martedì 1 maggio 2018

Fatevi i gatti vostri n. 936 " il violino de poveri"

Capita spesso che io mi intrattenga su argomenti tecnici inerenti l'armonica. Nella maggior parte dei casi ciò accade dietro richiesta del "parmigiamino" un nuovo lettore che si è accostato al nostro blog mosso dall' interesse per il piccolo strumento. Interesse amplificatosi,  in breve,  in una affettuosa consuetudine alla lettura e al  commento dei nostri postarelli. 
A Giacomo  si è aggiunta anche   la moglie Anna, dòtta e sagace commentatrice che paragonando la loro attese dei nostri post a quella che li animava da bambini in attesa del Topolino nuovo, mi ha decisamente spiazzato a livello emotivo . Mi par giusto dunque ringraziare pubblicamente questa nuova coppia di amici che mi fanno arrossire per l'eccessiva benevolenza nel riconoscermi meriti che  vorrei avere ma non ho.
Proprio in occasione di  alcune risposte a Giacomo mi è sovvenuto di citare le somiglianze a livello eufonico tra la piccola e proletaria armonica e il blasonato violino. Parallelismo che spesso, tra gli estimatori dell' organino a bocca viene sintetizzato col definire l'armonica come "il violino dei poveri". Non credo di avere tempo nella mia mortale esistenza per studiare e riuscire ad eseguire a bocca, sia pure coi debiti limiti, alcune diaboliche sonate di sapore Paganiniano. Riconosco però che mi piacerebbe e tanto. Resto così sull' imitazione di quei violini che in area popolare hanno trovato una  felice e consolidata espressione perdurante dall' epoca dei pionieri americani fino ai nostri giorni. Spesso tali pezzi riprendono musiche gaeliche di tradizione Irlandese o anche scozzese. Alle differenze tra i due filoni trovo sensato dar più ampio e documentato  seguito in altri futuri miei  post.
Mia moglie Holly  partecipa alla stesura di queste righe, deliziandomi con un accompagnamento di chitarra. Durante le feste di Natale ha usufruito di qualche lezione fornitale da Dino Ciampi.  Per il momento ha completato l'apprendimento del giro di Do . Mentre arpeggia, sbirciando dietro le mie spalle, segue il mio scrivere e  mi chiede conto dell' insolito stile utilizzato, stavolta, nel trattare gli argomenti odierni. 
"Oi  Dante ma cussa xe sta roba ? Seto drio scriver na carta  pel retòr de Ca' Foscari?"
Chiarisco a Lei e a chi mi legge che in queste righe è implicita una risposta a una mail ricevuta proprio ieri.
La signora, che si firma e non è cosa da poco, mi contesta l'uso troppo frequente e compiaciuto della bestemmia e delle allusioni sessuali insinuando che se un blogger, per mantenersi una audience  è costretto a tali mezzucci si vede che non ha migliori argomenti.
Vista la supponenza della nostra interlocutrive vorrei risponderle come risponderebbe il blogger livornese che lei ha ravvisato in me ovvero "dell'altri convincenti argomenti bimba ce l'avrei ma li sento dimorto a ciondoloni e dovresti esse na discreta topa pe fammeli tirà fori"
 ma la mi miglie s'incazza quando mi lascio andà così e allora mi limito a dire alla signora che anche quando bestemmia e allusività la fanno da padroni, ciò deve essere inteso all' interno di una ricerca semantica avente per oggetto la tradizione vernacolare labronica. Che poi lo scrivente si senta talmente coinvolto in tale travaglio da perdere il discernimento tra quale sia la propria figura di intellettuale e quale sia invece il suo "doppio" sboccato e blasfemo è questione alla quale  mi auguro di saper trovare una risposta che appaghi sia me che la critica nei miei confronti.
Visto che avevo prencipiato cor un argomento tennico a sto punto andrei in culo sia ala risposta si a chi l'aveva in quarche modo suscitata e tornerei all' armonica.
Qui sotto metto un pezzo molto bello d'un duo che sona una musica di velle cui parlavo prima. Sono fantastici e si pole apprezzà ir violino.
Di sotto ci metto lo stesso pezzo fatto da me coll'armonica coll'accompagnamento forse basico ma ineccepibile fatto da Holly con du pennellate ala chitarra e un bastone da battere a terra.
Saluti a tutti
Dante

cliccate qui sotto pe l' audio

 
questi so de fenomeni eh, gente che sona in Teatro mica al Bar Nado.

E qui c'è la nostra interpretazione casareccia

cliccate qui sotto pe l'audio




2 commenti:

  1. Incredibile ma saputa suonare la piccola armonica riesce davvero a emulare il violino!
    Buon 1 Maggio
    Giacomo

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  2. Mi sembra chiaro a questo punto che siete tutti spiriti irlandesi, incarnati forse per errore in corpi italiani - probabilmente spiriti irlandesi che volevano studiare la linguistica italiana.
    Quanto alla lettrice lamentosa, vien proprio da pensare che a tanti e troppi manchino le regole fondamentali della buona educazione: uno apre un blog per scriverci il cazzo che gli pare, chi vuole se lo legge, chi non vuole va altrove a circare sua civanza - e scrivere addirittura a un blogger per dargli suggerimenti linguistico-stilistici, e proprio A QUESTO BLOG, che ha un grado davvero notevole di consapevolezza linguistica e stilistica, mi sembra davvero fuori dal mondo. BAH!

    RispondiElimina

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