Mentre il sole prencipia finalmente a splendere su Livorno il Ciampi dietro mie continue, zanzaresche, sollecitazioni pare si sia deciso a dare na controllata ala barca che Dante ha lasciato in eredità al Bar Nado.
Feniti i tempi in cui r bimbo d' Uliano veniva a trovacci armeno sei volte l'anno ma spesso anche si più, la barca è rimasta ormeggiata ne nostri fossi.
Io seguito a pagà l'ormeggio e nessuno si cura di andà a vedé se è sempre a galla o se è affondata. Quando veniva Dantino, un dico la prima cosa che faceva ma nemmeno l'urtima, era quella di andà a controllà la barca e di facci un giro n mare, se la stagione acconzentiva. Dino un ha la su stessa maestria cole barche e i motori ma essendo cresciuti nzieme armeno i rudimenti l'ha presi. Eppoi un bisogna dimenticassi che Renato, r su babbo aveva passato la vita in mare.
Così dopo avello dotato d'una borraccia ripiena der su rosso preferito so riescita a spingilo sula bicicletta per andà a fa r primo controllo. Il motore è qui in fondo al garage der mi babbo e r Tafanino, che ha provato ad avviallo, ha certificato che parte bene. Poi bisogna vedè se seguita bene ma quella è cosa che si pol fa solo quando è montato sula barca.
Nzomma se tutto andasse pel meglio io Sama e le trombanti ci siamo prenotate pe du giorni o anco tre di mare. Io a tuffammi dali scogli so ancora discretamente okkei ma a a risalicci su o mi taglio, o mi scortico. Nzomma, se rsole lo posso piglià n barca e r bagno fallo da lì, preferisco. Ho detto du o tre giorni ma il barre ha bisogno di lavorà e quindi si tiene aperto, così, in realtà il tempo orgiastico si riduce ar massimo a tre mezze giornate che poi a sta larghi saranno 6 o 7 ore in tutto. Se penzo però a chi sta a Milano o a Torino mi sembra d'avé avuto n gran culo a nasce qui.
Pe la biblioteca d'Esserino presento un libro bello e raro, che Dani ha digià proveduto ad appoggià sur su palchetto di destinazione. E' roba per palati fini e credo stia bene in ogni biblioteca degna di questo nome.
Bon mare anche avvoi
Zanza
La grande e complessa tradizione della favola greca e latina, le cui antichissime origini si perdono nei primordi della civiltà, si estende su più secoli, con una sorprendente coerenza di temi e figure: per la prima volta in Italia questo dizionario la cataloga, da Esopo a Fedro fino alle raccolte tardoantiche e medievali, senza trascurare influssi ed echi biblici, mesopotamici, indiani. Volpi astute, scimmie sciocche, lupi spietati, piante vanitose, pastori beffati: il variegato universo della favola è popolato di personaggi umili, e i suoi protagonisti, animali, piante o esseri umani che siano, mettono in scena i motivi del conflitto e dei rapporti di forza, della rinuncia e dell’immutabilità del destino individuale, in un’esortazione continua al pragmatismo e alla scoperta della verità nascosta sotto le apparenze. A ciascuno di essi è dedicata una voce di presentazione e una ricca scelta di favole – oltre cinquecento – e di proverbi; se gli indici e gli ampi apparati sono preziosi per una consultazione puntuale, il repertorio favolistico e proverbiale offre il piacere della lettura – e della rilettura.
Credo che anche io passerò qualche giornata in spiaggia. Ce ne sono di belle sul nostro litorale ferrarese anche se il mare non eguaglia il vostro. Tendenzialmente sarei una tipa da spiaggia libera ma devo andare in uno stabilimento dove mi conoscono perché così non ho da dare spiegazioni per la presenza di Dora il mio cane guida. Come è disposto dalla legge ma ignoto a molti, i cani per ciechi possono andare in spiaggia con i propri assistiti (la parola padrona mi fa orrore) e anche fare il bagno con loro perché rappresentano i loro occhi. Buon sole e buon bagno e grazie per la recensione di questo libro che mi procurerò presto.
RispondiEliminaEli