè ma che bela sta Lamborghini!

Qui di seguito ho fatto un minivideo in cui, coll' armonica, sòno appunto " culito lindo" mie riedizione di "Celito Lindo" della quale ho riscritto le parole apposta per Cice. Ve le metto in calce e se avete dimstichezza cor canto vedrete che la metrica è abbastanza rispettata, lo spagnolo arquanto meno.

Senza Zanza, senza Dani, co pe unici assistenti i gatti, la qualità è quella che è ma è  tutto originale endemeidde, difatti, di sottofondo, sentite le mi 10 sveglie che ticchettano e un paio di acuti di Cice che si fondano perfettamente cole note alte dell' armonica. 

Bon Sabato a Tutti

Dante

Ay, ay, ay, ay
Canta mi gata 
Porque cantando se alegra
Culito Lindo, mi gata Cice
De la tierra, banada
Culito lindo, ahor se levanta 
Un par de ojitos claros y un  culito lindo
me va mostrando
De la Tierra, mojada
Culito lindo, se va  levantando
su  pelo pintado de mierda
me va mostrando
Ay, ay, ay, ay
Cice pintada
Porque ensuciando se pinta   * (li spagnoli invece del nostro volgarissimo ca'àr addoprano l'                                                                  eufemistico ensuciar che si pronuncia enzusiar)
Culito  Lindo, todo su pelo
Canta y no llores
Porque ensuciando  se pinta
Culito Lindo , mi gata Cice
Eso color que tiene
Culito lindo, bajo a la coda
No se lo des a nadie,culito lindo
Que a mí me toca
Esa pintura que tienes
Culito lindo cerca de tus nalgas
No se lo des a nadie, culito lindo
que a mi me toca
Ay, ay, ay, ay
Canta y no llores
Porque cantando se alegra
Culito lindo, la gata Cice
Ay, ay, ay, ay
Canta y no llores
Porque cantando se alegra
Culito lindo, mi Gata Cice

perché vi gustiate meglio il pezzo eccolo in una esecuzione dei mariachi mexicani io ho fatto la versione romantica più struggente e adatta a uno strumento solista ma sentite che carino anche  con l' orchestra, lo potete ballà a valzere se avente con chi fallo sinnò anche da sole/i



domenica 9 gennaio 2022

fatevi i gatti vostri 1914 " ci voglio andà anch'io a fa r tegame a Parigi"

Fra un' oretta si sorte di casa con Holly e Dante  che  ci portano in barca ala macchina. Pe fortuna Holly ha chiesto in prestito un cabinato a un suo collega perché la temperatura è a zero e fassela in barca scoperta vorrebbe dire arivà  a Livorno cor una bronchite da fa nvidia al covidde. Immagino che piacere dovrà esse per loro due fassi sta settimana che viene, arzandosi ale 6 dela mattina.  Holly però dice di esseci abituata e che passato il primo brivido poi il lavoro prencipia a riscaldà i muscoli.

Allora a me e a Dani non resta altro che salutavvi e mantené la promessa fatta ieri che, al momento, un mi pare abbi suscitato  corali adesioni ma staremo a vedé. Siccome  nela posta di Esserino e Balena s'è ricevuto  la richiesta di qualcheduno che, a distanza di tempo, un sa più come entrà in mediateca lo ripetiamo qui. Se doveste incontrare difficoltà scriveteci a esserinoebalena@email.it ma per cortesia con un messaggio in calce all' ultimo post avvisateci che ci avete scritto perché talvolta le lettere vengono buttate nelo spamme e ci dispiacerebbe che quarcheduno pensasse che un gli s'è voluto risponde. 

Per tutti ricordo: ala  mediateca che è come passà ner salotto di casa nostra ci si entra solo se si è stati a suo tempo invitati e se ci s'à la tesserina dela fondazione esserinoebalena. Non ci sono altri modi quindi non fateci richieste cacine o offerte di soldi o di collaborazioni del tipo io ti metto a disposizione la mi roba e te mettimi a disposizzione la tua perché un funziona così e le decisioni sono digià bell' e state prese dai fondatori del blogghe. Dunque chi ha la tesserina ha la chiave di casa nostra e pole entrà. Penzo d'esse stata chiara. Se un gli dovesse funzionà la chiave ci scriva in privato e s'anderà dal ferramenta a fagliene fa un' antra poi gli si manderà per posta.



