venerdì 7 maggio 2021

Fatevi i gatti vostri 1832: "un caffè con Mussolini raccontino di DDD"

Avevo chiesto, come sempre, allo zio di preparare un contributo per i post di fine settimana. Lui mi ha registrato un raccontino. 

Sarò scema ma ho pianto ascoltandolo. Non perché il racconto fosse particolarmente triste o mi riconducesse a qualcosa si triste accadutomi.  Il tutto sta nel fatto che lui ha avuto una vita così ricca e si ricorda di così tanti particolari che mi sono sentita svuotata. Quando ero ragazzina e lo ascoltavo, sognavo che avrei fatto una vita come la sua, vissuta al femminile il che la avrebbe resa più ardua manche estremamente gratificante. Invece sono qui che vedo avvicinarsi i 30 anni e a parte gli studi non ho combinato granché.  Di cose belle  ricordo solo il rapporto con la zia Holly, lo zio Dante, Bobby e i gatti tanto  per stare nell'ambito della  famiglia e allargandomi un po': Zanza e tutte le ragazze  della combriccola del bar Nado. Tutto il resto mi sembra irrilevante, noioso, cancellabile.

Comunque non voglio parlar di me. EccoVi il racconto, ricco come sempre di passaggi ( o sarebbe meglio dir salti) di tipo  temporale, spaziale e situazionale usati nella maniera che a lui è appunto più congeniale.

Buon Pomeriggio

Dani

La presentazione del film è da my movies. 




Firenze. Anni Trenta. Il bambino Luca (Zeffirelli nella sua infanzia) è figlio illegittimo di un ricco mercante di tessuti e di una sarta. Resta orfano di madre e viene allevato da un gruppo di raffinate signore della comunità inglese che ammirano Mussolini fino a quando verranno confinate a San Gimignano. Grandi interpreti femminili per un difficile affresco storico. 

Su MYmovies il Dizionario completo dei film di Laura, Luisa e Morando Morandini

Dieci anni (1934-44) nella vita del fiorentino Luca Innocenti (prima Charlie Lucas, poi B. Wallace), alter ego di Zeffirelli, figlio illegittimo di un mercante di tessuti che cresce in un gineceo di gentildonne inglesi innamorate dell'Italia e della sua cultura (anche di Mussolini), internate durante la guerra a San Gimignano. Da L'autobiografia di Zeffirelli (inedita in Italia), adattata dallo stesso e da John Mortimer. Nonostante i noti limiti del cinema zeffirelliano (oleografia sentimentale, banalità melodrammatica, cartoline illustrate per l'export, fatuità da classe vip, imbarazzanti capitoli finali), l'autobiografismo (romanzato) ha due punti indiscutibili all'attivo: il soggetto (l'idea di base) e la direzione (e la scelta) delle attrici, comprese le due americane (Cher, vestita da Ermanno Daelli, e Lily Tomlin). L'attore che interpreta Benito Mussolini che, passata l'infatuazione, Lady Hester Random (Smith) definisce "bastard", è Claudio Spadaro.




11 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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  2. Ho ascoltato incantata, in questo che Dnte chiama Raccontino e che ci serve in poco più di 17 minuti con una lettura stupenda e naturalissima ci sono un numero incredibile di storie e ognuna è bella ed ha un contenuto profondo. Sono una grande ascoltatrice di audiolibri ma i tuoi audioracconti così brevi e così intensi sono quanto preferisco
    Grazie
    Eliana

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    1. Piglialo come un comprimento ma basta che l tu marito un se la pigli a male. vando inizio un audioracconto penzo sempre a Te e mi dico: Eliana faticherebbe a leggelo e allora bisogna che ci infili tutte le sfumature che servano perché chi m' ascolta gli sembri d'esse lì.
      Grazie pe la fedeltà al blogghe e pei tanti contributi che ci hai mandato in silenzio
      Dante

