domenica 22 gennaio 2023

fatevi i gatti vostri n. 1983 "qui Oxford vi parla...Lucifero"

Per il momento  Vi parla o per esser più precisi vi scrive Bobby, Lucifero interverrà nella seconda parte di questo post.

Manco da molto dal blog, me ne scuso con gli affezionati lettori che hanno segnalato questo fatto, perorando un mio ritorno e dò brevemente conto della ragioni a monte di questa mia prolungata assenza. Tali motivazioni possono essere ricondotte a mie considerazioni di ordine personale e di carattere generale.

A livello personale credo avrete capito che non amo mettere in mostra le mie relazioni di amicizia o sentimentali e a maggior ragione mi infastidisce il fatto che altre persone sia pur beneficiarie del mio profondissimo affetto e stima lo facciano al posto mio. Non trovo nulla di strano né di sconveniente nel fatto che mia sorella e Zanza ritengano sensato intrattenere i lettori sugli sviluppi a breve o lungo termine delle loro liason amorose arricchendo talvolta i propri resoconti con  accenni a specificità  che a parer mio dovrebbero appartenere esclusivamente al privato e all' intimo delle persone. Riconosco comunque che tale mia opinione mi collochi quantomeno in un area non trend, visto che al momento un commento in rete sul perizoma di Megan attrae assai più di un dibattito su destra e sinistra hegeliana. "Probabilmente- sosterrebbero mia sorella e Zanza - perchè i rimandi ontologici del citato indumento intimo sono ben più immediati delle posizioni di alcuni eminenti filosofi del passato e contemporanei in merito ad Hegel".

In ogni caso se Zanza vuol renderci edotti sulla perizia della sua ultima fiamma nell uso della propria utensileria penso riguardi solo lei e al massimo una questione di buongusto idem dicasi se mia sorella si compiace della sua personale inclinazione alla promiscuità in fatto di relazioni occasionali cogestite con la sua migliore amica. Son fatti loro e, per loro gentile concessione, anche di chi li legge. Liberissime dunque di farlo.

A me non è piaciuto che io e Martina comparissimo come attori di una telenovella malscritta e peggio recitata. Nè mi fa piacere che le mie amiche vengan sempre descritte come bianchicce e concupiscenti portatrici di efelidi. Alcune di esse conoscono l' italiano leggono il blog e mi secca che io possa apparir loro come il promotore di questa fuga di notizie sulle loro caratteristiche fisiche e sulle loro attitudini sessuali. 

Et de hoc satis diceva mio zio Dante quando pensava di aver bevuto abbastanza rosso.

Nel mio prossimo post mi dedicherò alla trattazione delle considerazioni di carattere generale volte ad  indagare se l' epoca dei blog sia terminata o quantomeno sia in fase terminale.

Quanto all' area culturale  dei miei futuri interventi ho pensato di occuparmi in maniera più o meno alternata di cinema ed arte.

Inizio oggi  con il cinema proponendo un film che appartiene all' area psicologica. All' interno di questa cercherò di scegliere titoli di lavori che trattino in maniera specifica come certe situazioni didattiche o sperimentali possano portare a particolari condizionamenti nei partecipanti ed anche a sviluppi imprevisti. 

Il film  si chiama Effetto Lucifero e in cineteca troverete tutte le indicazioni sui canali che ne consentono la visione in streaming. Qualora vi foste dimenticati come accedere alla cineteca di Esserino vi preghiamo di segnalarcelo nei commenti e vi forniremo nuove credenziali di accesso. Per evitare che nuovi o casuali lettori del blog ci inoltrino inappropriate ed irricevibili richieste di condivisione di films preciso che l' accesso alla nostra cineteca è consentito solo a lettori che a suo tempo abbiano ricevuto la tesserina per accedere e che comunque la nostra redazione si limita ad elencare le emittenti o le piattaforme italiane o straniere presso le quali sia possibile la visione di un determinato film senza peraltro condividere o pubblicizzare in forma diretta o indiretta il loro operato e i loro prodotti commerciali e soprattutto senza ricevere da esse alcuna royalty, provvigione o benefit.

Un affettuoso saluto a tutti i nostri lettori

Buona Domenica

Bobby




Per una introduzione mi affido alle illuminanti parole del prof. Jeroen  Vaes del dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell' Università di Trento

 

Si tratta di una tematica classica della psicologia sociale introdotta da Philip Zimbardo nel 1971. In quegli anni lui condusse il famigerato esperimento carcerario di Stanford in cui assegnò in modo casuale a un gruppo di volontari il ruolo di prigionieri o di guardie all’interno di un carcere simulato. I partecipanti di questo esperimento erano stati selezionati perché ritenuti equilibrati, maturi e privi di un passato criminale. Nonostante questa selezione accurata, Zimbardo fu costretto a interrompere l’esperimento dopo solo sei giorni perché le guardie erano diventate violente, sadiche e vessatorie nei confronti dei prigionieri. Questi, umiliati, dimostrarono sintomi di apatia e disgregazione individuale e collettiva.

Il risultato dell’esperimento fu definito “effetto Lucifero” perché ha dimostrato come persone essenzialmente buone, considerate normali, possano trasformarsi in mostri capaci di atti disumani. Questo effetto suggerisce che la malvagità non deriva solo da chi siamo, ma viene anche determinata dalla situazione specifica in cui ci troviamo. Nei decenni successivi, vari studiosi hanno proposto delle spiegazioni e individuato le condizioni e le situazioni che creano l’effetto Lucifero.

