martedì 18 maggio 2021

fatevi i gatti vostri 1843 "upgrade sistemi pc redazione vi affidiamo al film"

Credo possa apparire strano a chi ci legge da tanti anni il fatto che questa scalcinata redazione stile Alan Ford e gruppo TnT (non erano della mia epoca ma zio Dante aveva la collezione completa e me ne fece dono) di Bunkeriana memoria possa trovarsi ad aggiornare i propri pc. Molto più romantica l' immagine di quegli eroi che che si attaccavano ai fili di telefoni altrui. Per certi versi scalcinatissimi lo siamo ancora ma quando si tratta di stare in rete è un bel guaio avevamo macchine che ancora utilizzavano Vista e non era più possibile utilizzare certi browser cosi mi sono decisa a installare windows 10 su tutti i pc che usiamo che poi detto così sembrano diecimila si tratta solo di un fisso dello zio e due portatili miei.

L' operazione mi sta portando via un tempo incredibile tanto che ho scritto queste poche righe col telefonino.

Domani dovrebbe essere tutto in ordine.

il film si chiama una giusta causa e la presentazione è da my movies

Buona Serata


Dani

LA CONFEZIONE 
TRADIZIONALE NON 
RESTITUISCE LA NATURA 
RIVOLUZIONARIA DEL 
PERSONAGGIO, LASCIANDO 
LA SUA FIGURA ANCORA 
TUTTA DA  SCOPRIRE.
Recensione di Marianna Cappi
martedì 26 marzo 2019

Ruth Bader Ginsburg è stata una delle pochissime donne ammesse alla facoltà di giurisprudenza ad Harvard alla fine degli anni Cinquanta. Si è poi laureata anche alla Columbia, quando era già madre e moglie di Martin D. Ginsburg, destinato a diventare un importante avvocato tributarista. A fine carriera scolastica, però, nella New York dei mille studi legali, faticò a trovare lavoro, in quanto donna in un mondo di uomini, e in seguito lottò con determinazione più unica che rara in moltissimi processi per discriminazione sulla base del genere.

Negli anni Settanta, ancora, nel paese del sogno democratico e delle proteste contro la guerra in Vietnam, questo genere di discriminazione era ancora perfettamente legale, e riguardava circa centocinquanta leggi della carta costituzionale.

Naturalmente la Ginsburg non fu la prima persona a tentare di porre rimedio a quello stato di cose, ma fu colei che si rivelò la persona giusta al momento giusto. Che lo si chiami "ésprit du temps", riferendosi al mutamento delle pratiche e delle rappresentazioni collettive e al nascere e fiorire di una ricerca individuale di autorealizzazione, o che lo si definisca, come nel film, "the weather of the era", non c'è dubbio che le istituzioni siano spesso in grave ritardo sulla prassi sociale e culturale e ci siano momenti della Storia in cui questo gap grida vendetta. Non c'è dubbio, nemmeno, che Una giusta causa si ponga volontariamente in dialogo con il tempo attuale, in cui nell'agenda politica degli stati occidentali figura, ad esempio, il tema della parità salariale tra uomini e donne, e in cui i partiti reazionari rimettono un po' ovunque in discussione una serie di diritti che parevano acquisiti una volta per tutti.

La sceneggiatura del biopic sulla Bader Ginsburg è firmata dal nipote, Daniel Stiepleman, e racconta la prima occasione in cui il futuro giudice della Corte Suprema, ancora alle prime armi, intravide un escamotage per cui, difendendo il diritto di un maschio, avrebbe potuto far sì che la giustizia americana puntasse il riflettore sulle troppe leggi che penalizzavano le donne. L'idea è brillante, peccato, però, che non lo siano altrettanto né la regia di Mimi Leder, piuttosto piatta, né l'interpretazione insipida di Felicity Jones, dignitosa e nulla più. La confezione tradizionalissima del film, cioè, non si accorda alla natura rivoluzionaria della persona e dell'operato della Ginburg, col risultato che la rappresentazione cinematografica del personaggio è meno affascinante della realtà dello stesso.

Tra retorica della cooperazione sentimentale (Armie Hammer è un partner paziente e perfetto, in famiglia e sul lavoro) e didattica della rivoluzione culturale (le scene delle lezioni di Ruth Ginsburg alle studentesse della scuola di legge sono terribilmente messe "in posa"), si legge soltanto tra le righe il film che poteva essere e non è stato: nelle incursioni taglienti di Kathy Bates, nei confronti scomodi di Ruth con la figlia Jane, in una donna dal carattere forte e appassionato, che la elevata allo status di icona (e le ha meritato un'incursione in versione minifigure in The Lego Movie 2: un indiscutibile segno dei tempi)

2 commenti:

  1. Esserino Gatto www.esserinoebalena.blogspot.it AI LETTORI TUTTI MICIOSI SALUTI

    RispondiElimina
  2. Capisco capisco ci sono passata da poco
    Eliana

    RispondiElimina

Il tuo commento è il benvenuto, ci fa sentire bene e ci incita a scrivere ancora GRAZIE
___________________________________________________
Se non hai un tuo profilo puoi commentare come ANONIMO scegliendo tale opzione dal menù a tendina (per conferirgli maggiore personalità puoi aggiungere la tua email)
Se non desideri comparire come ANONIMO hai a disposizione un altro modo semplice: apri una tua pagina qualsiasi su un host gratuito. Dopo aver scritto il commento seleziona la voce URL dal menù a tendina che ti viene proposto. Potrai inserire la tua firma o un tuo nickname e confermarlo scrivendo nella riga sotto l' indirizzo del tuo URL. I tuoi commenti saranno personalizzati e firmati. Un ulteriore modo, forse il più elegante di tutti, ma un po' più complesso è quello di aprire un blog, anche se non hai intenzione di pubblicare. Blogger ti guida passo passo alla creazione e ti farà aprire un account google. I passi sono parecchi ma se tu avessi difficoltà ti aiuteranno i nostri redattori o gli affezionati lettori.
_________________________________________________
COMMENTI PRIVATI: indirizzare a esserinoebalena@gmail.com
_________________________________________________