domenica 21 aprile 2024

fatevi i gatti vostri 2042 "Il Tatami Meraviglioso" raccontino zen dello zio Dante

Con opera lenta e paziente sto cercando di ricreare in casa la vecchia serenità che al mio rientro da Livorno mi era parsa volata via, insieme a Balena. Purtroppo questo tempo freddo, che non ricordo di aver mai sentito in aprile inoltrato, non aiuta molto. Ieri ho trovato su un pezzo di carta da pacchi tutto stropicciato un manoscritto dello zio. Non avendolo mai udito prima ho pensato che fosse opera abbastanza recente.



Si tratta di una storia simil zen, di quelle che allietarono molte delle mie sere da ragazzina, quando con Bobby stavamo accanto alla stufa ad ascoltarlo. L'ho faticosamente letta e trascritta qui sperando che vi piaccia o vi faccia sorridere. Lo zio al posto dei nomi dei maestri zen ha messo solo le iniziali. Forse per non urtarne la suscettibilità. Pare che siano tremendi anche dall'aldilà. Ho rispettato la sua scelta.

Buona domenica a tutti


Dani


Il tatami meraviglioso.


Il famoso maestro zen T.N. viveva in una maniera così semplice e sobria da rasentare l'indigenza. I suoi abiti erano ormai logori, non portava calzature, la sua modestissima abitazione aveva il pavimento pieno di crepe e fessure in cui si annidavano formiche e altri insetti. Nondimeno era riconosciuto in tutta quella regione del Giappone come il più saggio e venerabile dei maestri. Molti erano i discepoli che lo frequentavano avidi dei suoi insegnamenti. Tra di essi, l'allievo G.Z. soffriva nel vedere le miserrime condizioni in cui versava  un sì grande faro di saggezza e conoscenza e desiderava onorarlo donandogli qualcosa di consono alla statura morale di quel vecchio saggio. Non osava tuttavia intervenire tentando qualche restauro della casupola. Né si azzardava a donare una veste lussuosa. Penso così a qualcosa che non alterasse niente di ciò che il maestro aveva dintorno ma che almeno eliminasse alla vista  le brutture di quel pavimento sconnesso e pieno di insetti. Si rivolse così ai migliori intessitori di stuoie e chiese loro di realizzare un grande tatami da pavimento cercando di tirar fuori  quanto di più bello e stupefacente avessero mai creato. Ci volle quasi un anno ma quando il tatami fu pronto G.Z. rimase attonito in contemplazione. Non aveva mai visto niente di così bello: Il tatami comprendeva tre grandi mandala. Il numero tre voleva rappresentare probabilmente i tre tesori del buddismo. All' interno ogni mandala si suddivideva in altre tre mandala più piccoli che contenevano a loro volta altri 3 mandala minuscoli. Il  meraviglioso stava  nel fatto che nessuno riusciva a contare tutti i mandala presenti. Gli occhi e la mente perdevano la concentrazione e chi si era cimentato nell'impresa cadeva in una specie di trance. Se questa era la meraviglia prodotta a livello di effetti psicofisici, i tecnicismi usati non erano da mano, i milioni di pagliuzze costituivano mosaici perfetti e nessuno comprendeva come potessero stare insieme in una maniera così solida. Il costo fu salatissimo ma G.Z. veniva da una famiglia agiata e non gli pesò investire in quella meraviglia tutto quanto aveva come sua riserva personale. La notte prima del mattino in cui aveva programmato la consegna G.Z non riuscì a chiudere occhio. Temeva che qualcuno potesse rubare il tatami nonostante avesse assicurato il manufatto al suo polso con una corda e avesse messo a guardia i 6 cani posseduti dalla sua famiglia. Il mattino seguente, aiutato da due servitori, si recò alla dimora di T.N. e inginocchiandosi davanti al maestro srotolò il tatami  dichiarando che era un dono per lui da parte del suo umile allievo. Il maestro fece un lieve cenno di ringraziamento con la testa, poi sempre col gesto ordinò ai due servitori di arrotolarlo e poggiarlo in un angolo. Gz non dormì neppure la notte seguente, pensava a quale destinazione avrebbe dato il maesto al suo meraviglioso tatami. Lui lo aveva pensato per coprire il pavimento ma forse il maestro vedendo quella meraviglia lo avrebbe appeso non volendo che alcuno lo calpestasse. Grande fu il suo dolore e la mortificazione quando il mattino seguente, recatosi alla casa del maestro vide la stuoia srotolata sull'aia antistante la casa. Per di più due maiali e  un cane vi stavano stesi sopra. Il cuore batteva forte nel petto del giovane monaco  e avrebbe voluto chiedere conto del motivo per cui il maestro l' avesse umiliato in quel modo. Non poteva però rivolgere una domanda così diretta. Certo TN avrebbe reagito a tale insolenza bastonandolo e cacciandolo dalla scuola. Così pensò di chiedere a H.K. un altro grande e venerato maestro che, però, non aveva ancora raggiunto lo status di T.N. Conosciuta la storia H.K. disse soltanto: "Se avessi ricevuto io quel tatami lo avresti trovato nella stanza del cesso" e lo licenziò con un gesto imperioso che non ammetteva repliche di sorta.