Pel mi fratello Riccardo la foto gnuda e con dedica dela protagonista


 

Stavorta lo prevengo perché luilì appena un' attrice fa na serie mi domanda subito: "Zanzina te costì che sei sempre ar piccì guardami se trovi na foto di lei gnuda" poi na vorta avutala, la stampa e l' attacca all' armadio di camera sua come quando aveva 14 anni. Peccato che s' aveva ancora la casa minuscola e io Lui e il Mosca  s' aveva la camera nzieme. Ovvio che mi so fatta na cultura  a forza di guardà le montagne di giornalini porno che teva sotto ar letto. Roba da adolescenti  peccato che essendo r mi gemello se io n' ho 31 d'anni  lui n'ha altrettanti


e ora la presentazione di Emili n Parisse tratta integralmente da

https://www.cinematographe.it/recensioni-serie/emily-in-paris-recensione-serie-netflix/


Sin dal suo arrivo su Netflix lo scorso 2 Ottobre, Emily in Paris ha immediatamente catalizzato l’attenzione degli spettatori di qualsiasi età, generando uno dei più grandi dibattiti dell’anno e una risonanza senza precedenti per un prodotto leggero e, tutto sommato, dalle poche pretese. Tra polemiche e richieste di cancellazione, la nuova commedia romantica, che si è distinta da subito per il suo spiccato umorismo tagliente, ha suscitato un misto di interesse e di sdegno, facendosi notare più per la parodistica (seppur divertente) rappresentazione dei francesi che per la storia in sé. 


Emily in Paris: portare l’America in Francia

In un mix che sommariamente richiama Sex and The City e l’inimitabile Il Diavolo Veste Prada, la serie segue le vicende di Emily, una giovane ragazza di Chicago di circa 20 anni, che riceve l’invitante e improvvisa proposta di trasferirsi per un anno a Parigi per sostituire la collega incinta. Il suo compito sarà quello di portare il “punto di vista americano” presso un’agenzia di comunicazione francese che opera nel campo del lusso e della moda e che ancora si affida a strategie di marketing ormai superate. Quello che poteva essere un interessante scontro generazionale tra due culture ben distinte, americana e francese o, ancora meglio, tra quella americana e quella europea in toto, con Parigi che funge da polo catalizzatore per rappresentare, per certi versi, lo stile di vita e la mentalità dell’Europa intera, diventa invece un mero pretesto per scatenare semplici risate di ilarità. La serie decide di inserirsi in una lunga scia di prodotti frivoli ideati per un pubblico adolescente, adempiendo unicamente l’obiettivo di far divertire e svagare piuttosto che concentrarsi ad analizzare la mutevole e frenetica realtà che ci circonda ma, soprattutto, quelli che sono i travagli delle giovani generazioni, le quali, molto spesso, si trovano costrette a emigrare in un altro paese, conoscendo a malapena la lingua di destinazione, con la speranza di ottenere nuove e più solide opportunità di carriera.

Emily in Paris è una favola mondana fatta di vestiti firmati, nuovi amori ad ogni angolo della strada e un lavoro da sogno che tutti vorrebbero avere ma che quasi nessuno può ottenere, se non dopo il duro sacrificio e anni di esperienza nel settore. Ed è proprio qui che emerge, con impressionante lucidità, il problema di fondo della serie: alla protagonista Lily Collins viene offerto tutto su un piatto d’argento, in una maniera tanto insolita quanto fortemente lontana dalla realtà che le persone comuni vivono quotidianamente. Scalare le vette del successo nel campo della comunicazione non è mai sembrato così facile e persino diventare influencer sembra una passeggiata su un terreno piatto e uniforme. È sufficiente postare una foto della splendida Parigi per diventare novelle regine di Instagram e raggiungere i tanto agognati milioni di follower, superando coloro che, con dedizione e un po’ di ossessione, ricevono in cambio solamente una borsa di prodotti in regalo agli eventi esclusivi, creati ad hoc per sfruttare le giovani e ambiziose masse.