Fra queste condizioni troviamo la de-individuazione: ogni volta che nella mente di un individuo l’appartenenza a un gruppo è predominante, la persona non agisce più come singolo con una propria consapevolezza di sé, capace di riflette (almeno nel momento) sulle proprie azioni. Il gruppo di appartenenza dà la sensazione di anonimato e riduce il senso di responsabilità. Nell’esperimento carcerario, le guardie formavano un gruppo coeso, indossavano la stessa uniforme color kaki con occhiali da sole riflettenti il che rendeva il riconoscimento personale più difficoltoso creando la condizione perfetta per la de-individuazione.

Tuttavia non si può sottovalutare l’impatto che il ruolo di direttore del carcere ricoperto da Zimbardo ebbe durante l’esperimento. La sua autorità ha aiutato a legittimare il comportamento vessatorio delle guardie. L’autorità, se visto come fattore legittimante, può far emergere il lato peggiore nelle persone come dimostrò Stanley Milgram (1963) nei suoi famosi esperimenti sull’obbedienza, nel quale un’autorità, nel caso specifico uno scienziato, ordinava di dare delle scosse elettriche a un'altra persona fino a un voltaggio potenzialmente letale. Più del 60% dei partecipanti, anche se dimostrarono sintomi di tensione e protestarono verbalmente, diedero la scossa più forte

5 commenti:

  1. Alla mia lettura del titolo mia sorella Anna è corsa a impugnare il Crocefisso. Ottima la tua idea Bobby, un bel biglietto di presentazione per il tuo rientro. Ho letto qualcosa di Zimbardo, interessante. Non entro nella questione che in un certo qual modo ti contrappone a tua sorella e a Zanza. Certo il rispetto della privacy è d'obbligo specie quando è stato richiesto con chiarezza e determinazione. Sono comunque certo che saprai ricondurre a una semplice goliardata o a uno scherzo "alla livornese" la fuga di notizie che magarì avrà corroborato le speranze di qualche tua estimatrice.
    Buona Domenica
    Giovanni e Maria Anna Martinelli
    p.s. per la cineteca ho conservato tutto con cura e non vedevo l'ora di potermi ancora avvalere del vostro prezioso ed accuratissimo "informatutto" grazie.
    g.m.

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  2. Film estremamente interessante. Seguendo i suggerimenti ho trovato il canale. Grazie e bentornato
    Eliana

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  3. Ottima idea quella del redivivo Bobby al quale va il mio:"bentornato". Questo genere di film mi intriga molto ed ho aspettato di averlo visto prima di manifeztare la mia soddisfazione per la scelta. Molto azzeccata. Sulle indiscrezioni trapelateda Dani e Zanza mi sentirei di dirti che una grande parte di donne, me inclusa, dedicano un po' di tempo alle chiacchiere. Ma è segno di interesse quindi non me la prenderei troppo.

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  4. Non riesco a loggarmi. Pazienza ormai sta diventando una spiacevole abitudine. Grazie a Bobby per esser tornato a farsi sentire e grazie per la bella tematica prescelta per i film. Come il prof. ti confermo che ho ancora tutto e funziona tutto. Ovvio ho incollato tesserina e accessi all'arrmadio, altrimenti ti saluto! Sulla vostra disputa amical famigliare mi sento di riferirti che io non mi sono accorta di alcuna cosa indiscreta. Ho letto che tu e la trombetta marina vi eravate messi insieme. Che lei era venuta a vivere con te in Inghilterra e che poi vi siete lasciati da buoni amici. Poco gossip davvero, ad aver voluto gossipare avendo nel mirino una "trombante" e un professore oxfordiano c'era da riempire pagine ma niente di tutto questo, solo sinteticissima cronaca. Tua sorella e Zanza si son messe assai più in autocritica rendendoci partecipi di sensazioni ed emozioni che invece sì quelle potevano essere custodite nel privato. Penso che lo abbiano fatto con trasparente animo di donna, fiere delle loro condizioni e soprattutto libere da legami coniugali o di coppia che ne avrebbero comunque limitato molto l'ampiezza e la sincerità.
    Un bacione
    Patty

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  5. Credo che Lucifero stia infestando Google e correlati. Accade infatti che io, che come mail di accesso a ho gmail, non riesco ad accedere mentre l'account di Giacomo, che ha mail presso Virgilio.it, funziona alla grande. Se anche Patty avesse gmail parrebbe esserci quasi un gap per chi ha la posta presso loro ma non ne capirei la ragione, anzi mi parrebbe semmai ragionevole il contrario. Veniamo al post che è meglio. Son contenta che Bobby si faccia sentire ancora, mi piace il suo modo di scrivere pacato ma pungente non appena ne avverte l' opportunità o la necessità. Per quanto riguarda la scaramuccia con le altre due redattrici quoto in toto Patty che ha condotto una analisi breve ma profondissima. Trovo anch'io che le voci di Zanza e Dani siano vessillifere di una libertà e di una emancipazione femminile che non deve temere giudizi nemmeno quelli di Bobby, non me ne voglia il nostro giovane professore, il quale finché rivendica il suo diritto a una privacy totale ha tutte le sue ragioni ma è bene che si fermi lì perché ogni parola in più potrebbe palesare un moralismo che non gli si addice.
    Bellissimo il film. Continuate così. Ho perso la mia tesserina della cineteca ma quella di Giacomo funziona e basta ad entrambi.
    Un abbraccio a tutti voi
    Anna

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