lunedì 17 maggio 2021

fatevi i gatti vostri 1842 "L' aquila che doventò tacchino"

Grazie mille a Zanza che, oltre a regalarci una settimana frizzante ricca di post degni della miglior tradizione di "fatevi i gatti vostri", ci ha salutato ieri con una conclusione di settimana e di vicenda Bar che richiederebbe i migliori fuochi d'artificio che si possano reperire nel mondo. Neppure noi, giuro, avremmo mai pensato che la cosa si risolvesse in maniera così fantastica ed anche così ben congegnata. Quello di Costanza, a detta dello zio Dante, è stato un piccolo capolavoro di architettura finanziaria. Quando il prof. Martinelli, con la disponibilità e la generosità che gli è consueta, si disse disponibile a farsi carico di un certo numero di azioni della società potenziale acquirente del Bar Nado, Bobby si disse subito altrettanto disponibile, noi facemmo i conti in casa e forse potevamo arrivare in tre a coprire 3 azioni da mille euri cadauna ma come si sa, a forza di gocce si forma un fiume e anche un oceano. C'era però il quid, subito messo in rilievo, dallo zio che Ampelio non avrebbe mai accettato quella sottoscrizione di amici. In pratica Costanza, quando ha visto che c'era un contratto in atto tra lui e il Cinesino, ha avuto la lungimiranza di infilarsi dentro ed accaparrarsi tutte le azioni. Ha quindi messo Ampelio nella impossibilità di rifiutare, poi non gli ha regalato o prestato i soldi ma con assai maggiore finezza li ha messi a disposizione su un conto. Se le cose andassero bene con le riaperture Ampelio potrebbe addirittura non attingere niente da quel conto e riversarvi rapidamente i 50.000 con i quali è riuscito a rimettersi in piedi. Zanza mi parlava anche di soldi che dovrebbero arrivar loro dalle misure Draghi, non ci contano ma ci sperano. "C'è ancora di più -mi fa notare lo zio- ammettiamo che un domani voglian vendere il bar perché è rifiorito e vale magari 400.000, formalmente, a norma di diritto internazionale, è la SA padrona del bar ma come delibera la SA? Tramite la maggioranza azionaria e bada un po' le azioni son tutte nella busta che Costanza ha dato ad Ampelio". 

"Allora- prosegue lo zio che ha molta più sveltezza a capire queste cose- supponiamo che io voglia comperare a 400.000 il bar Nado. Semplice, a livello italiano Ampelio rende la licenza e subentro io. A livello economico io dò 400.000 ad Ampelio e lui mi dà la busta colle azioni.  Ovviamente il bar continuerà a versare iva a battere scontrini regolarmente e io pagherò le tasse italiane ma a quelle sulla compravendita saremmo andati in culo alla grande. Capito come fanno i grandi a pagar poche tasse? Il bello è che Cinesi e Bengalesi queste cose le hanno còlte subito mentre tra i geni italiani spicca Arcuri che ha pasticciato col vaccino e le SA svizzere delle quali detiene probabilmente, ma non possiamo affermarlo equindi è una mera ipotesi, i pacchetti di maggioranza. Siccome però è un genio e lo si è visto da come ha condotto le cose al tempo del colera, lo hanno già colto colle mani nel vasetto e i baffi di marmellata sulle guance".

A fine dei nostri commenti lo zio ci fa: "Sentite questa ipotesi, io a Venezia ci ho lasciato le ali ma non ci vorrei lasciare le penne. Voi due siete native di qui e non so come la pensiate ma valutate questa idea. Che ne direste se in capo a due o tre anni ci si trasferisse a Livorno e si mettesse su una di quelle motonavi da crociere giornaliere che solcano il tirreno e con 50 euri a testa portano i turisti a visitare, Giglio, Giannutri, Elba, Capraia e altre isole belle del Tirreno. La motonave si chiamerebbe Esserino e Balena. Io ho tutti  i titoli per comandarla in mare aperto, voi due integrate i vostri ed essendo due pilote motoriste certificate a Venezia a Livorno non vi romperanno troppo le palle cogli esami. L' equipaggio è di tre, al massimo si porta anche il Ciampi. Se si vende quello che abbiamo qui, compresi i quadri di Teo Russo,  facciamo circa ventimila euri I gatti non si vendano sennò ci darebbero troppi soldi. Le case si affittano in modo da poter reggere almeno un anno di avviamento. Si chiede a Bobby di entrare nell' affare diciamo con una ventina o trentamila euri. Di questa ad esempio chiedano 160000 euri e sarebbe ideale come scafo se quanto dichiarano risponde al vero e ci mostra un annuncio con 3 foto