Il giovane continuava a non capire e volle fare un altro tentativo con R.T. maestro in ascesa, non ancora al livello degli altri ma che sapeva essere un po' più loquace.

"Mia povera zucca vuota- disse questi- come puoi tu interrogarti sull'operato del venerabile T.N.? Quale incredibile presunzione ti muove a ciò?"

"Il monaco balbettò: "io ...io.. volevo solo abbellire la sua casa rendendola degna della sua grandezza"

Il maestro lo fece ruzzolare a terra con un calcio nel sedere e lo bastonò ma essendo il più loquace degli interpellati gli pose tre  domande affinché il giovane  avesse la opportunità di aprire la sua povera zucca.

Come poteva egli aver pensato che una deliberata scelta di T.N. sul proprio modo di vivere potesse essere messa in qualche modo in discussione?

Come poteva pensare che il venerabile maestro potesse essere sensibile a tali sciocche ostentazioni?

Infine come poteva non comprendere che chi modifica la propria immagine o quella del proprio modo di vivere per mostrarla ad altri o per compiacerli, è come se cedesse ad essi un pezzo della propria libertà?

DDD




 


sabato 13 aprile 2024

fatevi i gatti vostri 2041 "aggiornamento"

Ringrazio tutti gli amici che ci hanno scritto e si sono uniti nel saluto a Balena. 

Io sono venuta  a Venezia per un breve periodo quando la zia Holly mi ha detto del mio Balena. 

Bale se ricorderete era il mio gattone di riferimento mentre Esserino faceva coppia con Bobby. 

Poi sono tornata a Livorno perché Zanza mi aveva fatto un contrattino pro tempore per aiutarla al bar. Tanto per essere in regola con tutte le formalità. Mi sono resa conto di quanto sia difficile lavorare con tutti i balzelli esistenti. Pensate che in una settimana ci sono molte giornate in cui gli incassi non bastano a coprire i costi quotidiani del suo stipendio e della collaborazione mia e di Samatta. 

Adesso sono tornata a Venezia. Con la stagione migliore il lavoro in barca triplica. Il maggior numero di turisti fa aumentare molto la popolazione giornaliera e quindi servono più prodotti e più trasporto. 

La zia vorrebbe fare il suo ultimo anno in barca, io da sola non so se potrei continuare, ho i titoli necessari ma dovrei assumere un aiutante e si ripeterebbe il discorso del bar Nado.

Lo zio dopo la partenza di Balena è diventato taciturno e pare aver perduto l'abituale buonumore col quale lo ho sempre conosciuto. Passa le giornate vicino all'ormeggio della sua barca dove tiene anche il camper e il suo box .

A sentir lui sta sistemando migliaia di cose perché mi ha detto: "dopo Balena ci sono io in prima linea per la partenza  e non voglio lasciare problemi a nessuno".

