domenica 27 novembre 2022

fatevi i gatti vostri 1971 " finalmente il giallo"

L'uomo sedeva sul water tenendosi il ventre, ormai aveva perso il conto delle scariche che lo stavano devastando. ma ancora il giallo non arrivava. "Vedrà che dopo un pò farà solo acqua giallastra e allora saremo a buon punto anche se dovrà prendere ancora due bustine al mattino". Più che un giallo gli  pareva un  thriller nel quale si trovava suo malgrado ad essere protagonista. Poi al mattino seguente dopo una notte insonne, prese le altre due bustine di una pozione degna del frate alchimista di Giulietta e Romeo, finalmente era arrivato il color bianco, cosi' bianco anzi così trasparente che ad avere un po' di stomaco forte la si sarebbe potuta bere. Il delirio, indotto dal digiuno. lo aveva anche condotto alla visione di una scritta San Pellegrino a contrasto col candore della ceramica del cesso.. Ma oramai era tempo di andare all' ospedale. Lo aspettavano, conoscevano nome e cognome e gli avevano persino assegnato un numero. Non c'era più tempo e modo di scappare lo avevano gia messo su un lettino e un medico gli aveva infilato un ago in vena. Gli parve che il sonno venisse a salvarlo da quella tortura e dormì mentre da lontano gli arrivavano voci. Qui non c'è niente, nemmeno qui, adesso risaliamo e giriamo a sinistra, niente......Poi le voci si attenuarono e non sentì più nulla.

Per favvi capire meglio il mistero che, per chi è già passato da queste torture, sarà digià bell' e strachiaro, ecco un antefatto. Giovedì conoscendo la sorte che gli sarebbe toccata il giorno dopo, aveva scritto due righe per gli amici, non si sa mai come vanno a finire ste cose. Ecco quanto aveva scritto: Hanno lasciato a me oneri e onori del post odierno e allora proviamoci . 

Miea Purpa Miea Maxima Purpa

Mi pare che il gatto Balena quando era ne su cenci e mangiava come un tribunale, non che ora non mangi ma si contiene per mantenere una certa agilità altrimenti le due streghe gli farebbero scontare la pesante differenza d'età, mi pare, dicevo, che di fronte a un barattolo di tonno sorciato recitasse na sorta di atto di contrizione gnaulando "miea purpa mia purpa miea mazzima purpa". In realtà mai si seppe se si riferisse al polposo e succulento boccone che pregustava o se recitasse un classico "mea culpa" riconoscendo e addossandosi il peccato di golosità prima ancora di darcene esaustiva dimostrazione. Io il "mea culpa" lo recito ogni volta che mi si rammenta il giallo e giustamente me lo rammentano con estremo garbo e delicatezza sia i nostri proff. Murasaki e Martinelli sia altri amanti del genere che ci avevano fatto la bocca ma per il momento son rimasti a bocca asciutta.

La mi  nipote scrive che l' ho finito ma non si rende conto di quanto lontana dalla realtà sia questa asserzione. 

In un certo senso è vero, il giallo lo avevo finito addirittura prima di incominciarlo a scrivere,avevo infatti ben chiara nella mia testa quella doveva essere la sua struttura basica o "fabula" per dirla con quei critici dell' arte del raccontare come Scholes and Kellog The Nature of Narrative che conservo ancora gelosamente nela su travagliatissima copia dell' edizione americana


 e anche  traduzione italiana edita dar Mulino




o Borneuf et Ouellet L' Univers du Roman. 

Questo lo pigliai in francese perché n' italiano non lo trovavo e lo conservo con piacere perché tra le pagine mi sembra di senticci il profumo di vella  topa da paura, che aveva la mamma francese, e che lo studiò con me aiutandomi nela traduzione. Be tempi! N capitolo di libro e na mezz'ora a letto nzieme. Li lessi, donque, anzi li studiai a fondo, tanti anni fa e l'ho tenuti a mente per osservarne e per tradirne le regole come sempre ho fatto quando qualcosa mi va a genio oppure stretta. La fabula come probabilmente saprete è la storia nel suo svolgimento essenziale: 

C' un principe trasformato in rospo da un malefico ncantesimo, na principessa lo bacia e magia dele magie il rospo doventa principe si sposano, fanno na nidiata di bimbi e vivan tutti felici e contenti. FINE

Questa di qui sopra sarebbe la famosa fabula ma fenirebbe in du menuti e un saprebbe d' una sega!  Allora ecco che si fanno comparire tutti i rami trasversali o complicazioni. 