Nella vita artefatta di Emily non esistono veri conflitti o profonde incertezze, i dubbi e le paure vengono subito dimenticate o mai presentate e, perfino quando la ragazza si trova di fronte a un minuscolo ostacolo di lieve entità, tutto si risolve per il meglio come se la soluzione fosse sempre a portata di mano o arrivasse da un inesperto deus ex machina, puntualmente pronto ad aiutarla a ogni sua minima chiamata. Emily in Paris non rappresenta quello che le ragazze moderne sono, ma ciò che tutte quante vorremmo essere ma che non possiamo diventare poiché viviamo in un mondo reale anziché in una fiaba perfetta, in cui non basta desiderare di avere vestiti costosi e di gran classe per farli spuntare come per magia dall’armadio. Anziché diventare un veicolo di rappresentanza delle giovani d’oggi, la serie decide di seguire la strada opposta, allontanandosi dai problemi reali che ogni giorno tutti quanti dobbiamo affrontare e, con le nostre sole forze, superare, e preferendo costruire un mondo idilliaco in cui chiunque vorrebbe vivere. Non tanto perché si tratta di Parigi, ma perché in esso è sufficiente desiderare qualcosa per ottenerlo.


Emily in Paris: una reboot di Sex and the City

Il creatore della serie Darren Star, già noto ai più per aver portato sullo schermo l’iper-sfruttato cult anni ’90 Sex and The City, cerca di simulare una rinnovata e più adorabile Carrie Bradshaw, questa volta catapultata in una Parigi extra lussuosa, e governata dalla moda, ai tempi degli instancabili social media. Se da un lato, l’esperimento risulta sicuramente riuscito grazie a una Lily Collins impossibile da non amare, perfino quando cade molteplici volte in errore, dall’altro lo stesso denota una mancanza di originalità in questo tentativo di riportare in auge personaggi del passato in una versione più fresca e migliorata. Non sfugge poi il reiterato tentativo di circondare la protagonista di amiche con cui (s)parlare, stavolta sfruttando un cast multietnico in cui spicca l’irriverenza contagiosa di Ashley Park nel personaggio di Mindy Chen, una ragazza cinese dalle incredibili doti canore, che si trasferisce a Parigi per allontanarsi dalle pressanti aspettative, da lei non condivise, che le impongono i genitori. Se non urlasse tutto di già visto e non rimbombasse nel vuoto con un suono sordo, si potrebbe perfino rimanere incantati dagli splendidi abiti indossati, dalla simpatia folgorante di Emily e delle sue amiche, dai fugaci love interest che si avvicendano a ogni puntata, dall’attraente lavoro svolto dalla protagonista e dalla meraviglia di una delle città più belle del mondo.

Emily in Paris è indubbiamente una serie estremamente godibile seppur dalle flebili aspirazioni. La scelta di conferire mezz’ora ad ogni episodio si rivela oltremodo vincente poiché, da un lato, tampona la superficialità della narrazione, mentre dall’altro incrementa la voglia di proseguire la visione attraverso un vero e proprio binge-watching compulsivo. Lo stile ormai rinomato e caratterizzante di Netflix si impone con prepotenza per esaltare il carattere pop, sfarzoso e leggero della serie, grazie a una regia che esalta la bellezza e l’incredibile espressività facciale della protagonista, ostentando i suoi abiti stravaganti che solo lei riesce a indossare con enorme maestria e semplicità, e una fotografia che sprigiona i colori sgargianti che la moda riesce a mettere su tessuto. Senza tralasciare la musica di un colosso odierno come James Newton Howard che rappresenta, come al solito, una garanzia, anche se verrebbe da pensare che per lui sia tempo leggermente sprecato per un’opera che non ha alcun significato aggiuntivo oltre quanto vuole mostrare per immagini.

Valutazione

Valutare una serie come Emily in Paris risulta essere uno dei compiti più difficili a cui si può andare incontro, poiché se da una parte ci si ritrova di fronte a un prodotto dallo spiccato charme e dal facile intrattenimento, che diverte ed estrania dalla vita reale, dall’altra parte questa sua stessa decisione di rifuggire la realtà la rende fin troppo debole e superficiale sul lato pratico. Se la si considera dal punto di vista di mero svago, la serie centra perfettamente il suo obiettivo di far trascorrere a suon di risate una tiepida serata autunnale. Ma se, al contrario, si tenta di indagare più a fondo si assaporerà l’amaro retrogusto di un’occasione mancata e di ciò che sarebbe potuto diventare se si fosse compiuto un minimo sforzo ulteriore, mantenendo come priorità le persone piuttosto che gli oggetti di scena e il glamour. In definitiva, Emily in Paris è visivamente ineccepibile in tutto il suo splendore modaiolo, ma è il contenuto che langue. Come una bolla di sapone da cui rimani incantato per la sua bellezza iridescente ma che al più leggero tocco si dissolve nell’aria circostante, lasciando dietro di sé solamente il ricordo di quello che è stato un attimo di fugace allegria.