Qualche volta, lo ammetto ho pensato che potesse essere accumunato agli accumulatori seriali ma ho dovuto ricredermi. Lui ha un suo ordine particolare. Da lui persino un bullone ha il suo posto e lui sa come ritrovarlo. Niente di sporco, unto o di pericoloso. Però chi entra nel suo box deve sapercisi muovere perché si tratta di svicolare tra una infinità di oggetti ben sistemati ma presenti ovunque. Solo di bici, tra smontate e montate  ne saranno presenti almeno 20 e poi motorini, motociclette e una infinità di attrezzi da lavoro come morse, saldatrici, seghe, mole. In 25 mq ha infilato il mondo!

Nemmeno se vivesse 100 anni potrebbe usare tutta quella roba.

Veniamo alle pelose delle quali mi avete chiesto notizie.

Non mi pare che abbiano accolto tragicamente la scomparsa di balena. Dormono, mangiano e fanno i loro bisognetti come sempre han fatto. Solo che quando entro io se ne vanno sotto al letto. Forse mi stanno facendo pagare la lunga assenza da Venezia. Anche lo hanno capito che per le questioni di cuore sono davvero inaffidabile.

Qui ci sono due foto che le ha fatto la zia. Alice (detta Cice) sul tavolo vicino al pc

 ed Emma sulla cassa di legno che era di Balena. Lei però ha preteso una cuccia di stracci.

Quanto a Balena la zia ha espresso il desiderio ti tenere in casa quel che resta del suo corpo mortale. Ecco la sua urna cinerari con foto. Realizzata artigianalmente.






Un abbraccio a tutti voi e buon fine settimana

Dani

lunedì 26 febbraio 2024

fatevi i gatti vostri n. 2040 Il saluto del Gatto Balena

 Balena ha raggiunto Esserino mercoledì 21 nel tardo pomeriggio.




Aveva retto con grande coraggio fino a quel momento senza mai un lamento, trascinandosi con le sole gambe anteriori e dispensandoci dimostrazioni di affetto che ci spezzavano il cuore. Poi intorno alle sei è crollato completamente e riusciva solo a muovere gli occhi. Gli mancavano  3 mesi al compimento dei 18 anni. Alle 19 abbiamo optato per risparmiargli le ultime sofferenze. Anche perché la clinica dove lo abbiamo portato gli concedeva pochissime ore di vita e riteneva inutile ogni forma di intervento. 

Ha trascorso una bella vita ed ha sofferto solo per non poter saltare e mangiare come suo solito. Noi lo ricorderemo sempre così spanciato e felice. Speriamo davvero che il Gatto Eterno esista come anche i suoi prati. 

Non chiuderemo il blog ma di comune accordo can Dani Zanza e Bobby, che ormai cooperavano con difficoltà a causa degli impegni personali, abbiamo deciso di dare ai nostri post una cadenza occasionale, qualche numero l'anno insomma. A tutti voi che ci avete sempre seguito con affetto il nostro abbraccio e naturalmente quello di Esserino e Balena


martedì 20 febbraio 2024

fatevi i gatti vostri 2039 "chiavi e codici"

 Sono in ritardo, scusatemi.

Sono giornatucce, 

Bobby è ripartito, Holly influenzata, Balena appare serenamente ma irreversibilmente sulla via della conclusione di questa  sua parentesi terrena. Lo assistiamo e ricambia testimoniandoci come il distacco sembri preoccuparlo più per noi che per sé stesso. 

Quanto a me, forse per la prima volta mi sento davvero troppo stanco. Esco e tutto mi pare grigio, rientro in casa e tutto mi pare avere lo stesso colore.

Ieri sono andato a fare la spesa col bancomat di Holly. Mi aveva  detto il pin e l'avevo rassicurata sulla mia elefantina memoria, nonostante i suoi ragionevolissimi dubbi in proposito.

Una volta arrivato alla cassa non lo ricordavo più. Per fortuna ho potuto telefonarle per farmelo ripetere. L'esperienza mi ha un po' abbacchiato.

Poi ho cercato, come mio solito, di trarre un vantaggio da ogni caduta. Così mi sono messo ad elaborare un piccolo codice che mi permettesse di scrivere i vari pin di carte elettroniche e simili con un grafia decisamente incomprensibile per chi ne fosse venuto casualmente in possesso.