Presempio: perche mai la principessa deve bacià un rospo? Qui  l' inventiva dell' aspirante scrittore sarta fori e si dilunga nelo spiegacci perché r tegame dela su cugina, dela principessa, che s' è ripassata mezzo principato (e qui si possan mette due o tre storie piccanti dela su cugina) gli ha assicurato a leilì che a bacià un rospo gli verrà la sesta misura di poppe esattamente come quelle che sfoggia lei , poppe di tal possanza  che irretiscan tutti l' omini dintorno.

E qui Lucien de Rubembpré dalle illusioni perdute o Dante Davini Diversi dalle illusioni mantenute riapran l' uscio dell' inventiva: "La principessa unnè maiala come la su cugina ma la notte a letto da sola si fenisce dala passione e tra l' altro ha fenito anche la scorta dele banane che un arriveranno più fino st'altro mese essendo stata catturata da pirati la nave che le porta dall' Affrica". E qui si pole anche raccontà  la storia dela nave o indulgere sule banane trasformando vella che era n inocente favoletta in una pornofavola. Comunque l' inquieta fanciulla "che ogni tanto si trastulla piano piano colla mano o talvolta in guisa insana impugnando la banana" va in cerca d' un rospo, lo vede lo piglia n mano (il rospo) e lo bacia.  Subito gli compare  davanti un principe bellissimo e ovviamente tutto gnudo. perché il rospo dacché mondo è mondo   un  porta altri vestiti che la su pellaccia butterata. Lei lo guarda dritto nell' occhi bellissimi e azzurrissimi, poi lo guarda più n giù, lo promove e zacchete mossa dala Dia Luxuria  si scorda der tutto dele banane e gli sarta addosso. 

Oppure se si vole gastigà un po' la cosa rendendo  compricato ciò che  è ovvio prima si fanno sposà sposa e poi lei  gli sarta addosso o viceversa o fanno un po' a turno. Da que giochi nnocenti alleilì gli cresce na buzza come n cocomero e così nell' arco dell' anni  fanno un sacco di figlioli , uno gli pole anche venì co de problemi ma poi coll' aiuto di Téleton e dell' euri mandati co messaggini, guarisce e doventa bellissimo anche lui e nzomma vivan tutti felici e contenti soprattutto perché quando interviene la noia coniugale lei tromba colo stalliere e lui cola governante. E se la noia resiste lei prova co du stallieri nzieme e lui co du governanti. Nzomma se uno è bravo a compricà le storie, possan anche  sortì de be romanzi.

Ora io in primisse unné che avessi solo la fabula n capo ma immaginavo digià anche parecchie compricazioni. Prencipiai a scrive e mi veniva anche benino ner senzo che le mi uniche lettrici critiche che sono Holly e Dani avevan rispettivamente detto: "Se non hai altro di più utile da fare....." Holly alzando le spalle

"Bello zio mi perdo un po" nele descrizioni ma tanto poi te le limerai tutte opportunamente". Dani con velenosa malizia

Una perzona saggia avrebbe smesso subito ma il mi carattere lo conoscete e ho seguitato con lena. Certo volevo che il giallo fosse ambientato ai nostri giorni, addirittura contemporaneo ar momento dela scrittura. Poi m'interessava  che le strade di Venezia fossero davvero come quelle esistenti a Venezia, quelle di Firenze coi numeri rossi e neri ale case come sono in realtà a Firenze e poi siccome ci volevo mette anche na trasferta americana sula Pacific Coast m' arrovellavo a ricercà tutte le ricevute dei motel di quando c'ero stato io e avevo fatto da San Francisco ar confine co Tijuana cor un Harley Davidson pigliata a noleggio. Per citare, come ho già detto, cose concrete. Ora tutto questo contraddice al diritto d' inventio che si concede come presupposto a chi scrive ma ve l' ho detto, dele regole io le amo co tutto me stesso e di solito sono quelle che mi do da solo, dell' altre nvece no, un dico che le aborrisco ma me ne frego bellamente così anche  di taluni diritti dei quali mi avvalgo e d'altri no. Comunque sti scoglietti l' avevo superati e sudavo cercando rendere il passo del racconto piuttosto ben bilanciato. Ora dovete sapé che il passo o velocità dela storia vien dato dalla sapiente amministrazione di dialoghi e di parti narrate: i dialoghi danno immediatezza ma son lenti da morì, la narrazione è svelta ma un pole sta da sola sennò il passo doventa na corsa.

