venerdì 21 maggio 2021

fatevi i gatti vostri 1846 "Il Cicismo"

Quando siamo arrivati dall' oculista lo zio ormai vedeva già bene da molte ore. L' oculista ha guardato a fondo gli occhi dello zio ma aveva già espresso alcune perplessità in margine al fatto che il fenomeno si fosse presentato in maniera identica in entrambi gli occhi. La retina era a posto, il nervo anche. I problemi legati alla pressione di solito non perdurano a lungo. Una scarsa idratazione dell' occhio produce fenomeni sulla visione ma non così definiti e binoculari. Si è così soffermato su problemi di natura meccanica esterna tipo difettoso scorrimento delle palpebre e, considerato che lo zio una sensazione di sabbia negli occhi la ha lamentata spesso, questo sintomo potrebbe deporre a favore di tale ipotesi. Ci potrebbe essere stato un calo improvviso di pressione, giustificato dalla posizione e dallo sforzo, questo sì produce un annebbiamento e in concomitanza dopo aver tenuto gli occhi chiusi lo zio potrebbe esser stato soggetto a una sorta di blocco o ritardo nella dischiusura delle palpebre. Fenomeno che la stessa Anna ipotizza in un messaggio mandatoci ad ore quasi antelucane alla fine del suo turno di notte. Considerato che anche all' oculista lo zio ha raccontato con dovizia di particolari come fosse avvenuto il fatto alla fine della visita l' oculista che mi è sembrato persona dotata di spirito  ha chiesto: Come si chiamava la gattina? 

"Alice- ho risposto io- ma  la chiamiamo Cice"

"Ecco- ha soggiunto lui- Alicismo non suonerebbe bene ma Cicismo è un nome perfetto per catalogare questo fenomeno piuttosto insolito".

Ha comunque predisposto dei controlli successivi per retina e nervo ottico ed ha raccomandato di fare tutte le analisi che aveva prescritto il medico di famiglia.

E' venerdì, il tempo stenta a rimettersi sprazzi di sole si alternano a piovaschi improvvisi, in barca si lavora male perché si suda e poi ci si raffredda. La resurrezione di venezia mi pare tardi a venire. Torme di ragazzotti si assiepano presso bacari e baretti ma si tratta di poche centinaia di elementi locali. Turisti di quelli che portano i soldi nemmeno l' ombra.

Non vedo l' ora che arrivi la domenica per una colossale dormita e per lasciare il testimone del blog a Zanza che mi sostituirà da Lunedì. So che Costanza è ripartita senza Dino ma lasciando linee di indirizzo operativo piuttosto importanti per il Bar.

Buona Giornata a Tutti

Dani

Il film che presentiamo oggi si chiama "un giorno per sbaglio" la recensione è da my movies,

in cineteca le indicazioni per seguirlo su emittenti tv o canali streamining che lo trasmettano.


GRANDE PROVA DI RECITAZIONE 
DELLA SCUOLA INGLESE 
IN UN FILM SOFISTICATO 
E SCOMODO CHE PONE DEGLI INTERROGATIVI MORALI A CUI
È DIFFICILE RISPONDERE.
Recensione di Marzia Gandolfi

