mercoledì 2 dicembre 2020

fatevi i gatti vostri n 1681 " alla scoperta delle MILCO"

Anche se oramai incominci a coguareggià anco te"  mi aveva detto lo zio Dante. Vuol dire che alla stregua di Bobby mi considera ormai nella fascia delle donne e non più delle ragazze. Mica mi era piaciuta  tanto quella battutaccia dello zio, da un paio di giorni mi ritornava in testa. Per quanto Bobby abbia definito delle coguars il nostro gruppo di donne, non mi ci sento molto in quella pelliccia felina con occhi da predatore e unghie affilate.

Siamo in barca io e zio Dante, ieri  e scherzando gli chiedo: "Ma almeno vecchio rimbambito lo sai che differenza c'è tra una MILF e una COGUAR?".

"Boia dé mi fa proprio arretrato eh te? Ma lo sai te così che io e anche quel legno storto del Ciampino a 29 anni s'era fatto più danni che te Zanza Samatta e le Trombanti tutte nzieme? " Magari si usavano termini diversi, questi vì so venuti in voga co interenette. Comunque riguardo ala tu domanda: Dipende dar punto di vista una è Milf pegli occhi di un ragazzotto sta per mada aid lav tu facche mamma che tromberei quindi è il guardante che la vede Milf. Poi per traslato tutte le signore possibilmente con figli e bonazze possano rientrà nela categoria indipendentemente dal fatto che a loro interessi o meno rapportarsi a partner più giovani. Le coguare invece c'hanno rsuo di punto di vista che punta guasi sempre sotto ar bellico di quarcheduno parecchio più giovane di loro".


Sembra preparatissimo. Lo metto alla prova ancora:  "Ma allora una potrebbe essere Coguar e Milf allo stesso tempo?"


"Boia dé me na MILCO ne capitò una da giovane che mi pare d'avecci scritto un raccontino ambientato in un albergo di Livorno indove Emilio lo zio der Ciampi faceva il portiere e un si faceva mai i cazzi sua. Comunque l' icona di questa tipologia doppia è quer gran tegamone cinematografico dela signora Robinson, te la ricordi ?"

Ormai ha tirato fuori dall' armadio il suo vecchio eskimo verde, un buon riparo dal freddo polare di questi giorni. E' anche scesa un po' di neve ieri. A differenza di Dino che lo indossa anche in primavera e autunno Dante riserva l' uso dell' eskimo esclusivaente ai mesi di Dicembre Gennaio e Febbraio. Fruga in uno dei grandi tasconi ed estrae  la piccola armonica che tiene lì insieme al pettine, all' orologio di suo padre e al coltello, poi mi  intona il magico pezzo.


Zanza ne aveva una versione registrata da lui e da Dino e l'ho pregata  di inserirla perché, anche se già pubblicata in passato, mi piace troppo riascoltarla in questa loro versione estemporanea e poi la chitarra di Dino è sempre una delizia.



Il film odierno è  un reperto cercato a lungo  perché ci era stato giustamente  chiesto come "crocevia della morte" mentre io ho pervicacemente continuato a scrivere  "il crocevia del delitto" nelle mie ricerche.

Qui il commento e domani andremo avanti col nostro Listone film ferma restando la possibilità per i lettori di chiedere occasionalmente, a con parsimonia,  anche recensioni inerenti  titoli fuori lista.

Bacioni Dani


Locandina Crocevia della morte

Ritratto di una formidabile galleria di farabutti popolata 

da killer e truffatori. Leo (Albert Finney) è un benevolo 

gangster irlandese e dirigente politico, che detta legge 

in una città americana dell'Est con l'aiuto di Tom un suo 

fidato luogotenente e consigliere (Gabriel Byrne). Ma il 

loro potere sulla città è minacciato da un boss italiano 

alla ribalta. Mentre Tom cerca di mantenere la pace, 

litiga con Leo per una donna e si ritrova coinvolto in una 

lotta per il potere tra bande di gangster. Intensa e 

tortuosa, la trama cammina fatalmente sul filo del rasoio, 

laddove nulla è ciò che sembra.
Come classificare questa pellicola senza agganciarsi 