St' operazione è difficilotta  ma co sta roba  mi c'ero rotto i coglioni  ntorno a mi vent'anni, a Firenze studiando la narrativa americana e un gocciolino di teoria e di mestiere riescivo ancora ad addopralli. M' ha demolito nvece la pandemia: dovevo fa move dela gente e s'era tutti chiusi in casa, le vittime invece di morì assassinate mi morivan di pormonite e dopo n'anno di pandemia eccone n'antro e oramai il giallo languiva. Poi lo ripiglio in mano e scoppia la guerra. Nzomma ho da fare tanti di quell' adattamenti che solo pe fanne la nota  ho scritto ottanta pagine d'appunti, 

Poi ho preso il covidde e ce n'è un'altra in arrivo:domani  devo andà all' ospedale a fammi infilà un tubo su pel culo pe dà un occhiata a polpi. Che vi devo dì? Se son rose fioriranno e  se son cachi cacheranno e noi saremo nella merda. La mi paura è di infilammi in uno di que gineprai in cui doventi l ammalato e la tu atunomia, cola quale sei guasi arrivato ai settanta, va a fassi frigge. Mi rammentavo di quel mirabile racconto dell' immenso Dino Buzzati indove un tal Giuseppe Corte entrava in ospedale pe na cazzatella e lo mettevano ar settimo piano der nosocomio, quello de malati leggerissimi. Poi pe na serie di vicissitudini, legate tarvorta a suoi peggioramenti. talaltra a circostanze der tutto ndipendenti dala su patologia, come il fatto che dovevano imbiancare il reparto o che il primario andava in ferie, prencipiavano a calallo di piano e quel poretto guardava con invidia velli restati piu insù di lui e si consolava osservando velli più ingiù finchè ala fine sotto a lui restava solo l obitorio che di li a poco l' avrebbe ospitato.

Mi parve però che pubblicare sto post in anticipo un portasse punto bene e allora dandomi dell'imbecille pauroso e rincoglionito feci le corna cola sinistra e cola destra e mi ci toccai le palle ner più classico dei gesti scaramantici.

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Son state rose, non hanno trovato niente e son contento anche se dentro ala pancia mi sembra che mi ci abbia caminato un gatto.

Bona Domenica

Dante

domenica 20 novembre 2022

fatevi i gatti vostri n 1970 " Cuadro cum poetria "

Allora, 

tanto pe distrammi un po', l'altro giorno, so' andato al circo. 

Il circo è una dele mi grandi passioni. A suoi misteri e alle sue meraviglie mi introdusse   il saltimbanco Cecco, di cui fui tanto amico nell' infanzia e di cui ho scritto varie volte su queste pagine, fu lui a ispirarmi la canzone l'alchimista. Così, da sempre, quando vedo un tendone sento il desiderio di entracci e di godemmi lo spettacolo.

Ora per l' appunto, abbastanza vicino a noi, a San Giovanni Lupatoto in provincia di Verona, ha sede l'American Circus, uno dei vari che appartengano alla famiglia Togni e,  dato  che programmavano deli spettacoli dar 7 ar 24  di vesto mese, sapendo che Dani doveva passare da Verona a riscotere alcune traduzioni che ha fatto, le ho proposto una serata nzieme a vedere de numeri che, armeno dale locandine, si prospettavan come fori del comune. Tanto ala su zia è nutile propogglielo perché, dice lei,  il circo gli fa tristezza. Ci siamo goduti un bellissimo spettacolo e quando siamo sortiti, per tornare ala macchina dela mi nipote,  per combinazione, un pezzo di cartone  mi è arrivato guasi su piedi volando.