Pensa e ripensa, dopo aver scartato molti metodi, che avevo già visto in uso ma non mi convincevano, ho trovato la mia soluzione

considerate un pentagono


l' angolo in alto sia il n.1 quello immediatamente alla sua destra il 2 e così via fino al 5


disegnando  il 5 con l' uno accanto avremo il 6 e così via fino al doppio 5 che starà per lo Zero


se adesso io dovessi scrivere


71954 

guardate questo piccolo schizzo

Abbiate cura di spaziare abbastanza i vari geroglifici in modo che ad esempio un n. 7 vi appaia come tale (composto da 5+2) e non equivocabile come due distinti numeri (5;2) A tale scopo li ho scritti verticalmente
spero sia chiaro e magari utile a qualcuno di voi. Ovviamente la chiave che ci interessa potrebbe essere scritta all'interno di una serie molto più lunga

per esempio

iniziamo una stringa con un n.5 questo mi indicherà che dal 5°posto in poi troverò il mio pin. .

Buona giornata a Tutti voi
Dante





lunedì 12 febbraio 2024

fatevi i gatti vostri 2038 "L'eros in punta di matita"

No, non si tratta di infilarsi una matita chissà dove, Una matita, poi, potrebbe anche far danni notevoli. Non è lo zio che scrive, né Zanza. E' Bobby che torna a salutarvi. Il titolo scherzoso voleva far riferimento a quei disegnatori italiani che si sono distinti nel disegno a fumetti di storie erotiche. Roba lontana miglia e miglia da quegli orridi cartoons giapponesi in cui fanciulline e ragazzini dagli occhioni a mandorla si cimentano in amplessi degni dei porno più triviali. Mi riferisco, invece ad un filone iniziato timidamente negli anni sessanta esploso negli anni e poi tornato a ridimensionarsi lasciando il posto a quegli orrori di cui ho sopra detto.

Il confine tra l' erotico e l'esplicitamente sessuale o il porno può essere colto forse attraverso questa differenza sostanziale: Ciò che è erotico non viene mostrato: c'è un'allusione che può addirittura aumentare l'eccitazione. Nella pornografia, invece, non c'è nulla di allusivo. Tutto è mostrato. Ovviamente la distinzione non è così netta e l'avvicinamento alla linea rossa di confine deve essere visto come una gradualità. Così avremo un erotismo accennato, deciso e spinto e una pornografia che potrebbe essere categorizzata come macelleria sessuale, porno con preliminari, porno con storia talvolta anche detto porno d'autore. 

Partecipando a una cena a casa di un mio collega ho notato che alle pareti aveva diversi quadri riproducenti disegni di Crepax e di Manara. Per la precisione questa stupenda valentina allo specchio di Crepax 


E questa incantevole "Miele" di Manara




Quando, sorridendo  maliziosamente, gli ho chiesto la ragione del suo apprezzamento per questi due formidabili disegnatori italiani mi ha detto che sin da ragazzino collezionava fumetti erotici. Tra tutti però ha sempre considerato le matite italiane come le migliori in assoluto. Ricordando che nella immensa biblioteca dello zio alloggiavano molti albi di Crepax di Manara, di Giardino,Casotto,  Donzellini e altri nomi degni dell'albo d'oro del fumetto erotico italiano glieli ho citati a memoria così come sto facendo adesso e l' ho visto in deliquio












Debbo precisare che  Tom ha corso il rischio di diventare mio cognato. Infatti è fratello di quell' Evan che tanto rimase colpito dalle grazie di mia sorella. Appena ho sentito Dani, per telefono, le ho detto scherzosamente: Sono venuto a conoscenza di una sorta di venerazione da parte di  Tom per il fumetto erotico. Chissà se nell' adolescenza Evan avesse maturato la stessa passione. 

Ovvio che sì mi ha risposto lei senza alcun turbamento.

E tu che ne hai pensato?

Quando mi andava gli ho  semplicemente rifatto dal vivo le pose delle modelle di quei fumetti. Del resto, esattamente come te, li avevo presi a prestito dalla biblioteca dello zio quando avevo 13 o 14 anni e ovviamente memorizzati per farne un'arma di seduzione.

Adesso mi spiego perché Evan continui a chiedermi di te.

