fatevi i gatti vostri 1837 "qualcosa da ricordare"

Di cose da ricordare quest'anno ce n'ha lasciate dimorte anche se sarebbe guasi meglio dimenticassale dato che l' esperienze negative, a detta dela mamma Nara, so come la merda, più la rigiri e più puzza. Così mi ricorderò solo di quarcosa di positivo e siccome le cose positive si possan contà sula punta dele dita le ho tutte presenti e citerò solo l' urtima successa propio ieri. Dunque faccio ir mi poste usuale, mi dindello a spiegà  un po' da sola un po' attraverso  la confusione der Ciampi quer che ho capito sulle famigerate societa anonime svizzere. Poi chiudo dopo avé messo la bellissima nterpretazione di Evrybody's talking regalataci da Kate Dalton e la presentazione der filme. Quando ho ripreso in mano il poste e ho letto ir commento del prof. Martinelli e a seguire quelli di Lucia da Milano e Patty mi so commossa ma davvero tanto. Ora è vero che con Martinelli e Patty ci si conosce da più di tredici anni ma addirittura lì offerta di farsi carico di parte dele ebgentuali azioni del Bar Nado vella proprio unme l' aspettavo. E un era finita lì Bobby m'ha mandato un whatsapp mortificato per non essere stato lui a pensarci ma ringraziando il proffe per averlo fatto. In pratica m'ha offero di accedere a larga parte de su risparmi che secondo lui son piccola cosa ma secondo me  so na vera fortuna. Un basta apro la posta e trovo una garbatissima e mail del parmigiamino che papale papale mi dice che dalla rovina completa ha slvato davvero du spiccioli ma siccome coll' esperienza passata ha capito che i soldi so come le scurregge ovvero pe tenelli devi sta cor culo stretto fino a fatti venì l' emorroidi, nzomma un par di quote  le voleva assorbì anche lui e continuava a mortificassi per quanto piccina fosse la su offerta. Ho capito na cosa che per quanto pochi sieno i lettori di questa paginetta sono persone speciali e valgan più dei milioni di followers che hanno tanti influencer. Ora ntendiamoci se la Ferragni chiedesse a tutti i su spasimanti omini e donne che sieno di comprà una aazione dela FerFed SA creo che farebbe na raccolta da fa paura ale meglio banche ma quello è un discorzo differente. Qui si parla di un' impresa in perdita, senza alcuna garanzia di successo e questi amici hanno fatto le corse a offrissi di sostenemmi.

Cari Amici, dico a Voi e anche ad altri che potrebbero aggiungessi seguendo il vostro esempio che io accetterei anche perché so una donna di pochi prencipi e tutti facilmente ritrattabili, probabilmente anche r Tafano er Mosca, sebbene tanto diversi da me accetterebbero. Ma r mi babbo pe ste cose ha un capo peggio di quello di Dante che se more di fame e qualcuno si offre di compragli una armonica, un orologio o una macchina da scrive sa che è come parlà a un sordo. Poi magari potrebbe anche anda cole gattine a sonà l' arminica a na cantonata cor cappello nterra ma quello e n'altro discorzo, lo farebbe da artista di strada e co soldi mica ci mangerebbe lui, ci comprerebbe varcosa pe gatti e coll' avanzo magari n' antra armonica.

Intanto ir ber cinese ha detto telefonato che verrà sabato mattina a portare i soldi e chiudere il contratto. Io mi so permessa di chiedegli se veniva anche la su moglie e mi ha detto di no. Mica glielo tocco eh per carità ma almeno pe un quarto d'ora me lo guardo da sola.

Qui c'è la presentazione  (my movies) d' un filme che un so chi l' ha chiesto ma che a me piacque tanto quando lo vidi perché a parte du morti ma di quelle inevitabili pe raggiuntiu limiti d'età il resto va tutto bene dar prencipiuo ala fine. Per forza dé è la storia d'un cavallo vincente mica d' un omo.

Bona Giornata 

da Zanza

SECRETARIAT, UN CAVALLO PASSATO ALLA STORIA DELL'IPPICA INSIEME ALLA SUA PROPRIETARIA.

Recensione di Giancarlo Zappoli
venerdì 10 giugno 2011



1969. Penny Chenery è una classica casalinga americana con marito e 4 figli. Alla morte della madre e con il padre affetto da demenza senile, si trova a dover decidere cosa fare dell'allevamento di cavalli in cui è cresciuta. Il fratello professore di Economia ad Harvard (e anche il marito avvocato) vorrebbero disfarsene offrendolo al miglior offerente ma lei non è d'accordo. Dato che due giumente sono incinte di un cavallo pregiato e potendo avere la proprietà di uno dei due puledri Penny ottiene quello che verrà prima chiamato Red One (e così sarà per sempre per il suo stalliere) e poi Secretariat. Il cavallo dimostrerà, nonostante le sue caratteristiche di velocità ma non altrettanto di tenuta sulla distanza, di poter essere un fuoriclasse.
"Puoi tu dare la forza al cavallo e vestire di fremiti il suo collo? Lo fai tu sbuffare come un fumaiolo? Il suo alto nitrito incute spavento. Scalpita nella valle giulivo e con impeto va incontro alle armi. Sprezza la paura, non teme, né retrocede davanti alla spada. Su di lui risuona la faretra, il luccicar della lancia e del dardo. Strepitando, fremendo, divora lo spazio e al suono della tromba più non si tiene". Con queste parole dal Libro di Giobbe si apre un film che, sulla carta, avrebbe potuto dar adito alle aspettative meno favorevoli. Perché i film sugli equini spesso vengono avviluppati in contenitori in cui la retorica la fa da padrona. O ci sono bambini (e bambine) che misurano la loro indipendenza con cavalli liberi e selvaggi oppure ci si trova di fronte a splendidi esemplari che debbono combattere contro sordide combine ordite ai loro danni. In questo caso invece la premessa biblica viene onorata e, si potrebbe dire, integrata da una vicenda in cui a risaltare è si il quadrupede ma anche un soggetto spesso negletto a favore di addestratori e fantini: la proprietaria.
Perché Secretariat (lo scriviamo per chi frequenta l'ippica solo occasionalmente o per nulla) è stato il cavallo che nel 1973 compì l'impresa di vincere la Triple Crown statunitense conseguendo nell'ultima gara un distacco che resta tutt'oggi imbattuto. Il film di Randall Wallace ci mostra le sue imprese ma, soprattutto, ci racconta la lucida volontà di una donna capace di 'sacrificare' in parte gli affetti familiari (senza però mai metterli in discussione) in favore di un sogno che non guardava agli zeri del conto in banca ma alla possibilità (carica di rischi) di mettere a frutto delle potenzialità. Diane Lane è perfetta, con quei suoi completini borghesi mentre la figlia maggiore mette in scena spettacoli contro la guerra nel Vietnam, nel portare sullo schermo la determinazione (non priva di dubbi) di Penny. Lo fa con qualche punta di retorica che viene però ogni volta smorzata dalla levità della prestazione di un John Malkovich in stato di grazia negli abiti estrosi dell'addestratore di Secretariat.