domenica 29 gennaio 2023

fatevi i gatti vostri 1984: Qui Shakespeare: "...e Bruto è uomo d'onore"

Saluto con entusiasmo e commozione il rientro del nostro caporedattore. Mi compiaccio, poi, con lui per l' eccellente scelta fatta quanto a tematiche dei film che intende proporre nei post a sua firma. Ci alterneremo  dunque tra i soliti 4: Bobby Dani Dante e la scrivente. Cercheremo di coprire l' impegno e incassare la gioia che ogni mese ci porta la redazione delle 4 uscite previste. L' ordine di avvicendamento non sarà fisso. Così potranno esserci periodi in cui, per necessità di qualcheduno di noi, un altro si sobbarcherà un maggior carico. Poco male, ci siamo abituati. Il  ritorno di Bobby al blog, infine,  offre  a noi sepolti nella piatta realtà di Livorno, un modo per confrontarci con un mondo universitario così lontano e con un amico. Un amico appunto che ho incontrato per la prima volta ben 19 anni fa. Io avevo 11 anni come sua sorella Dani e fu Dante che ci introdusse alla sua nuova famiglia veneziana. Non usò tanti salamelecchi. Si limitò a poche parole: Ho trovato una nuova compagna e anche i suoi due nipoti che praticamente vivano con noi. Ve li porto presto e voi fatene di conto perché sono due ragazzi speciali. Con Dani ci sentiamo praticamente ogni giorno dal primo momento della nostra conoscenza diretta. Con Bobby meno ma è sempre una gioia sentirlo e anche solo leggerlo.  

Non spenderò inchiostro in repliche alla sua elegante spiegazione per la latitanza  dal blog. Ne ha elencato due fondamentali ragioni: la prima argomentata appunto nel numero passato. La seconda in attesa di essere pubblicata nel prossimo post a sua firma. 

In merito alla prima Bobby  ha perfettamente ragione e, almeno per parte mia, porgo  le  più sincere scuse. Peraltro mentre Dani e Bobby eran soliti sbeffeggiarsi fin dall' adolescenza io non posso rimproverare a Bobby la benché minima caduta di stile nei miei confronti. 

Mi permetto solo una piccola nota su una parte del suo correttissimo argomento. Ma più per amor di lettere che di polemica: Circa due anni fa parafrasai la celebre orazione in morte di Cesare per salutare il rientro del Ciampi al bar Nado. Stavolta Bobby  non ha usato  parafrasi, ma  si è rifatto rifacendosi nella sostanza,  all' illustre antecedente  Shakespeariano. Più volte ha dichiarato che io e la su sorella siam libere di far i tegami quanto e con chi ci pare: Non vi dirò dunque che che le  due fanciulle in questi modernissimi ed emancipatissimi  anni 20 del ventunesimo secolo non sian più che libere di fare i tegami, lo fanno, lo faccian quanto vogliano e fanno bene a far così e non sarebbe uomo d' onorequicumque intendesse in qualsivoglia maniera limitare tale libertà.


Insomma non ha propio scritto così ma sona così. Così facendo ha ribadito un nostro diritto e nel frattempo ha reso edotta sui nostri costumi (da tegame ndr) una discreta quantità di persone. Non ho niente da obiettare salvo il fatto che leggendo mi son detta: "Magari!" Me ne farei un vanto!" Ma sono addirittura arrossita quando alcune nostre lettrici hanno preso me e sua sorella a modello di una emancipazione femminile decisa e libertaria. Purtroppo è molto più glamour la lettura del diario intimo di una suora di clausura di quella  del mio.

Inserito nel testo ho riportato un bell' audio della famosa orazione che potete ascoltare nella bella declamazione di Vittorio Gassman.

Bona Domenica a tutti

Zanza


domenica 22 gennaio 2023

fatevi i gatti vostri n. 1983 "qui Oxford vi parla...Lucifero"

Per il momento  Vi parla o per esser più precisi vi scrive Bobby, Lucifero interverrà nella seconda parte di questo post.