I Mannings, James e Anne, sembrano una coppia felice: procuratore di successo lui, affascinante padrona di casa lei, godono della loro esistenza tra Londra e la bella tenuta di campagna nel Buckinghamshire. Durante un tranquillo weekend da ricchi, i coniugi fanno la conoscenza dell'insostenibile quanto irresistibile Bill Bule, figlio viziato di Lord Rawston. Anne ne resta turbata fino al punto di dare una festa per poterlo incontrare di nuovo. Ma un incidente stradale, in cui resta ucciso il marito della domestica dei Mannings, sconvolgerà quel paradiso rurale e le sue eleganti case georgiane. L'indagine investigativa rivelerà l'identità del pirata della strada e insieme l'imperfezione di una vita perfetta.
Julian Fellowes, sceneggiatore di Gosford Park, "decorato" a Hollywood e passato felicemente dalle pagine allo schermo, debutta con un film sofisticato e scomodo perché pone degli interrogativi morali a cui è difficile rispondere, decidendo, una volta per tutte, da che parte stare. Il film ci mostra frammenti di esistenza, ipotesi umane con cui finiscono per confrontarsi i personaggi e gli spettatori. "Un giorno per sbaglio" commettiamo un errore che non dichiariamo, lo trasformiamo in una menzogna e poi in una colpa che ci ossessiona la vita. Lo "sbaglio" dei protagonisti sta nel non detto che trascina il loro mondo perfetto verso una più reale imperfezione esistenziale, dove non esistono i totalmente buoni e gli assolutamente cattivi, ma dove, verosimilmente, i buoni cadono e magari i cattivi si sollevano. Il triangolo amoroso non è il soggetto principale del film, il regista non concede mai un fotogramma alla relazione clandestina della Watson con un misurato e mai così inglese Rupert Everett. Il film ruota piuttosto intorno a un'omissione, di soccorso e di verità. James, Anne e Bill a turno tacciono il vero ma non per farla franca, o almeno non soltanto per questo. Grande prova di recitazione della scuola inglese con Everett e Wilkinson, signori della signora "del destino", Emily Watson. 

Su MYmovies il Dizionario completo dei film di Laura, Luisa e Morando Morandini

Esordio nella regia dell'inglese Fellowes, attore di TV e cinema ( Viaggio in Inghilterra ), sceneggiatore (Oscar per Gosford Park ; La fiera della vanità ), tratto dal romanzo A Way through the Wood (1951) di Nigel Balchin. Bugie separate in inglese, mentre il titolo italiano richiama un bel film di Olmi ( Un certo giorno , 1969) dove all'origine della storia c'è un incidente stradale in cui muore un uomo. I due film, però, sono radicalmente diversi. Là l'incidente metteva in crisi l'incolpevole protagonista, qui provoca una catena di bugie, manda in frantumi un matrimonio altoborghese e ha la struttura esterna di uno di quei gialli che non attiravano Hitchcock, detti in gergo whodunit ("chi è il colpevole?"). Lo schema del giallo è un pretesto. Allo sceneggiatore/regista interessano i personaggi più che l'azione o la scoperta del colpevole. A monte c'è la divisione in classi della società britannica come in Gosford Park : la logica del potere, il tema dell'adulterio, il primato delle apparenze, il rapporto tra padroni e servi. Non a caso l'ispettore che indaga è un anglo-africano (Harewood). Fellowes non è Altman, sa dirigere gli attori, ma è abile più che intelligente. Film molto british, soprattutto nei limiti.

7 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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    Redazione: on line dalle ore 20:00 alle 22:00

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  2. Sono felicissima di esserci andata vicina, non tanto per la diagnosi, le cose a distanza lasciano il tempo che trovano e avevo avanzato numerose ipotesi. L' augurio era tuttavia per quella più rosea e i fatti sono stati strepitosamente positivi.
    Auguroni a tutti voi e se una rondine non fa primavera una nuvola non fa una tempesta.
    Un abbraccio da
    Anna

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  3. Sono davvero contento che tutto si sia risolto per il meglio. Grazie per le sempre puntualissime presentazioni dei film e grazie ad Anna ed ai suoi eccellenti consigli.
    Buona serata a tutti
    Giovanni Martinelli

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  4. Sono felicissima per Dante e Voi Tutti
    Eliana

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  5. Il cicismo è una cosa da prevenire se porta a queste paure. Dopo la simpatica scenetta di Dante in bagno con Cice ormai anche in casa nostra è diventata battuta di moda rispondere a chi ti chiede cosa fai: ero qui in bagno.....
    altro che ordinaria follia questa è straordinaria
    Baci
    Patty

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  6. Evviva! Felicitazioni a tutti voi, inclusa la povera Cice che, davvero, non ha nessuna colpa di quel che è successo ^__^

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