Non banalizzare, quelli sono momenti scherzosi di una relazione. Con Evan  abbiamo avuto una storia seria e intensa ed ho corso il rischio di sposarmi e venire a vivere a Londra.

Perché no?

Non lo so, compromessi col mio innato senso di libertà, non me la sentivo di avere obblighi. Di dover  adempiere a ruoli e sciropparmi deliziosi ma insopportabili mocciosetti, se non ci pensi tu credo proprio che i nostri genitori non diventeranno mai nonni.

Chissà?

Anche per quanto riguarda me ho seri dubbi. Ma parliamo d'altro, visto che della nutrita collezione di matite erotiche italiane ho parlato mi pare giusto che trovino posto in una sezione speciale della biblioteca di Esserino. Provvederò. Li troverete nel palchetto in fondo a sinistra della sala grande non vi potete sbagliare vicino al palco c'è questo poster




Buona settimana

Bobby 

domenica 4 febbraio 2024

fatevi i gatti vostri n. 2037 Il bibliotecario umano

Come potrete immaginare, dopo la rivelazione della volta scorsa, la settimana è stata spesa nel riordinare la stupenda biblioteca che Esserino ha ricevuto in eredità. Se entrare e sedersi è opera che può compiersi con un pizzico di fantasia e socchiudendo gli occhi,  riordinare i libri non è proprio la stessa cosa. Ho provato a farlo in sogno ma ronfavo dopo pochi attimi e così ogni sera ho  dedicato un paio di ore al lavoro del bibliotecario umano. 

Per adesso ho dato risalto al settore riviste che mi pareva carente almeno per quanto riguarda quelle in edizione italiana.

Così, chi ci voglia venire a visitare a Venezia, troverà, sul primo tavolo a sinistra entrando:gli ultimi numeri de L'Espresso, di Panorama, di Limes, dell' Internazionale. Con mio sommo dispiacere non ho potuto mettere una rivista anarchica ma mi sto organizzando. 

Non è molto, lo so, ma ci vuol tempo per ogni cosa e molto del mio tempo lo passo con Balena. Mi pare che il vecchio tigrotto abbia una gran voglia di raggiungere il fratello. Da Gatto Dogie qual' è sempre stato lo fa con estrema dignità. Accasciato tra le sue ancelle pelose e confortato da borse termiche lascia che il corpo sempre più magro si scaldi con quei tepori. E' ancora interattivo con noi e dorme attaccato a Holly. Mangia con appetito ma non assimila e sotto la pelle gli si sentono le ossa. Per il resto è tranquillo. Sembra quasi si preoccupi più per noi che per sé stesso. Abbiamo molto da imparare dai gatti anche per quanto riguarda il rapporto con la vita.

Dani è ancora a Livorno e credo abbia voglia di farci Pasqua. Ieri sera è arrivato Bobby da Londra e si fermerà per tutta la settimana. Ha già deciso che darà il cambio in barca a me o Holly. Vorrei che lei se

ne stesse a casa a riposare un po' perché d'inverno, quando va bene, la condizione è questa: ce ne stimo per tutta la giornata lavorativa a sguazzare nell' umido come rospi.

Far riposare Holly non è semplicissimo. Sia io che Bobby abbiamo l'abilitazione al comando di barche, anche di stazza superiore al mototopo di Holly. Non abbiamo, però,  la specifica autorizzazione per il tipo di servizio svolto con questa imbarcazione (in pratica un trasporto di merci per conto terzi) e non possiamo permetterci contravvenzioni.  Vedremo. La domenica porta consiglio

Buona Domenica anche a voi

Dante


sabato 27 gennaio 2024

fatevi i gatti vostri n. 2036 "Il sogno e la fantasia"

 

S'era ale medie, io el Ciampino. Di banco nzieme al poro Barabba che ci ha lasciati quarche anno fa.

All'epoca i nostri banchi erano come dei tavoloni a tre posti. Col ripiano di masonite di sopra e, al di sotto,  un'apertura rettangolare come quelle che, usualmente, ospitano i cassetti. Il cassetto un c'era e ner vòto  si riponevano la cartella o i libri. 