Manco da molto dal blog, me ne scuso con gli affezionati lettori che hanno segnalato questo fatto, perorando un mio ritorno e dò brevemente conto della ragioni a monte di questa mia prolungata assenza. Tali motivazioni possono essere ricondotte a mie considerazioni di ordine personale e di carattere generale.

A livello personale credo avrete capito che non amo mettere in mostra le mie relazioni di amicizia o sentimentali e a maggior ragione mi infastidisce il fatto che altre persone sia pur beneficiarie del mio profondissimo affetto e stima lo facciano al posto mio. Non trovo nulla di strano né di sconveniente nel fatto che mia sorella e Zanza ritengano sensato intrattenere i lettori sugli sviluppi a breve o lungo termine delle loro liason amorose arricchendo talvolta i propri resoconti con  accenni a specificità  che a parer mio dovrebbero appartenere esclusivamente al privato e all' intimo delle persone. Riconosco comunque che tale mia opinione mi collochi quantomeno in un area non trend, visto che al momento un commento in rete sul perizoma di Megan attrae assai più di un dibattito su destra e sinistra hegeliana. "Probabilmente- sosterrebbero mia sorella e Zanza - perchè i rimandi ontologici del citato indumento intimo sono ben più immediati delle posizioni di alcuni eminenti filosofi del passato e contemporanei in merito ad Hegel".

In ogni caso se Zanza vuol renderci edotti sulla perizia della sua ultima fiamma nell uso della propria utensileria penso riguardi solo lei e al massimo una questione di buongusto idem dicasi se mia sorella si compiace della sua personale inclinazione alla promiscuità in fatto di relazioni occasionali cogestite con la sua migliore amica. Son fatti loro e, per loro gentile concessione, anche di chi li legge. Liberissime dunque di farlo.

A me non è piaciuto che io e Martina comparissimo come attori di una telenovella malscritta e peggio recitata. Nè mi fa piacere che le mie amiche vengan sempre descritte come bianchicce e concupiscenti portatrici di efelidi. Alcune di esse conoscono l' italiano leggono il blog e mi secca che io possa apparir loro come il promotore di questa fuga di notizie sulle loro caratteristiche fisiche e sulle loro attitudini sessuali. 

Et de hoc satis diceva mio zio Dante quando pensava di aver bevuto abbastanza rosso.

Nel mio prossimo post mi dedicherò alla trattazione delle considerazioni di carattere generale volte ad  indagare se l' epoca dei blog sia terminata o quantomeno sia in fase terminale.

Quanto all' area culturale  dei miei futuri interventi ho pensato di occuparmi in maniera più o meno alternata di cinema ed arte.

Inizio oggi  con il cinema proponendo un film che appartiene all' area psicologica. All' interno di questa cercherò di scegliere titoli di lavori che trattino in maniera specifica come certe situazioni didattiche o sperimentali possano portare a particolari condizionamenti nei partecipanti ed anche a sviluppi imprevisti. 

Il film  si chiama Effetto Lucifero e in cineteca troverete tutte le indicazioni sui canali che ne consentono la visione in streaming. Qualora vi foste dimenticati come accedere alla cineteca di Esserino vi preghiamo di segnalarcelo nei commenti e vi forniremo nuove credenziali di accesso. Per evitare che nuovi o casuali lettori del blog ci inoltrino inappropriate ed irricevibili richieste di condivisione di films preciso che l' accesso alla nostra cineteca è consentito solo a lettori che a suo tempo abbiano ricevuto la tesserina per accedere e che comunque la nostra redazione si limita ad elencare le emittenti o le piattaforme italiane o straniere presso le quali sia possibile la visione di un determinato film senza peraltro condividere o pubblicizzare in forma diretta o indiretta il loro operato e i loro prodotti commerciali e soprattutto senza ricevere da esse alcuna royalty, provvigione o benefit.

