lunedì 10 maggio 2021

fatevi i gatti vostri 1835 " Ma Dino è uomo d' onore e rifiuta il vaccino in supposta "

Ascoltatemi amici tutti del blogghe e briachi riuniti del Bar Nado …
Io son qui a salutare il ritorno del Ciampi, non a lodarlo.
Il male che l’uomo fa vive con lui ed oltre di lui.
Il bene sovente, rimane nascosto dietro le chiacchiere dei maldicenti… e  così è anche di Dino.
Malelingue e pisani  vi han detto che Dino era superbo. Grave colpa se ciò fosse vero e Dino con grave pena l’avrebbe scontata.
Ora io con il consenso del barre  tutto, poiché il Bar Nado è luogo d’onore, e anche gli avventori, tutti, ancorché briachi storici, tutti uomini d’onore…
Io vengo a parlarvi d' un Dino che di certo non conoscete.
E' da sempre mio amico. Fedele giusto con me… anche se quarcheduno afferma che sia superbo e  questo quarcheduno è omo d’onore.
Si è vero. Sul mi pianto e sule mi depressioni Dino beveva.
Un superbo avrebbe scorza ben più dura di questa.
E tuttavia sostiene quarcheduno che egli è superbo e è questo quarcheduno è omo d’onore.
Si è anche vero che tutti voi mi avete visto briaca alle feste del Barre e in tali occasioni innumerevoli  volte offersi a Dino da beve  e  mai Dino pensò di rifiutarlo. Era superbia la sua?
E tuttavia quarcheduno è qui ad affermare che egli era superbo e voi lo sapete, quarcheduno è uomo d’onore.

Io non vengo qui a smentire quarcheduno ma soltanto a riferirvi quello che io so.
Tutti voi amaste Dino e la su musica un tempo, non senza causa. Quale causa vi vieterebbe oggi di amarlo ancora? Perché o Voi Dino è tornato e il Bar lo accoglie cor core tripudiante e se quarcheduno è qui ad affermare che egli era superbo questo quarcheduno amici è un omo di merda

Dopo mesi di elvetici coiti e di fancazzismo spinto all' ennesima potenza, finarmente il Ciampi ha sentito r bisogno di rivedé Livorno. In Isvizzera  gli hanno fatto sia ir vaccino che l richiamo. Pare la cosa un sia stata semplice perché, avendo egli la naturale avversione commista a puro terrore per ogni forma di puntura, l' equipe di medici privati, assoldata da Costanza, aveva deciso di fagli ir vaccino in supposta. La reazione è stata di quelle che fanno guadagnare fama imperitura e a vorte anche la medaglia al valore. "Mettetivicela voi codesta roba su pel culo. Dino è uomo d'onore!" Pare abbia pronunciato fiero e poi tiratasi su la camicia abbia porto l' omero all' ago ala stessa maniera che Muzio Scevola offerse la mano al braciere.

Ovviamente a luilì il vaccino non  ha fatto alcun effetto collaterale perché  virusse, antivirusse e sistema immunitario erano accucciati agli ordini dela grappa di pere William colla quale pare Dino abbia sostituito il ponce durante il prolungato soggiorno elvetico.

Appena entrato al barre ha sospirato a lungo e poi ha pronunciato le fatidiche parole del figliol prodigo vando rientra n casa.

"Com'è caate sciorte? Mi mancava codesto puzzo di merda!"
Poi c' ha raccontato dela Svizzera ma nonostante io morissi dala curiosità è stato parco, come sempre nel mettermi al corrente di vesta lunga esperienza:
C'era na casa ....bella. Co du bagni. N frigorifero sempre pieno. Un divano.....un letto e leilì.
Una vacanza d'amore raccontata da lui doventa na forma di depressione.
"Ma sei stato bene?"
"Sì nzomma, "bene" mi pare n'esagerazione. Un po' meglio che qui".

Come avrete capito è arrivato stamattina, Costanza un poteva e un si fidava a fagli fa quella guidata tutto da solo, così gli ha messo a disposizione un autista che lo ha accompagnato fino ala verande del Barre e poi dopo un caffè e na brioscia è voluto ripartì subito perché luilì è svizzero e na boccata d'aria a Livorno o un riposino gli sembravano na trasgressione esagerata. R Ciampi invece era bello fresco come na rosa. Ha dormito tutto r viaggio sdraiato di dietro e ha sostenuto che a venì in giù così è meglio che n treno o n' aereo.

Io ero dietro a prende r timone del blogghe lasciatomi da Dani e da Dante del quale ho finarmente avuto l piacere di rilegge quarcosa e di riscontrà che un ha per niente perzo r su smalto nelo scrive e nel raccontà speriamo anche di potello abbraccià presto a ciccia. Giovedì vaccinano anche lui, armeno così m'ha detto Dani si farà il dose unica così dovrebbe esse a posto da subito. Dino ha dugentomila cose da dicci, ncluse le ricerche che ha fatto Costanza sula SA ervetica che dovrebbe rilevà il barre per mano del famigerato Stefano Zhang che in quest'urtimi tempi s'è rifatto sentì e dovrebbe passà in questi giorni. Peccato perché co sta mezza riapertura gli affari si so ripigliati un pochino e la giornata si strappa. Certo un c'è da sartà di gioia ma ala sopravvivenza senza sballi ci s'era abituati anche prima der covidde.

