domenica 23 maggio 2021

fatevi i gatti vostri 1848 " voglio una vita esagerata da un metro etrenta o giù di lì....."

Voglio una vita spericolata
Voglio una vita come quelle dei film
Voglio una vita esagerata 
Voglio una vita come Steve McQueen

Cantava Vasco e io da ragazzina la urlavo per quanto mi piaceva questa canzone.  Visto che in quegli anni cominciavo a guardarmi allo specchio controllando che il giro petto e il giro fianchi quasi si equivalessero mentre il girovita era obbligato a formare con essi il fatidico numero 8 della perfezione lontana da realizzarsi, lo zio mi prendeva in giro cantandomi "voglio una vita esagerata da un metro e trenta o giù di lì....."


Tempo fa Eliana ci aveva richiesto "Una vita spericolata" di Marco Ponti. Sebbene il film fosse piuttosto recente pareva essere scomparso dai circuiti tv e streaming ai quali di solito facciamo riferimento per vedere i film dei quali ci richiedete la presentazione. Ovviamente la nostra ricerca, per quanto accurata risente anche del poco tempo che abbiamo a disposizione e delle info presente in rete. Alla fine l' ottima Zanza è riuscita nell' intento e mi ha passato tutte le dritte del caso. Ecco dunque la presentazione del film tratta da mymovies. it, in cineteca, come sempre troverete l' elenco delle tv e dei canali streaming che ne consentano la fruizione.

Il primo vero sole, potrei dire da tre mesi a questa parte mi ha colpito questa mattina mentre sistemavo un po' la barca. Poi ho portato il Balenone sulle grande terrazza soprastante la nostra casa, le micette forse non arriveranno ad avere questo privilegio perché la zia teme che scatenate come sono possano mettersi in qualche pericolo. Dopo. rientrata in casa  mi è presa una sonnolenza incredibile. Se  riesco, nel pomeriggio, vado al Lido a dormire in spiaggia altrimenti a letto con qualunque dei gatti si degni di offrirmi la sua compagnia, in casa mia non ci sono le mille tentazioni e i tanti giochi che trovano da zia Holly ma il solo salire le scale ed esplorare territori inconsueti è pur sempre una avventura degna di un gatto che si rispetti.


Buona domenica (da domani sarà Zanza ad intrattenervi)


Dani


PONTI SE LA CAVA BENE CONLA REGIA MA MANCA UNA SCENEGGIATURA CREDIBILE.
Recensione di Paola Casella
mercoledì 20 giugno 2018

Roberto Rossi è senza lavoro e si è appena visto pignorare la casa con tutti i contenuti, compresa una fidanzata che lo apostrofa come "un fallito" e lo invita ad andare a quel paese. Il suo migliore amico BB ha un padre sessantenne che ha appena perso il lavoro e una madre paziente che spera che tutto si aggiusti, ma ha una gran paura che non sarà così. Quando Rossi si reca in banca a chiedere un prestito viene informato da un odioso funzionario che "le banche non prestano soldi a chi non ne ha", e perde il lume della ragione. Ma poiché ha in mano la pistola (scarica) con cui il padre di BB aveva poco prima minacciato il suicidio, tutti pensano che sia in atto una rapina e si affrettano a consegnargli una borsa piena di soldi.

I soldi non appartengano alla banca e da quel momento Rossi e BB si troveranno alle costole una dark lady sanguinaria e un poliziotto corrotto, più tutti i loro tirapiedi.

A complicare le cose si unisce ai due ragazzi in fuga un'attricetta 23enne in declino, che spera di fare leva sullo scoop mediatico per resuscitare la propria carriera.

Dopo le due commedie romantiche Io che amo solo te e La cena di Natale, da lui dirette e sceneggiate sulla base dei romanzi omonimi di Luca Bianchini, Marco Ponti tenta di seguire la scia di alcune action comedy recenti, da Lo chiamavano Jeeg Robot a Smetto quando voglio a Brutti e cattivi, e guarda addirittura - per l'estetica e lo stile di ripresa - ad un film vitalissimo (e visivamente strepitoso) come Le belve di Oliver Stone. Per quanto riguarda la pura regia, con l'aiuto della fotografia contrastata di Roberto Forza e del montaggio fluido di Consuelo Catucci, Ponti se la cava bene. Quello che manca drammaticamente (oltre che drammaturgicamente) a Una vita spericolata è una sceneggiatura coerente e credibile, pur nell'esagerazione comica.

Ancora una volta un film italiano contemporaneo rinuncia a capire la differenza fra surreale e illogico, facendo compiere ai suoi personaggi azioni senza senso e pronunciare frasi senza capo né coda. I tre giovani attori protagonisti (molto più solido attorialmente Lorenzo Richelmy rispetto ad Eugenio Franceschini) sono costretti ad assorbire le contraddizioni nella scrittura dei loro personaggi, contraddizioni ancor più evidenti nel ruolo di Dolores, cui Matilda De Angelis cerca di dare un minimo di credibilità per sottrarsi allo stereotipo. Persino un attore sensazionale come Massimiliano Gallo soccombe all'insensatezza del suo personaggio.

È un peccato anche che venga sprecata la felice intuizione di costellare il percorso dei tre fuggitivi da gente comune che ritiene che rubare alle banche sia legittima difesa. Ma i nostri eroi non hanno né la stoffa né la statura dei personaggi del citato Hemingway o dello Steve McQueen omaggiato dal titolo, e il copione impallidisce nel contrasto con la potenza evocativa di Dante Alighieri, scomodato in ultimo con un certo masochismo, affidandone l'ottima interpretazione all'ex pallavolista Luigi Mastrangelo.



5 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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    Redazione: on line dalle ore 20:00 alle 22:00

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  2. Grazie tante per essertene ricordata. BUONA DOMENICA
    Eliana

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  3. Non mi mandate a quel paese ma avrei ancora un paio di film da chiedere tra quelli con la lettera Una questione privata
    una storia vera
    ultimo viaggio in Oregon
    Perdonatemi ma non riuscivo a ritrovare il listone lettera U
    Buona domenica
    Lucy Milàn

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  4. Grazie Dani,
    Buona Domenica
    Ti auguro una settimana con molto sole e poco stress
    Giovanni Martinelli

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