Un affettuoso saluto a tutti i nostri lettori

Buona Domenica

Bobby




Per una introduzione mi affido alle illuminanti parole del prof. Jeroen  Vaes del dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell' Università di Trento

 

Si tratta di una tematica classica della psicologia sociale introdotta da Philip Zimbardo nel 1971. In quegli anni lui condusse il famigerato esperimento carcerario di Stanford in cui assegnò in modo casuale a un gruppo di volontari il ruolo di prigionieri o di guardie all’interno di un carcere simulato. I partecipanti di questo esperimento erano stati selezionati perché ritenuti equilibrati, maturi e privi di un passato criminale. Nonostante questa selezione accurata, Zimbardo fu costretto a interrompere l’esperimento dopo solo sei giorni perché le guardie erano diventate violente, sadiche e vessatorie nei confronti dei prigionieri. Questi, umiliati, dimostrarono sintomi di apatia e disgregazione individuale e collettiva.

Il risultato dell’esperimento fu definito “effetto Lucifero” perché ha dimostrato come persone essenzialmente buone, considerate normali, possano trasformarsi in mostri capaci di atti disumani. Questo effetto suggerisce che la malvagità non deriva solo da chi siamo, ma viene anche determinata dalla situazione specifica in cui ci troviamo. Nei decenni successivi, vari studiosi hanno proposto delle spiegazioni e individuato le condizioni e le situazioni che creano l’effetto Lucifero.

Fra queste condizioni troviamo la de-individuazione: ogni volta che nella mente di un individuo l’appartenenza a un gruppo è predominante, la persona non agisce più come singolo con una propria consapevolezza di sé, capace di riflette (almeno nel momento) sulle proprie azioni. Il gruppo di appartenenza dà la sensazione di anonimato e riduce il senso di responsabilità. Nell’esperimento carcerario, le guardie formavano un gruppo coeso, indossavano la stessa uniforme color kaki con occhiali da sole riflettenti il che rendeva il riconoscimento personale più difficoltoso creando la condizione perfetta per la de-individuazione.

Tuttavia non si può sottovalutare l’impatto che il ruolo di direttore del carcere ricoperto da Zimbardo ebbe durante l’esperimento. La sua autorità ha aiutato a legittimare il comportamento vessatorio delle guardie. L’autorità, se visto come fattore legittimante, può far emergere il lato peggiore nelle persone come dimostrò Stanley Milgram (1963) nei suoi famosi esperimenti sull’obbedienza, nel quale un’autorità, nel caso specifico uno scienziato, ordinava di dare delle scosse elettriche a un'altra persona fino a un voltaggio potenzialmente letale. Più del 60% dei partecipanti, anche se dimostrarono sintomi di tensione e protestarono verbalmente, diedero la scossa più forte

sabato 14 gennaio 2023

fatevi i gatti vostri 1982: "Esultate esultate, le befane son tornate!"