Sebbene fosse spiegazzato, sudicio e strappato, quel fatto che mi fosse arrivato a guisa d'un segno, m'ha messo in moto n'idea e, 'na volta a casa, ne ho ricavato questo quadretto. Mi sono ispirato un po' al grande Paolo Masi pittore fiorentino, oramai novantenne, per anni obliato e oggi finalmente riconosciuto ma mai abbastanza dal grande pubblico.  Masi del cartone dipinto ha fatto la su principale forma espressiva. Femito di colorare cosi come le varie difformità del supporto mi suggerivano, gli ho fatto anche na cornice, del resto a Firenze tra gli altri mille mestieri feci anche il corniciaio, e ala fine l' ho attaccato ar muro 'n salotto col beneplacito dela padrona di casa, dela su nipote e de gatti che del salotto sono i veri padroni.



C'ho scritto dietro, nzieme ala firma, anche na specie di leopardata che sona così:

Nello spiazzo davanti al circo Togni

un pezzo di cartone svolazzava

coperchio d' una scatola di sogni

d' antica data e ai piè mi si  posava

Curioso presi  quella cosa scura

e mi venne l' idea piuttosto strana

di vedervi abbozzata una  pittura

di certo non dovuta ad arte umana

Picchi azzurrini e mari rossi e gialli

man mano che il color io vi versava

sorgean da macchie,  strappi et altri falli

e 'l sogno piano piano riaffiorava


Per quanto riguarda il testo originale di Luci a San Siro, promessovi da Dani, ma a cui dovrei penzare io, dovrò fare un grande sforzo di memoria perché lo conobbi da fonte certa e autorevolissima ma ho perzo l'appunto che scrissi a lapisse su un foglietto di fortuna, quest'altra settimana ce la dovrei fare.

Bona Domenica

Dante 


sabato 12 novembre 2022

fatevi i gatti vostri n 1964 "Eppi berdei tu Lù auguri con musica e discorzi ntorno"

Si pubbrica di sabato e un motivo c'è.

Risiede ner fatto che iermattina presto c'è arivata na richiesta particolare. Una di velle richieste che di solito  quando ascortavo la radio h24 sentivo fare da parte di quarche acoltatore ai disk jokey che intrattenevano r pubblico nele  varie radio libere su cui mi sintonizzavo, ovvero na canzone con dedica in occasione d'un compreanno o d' una ricorrenza particolare.

La richiedente è Patty (prencentrence), da tantissimi anni nostra assidua lettrice. Leilì ci domanda si si pol fare varcosa lcosa di carino con dedica per la su amica Luci di Milano che compie l' anni (credo 22 o 23) propio oggi. 

Antefatto (che Patty mi chiede di premettere): Patty e Luci si conobbero quarche anno fa, in montagna, a na sorta di convention cui partecipavano i mariti entrambi avvocati, uno a Roma e uno a Milano ed entrambi rappresentanti legali, nelle differenti dislocazioni, di un medesimo gruppo proprietario. Patty e Luci che, da come si so sempre descritte, sono delle anticonvenzionalone legarono subito e piuttosto che (se quarcheduno un ha ancora capito l' uso del piuttosto che pole prendere esempio) piuttosto che, dicevo, fassi irretire dal chiacchericcio di tutte l'altre conzorti convenute, si diedero all' assaggio dele grappe e di liquori alpestri suggellando col foco dell' arcole le basi di una bella e sincera amicizia.

Intanto sta parte che Patty mi aveva chiesto di rievocare, l'ho buttata giù. Ora ci vole la seconda parte dela missione speciale ovvero un  penzierino musicale. 

Da qualche tempo avevo notato il fatto che Lucia, che da prencipio si firmava cor nome e cognome (oramai c'è rimasto solo il prof. Martinelli a fallo) era presto passata  all' americanizzato Lucy per poi risciacquare quell' anglismo nell' acqua dei navigli facendo  risorgere da quell' acque limpide un milanesissimo "Luci".

Ir Ciampi richiesto di un parere e se possibile di un aiuto mi fa: "boiadé Zanzina o come un ciai penzato?"

"A ché  dovevo penzà, caata mia sciorta, se Patti la meille me l' ha mandata guasi in camera caritatisse?"

"Ma no voglio dire  all' associazione principale che ariva spontanea, ci fosse stato qui Dantino m' avrebbe bell' e risposto ma te vedo che hai bisogno dell' aiuto"

"Eh si un ho proprio capito na bella sega di quer che vorresti dì caro Dino!"