L'ora era quella d'italiano e la proffe una dele tante Concette arrivate dal sudde. Cola laurea presa di fesco e il vigore dela giovinezza indosso. Siccome a me e a parecchi altri pareva dimorto brava, si doveva esse laureata e senza perde tempo e poteva avé, ar massimo, 23 o 24 anni. Faceva il su onesto lavoro con amore e, a sentilla ragionà, pareva di sinistra. Ma noi s'era attratti da tutt'altro. No tanto alta ma di proporzioni gradevoli Tina, come la si chiamava noi, portava a spasso uno di que sederi.... Uno di que sederi,dico, che avrebbero fatto bella mostra anche in uno di quei giornalini erotici ne quali investivamo bona parte dela nostra paghetta.  Tina seguitò a dindellacci quer monumento davanti all'occhi fin quando terminata la terza media e vistici tutti promossi, anche quelli duri come r marmo, ci abbracciò uno per uno dicendoci commossa: "Siete stati la mia prima classe. Mi mancherete....tanto...davvero. Non vi dimenticherò mai". L'anno dopo si sposò, si trasferì a Viareggio, fece du bimbi e ingrassò felicemente tra le noie e le gioie della scuola e del matrimonio. Fine verzo i trentanni nostri, a me e ar Ciampi ci capitava di vedella ed eran sempre incontri caratterizzati da bei ricordi e rievocazioni di quella magica stagione compresa tra r sessantacinque er sessantotto. Poi ci si perze di vista.

La incontrai na diecina d'anni fa e ci si riconobbe al volo. Credo oramai  sfiorasse il quintale e io avevo già la barba bianca. Dino m'ha detto che è morta quest'estate, ala soglia degli ottant'anni. L'hanno trovata a sedé, cor un cornetto gelato che gli era  appena cascato di mano. Un colpo. Come la mi povera mamma, solo che lei il gelato era riescita a fenillo. Pare che la morte, cui non manca il senso di compassione, riservi sto trattamento ale persone bone e le stecchisca cosi', come fa r veterinario quando ti dice che r tu animale cor una  punturina smetterà subito di patì.



Come sempre l'ho pigliata ala larga. M'è venuto ammente di Tina perché penzavo a un tema che lei ci assegnò in seconda media. Diceva "immagina  una vita eterna, dopo quella terrena. Come sarebbe la tua?" 

Era un temone e perfino Don Luigi, quando gli si fece leggere r titolo, scosse r capo dubbioso ma non mosse alcuna critica a quell'esposto. 

Il Ciampi nelo svorgimento, argomentò ala su maniera dissacrante "Io a quell' epoca sarò morto e pertanto un me ne fregherà un cazzo di queste riflessioni. Dato, però, che il tema prevede che anche dopo la morte seguiti ad esseci quarcosa, vorrei:  na poltrona, un pacchetto di sigarette, vanno bene anche le nazionali, una chitarra e nessuno dintorno che mi rompa coglioni.

Io scrissi: Mi vedo vecchio d'aspetto ma in bona salute, con qualche acciacco ma non troppi, col volto rugoso ma ancora piacevole e una folta barba bianca, vivo dentro una grandissima biblioteca cola mi amatissima gattina che  (avevo avuto fin dalla culla una micina di nome Tigretta) e leggo, leggo tanto senza mai stancammi.

Il mio tema le piacque molto e forse ciò, per il tempo a venire, mi fece sentire obbligato   a mantenere quell'otto bello rotondo che Tina aveva apposto sul mi foglio protocollo.

E poi c'è stato r sogno dell'altra notte

Ero morto, di questo so sicuro. Perché caminavo nzieme a Esserino e mi facevano  male le gambe da stiantà. Ma lui mi diceva "siamo guasi arivati, non mollare. Ora ti faccio vedé in un posto fantastico".

A un certo punto siamo arrivati davanti a un uscio, Esserino ha ganulato e l'uscio s'è aperto.

Immetteva in un corridoio stretto e lungo che abbiamo percorso nzieme. Ala fine un altra porta e, varcatala, davanti ai miei occhi è apparza la meraviglia dele meraviglie.