Vendesi imbarcazione di 18 metri, come da foto, omologata al trasporto di 44 passeggeri.

La barca monta un motore Daewoo da 400 cv. Motore e invertitore sono NUOVI installati a giugno 2019 e ancora coperti da garanzia.

La barca, pronta per la stagione estiva 2021, ha tutte le autorizzazioni, i collaudi e i permessi in corso di validità. Dotazione di sicurezza per 44 passeggeri.

La barca è equipaggiata di cucina abitabile completa di: piano cottura quattro fuochi, lavello una vasca, piano di lavoro in acciaio inox per manipolazione a norma degli alimenti, frigorifero incassato, congelatore a pozzetto e diversi armadietti per la cambusa.

Sono presenti vari comfort a bordo: bagno con wc e lavello, doccini di acqua dolce a poppa con relativo serbatoio in acciaio inox a norma, tendalino parasole su misura, materassini prendisole su misura, panca centrale con tavolo a scomparsa.

"Magari si pole chiede a Costanza se l' impresa gli garba sarebbe na fonte di reddito anche per Dino.  Ste motobarche continua luglio e agosto lo fanno sempre a pieno, vole di 2000 euro di entrate al giorno contro circa 300 euri di spese giornaliere. E non è che a Giugno e settembre un si lavori, diciamo che tra giugno e setrtempre si fa un altro mese pieno nzomma dai 100000 a i 150000 all' anno ci si fanno. Chiaro che se pigli marinai e gli devi paga stipendi inpisse, tieffeerri, ferie ti va via un botto di soldi ma se si lavora tutti come soci è tanta meno spesa." 

Poi ci mostra anche questa. 

Barca trasporto passeggeri omologata per 105 pax lunghezza 22.50 larghezza 5 m

Cucina completa

2 wc

2 gruppi elettrogeni da 9 kW

2 motori GM da 350 hp detarati a 82 hp


Non ha il prezzo ma c'è il telefono e  chiama subito. Ci vogliono 5000 euro in più dell' altra. Secondo lui, considerato il periodo,   forse si possono  risparmiare un venti trentamila euro l' una per l' altra  anche questa è una bella barca leggermente più lunga ed ampia dell' altra.

"E come ce la porti a Livorno?" Chiede la zia che ha iniziato a scuoter la testa già alle prime parole.

"Boiadé Holly e sei proprio un pesce di laguna te costì Sono tutte e due in Puglia quindi piano piano io ce la farei a portalla a Livorno costeggiando lungo tutta la Calabria e risalendo Campania e Lazio".

"E a Livorno dove la ormeggi, lo sai quanto ti prendono per il posto di un bestione così?"

"E allora vole dì che quando arivo a Livorno me la legherò ai coglioni così il padrone so io e un pago nulla"  scuote la testa bofonchia tre o quattro bestemmie e poi rivolto a me aggiunge:  "Vedi bimba, io ero n aquila co dell' ali spiegate che facevan paura  a guardalle da quant'erano grandi e volavo e sognavo di volà sempre più lontano e poi? Eppoi malidetto il vizio d' amà que du etti di ciccia ripiegata dela topa, mi so sempre confuso co voi donne che un' aquila la vedete e dite "com'è bella com'è maestosa sarebbe bello mettela n gabbia e falla doventà un tacchino" cosa che vi riesce anche particolarmente bene".

Per oggi è tutto. I dubbi sollevati dalla zia mi sembrano concreti ma allo zio riconosco la capacità di saper sognare e finché uno riesce a sognare, per me, rimane giovane.