Un grande abbraccio a tutti

Zanzara 

la recenzione ar filme è da my movies


PACINO E WALKEN IN UN 
FILM CHE SA VALORIZZARNE 
LE QUALITÀ.
Recensione di Giancarlo Zappoli
mercoledì 10 luglio 2013

Al esce di prigione dopo aver scontato 28 anni di pena. Ad attenderlo all'uscita c'è il vecchio amico e complice Doc che lo accompagna nella sua prima serata e notte di libertà. Doc però ha un compito preciso: il boss che all'epoca ha perso l'unico figlio nella rapina che ha portato Al in carcere ha atteso tutti questi anni per vederlo uscire e poi ucciderlo. Il compito è stato affidato a Doc.
Fisher Stevens ha alle spalle un film del 2002 e il suo sceneggiatore Noah Haidle è agli inizi ma il loro connubio ci offre un film che sa come valorizzare dei grandi attori pur partendo da situazioni stereotipate da innumerevoli rivisitazioni. A cominciare dall'uscita dal carcere. Molti ricorderanno quella di Michael Douglas in Wall Street - Il denaro non dorme mai con la restituzione di un cellulare enorme indicatore del trascorrere degli anni. Anche qui il passare del tempo è determinante ma basta uno sguardo e uno scambio di battute tra Pacino e Walken per suggerire come e quanto quei 28 anni abbiano pesato su entrambi i personaggi. Il primo cerca di divorare in poche ore tutto quanto gli è mancato. Dal sesso (ora c'è il Viagra da ingoiare in quantità inusitate con effetti inattesi) al cibo al bisogno di una casa che non viene soddisfatto dall'appartamentino dell'amico. Perché Doc ha vissuto in una prigione interiore fatta di quotidianità senza sorprese, di medicine per difendersi dagli acciacchi della vecchiaia ma, soprattutto, sovrastata da una condanna: l'obbligo, pena la perdita della propria vita, di uccidere l'amico di sempre. Viene anche fissata una scadenza: entro le 10 del mattino successivo. Così allo spettatore viene chiesto di seguire i due in un tempo e in uno spazio sospesi nell'attesa. A loro si aggiunge un Alan Arkin pilota spericolato come quando era giovane e si affiancano tre attrici capaci di offrire un'insolita umanità a personaggi a loro volta a rischio di stereotipo: la maitresse di un bordello, l'infermiera (una Julianna Margulies che fa tornare alla mente il suo personaggio in ER) e una cameriera in un diner. Sono ruoli minori che però offrono la conferma di come il cinema possa ancora sfruttare al meglio attori di provata esperienza offrendo loro un copione su cui intervenire non solo per ottenere il primo piano migliore. 

Su MYmovies il Dizionario completo dei film di Laura, Luisa e Morando Morandini

Dopo 28 anni di prigione, Val esce e trova ad attenderlo solo il suo grande amico Doc che, ricattato da un boss vendicativo, ha però l'incarico di eliminarlo entro le 10 del mattino seguente. Recuperano l'amico Hirsh da un ospizio e si scatenano in una notte di follie irresistibile e tremenda: li aspetta la malattia, la vecchiaia, l'esecuzione. 3 straordinari attori per 3 straordinari vecchiacci in questo gustoso film per attori scritto da Noah Haidle, venato di umorismo leggero e malinconico: "una bella storia di amicizia e coerenza, un po' trascinata, un po' casuale, un poco realistica e un poco surreale, molto naturale, splendidamente recitata" (G. Molteni). La Margulies in una piccola parte riesce a fulminare con il suo incredibile sguardo. Belle musiche di accompagnamento.

6 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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    Redazione: on line dalle ore 18:00 alle 22:00


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  2. Che piacere risentirti e addirittura con una simpaticissima rivisitazione dell' orazione di Marcantonio in morte di Cesare. Notevole il passo in cui scrivi "innumerevoli volte gli offersi da beve e mai Dino penso' di rifiutarlo" . Roba di classe. Esilarante l' idea del vaccino in supposta e il gran diniego del nostro eroe. Insuperabile la descrizione della Svizzera ad opera del Ciampi: "C'è una casa..."ecc. Spero vi abbia portato buone nuove in relazione alle indagini svolte da Costanza.
    Buon inizio di settimana
    Giovanni Martinelli

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  3. Finalmente ti risentiamo! Non che Dani e Dante ci abbiano fatto sentir soli, anzi ci hanno intrattenuto in maniera eccellente. Mancavano però notizie dell' altra metà del Paradiso. Ovvero di tutta la redazione del Bar Nado. Delle vicende legate alla compravendita del bar. Dei tuoi fratelli che se non sbaglio volevano sposarsi ambedue e poi di Samatta di tromba Daria e tromba Marina. E il Ciampi dico ma si può resistere senza il Ciampi?
    Davvero simpaticissimo questo tuo rientro e dell' orazione io quoto: sul mi pianto e sule mi depressioni Dino beveva. Quando poi ha porto stoicamente il braccio all' ago salvando il sedere dalla supposta è stato il massimo. Meravigliosa
    Kiss Kiss
    Patty

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  4. Intanto bentornata, l'alternanza delle redazioni credo sia una delle cose fantastiche del vostro blog. Mi ha divertito tantissimo la tua parodia dell' orazione funebre per Cesare. La descrizione della Svizzera fatta dal Ciampi lascia senza parole. Immagino sia una tua versione satirica dell' uomo ma anche dal giallo di dante trasparivano caratteri simili. Ti faccio tanti auguri perché la vicenda del bar si risolva con serenità e possibilmente con un bel po' di soldi. Poi magari potresti pensare a un chioschetto estivo in spiaggia. Una stagione di lavoro e l' inverno per viaggiare, sempre che si torni al normale.
    Un abbraccio
    Eliana

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  5. Zanza cara, l'ho detto e lo ripeto: le tue sono braccia strappate al Vernacoliere; ma fors'anche al teatro classico.
    Bellissimo, bellissimo, bellissimo!

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