Boia dé, la biblioteca de mi sogni! In tutta onestà l'avevo vista in fotografia, alcuni giorni prima, mi pare su Repubblica che, definendola la biblioteca più bella del mondo, aggiungeva anche: Svelato il mistero della foto rilanciata su Twitter anche da Don Winslow. Non è di Umberto Eco e non si trova nemmeno in Italia, anzi non esiste più ma apparteneva a un professore di Baltimora: Richard Macksey

"O te come l' hai scovata?" n ho chiesto ar gatto.

"Non l' ho scovata mi è stata donata". 

"E da chie?" 

"Un giorno ero vicino a un muro che pisciavo e un signore americano ha detto: 'guarda che bella gattina'.

Io gli ho risposto, in perfetto inglese oxfordiano, che non ero una gattina ma un superbo esemplare di gatto maschio italiano e che normalmente le gattine si accucciano e i maschi, nvece, pisciano contro una superficie verticale. 

Stupito più per il mio inglese che per aver incontrato un gatto parlante e dotto in zoologia ha cominciato a chiedermi su come avessi acquisito una così perfetta pronuncia. Ovviamente gli ho citato libri e dizionari sui quali avevo studiato, senza trascurare note a pie di pagina e bibliografie. Gli ho parlato di te e di come non sia mai passato un giorno della mia vita terrena senza che io ti stessi accanto seduto sulla macchina da scrivere. Postazione dala quale  osservavo quanto scrivevi al piccì mentre  aspettavo che ti addormentassi per  divorare i tuoi libri. Allora lui ha tirato fuori una foto e mi ha mostrato questa biblioteca. Quando gli ho chiesto dove fosse mi ha risposto: 'Era la mia e si trovava a Baltimora ma purtroppo non esiste più.' 

Se vuoi qui può esistere gli ho risposto. Tutto può esistere nel regno eterno del Gatto Eterno. 

Lui, poveretto, pensava di essere nel paradiso degli uomini e non si era reso conto di avere sbagliato strada.

'Ma come si spiega questo?' mi domandava tra l' incredulo e lo stupito. Io paziente gli illustravo che il paradiso è tutto uno ma ha varie aree: c'è quella degli uomini, quella dei gatti, quella dei cani e anche quella delle balene che, ovviamente è piena di acqua di mare. Ogni abitante di un paradiso può passare nelle altre zone e se vuole può anche restarci. Per fortuna in paradiso non ci sono limitazioni alla libertà. Il signore era commosso e mi ha detto che mi avrebbe volentieri donato i suoi libri se avesse potuto.

L'ho ringraziato per il pensiero e poi l'ho accompagnato al sentiero che porta all'area umana. 

Ed eccoci a questa libreria. Lascia che ti spieghi come è diventata mia.  Il giorno dopo ho trovat, vivino alla mia cuccia, un messaggio del Gatto Eterno che diceva: 'Il prof. Richard Macksey, transitando per i miei prati, nel suo cammino verso il paradiso degli uomini, ha espresso questo  desiderio con piena serenità e totale disponibilità del suo cuore. Pertanto da oggi tu sei il proprietario della sua liberia. Mao! firmato Il Gatto Eterno Signore dei Prati Eterni di sé medesimo. Lì per lì, per lo stile autorevole e autoreferenziale ho pensato che m'avesse fatto uno scherzo mio fratello  Balena. Poi mi sono reso conto che era tutto vero: la biblioteca ora è mia e anche tua se lo vuoi, ovviamente."

Mi sono seduto, Esserino è salito sulle mie gambe, stavo bene c'era caldo, il paralume emanava la luce giusta, ho allungato una mano e aperto il primo libro che ho trovato, era di William Saroyan "Che ve ne sembra dell' America?"

L'avevo letto tanti anni fa, un bel libro.

Poi Cice ed Emma, lottando sul letto, mi hanno svegliato e sono tornato al presente.

Ma dentro di me so che la biblioteca del sogno c'è, ed Esserino ne è il proprietario. So che  posso tornarci quando voglio e anche voi se volete potete entrarci sedervi e leggere. Basta solo chidere gli occhi e viaggiare  con il sogno e la fantasia.  Già il sogno e la fantasia, sono sicuro che ce li avete, perché senza il sogno e la fantasia questa quaggiù sarebbe una gran vita di merda.


Bon fine settimana a tutti 
Dante