"Allora spieghiamo per i poveri dotati di mononeurone: la nostra Lucia è doventata confidenzialmente "Luci" giusto?"

"Preciso come n dito n culo"

"indove sta la nostra Luci?"

"A Milano, rincoglionito che un sei altro, è du ore che lo dico"

"e quando pensi a Milano a cosa ti corre il penziero?"

"A Berlusconi"

"Boia un mi fa rigettà che ho manfiato ir cappuccino corretto ar cognacche nzieme a un pezzettino di pizza coll' acciughe che avevo avanzato ierzera. O come fai a penzà a Silvio? Ocche è l' astinenza che ti fa sognà i bunga bunga di Arcore?"

"Vabbé quello è n' incubo diciamo che la prima associazione seria è ar Duomo e ala Madonnina"

"Bene e poi?" 

"A Jannacci"

"certo hai ragione lo merita  ma quando io  dico Milano  le perzone comuni  a Jannacci un ci penzano  !"

"O allora?"

"Allora penza a na cosa più popolare"

"La Fiera"

"No a quella roba ci penza Farinetti, veniamo a un livello più da barre" 

"Boia ci sò: ar Milanne!"

"Certo brava e anche  all' Intereeh,  mi raccomando un s'abbino a offende....ora sto passaggio è guasi fatto, ripigliamo la nostra Lucia: a che ti fa penzà ir su nikke?"

"Ale luci dell' atumobile"

"O più in genere?"

"Ala bolletta dela corrente del Barre"

"generalizza  di più"

"Va bene: ala luce n genere, all' illuminazione che cazzo ne so?"

"No no cos' e va bene s'è messo un altro punto fermo"

"Ora na domanda guasi offenziva da quanto è facile: a cosa le associ Il MIlanne e l' Intere?

"Ale partite"

"Sì diamine e anche ar pallone, all' arbitro, ale scarpette, ali scudetti vinti ma cerco di datti una dritta: o indo giocano lorolì?"

"A Milano"

"Diamine sì ma giocano anche in trasferta ma io volevo dì dentro a cosa giocano?"

"Ner campo sportivo"

"Si detto a cotesta maniera pare  giochino ner campetto sportivo de Salesiani l' Inter el Milan! Dai Zanzina,  o come cazzo si chiama lo stadio di Milano?"

"Un mi viene"

"Boia Zanza "Sanziro" si chiama! "Sanziro!"

"Hai ragione Ciampino so lessa, lo sapevo ma ancora un ho capito un cazzo di vesta tiritera che hai messo sue"

"Amore mio testolina stupenda meraviglioso contenitore der voto"

"Merda sciorta, pestata da n elefante"

"Luci -----Sanziro ci sei ora Zanzibar?"

"Boia- fa ir mi babbo dar banco- e tanto era  poco bella vella canzone di Vecchioni."

Ho fatto na figura di merda ma Dino è abituato a sti giochini. Co Dante, ste du merde erano abituati a falli cotidianamente.  Penzate che na vorta ero ar banco ma ero ancore piccinetta ed entra na sventola di signora co tacchi arti la minigonna e n perzonale davvero notevole, molto educatamente quasi in contrasto con l' apparenza fisica un po' esagerata, mi chiese un cappuccino senza lattosio per su bimbo che portava per mano.

I du manfani gli avevan digià fatta na radiografia completa e penso avessero immaginato le più turpi varianti der camasutra co quella che oggi si direbbe la milfona ma un fiatavano.

Quando la signora fu escita lasciandoci l' immagine di un notevole gioco d'anche li interpellai:

"Ora potete chiaccherà cari i mi pappagalli ammutoliti"

"Che voi chiacchierà? -Fece Dante- e m'è entrata na tristezza ndosso....m' è entrata"

"O per che?"

"Poerino, anche a me" fece r Ciampi

"Poerino chi caata sto testa di azzo come te?"

"Nooo, r bimbo s'intendeva noi" mi rispose Dantino ar posto dell' amico

"O che aveva r bimbo a parte l' intolleranza ar lattosio?"