sabato 8 gennaio 2022

fatevi i gatti vostri n 1913 " un appuntamento settimanale fino a dopo Pasqua"

"Eppoi arriva l' Epifania tutte le feste le porta via".  Mi diceva la mi mamma Nara cominciando a ripone i personaggi del presepio e le palle e i lumini dell' albero di Natale. E così anche quest' anno le feste so fenite. Domani pomeriggio si rimette in moto il furgoncino d'Ampelio e si torna a Livorno, Dani verrà con me ma solo fino alla fine della settimana perché, per poco che sia in questo momento, il lavoro Holly ha pur sempre bisogno di una mano. Se fosse solo per la mano  Dante ne avrebbe due grandi e robuste ma in realtà sono le gambe che servono. Difatti, na volta ormeggiato r barcone vicino alla zona di consegna, serve una persona agile ma forte alo stesso tempo, che possa saltar sulla riva scaricare il carretto, riempirlo di pacchi e poi correre verso le varie destinazioni valicando quasi sempre qualche ponticello. Per chi non lo ricordasse vi ricordo che  illo tempore pubblicammo un video  dove si vedeva un erculeo collega e amico d' infanzia di Holly massagrassi di fatica su e giù per ponti calli e campielli. Dante non può far questo. Anche se ha forza per caricarsi sulle spalle il carretto con tutti i pacchi non camina quasi più pei dolori ale gambe. Si deve sedere ogni 50 metri e il suo contributo non farebbe altro che rallentare il lavoro. Holly, sebbene si sia operata molteplici vorte a' piedi, ce la fa ancora e in questi giorni, in cui Dani verrà con me, sarà lei a consegnare mentre Dante resterà in barca. Anche a Holly, però, dopo un po' si infiammano le caviglie e se manca lei non possono lavorare. Dani è molto contenta di allungare un po' i giorni di spasso insieme e progettiamo di far qualcosa di carino covidde permettendo. Per quanto riguarda il blog: dopo la pubblicazione quotidiana che abbiamo osservato in tutto il periodo delle feste, torneremo al ritmo dichiarato quando annunciammo che, pur senza scomparire la nostra attività si sarebbe ridotta alquanto.
Dato che la nostra cineteca si è arricchita di un altra serie che ha spopolato su netflix ne proporremo una puntata a settimana, ogni domenica. Tutte le info saranno come sempre in mediateca mentre la recensione o il breve riassunto apparirà sul post. Chiaro che, quando lo riterremo opportuno, approfitteremo  dell' occasione per aggiornavvi anche sule vicende de protagonisti della nostra saga.
Per oggi direi che è tutto
Domani si presenterà la serie. Per ora, giusto per non tenevvi troppo sulle spine, eccovi  la locandina
Bacioni da Zanza e Dani



venerdì 7 gennaio 2022

fatevi i gatti vostri n. 1912 "Ciampi desta stupore a Saint Moritz: "fu Mozart a comporre faccetta nera"

Per rendere chiaro un discorso che, altrimenti, potrebbe apparire criptico, dobbiamo riproporre un antefatto storico o pseudotale: Poco prima che Mozart si  presentasse  all' imperatore Giuseppe II,  l' abate Salieri, maestro di musica di corte, consegnò all' imperatore una marcetta da lui appena composta. Tale pezzo musicale si sarebbe potuta suonare in accoglienza del giovane prodigio in procinto di presentarsi a sua maestà. Qui nel video gli stentati tentativi di esecuzione da parte dell' imperatore e cosa, sedendosi al suo posto, seppe tirar fuori Mozart dalla modesta composizione di Salieri.

Qui entra in ballo Costanza che ci racconta di come lei ieri sera abbia dato una piccola festa nella sua villa di Saint Moritz, vi partecipavano imprenditori svizzeri ed alcuni italiani tutti ben introdotti nel mondo della chimica farmaceutica, settore nel quale si articolano le molteplici attività imprenditoriali di Costanza.