E così siamo tornate a casa, ubriache del bel mondo delle stazioni sciistiche, svizzere, ubriache  della visione di uomini e donne che delle bollette  e del gas se ne fregano bellamente ma anche, grazie al cielo ebbre  di buona Grappa William che in questa fiera delle vanità ci appariva appare come bene rifugio ed unica cosa naturale. Costanza è stata un ospite stupenda e non ci ha permesso di tirare fuori nemmeno un centesimo. Ci ha anche protette abbastanza dal mondo falso e luccicante di Saint Moritz invitandoci nei posti più carini e meno affollati da ricconi supponenti e da cafoni, molti dei quali italiani, vogliosi di mettersi in mostra. Credo comunque che  se avessimo soggiornato nelle italiche mete di  Cortina o Madonna di Campiglio avremmo riportato le stesse impressioni. Per tutto il resto  siamo state davvero bene e devo smettere di parlare al femminile perché c'era anche Bobby a far parte della combriccola vacanziera. Il fratellone che come sempre si è defilato dalle occasioni più mondane non è pero riuscito ad evitare le pressanti attenzioni della figlia di un paperone che Costanza ha definito come suo importante partner d'affari. Bobby senza aver fatto niente per promuovere tanto interesse nella ragazza   deve aver fatto breccia nel cuore o quantomeno aver suscitato la concupiscenza di lei  una tipa assai appariscente ma con un cervello che bilanciava il sedere. Quest'ultimo come voi  avrete già capito era decisamente troppo esuberante e ostentato mentre  la teca cranica pareva ospitare  materia di certo non ostentabile e per nulla esuberante.  Ce la siamo ritrovata spessissimo al nostro tavolo tanto che Bobby alla fine ha dovuto tirar fuori le foto della sua fidanzatina inglese ed anche qualcuna di Martina per farle capire che non c'era trippa per gatti. La zia Holly è stata probabilmente  la più fortunata nella avventura svizzera perché avendo portato solo maglioni giaccone e jeans ha beneficiato di un guardaroba da sera  che penso non avesse mai attraversato le sue fantasie e neppure le mie, credeteci. Costanza, infatti, in vista di alcune serate in cui ci ha invitato a tenerle compagnia per la cena e il dopocena ci ha molto cortesemente chiesto se volessimo usufruire di alcuni suoi vestiti da sera.  Quando ci ha aperto gli armadi siamo rimaste a bocca così aperta da rischiare lo slogamento mandibolare. Perché siamo si di gusti semplici e pratichiamo un esasperato understatement ma il bello e l' elegante lo sappiamo comunque riconoscere e pareva che il gotha dell' alta moda avesse fatto a spallate per riempire quegli armadi. Purtroppo io non entravo neppure negli abiti  adatti alla taglia attuale di Costanza perché le mie  tanto osannate forme stavolta mi hanno giocato un bel tiro mancino. Non entravano assolutamente in alcuna di quelle meraviglie e quando straforzando uno Chanel che mi aveva incendiato il cuore, sono riuscita ad infilarmici dentro parevo una passeggiatrice dei film sulla dolce vita. La zia invece entrava bene ovunque, anzi ci largheggiava perché, sebbene anche Costanza non sia una donnona, tra lei e la zia ci sono almeno sei sette kg di differenza. "Niente paura- ha detto la nostra anfitriona elevetica- andiamo nel mio armadio da ragazza". Non ci crederete ma lì la roba era ancora più bella e Costanza ha detto "Holly tutto quello che ti sta e ti piace è tuo io purtroppo non ci entro più". Io la zia l' ho sempre vista con i jeans e il maglione ma so che in estate, in costume può permettersi di sfoggiare un fisico da adolescente che spesso io Zanza le abbiamo invidiato e così l' ho vista entrare e uscire da quelle meraviglie come fosse un serpente che si sfila dalla propria  pelle. Alla fine ne ha scelti 2 che sono non una meraviglia, sono, credetemi creazioni che potrebbero stare in qualche museo dell' alta moda. Le foto qui sotto le ho fatte io basandomi su quel minimo di professionalità che mi aveva spinto a intraprendere il mestiere di fotografa, sogno poi rimasto nel cassetto insieme a tanti altri. Ho volutamente ricercato l' effetto seppia per far risaltare come