Buona Giornata

Dani

Il film che presentiamo oggi ci era stato richiesto molto tempo fa, avevamo pronta la recensione ma non trovavamo indicazioni attendibili sulle tv o i canali streaming che lo trasmettono. Ieri sono riuscita e le indico in cineteca.

recensioni da my movies.it

LE BIGLIE COME SIMBOLO
DI UN'INFANZIA CHE VIENE 
MESSA ALLA PROVA.
Recensione di Giancarlo Zappoli
lunedì 8 gennaio 2018

Parigi. Joseph e Maurice Joffo sono due fratelli ebrei che, bambini, vivono nella Francia occupata dai nazisti. Un giorno il padre dice loro che debbono iniziare un lungo viaggio attraverso la Francia per sfuggire alla cattura. Non dovranno mai ammettere, per nessun motivo, di essere ebrei.
Del romanzo autobiografico di Joseph Joffo, pubblicato nel 1073, esisteva già una versione cinematografica diretta da Jacques Doillon nel 1975. Perché allora realizzare un remake a più di quaranta anni di distanza? La prima risposta è giunta dal diretto interessato, Joffo, in una conferenza di fronte a studenti universitari che si può anche trovare su YouTube.

La figura del padre nel primo film non era verosimile mentre in Christian Duguay, che al rapporto padre e figlio è particolarmente attento anche quando gira un film come Belle & Sebastien - L'avventura continua, ha trovato il regista capace di restituire verità al loro rapporto.

Si aggiunga anche un distacco da uno stereotipo abbastanza diffuso, presente nel film di Doillon, che riguarda l'indifferenza di tutta la Chiesa cattolica alla sorte degli ebrei. Le figure di sacerdote che compaiono nel film corrispondono ad incontri effettivi vissuti dai due ragazzi.

Detto ciò va rilevato come Duguay abbia mutato il punto di vista. Lo sguardo è sempre quello di Joffo ma non dell'adulto che descrive quanto accaduto nel passato. Lo spettatore è posizionato a fianco dei due fratelli che vivono come bambini la tragedia che sta loro intorno. Le biglie divengono così il simbolo di un'infanzia che viene messa alla prova ma finiscono anche con il rappresentare quella vita in famiglia a cui i due fratelli sperano di tornare. Lo sguardo culturalmente 'distante' (Duguay è canadese) favorisce poi una rilettura delle vicende che segue una schema noto ma lo depura da qualsiasi accento di retorica consentendo alle vicende vissute dai due fratelli di 'arrivare' alle nuove generazioni senza che queste se ne distanzino pregiudizialmente in quanto 'già viste' o comunque 'old style'.

Perché questo è in definitiva il motivo per cui già nel 1973 Joffo dava alle stampe le sue memorie sotto forma di romanzo. Oggi più che mai, mentre venti di guerra tornano a soffiare con insistenza e nostalgie pericolose riaffiorano e trovano adesione anche in chi quei tempi non li ha vissuti, le ultime righe del libro si presentano come un monito e motivano alla visione del film. Joffo scrive: "Guardando dormire mio figlio non posso che augurarmi una cosa: che mai provi il tempo della sofferenza e della paura come l'ho conosciuto io durante quegli anni. Ma cos'ho da temere? Cose del genere non si riprodurranno più, mai più. Le sacche sono in solaio e ci resteranno per sempre. Forse...". 


Su MYmovies il Dizionario completo dei film di Laura, Luisa e Morando Morandini

Dall'omonimo libro autobiografico (1973) di Joseph Joffo, sceneggiato dal regista con Jonathan Allouche, Alexandra Geismar e Benoît Guichard, la storia vera di due fratelli ebrei nella Francia occupata dai nazisti che, messi in salvo dai genitori, riescono con intelligenza e astuzia a sfuggire alla prigionia e alle SS e a ricongiungersi poi con la famiglia. Una nuova opera utile ma anche abile che racconta gli orrori della guerra, il razzismo, l'oppressione, l'Olocausto, dal punto di vista dei bambini: Duguay lo fa senza particolare originalità, ma per lo meno senza facili pietismi o furbizie. Un bel disegno della figura paterna (l'ottimo Bruel), quasi sempre presente nella filmografia del regista, importante riferimento per i due ragazzini. I 2 piccoli attori se la cavano egregiamente.