Costanza non ha avuto problemi a presentare Dino ai suoi ospiti definendolo il suo fidanzato da oltre 40 anni. Il Ciampi aveva obtorto collo accettato di vestirsi in maniera elegante e Zanza mi   assicura che fa un figurone  anche se l' evento si è verificato in sporadiche occasioni. Dato che i convenevoli si addicono poco al suo carattere scontroso, per usare un eufemismo, ha chiesto alla fidanzata di potersi unire alla combriccola un po' più tardi, quando almeno tutti si fossero rilassati un po' e avessero un calice di roba buona in mano. A quel punto quando tutti avevan gia levato il bicchiere è arrivato lui, ben vestito sì ma con per mantello  il suo eskimo verde, quello che Balena scambiò per sabbietta rilasciandovi sopra una notevole quantità di pipì. Con fare noncurante si è tolto l' eskimo e lo ha buttato sopra lo stupendo pianoforte a coda bianco presente in ognuna delle residenze di Costanza. Molti lo hanno guardato storto ma per rispetto a Costanza sono stati zitti, solo una signora anzianotta lo ha interpellato "ma è suo il pianoforte?" No il piano è dela padrona di casa ma l' ha comprato per me e m' ha detto di facci quel che cazzo mi pare"

"Perché lei suona il piano?" Ha continuato la signora

"No io sono la chitarra, sul piano c' appoggio la colazione".

Costanza dice di aver pensato " Se si comincia così chissà come finirà la serata". Dopo cena, tanto per smorzare un po' l' attrito creatosi prima ha chiesto a Dino di suonare qualcosa e lui anche per non doversi intrattenere a parlare con la gente ha accettato.

Chopin, Listz, Strauss il repertorio di Dino è immenso e non avrebbe certo  fatto  mancare qualcosa di più alla mano come Moon river e qualche brillantissima polca ma Costanza ha chiesto ai suoi coinvitati se volessero ascoltare qualche brano di loro piacimento. Uno dei signori italiani ha chiesto Champagne e Dino gli ha risposto "lo chieda al cameriere, io sto suonando" ma quando il signore mortificato ha spiegato che intendeva il famoso pezzo reso immortale da Peppino di Capri il Ciampi lo ha accontentato e così anche altri si sono fatti coraggio, un convitato di Napoli ha chiesto Voglia e Turnà  brano famosissimo interpretato da Teresa di Sio nei primi anni 80  e l' ovvio ma fantastico Napulè di Pino Daniele. Cosi piano piano ognuno ha fatto la sua richiesta, compresi gli svizzeri che hanno chiesto lo Yodel e lo hanno anche ballato. Costanza stessa ammette di essersi sentita quasi offesa dal fatto che a un tale calibro di pianista si domandassero pezzi da piano bar o da festa paesana ma il colpo micidiale lo ha assestato un genio di Bergamo  saltato su con la cavolata serale:" Non vorrei metterla in imbarazzo, maestro, visto l' eskimo col quale si è presentato ma ce la  potrebbe fare Faccetta Nera?"  Risposta immediata del Ciampino che ha lasciato stupita perfino Costanza: "Sono spiacente ma non la conosco, se vuole cantarmene un pezzettino le sarei grato". Come invitare una lepre a correre, dice zio Dante metaforizzando queste situazioni. Il tanghero si è impettito e quasi avesse davanti il duce ha intonato, anzi stonato un bel pezzo della marcetta cara alle camicie nere.

"Ah questa...." ha detto Dino," mi perdoni la conoscevo ma nella versione originale, composta da Mozart per l' imperatore Giuseppe  secondo, probabilmente ne hanno fatto un clone di bassissima levatura durante gli anni trenta la senta in originale prego"  e ne ricordi il titolo Diese Beschissenen Gesichter in Schwarzen Hemden. Costanza è allibita è vero che sta da tempo cercando di insegnare il tedesco a Dino ma il suo amato aveva appena pronunciato: quelle facce di merda in camicia nera.  E qui ascoltatela anche voi, in originale, come la ha composta, seduta stante, il Ciampi mosso dallo spirito guida di Mozart. Pare una replica del filmato che avete visto ad inizio post. Ascoltatela a volume basso essendo stata registrata col cellulare (sia pure spaziale come sarà quello di Costanza) l' audio risulta migliore.

Buon Sabato a tutti Dani


giovedì 6 gennaio 2022

Fatevi i gatti vostri 1911 "le calze dele Befane pei nostri lettori "

Bugiardo oltre che infame! Parlo di Dante di chi volete che parli. Ha riportato una confidenza in modo da facci sembrà du incaute maiale in cerca di avventurette sexy oltreconfine.