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  3. Potrei scrivere un saggio su questo audioracconto breve di Dante ma a che pro? In questa piccola opera d'arte il nostro autore non usa particolari artifici letterari anzi quasi a voler contraddire quanto scrisse recentemente su di lui si abbandona a una narrazione piana, quasi musicale alla quale danno vivacità quei salti di temp e di ambientazione che ha messo in evidenza la nipote nella sua breve introduzione. Usai l' analogia con la pittura per meglio esemplificare lo stile narrativo di Dante. Bene allora in quest'ultima sua opera Dante si fa beffe di tutti i canoni abbandona i ferri del mestiere e dipinge solo con tre colori primari: il tempo, il luogo la gente. Ho sentito dino Ciampi suonare musichet te da osteria e jingles natalizi con la stessa intensità e bravura con lka quale esegue Mozart. Stavalta è Dante a farlo con la penna,ti racconta storie minime, un corniciaio una bella ragazza madre un friggitore, il chianti di rango, l' arrabattarsi di un giovane insegnante all' estero e così via eppure standolo a sentire sembra parli di eroi mitologigi perché quella è la sua arte vedere il bello in ciò che gli altri considerano comune. Un altro pezzo d'arte.
    Buona serata
    Giovanni Martinelli

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    1. Grazie Prof.
      il 90 direi anche il 95 per cento di quello che scrivo è la mera restituzione di ciò che mi è successo. Cambio qualche nome se penso qualcuno si possa risentire, in questo racconto non l' ho fatto. Di mio ci metto il modo di raccontarle le cose che in fondo è la riesumazione dei racconti del focolare che sentivo da piccino e nei quali si saltava di palo in frasca roba del tipo: Te la ricordi Angiolina? Ma chi la figliola di Alvaro dell' Ardenza quella che scappo' cor maresciallo de carabinieri, quello che aveva avuto la medaglia quando fermò na mucca mpazzita reggendola pe le corna? e così s'andava avanti di rimando in rimando e ognuno magari raccontava un episodio a latere. A volte mi ricordo di un po' di teoria del romanzo e cerco d'addopralla per non esse noioso ma mi limito all' alternanza di descrizioni e dialoghi per accelerare o decelerare il passo del racconto niente di più.
      Bona serata e una grattata a Drì
      Dante

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  4. Pure mia zia ebbe in regalo un quadro di Romano Mussolini, si trattava di un clown, che mi pareva molto ben fatto. Io all' epoca le intimai: fallo sparire. Un po' come il genero della signora poi col passar degli anni ho ridimensionato molte mie prese di posizione. Essere figlio del duce non è una colpa e neppure aver messo al mondo Alessandra che mi pare assai più legata al nonno di quanto lo fosse il padre che di certo non penso fosse di sinistra ma si faceva i fatti suoi suonando un jazz che era tra quelli di alto livello nel panorama italiano.
    Dante come sempre ci porta in giro sulle ali della sua memoria, ci fa commuovere con la storia di Raffaella che, se non sbaglio compare anche nel giallo tuttora incompiuto. Ci porta in giro per le strade di Firenze e in qualche salotto romano. Ha detto bene Martinelli un racconto piano, dolce, senza esercitazioni di costruzione eppure quando inizia a raccontare non riesci a staccare l' orecchio e quando dice fine vorresti che ricominciasse.
    Bacioni
    Patty

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    1. Boia di raffaella mi ci venne un nodo ala gola che pareva mi strozzassi. Si l'ho messa anche nel giallo anche gli faccio avere na storiella cor protagonista che nela realtà non c'è mai stata. Un si sa mai un s'abbia a ncazzà Holly.
      Contraccambio
      Dante

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  5. Bello bello bello stento a credere che dietro questi racconti ci sia la persona semplice che ci racconti in altri contesti. Non è che magari Sei un Gramellini o un Fazio in incognito?
    Comunque questo audio è davvero bello
    Lucy Milàn

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    1. O Lucy grazie de complimenti quanto all' autore sono io n perzona altro che Fazio o Gramellini pelamordiddio, bada ti rispondo cole parole der diavolo nel Paradise Lost di John Milton

      Better to reign in Hell, then serve in Heav'n.
      e per me
      meglio regnare a fatevi i gatti vostri che servire alla RAI
      Grazie per la fedeltà di lettrice
      Un abbraccio
      Dante

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    2. Risposta graffiante. Volevo farti un complimento accostandoti a gente di successo ma hai ragione nella tua risposta si legge il tuo pensiero e mi piace molto
      Lucy Milàn

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