7 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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    Le risposte a questo primo commento sono riservate allo staff. I nostri lettori possono commentare seguendo le consuete modalità.
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    Redazione: on line dalle ore 18:00 alle 22:00

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  2. E perché no? Io adoro la grande riserva di fantasia di tuo zio e sono come te convinta che finché uno/a è capace di sognare i confini dell' esistenza diventano infiniti e la gioventù regna.
    Sono ovviamente convinta che Costanza potrebbe sedere tranquillamente nel nostro parlamento facendoci un figurone, abbiamo tanti di quegli incapaci che lei probabilmente non assumerebbe neppure come fattorini mentre noi li paghiamo come parlamentari e ministri. Per la cronaca Vale ritiene che a parte qualche ritocco tecnico che sicuramente c'è ma che voi non avete esposto per troppo ovvie ragioni lo schema Costanza è perfettamente legale e più usato di quanto si pensi.
    baci
    Patty

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  3. Poveri uomini ridotti a diventare tacchini da aquile che erano....
    Comunque Dante rientra in una categoria particolare e non voglio generalizzare proprio con lui.
    L' idea mi pare bella e forse anche la realizzazione potrebbe essere fatta senza esposizioni micidiali. In ogni caso sarebbe da fare tutto a covid archiviato. Tempo però che in quell' epoca si rialzeranno i prezzi dei mezzi nautici. Forse alla età non troppo avanzata di Dante ma comunque prossima ai 70, almeno da quanto evinco da vecchi post, potrebbe anche essere il caso di mettersi in veranda al Bar Nado a fare una partita a carte col Ciampi e Ampelio riservando il mare solo al proprio diletto piuttosto che al trasporto alle isole di ridanciani visitatori da un giorno e via. Condivido comunque il fatto che il sognare mantiene giovani.
    Un caro saluto
    Anna

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  4. L'idea è allettante e mostra che, magari leggermente adiposa, l' aquila c'è ancora ed ha voglia di volare. L' ipotesi economica mi sembra possa rientrare in un rischio ponderato e non eccessivo se adeguatamente supportato. Un fattore invece mi preoccupa e in questo mi rifaccio anche all' ultima parte del commento di Anna.
    Ho spesso sentito parlare su questo foglio dei vari problemi locomotori di Dante. Vero è che il lavoro si svolgerebbe in estate ma, probabilmente, Dante si metterebbe a saldare, riparare sistemare motori nel restante tempo e temo che su barche così grandi tutto pesi eccessivamente. D' accordo sulla teoria del sogno.
    Per il resto, dopo aver espresso ieri, la mia gioia per la conservazione del Bar Nado non posso che elogiare, ammirato, la perfetta entrata in scena e in azione di Costanza. Da manuale!
    Grazie per il film, buona serata
    Giovanni Martinelli

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  5. A sì che ce lo vedrei Dante al timone di una bella nave ma, non datemi della snob, non su quelle carrettone zeppe di gente, con le sedie di plastica e i calderoni di pastasciutta col sugo di vongole incluso nel prezzo del biglietto. Una bella giacca blu con bottoni d'oro, un foulard bianco, cappello optional, Dante ha bei capelli e bella barba. Come barca almeno un 56 piedi a portare in giro a caro prezzo qualcuno dei nostri brianzoli che han fatto i dané ma è bene che non prendano mai in mano un timone.
    Quanto ai tacchini, conosco molte donne che hanno in casa dei tacchini ma sognano le aquile.
    Un abbraccio
    Lucy Milàn

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  6. Caro Dante
    spesso anche noi ragazze passiamo dalla fase di ardite creature alate a quella di pingui oche domestiche. Continua a sognare e quando puoi realizza qualcosa di quei sogni. La ricetta è buona.
    Non sono donna di mare e quindi non saprei dire nulla sulla bontà o meno della impresa ipotizzata.
    Grazie per la presentazione del film
    Buona serata
    Eliana

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