Passi pe la poesia. E' ben fatta ricca dele su arguzie.  Il talento ce l' ha e non ci duole che tutti i lettori glielo abbiano, come sempre riconosciuto. Ma intanto noi s'era andate per fare una girata e levassi dale palle dar consueto. Obiettivo centrato. Poi co' du ragazzi conosciuti in Corsica (pei lettori disattenti vedi il nostro poste d'Agosto) s'era stabilita na certa intimità, reale durante la vacanza, on line ne mesi successivi. Quindi se avessero voluto inventà scuse perché magari avevano dele loro storie a casa sua, avevano tutto r tempo e r modo per farlo assistiti anche dal chilometraggio che separa i nostri paesi.

Il covidde l' hanno preso tutti e due e non è che si sian fatti negare, io sono stata anche invitata in casa perché i genitori e il fratello sono resultati negativi a du tamponi. Lui  l' ho visto e ci ho parlato a distanza e dala porta a vetri ed aveva tosse e bello rosso e gonfio in faccia come un peperoncino.

Dani non ha potuto far visite a domicilio  perché le condizioni erano un po' più serie sebbene non da ospedale e poi perché anche genitori e  sorella erano impestati. Siamo uscite, è vero, colla compagnia dei loro amici tra i quali partecipava anche il fratello di   Peter, quindi quel cazzo di arzigogolo per cui saremmo guasi state offerte a quarcosa d' orgiastico co dell' amici è nato nela su mente malata o forse perché voleva citare quel coglione figlio di coglione che sapete chi è senza stallo a nominà fosse mai che invece di troncà di botte r su bimbo facesse na querela ammé. Ovvio che Fiederik e Dani si so dovuti scambià saluti e qualche effusione con video messaggi ma che qualcheduno si sia fotografato gnudo è altro parto di mente malata. Del resto gnudi ci s'era digià bell' e visti e sperimentati in estate che bisogno c'era der telefonino. Per caso pe vedé se cor covidde s'allunga o s'accorcia quarcosa? Cogli amici e amiche siamo stati benissimo, tutti vaccinati anche loriolì s'eran vaccinati ma ancora non avevan la terza dose  quella che chiamano boster.

Infine per non falli apparire comunque delli stronzi: noi un gli s'era dato conferma dela partenza per creare un po' di effetto sorpresa ma  a metà viaggio quando s'era presa da poco l' Alpin Renò di Costanza (che bomba!) si sono avvisati proprio pe non piombagli lì all' improvviso ed è stato a quer punto che  s'è avuta la notizia che erano appena  resultati coviddati. Che volevi fa? Si poteva tornà da Costanza giusto pe un rivenì a Venezia ma lei intanto era andata a Sen  Morizze co Dino e sinceramente un ci piaceva l' idea di rompegli ancora le palle piazzandoci in casa sua,  perché, come immaginerete, noi a Sen Morizze si sarebbero finiti i soldi co na notte d'albergo. Visto che i due ragazzi ci hanno detto che comunque ci vedevano volentieri e che c'era possibilità di stare con amici s'è proseguito.

Detto tutto ciò quarcosa è vero c'è mancato e parecchio ma abbiamo fatto come saggiamente ha citato Eliana ner su commento di ieri  (se la fadiga -in sto caso il pericolo- la valca  l gust mola la figa e dat al lambrusc) che me lo voglio tatuare da quanto mi piace e lo trovo adatto anche a noi donne. Ci siamo date donque alla birra e ai bagordi alimentari.

Qualche bel ragazzotto dele avances ce l' ha anche fatte ma che volevi fa, in quella situazione....e poi come dice la mi mamma una o è tegame o un è, un ci so alternative! Ir mezzo tegame esiste solo in cucina.

Bona Befana a tutti allora e per festeggialla abbiamo fatto una calza in mediateca: 


son gli episodi dela nova serie di secs en de citi che ora si chiama en giast laik det indove con geniale trovata fanno stiantà d' infarto Bigghe perché dopo che so venute ala luce tutte le molestie sessuali che ha fatto un lo potevan tené fra coglioni ancora. Una dele storiche 4 manca, quella che trombava di più, tre restano discretamente stagionate e cola menopausa. Che ci volete fa r tempo passa e Tutto sommato per passare qualche quarto d'ora ala tv  senza spreme r cervello vanno bene anche così

Bona Befana a Tutti

Zanza

Testo integrale da: https://www.romanticamentefantasy.it/recensione-serie-tv-and-just-like-that-01x01-02/

Non so voi, ma questa era una delle serie tv che aspettavo con ansia e gioia! Non mi sembra quasi vero che siamo già qui a commentare i primi due episodi! Quindi, bando alle ciance e veniamo al dunque!