al tema apocalittico del meta-genere? Proviamo a 

tracciare dei parallelismi col saccente conservatorismo 

cinico di Woody Allen? O con la spavalderia della 

rocambolesche e funamboliche imprese tarantiniane con la macchina da

 presa? O preferiamo lasciarci sedurre dal verosimile raccordo ellittico della 

citazione coppoliana? La caratterizzazione storica (ambientazione ai tempi 

del proibizionismo), ci rassicura sin da subito sul dove siamo e perché, 

distraendoci con l'ansia della complessità delle trame e col dover palesare 

quel timore reverenziale all'eccellenza targata Coen del genere filmico in 

questione. In Crocevia della morte l'unica verosimiglianza è in realtà conferita

 dalle sagome psicologiche tutt'altro che nette di personaggi contaminati da 

ottiche etiche polimorfi. Cinema che parla del cinema, nel fragore registico 

dell'intricatissimo puzzle della trama, in questo gangster movie, vi è ben 

poco di emotivo. A partire dal Doppelganger incarnato dal personaggio di 

Gabriel Byrne, nello svelamento progressivo del faccia a faccia col proprio 

perturbante, quasi incapace di riconoscere il proprio volto interiore. Viene 

da pensare che il crocevia del titolo sia l'occhio stesso della macchina da 

presa che esercita la propria soggettiva sullo spettatore che si scopre 

perennemente sorpreso dalla forza centripeta delle scelte, cercate, subite,

 glissate, ma mai, mai, risolutorie.

3 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
    ===============================================================================
    Le risposte a questo primo commento sono riservate allo staff. I nostri lettori possono commentare seguendo le consuete modalità.
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    Redazione: Dani Venezia on line dalle ore 16:00 alle 23:00

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  2. Ma certo che lo ricordo quel raccontino! Era delizioso col povero Dante giovanissimo caduto nelle grinfie della signora! Era bello e mi pare anche un po' triste perché Dante ha questo senso del limite, di quando le bravate scadono nello squallido o nel cattivo gusto ed è questo che lo rende umano e simpatico. A proposito: Vi seguo credo da 13 o 14 anni con fedeltà assoluta e in nome di tale amore per la vostra pagina vi chiedo una grazia in ginocchio. Io mi sono salvata i più bei pezzi musicali, le esecuzioni di Dino ecc. ecc. Ho anche qualche favola di Dante ma all' esame concreto è poca roba. Chiederei dunque a Bobby che è intenzionato a consumare quella povera Martina o viceversa se, con calma certosina e isolamento covid potesse. aiutato da Dani e Zanza recuperare tutta la musica che avete fatto, tutti i racconti di Dante e le letture, vi ricordo che Murasaki vi ha richiesto più volte il fucile giapponese, e li metteste nell' audioteca Ah che gran dono di Natale sarebbe. Potreste addirittura farceli risentire sui post quotidiani ma allo stesso tempo depositandoli in modo eterno in audioteca.
    Vi dico questo perché aprendo molti vecchi post e cliccando sulla musica viene un messaggio che il file non esiste più oppure se ne sente un minuto e poi si azzera. Immagino che i cloud facciano così altrimenti esaurirebbero le loro pur immense risorse di spazio. Io il mio dono l' ho chiesto. Spero che Babbo Natale non sia troppo impegnato con la leggiadra Befana di Livorno
    Baci
    Patty
    a proposito mi stanno scassando quel che non ho da Google chiedendomi 100000 verifiche del mio account, per tale motivo avendo perso almeno metà passwords e cambiato una generazione di telefoni. oggi mi debbo loggare dal io vecchio journal. Niente di male, l'0 ho prestato a tanti, posso usarlo io ma preferivo da blogger che uso anche per comentare altre cose. Succede anche a voi? O ad altri lettori?Mi pare che Murasaki non riuscisse dal pc ma dal cell. sì. Che palle!!!!Se non compri non ti regala più un cavolo nessuno.
    baci Patty

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Patty,
      intanto per le musiche la responsabile sono io e posso dirti che ho in archivio tutto quello che è stato suonato al Bar Nado. Ho anche vari interventi voce ma conservati in modo alquanto disorganico. Dani o Bobby dovrebbero avere qualcosa di meglio.
      Ovviamente è un lavorone perché alcune cose le ho registrate con la piastra e sono perfette, altre col telefonino e se le riverso sul pc distorcono in maniera orrida. Qualcosa si potrebbe è vero anche rifarla da punto e a capo a patto che si possa un giorno tornare a riunirsi. Io al Natale a Venezia non rinuncio neppure se mi legano ma muoversi in massa come in passato sarà difficile.
      Un abbraccio te cosa fai?
      Zanza

      Elimina

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