la magrezza della zia riesca ad esaltare  al massimo la bellezza di questi modelli (io lì dentro sembro una salsiccia) i quali del resto le hanno restituito il favore facendola sembrare davvero quella Holly da cui il nickname, purtroppo la sua ritrosia nei confronti del mostrare la sua immagine mi ha costretto a limitarmi alla schiena ma credo basti e avanzi per capire quanto le stessero a pennello e che stupenda figura abbia fatto nelle serate svizzere.
Costanza voleva anche imballare anche tutti gli altri e farglieli recapitare a Venezia ma la Zia ha detto: "Dove vuoi che possa indossarla io questa roba, per andare a bere un ombra di bianco al bacaretto durante un approdo della barca o per andare al mercato insieme a Dante? Se ho una occasione di metterli è quando vengo a visitare te quindi tienili qui, compreso questi due, che almeno non si rovinano con l' umidità di Venezia". 
Qualche ammiratore pronto a proporsi si è subito presentato anche per lei ma il commento che ha fatto con me è Costanza è stato lapidario: "Di questi tempi mi dà fastidio persino Dante che mi è sempre piuciuto da morire, figuriamoci se sopporto questi cicisbei". Ho chiesto a Costanza perché da lei e da me non venisse nessuno e lei mi ha spiegato: "Tu sei troppo OK fisicamente per non avere già un partner col quale avrebbero paura di confrontarsi, di me dicono che me la faccio con i vagabondi e gli ubriachi ma in realtà sanno che conosco tutto di loro potenzialità economiche e attitudini sessuali incluse e che potrei ridicolizzarli con una battuta cattiva". 
Siamo rientrati l' 8 e il 9 Bobby è ripartito per Londra, promettendomi però di occuparsi del blog almeno per una puntata settimana al mese. Io e la zia abbiamo riposto nel cassetto le memorie di un mondo dorato ma che ci interessa poco e siamo discese di nuovo in barca. La barca partiva al primo colpo, la barra del timone era oliata e pareva girare da sola verso la giusta rotta, i cavi elettrici erano stati revisionati e coperti con guaine e la batteria era stata protetta con una calotta in ferro basculante e imbottita di feltro. Si capiva subito che lo zio aveva messo la sua firma nel corso delle sue giornate in barca col Ciampi. "Pare un mezzo per portare a spasso i vip" le ho detto. 
"Già- ha soggiunto lei- Non c'è una cosa che non sappia fare tuo zio e tutto quello che fa sembra lo faccia come una sorta di sfida per dimostrare la ricerca della perfezione e una gara perenne contro tutto e tutti".

"Be che c'è di male? Ad averne di persone così!"

"Certo, c'è un solo problema lui fa solo quello che vuole, lo fa come cazzo gli pare e soprattutto quando decide  lui"

"Spero non sia così in tutto, per me lo zio, lo sai, è sempre un mito".

"Certo infatti fa gli stessi miracoli e anche  le stesse cazzate dei protagonisti della antica mitologia. Comunque se per "in tutto" intendi anche  letto, allora  no. Con me almeno non ha mai cercato applausi o consensi. Lo avrei mandato affanculo fin dalla prima sera. Del resto  è troppo smaliziato per scivolare in simili banalità ma sono sicura che nel suo album dei ricordi conservi anche  troppe oche inclini al battimani e credo che ogni tanto quel suo ego del cavolo si abbeveri là".

Buon Weekend

Dani



venerdì 6 gennaio 2023

fatevi i gatti vostri 1981: La Befana pe Dino e Dante

Priva dele conzuete  raccomandazioni dele nostre donne che stavorta sono a divertissi in Isvizzera, ammé e a Dino, la Befana, c'ha portato du calze che stamattina, a vedelle, c'è venuto male da quant'erano strinzite. 

"Boia dé -mi fa Dino- e so le sei e mezzo Dante, dagli tempo". 

"Ocché le riempie a rate le carze la Befana?"

"Boh quello un lo so ma a dormì un poinino di più un mi sembrerebbe sbagliato, boia, e mi sembra d'esse ar barre che tutte le mattine ale 6 mi tocca arzammi."

"Ma perché continui a dormire al Bar Dino? Hai ancora la casetta che ti ha lasciato Don Luigi."

"Eh lo so ma che voi, le poche vorte che dormo a casa sto sveglio tutta la notte e un mi riesce di chiude occhio invece al barre fenisce sempre che la sera insino a mezzanotte mezzanotte e mezzo un si chiude così mando via Zanzina un pochino prima e poi fo il giro dela serranda, dela porta di dietro nzomma controllo che porte e finestre sieno chiuse e a quel punto dormo, ale sei mi sona la sveglietta che mi regalasti te, te lo ricordi quella che mettesti a posto sotto ar banco nell' ora di greco cor prof Bellagra che ci macinava le palle co Demostene, e poi si prencipia, accendo le luci avvio la macchina der caffé, ariva Zanzina or su fratello le poche vorte che lei ha fatto tardi perché aveva mpo' d'uccello pe le mani e via si fa r cappuccino, lo correggo cor cognacche, ci zuppo la brioscia, apro rgiornale e leggo ad arta voce le notizie di merda d'ogni giorno".