Ho apprezzato che il ritrovo del gruppo sia coerente con il momento storico che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo tutt’ora. Oltre a questo è tutto lineare anche con l’età delle protagoniste: negli ultimi film le vediamo alla soglia dei quarant’anni (tranne Samantha), mentre ad oggi hanno circa quindici anni in più. È stato divertente vedere il siparietto sui capelli grigi di Miranda e sull’udito di Steve.

C’è anche dell’ironia quando viene presentata Rose, la secondogenita di Charlotte, esatto contrario della sorella Lily e della madre. La ragazza si mostra molto legata al padre, con cui intraprende diverse attività; anche se non è chiaro se Henry lo faccia per stare con la “piccola”, o perché è in preda alla crisi di mezz’età. Rimanendo in tema giovani/ragazzi ritroviamo anche Brady, il figlio di Steve e Miranda, oramai diciassettenne, con una vita sessuale attiva e vissuta apertamente a casa dei propri genitori. Devo ammettere che vedere sia Charlotte che la Hobs così calme, aperte e quasi accondiscendenti nei confronti dei loro pargoli è abbastanza strano. Miranda ha sempre avuto un carattere tosto e non ho mai pensato di vederla sotto quell’ottica, la York nell’ultimo film sembrava un po’ più maniaca del controllo, e ad oggi sembra anche lei essersi addolcita in quella sfaccettatura.

Questo “’cambiamento” c’è anche per il personaggio di Carrie: se nella serie, ma anche nei film, era una donna frizzante e aperta mentalmente che trattava di temi quasi tabù per scardinarli da quell’etichetta, in questa stagione è quasi a disagio ad affrontarli. Oh, adesso sa pure cucinare! Secondo me questo potevano evitarlo come cambiamento. Per carità, capisco che con gli anni ci sia un’evoluzione caratteriale dei protagonisti, ma scardinarli dalla loro icona, chiamiamola così, non mi è piaciuto e lo trovo insensato.

Non approvo assolutamente la costruzione intorno a Samatha. Mi spiego meglio. Visto che l’attrice è stata cacciata dal set anni fa e non c’era mezza intenzione di farla tornare, va bene dire che potesse essersi trasferita a Londra per lavoro, ma far passare (poiché questo è stato) che la sua amicizia con loro esistesse solo per il lavoro con Carrie mi è sembrato troppo. Assurdo e incoerente. Bastava dire che lavorava altrove e si tenevano in contatto telefonico, anche perché a causa della pandemia non era possibile incontrarsi. Non mi sembra così difficile! Ma no, loro devo distruggere delle certezze che ci portiamo dietro da anni!

Ora entriamo nel vivo dei fatti accaduti. Il primo episodio è semplicemente un ritrovo di tutti i personaggi e dei loro problemi. Insieme – tranne Big – si recano a un saggio di Lily, durante il quale accade che a John venga un infarto e Carrie, quando rientra, lo trova collassato. Nella seconda puntata viene data la notizia della sua morte e si organizza il funerale. Lasciatemi dire che io tutto questo non lo condivido! Mr. Big, da sempre un’icona, non meritava una fine del genere. Devo ammettere, però, che hanno centrato l’emozione giusta, i cari autori, perché è impossibile non piangere nelle scene finali, né al funerale. Peccato non poter vedere altro su di lui, ci speravo.

martedì 4 gennaio 2022

fatevi i gatti vostri n. 1910 "Esurtate le befane so' tornate"

Magari sto poste potraà sembrare un po' cattivo ne confronti di du povere bimbe che c'avevan messo tanta bona volontà e tanta, troppa ngenuità nelo spingesi fine in Germania pe festeggià l' urtimo come speravano loro ma un vi preoccupate una è cresciuta con me e l' altra è livornese quindi abituatà a piglià e ad esse presa pel culo. Dopo sta liberatoria ecco il saluto ale du befane che rientrano a Venezia oggi ale 5 dopopranzo.

Dante

Genti  belle e genti brutte

a esultar vi voglio tutte

esultate orsù esultate

le befane son tornate

son tornate a code mosce 

ripiegate fra le cosce

perché  l' unica scopata 

fatta l' han colla granata (sinonimo di scopa a Livorno è quella di saggina)

e l' uccello d' Alemagna 

allevato  a viurste e pane 

non fu  poi sta gran cuccagna

pell' italiche befane.