"Ma un l' hai visto porino tutto solo?  Bisognava fagliene fa n'altro a quella signora pe fa compagnia a quer bimbino" seguitò Dante

"O te che cazzo ne sai se ha quello solo? O che hai la palla di vetro?" ni ribattei

E stavolta mi rispose r Ciampino guasi a volemmi dimostrà che loro si intendevano a occhiata senza bisogno di discorzi

"Ne poteva avé due o anche tre, in tar caso meglio... e si zittì

"O perché meglio?"

" Indove n' è passati più d' uno ci pole passa tutto il barre anche cola macchina der caffé." chiuse Dante dimostrando che in questa stronzata riescivano a passassi le battute più grevi e mbecilli come du attori conzumati.

"Torniamo ala canzone" mi incita Dino che si sta appisolando mentre io scrivo

"Boia dopo tutta sta tiritera mettiti ar piano e sonala no?"

"è na grande canzone e Vecchioni un grande interprete ma ar piano smore penza solo all' avvio zunghe zunghe zunghe zunghe, musicarmente è na rottura di coglioni". 

"Ma te la poi megliorà" lo incoraggio

"Certo che sì, quella è na canzone che ha avuto il su clou nell' interpretazione di Vecchioni, è na canzone bassa co tante note lunghe e ar di sotto del rigo poi prencipia ad arzà di mezzitoni ma un ti voglio tedià tanto di musica  un ci capisci una sega come Dantino"

"e allora come la voi arrangià?"

"Io la farei altissima na roba che la pole canta che ti dico Mina, o la Pausini tanto pe scende un poino di livello"

 "Si ma qui chi la canta? Le trombanti hanno voce ma pell' altissimi un vanno, Sama è roca, io un posso arzà tanto sennò raspo come la Nannini. " intervengo suggerendo na griglia di potenziali interpreti dele queli però nessuna va bene.

"Intanto un vedo perché la debba cantà na donna, Armando la farebbe benone, ma sembrerebbe una imitazione di Vecchioni, Dante parrebbe ir fantasma di Califano che canta Vecchioni, ir tu babbo no e io la potrei fa ma un ho voglia. Comunque m'hai dato nvolontariamente na bella dritta, la fo fa a na donna.

"E allora? Chi sarebbe la starre"

"L' unica che ha voce mpressionante, oltre Holly che però è a Venezia, è la sguaiata"

"Boia... Camillina?"

"Lei è sverzata come na ciuca a sciacquà i bicchieri ma ha na voce...., un ti sbaglià che a leilì gliel hanno fatta  di corredo rsu babbo Armandino che doveva entrà ne Pù e la su mamma  Roberta che na vorta al Forte de Marmi ebbe i comprimenti da Mina stessa che l' aveva sentita cantà due de su pezzi più difficili".

"Quindi te gliela prepari e lei la canta altissima?"

"Ci si prova"

E' venuta così. Camilla se la chiamiamo la sguaiata, la sverzata et similia un motivo ci dev'esse no? Ma in mano ar Ciampi un clackson d'un'Alfa Romeo doventa la tromba d' Armestronghe. Sentite cosa è venuto fori e soprattutto cara Luci sentila Te, che non so se stai a Sanziro,

ma di certo  "Luci a Sanziro" coniato dar Ciampino è un gran bel nicche.

La canzone da na sorta di bella e lenta, intima recitazione cantata, tipica del miglior Vecchioni,  ricorda anche un po' Guccini che, difatti, reinterpretandola ebbe a dire che era la canzone che avrebbe voluto scrivere lui. Camillina cià messo tutta la giornata di venerdì pe imparà a falla così perché il Ciampi quando rompe i coglioni merita il professorato ad honoremme. Camillina è riescità a modulà la su voce da urlatrice (mi raccomando ascortatela a mezzo volume sennò vi danneggia l' orecchi) e in diverzi passaggi sembra davvero na nova Mina. La musica nele mani del Ciampi è stata trasformata in un valzer piuttosto bello che potete ballà  e mentre la ballate magari cola perzona amata potete  riflètte sul fatto che avé tra le braccia quarcosa di vivo  che  respira e si move all' unisono con voi  è meglio che avé na supposta ner culo pe andà di corpo.

Bon compleanno Luci e

a tutti l' altri Bon Uikkende

Zanza