Insomma si è costruito una routine che lo tiene vivo, anche se mi pare si tratti di mera sopravvivenza ma la mia situazione non è tanto meglio, è vero che io ch o Holly e anche Dani ma la mi nipote ha secondo me le medesime carenze di ciccia da ripieno che ha Zanzina. No che un troverebbero eh, so un piacere pell' occhi tutte e due ma in amore un hanno fortuna. La su zia l' avrebbe fortuna perché a mmé mi garba ancora come quando la conobbi tanti anni fa ma pe trovalla in bona disposizione bisogna sapé fa de carcoli come quelli dell' epatta perché è sempre nervosa da stiantà e come prencipi a sdrusciagliti addosso o ti manda in culo o se è nele giornate di bona un sorriso te lo fa anche  ma è un sorriso di compassione come a dì "ma ncora hai di codeste idee mbecilli ala tu età?"

Così si so fatte guasi le sette e Dino ha aperto la su carza

"Boia Dantino e c'è un biglietto scritto in arabo"

Apro la mia e vedo un link

https://www.tvdream.net/web-tv/zjarr-televizion-albania/

"Unnè arabo Dino è un link per vedere in istriminghe una emittente arbanese"

"E che cazzo ci fo?"

"Un lo so probabilmente si bypassano quei programmi che in Italia sono a pago tipo le partite di calcio su Dazzomme."

"Na specie di triangolazione nzomma ma loro che ci guadagnano?"

"Oh Dino, ma bisogna ditti anche come si fa l' "O" cor culo atté costì? La televisione più spettatori ha più vende meglio la su pubblicità ora metti te che dieno Italia Spagna (pe fa n esempio) e qui sia a pago. Lo sai quanti italiani si connettano?"

"Penzo parecchi"

"Bene allora se ne minuti di pausa pubblicitaria ti fanno vedé que du poveri omini che portano i divani dappertutto, pare addirittura abbino aperto anche na tenda ner Sahara pe  poté vende un divano a beduini, nzomma se passano la loro pubbricità su sta emittente, la vedano tanti italiani e magari quarcheduno compra no?"

"Boia te dovevi fa r professore d'economia e Giorgetti sonà l' armonica".

Certo noi unè che si sia propio malati di calcio ma visto che nela calza un c'era altro, s'è mangiato na fetta di panettone avanzato dall' ultimo e poi mi so dato da fa pe fagli vedé come s'addopra r su regalo dela Befana.

Ho acceso r pc, la uaifai, ho ncollato l' indirizzo indove m'ha nzegnato la mi nipote e dopo un po di tentativi, perché da prencipio, mi diceva che la connessione andava fori tempo massimo, c'è apparzo il nostro regalo. ir telegiornale der mattino co diverze annunciatrici che si sono alternate nella conduzzione der notiziario



questa qui sotto poi anche se ci leggesse la Messa in arbanese avrebbe dell' ascorti ale stelle




La lingua un si capiva, nemmeno nele didascalie scritte, ma secondo voi c'è quarcheduno che lo ascolta questo telegiornale.  

Mi so documentato su internet e la notizia era stata data anche su autorevoli organi di informazione italiani solo che a noi c'era sfuggita.





Meno male che c'ha penzato lei! Basta col catastrofismo in tv, un se ne pole più e allora la Befana bada come ci ha risolto il problema. Ovviamente siccome siamo dell' animi senzibili ci siamo posti i conzueti dubbi sulla discriminazione, sull' immagine dela donna ecc. e cor una ricerca in rete s'è visto che guadagnano doverse migliaia di euri ar mese, no quanto in Italia ma in Arbania so de bei sordi,

Pare che ogni mattina ale porte dell' emittente ci sia una fila piuttosto lunga di candidate. Pare anche che tre o quattro siano in trattativa per entrà nela scuderia del nostro sempreverde Cavaliere che l' ultima che ha detto pare sia; "chi di figa ferisce di figa perisce" augurandosi di morire in gloria co qualche nipote di chissacchì? Le candidate a venire in Italia dovranno però fare un corso accelerato di lingua  italiana, come far vedere le poppe, invece pare lo sappino già da sé.

Bona Befana a tutti

Dante & Dino