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Pore le mi bimbe ma io me lo mmaginavo che andava a fenì così persino io e Emilio r portiere, zio der Ciampino, na vorta che lui era securo anzi  guasi certo che du spose di Bologna, che lui aveva conosciuto all' albergo, c'aspettavano a zampe levate, s'andette fino a Bologna e si fenì l' urtimo dell' anno briachi a cantà sotto i portici da soli perché all' indirizzo che aveva Emilio un ci s'era trovato che un omo burbero che alla seconda scampanellata rovesciò sulla via un vaso pieno di piscio che se ci pigliava ci toccava lavassi nela fontana anche a rischio di stiantà di pormonite. Ste storie feniscan guasi sempre così: s' eran divertite d'estate, bene, dico io,  archiviala tra le cose belle e penza ad altro perché perfino la pizza di Holly se la mangi la prima vorta ti pare sia scesa  cor montacarichi  giù dar Paradiso ma  se poi la rimangi ti rendi conto che è bona certe, che è meglio di quella di molte pizzerie certo ma ala fine è na pizza, nutile cercacci dentro il nirvana.

Poi ste torzole un gli potevan fa na telefonata a lorolassù e dinni "o bimbi noi s'arriva, cercate di nasconde le fidanzate  perché cor cazzo che ci si crede che un l' avete eppoi  fatevi r bagno e  cambiatevi le mutande".

Nvece zitte, ni volevan fa l' improvvisata basandosi solo su na ciatterella indove gli avevan chiesto vagamente "Se si capitasse costassù vi farebbe piacere?"

E lorolì che gli dovevan dì "no ci create un monte di casini? State a Livorno o Venezia che magari si viene giù noi?" Ovvio che glian detto "Wunderbarre merafiglioso ti afere topine tagliane cuasù". Poi hanno avuto tempo di pensacci e quando so arivate, convinte d' avé messo su un fotoromanzo degno di Grandotelle sapete che gli hanno detto i du bei cruccolotti?

"Ziamo kosternati abiamo partecipato a festa di amichi e desso ziamo tuti con Kofit."

Magari è nche vero,  il ragazzotto che piaceva a Zanza, che dei due pareva la mente deve avé telefonato ar figliolo di Beppe Grillo pe un consulto e dopo gli ha detto allei "Mi tispiacie di no potere ezzere con te però ho delli amichi carini che se fuoi poi ezcire co esi e ndare a difertirefi".

Quello dela mi nipote che nvece è autarchico,   gli ha mandato un video di sè  cor pisello di fòri mentre guarda la fotografia di lei. Ir tutto accompagnato dala dedi'a "Mi sto konzummando per disperazzione di no aferti  qui". Anche lei gli ha mandato un video ma vestita, perché un po' di gnegnero gli dev'esse venuto ner capo a forza di sta con me e cola su zia, e nela dedica gli ha scritto: "Tiralo bene ma con forza  allungalo più che poi, perché pe fa le cose a distanza ci vole un pisello parecchio elastico".

Comunque so andate a giro, hanno mangiato bevuto ballato e della Germania hanno riportato una bona impressione e r tampone negativo. Meglio così. Bobby che forse temeva di dover sentire racconti boccacceschi è ripartito ieri pe Londra. Zanza starà qui fino ala Befana  perché  è un personaggio nel quale si cala ala perfezione e la mi nipote un gli è da meno. Poi vedremo 

Bona giornata a tutti

Dante



sabato 1 gennaio 2022

fatevi i gatti vostri 1909 "Bon prencipio"

Mi sono alzato prima di tutti per andare a pisciare. Mi sembra un bon inizio il fatto di non averla fatta a letto. Balena s'è alzato anche lui e ha pisciato con me o meglio, io nella tazza e lui nella sabbietta. Vecchi maschi con simili abitudini, si piscia all' unisono facendo sonare io il watere e lui il lato di plastica dela cassetta e poi ci si guarda l' un l' altro fieri di questo piccolo capolavoro di inizio 2022. Le femmine dormano sia quella umana che quelle pelose . Bobby un so indove sia se avrà voglia aggiornerà il post, per ora riesco solo a metteci quest' augurio sperando che m' ascolti il gatto, quello eterno anzi r Signor  Gatto Eternissimo, scriviamolo cola maiuscola ale volte fosse permaloso come quello dell' umani.

Bon prencipio

Dante e Balena