Oggi sono a casa. Zia se la sbriga con Bobby, tanto alle 10 avranno già finito. Iniziamo con le note poco piacevoli per poi passare gradualmente a quelle in grado di produrci un minimo di buon umore. Le prime sono legate al fatto che Zanza e Federica, in arte Daria o anche trombante maior, si son viste prolungare la zona arancio in Toscana. Contavano di venire su tra il 15 e il 20. Zanza perché lo aveva promesso solennemente a me e a se stessa, Fede perché, sempre vissuta in simbiosi con la sorella minore, agogna un ricongiungimento almeno temporaneo con Martina. Ovvio che sono due caratterini che non conoscono cosa sia la resa e, nella peggiore delle ipotesi, arriverebbero insieme ai due carabinieri che le hanno fermate. Con due moine e uno scorcio di autoreggente sedurrebbero anche il più restìo dei cèrberi. Una cosa però sono i sotterfugi, un' altra far le cose di regola e quindi il mancato giallore le ha messe di malumore e un po' anche noi. Io e zia stavamo già organizzando come distribuire gli ospiti. Verrebbe di sicuro anche Dino e chissà? Vogliamo proprio rinunciare a Samatta? Al Tafano al Mosca a Valentina a Camilla? E LAST BUT NOT LEAST alla dolcissima Costanza, grazie alle intuizioni della quale stiamo pur sopravvivendo?
Insomma non sappiamo se ci saranno e quanti saranno e questa frase mi pare di averla scritta almeno sei o sette volte nei 13 anni di vita di questo blog.
Veniamo adesso a note corroboranti l' ilarità. Lo zio è in fermento, come vi avevo preannunciato ieri. Stava preparando una lezione sugli insiemi e a un certo punto ci ha chiamati tutti a raccolta per sentire il nostro giudizio. Inizia subito da par suo trattando gli insiemi.
"L' Eloisa Fottardi va in farmacia e compra una scatola di supposte. Diremo dunque che nell' insieme universo dela roba che entra nel sedere degli esseri umani sono comprese le supposte". E qui già ci siamo piegati ma era solo l' incipit.
"Ovviamente tale insieme si pole divide in due grandi sottinziemi, le non supposte che vanno in c...agli esseri umani e le supposte propriamente dette.
Ora se prendiamo il sottinsieme delle supposte avremo un gran numero di sottinziemi: le supposte pe andà di corpo, l' antibiotiche, quelle che anderebbero messe davanti dette anche candelette (servano infatti pe prega che passi il bruciore) ma le pisane se le mettan di dietro sennò un sarebban pisane, le antipiretiche, che vole dì antifebbrili e no antiscuregge come potrebbe pensà chi abbia letto il trattato sui peti detto anche De Pirito (quattuor sunt genera piritoru: piritum siccum, piritum cum rotellis Lofia et Catalofia che fa parte del "De natura ventorum" attribuito all' al poeta Latino Ispanico Braga Merdosa che ottenne ai su tempi consensi guasi pari a Orazio e Catullo. Infine le supposte americane che invece che per categoria farmaceutica vengano distinte in lunghezza e calibro una 9 x 21 (che è il calibro più noto dela pistola Beretta) è na supposta che se la chiedi in farmacia ti mandano al sexy shop".
"Dunque - riprende fiato - ammesso che l' Eloisa un sia abituata a roba tanto esagerata. Se la contentava r bischero der Capomanipolo dev' esse una che r culo un se lo vole rompe, e comperi dunque dele normali suppostine di glicerina dela Carlo Erba che servano pe defecà meglio. In tal caso avremo che ner sottinzieme dele supposte- sottinsieme di velle fabbricate in Italia- sottinsieme di quelle un so come si dice tecnicamente ma chiamiamole evacuative, ci sian quelle comprate dala nostra ragazzona. Ora visto che l' ha comprate bisognerà anche che se le metta indove vanno messe. E allora ner sottinzieme dele supposte dell' Isoarda avremo quelle rimaste in scatola e quelle che s'è messa didietro. Sembrerebbe vada tutto liscio ma ir casino è che dopo cinque menuti che l' hai ner culo le supposte si sciorgano e un ci resta più niente. Lavoisierre di fronte a questa mia asserzione s' incazzerebbe di brutto perché secondo luilì niente si crea e niente si distrugge ma tutto si trasforma ma io ci manderei lui a ritrovà la supposta in mezzo ala popò che prencipia a movesi verso l' uscita. Bene quindi le supposte che un ci son più fan parte di una neofigura teorica che la matematica ha mutuato dalla scuola Livornese alla quale mi onoro da appartenere. A codesti ex inziemi si posson far afferire i capelli di Ampelio, la verginità dela mi nipote (ti pareva che non mi tirasse in ballo). I 10 denti der Ciampi. L' erezioni di Bobby dopo che gli è montata addosso Martina. Il grasso di Holly e così via.
Le sue reali lezioni non sono proprio così spinte all' esagerazione ma state certi quando dava ripetizioni era un amenità starlo ad ascoltare.
Comunque, alla fine, siamo riusciti a creargli una postazione decorosa usando tutto materiale di riciclo, una vecchia telecamerina di 20 anni fa, una cuffia microfonata che Bobby aveva ormai archiviato come obsoleta, un programmino di Skype ed altri di concorrenza perche Skype si paga e tutto ciò che si paga non piace allo zio. Nell' imagine sopra avete un anteprima con barba bianca che secondo me aggiunge carisma alla figura del prof.
Proprio stamattina aprendo la posta ho trovato una mail di Eliana che non riesce a mandare commenti da ieri. Succede, la tranquilliziamo, blogger lo fa ma poi ritorna quasi sempre a posto, sonoa nni che ne sperimentiamo gioie e dolori con bilancio tutto sommato positivo. La prof di suo figlio ha colpito ancora ed ha affibbiato ai suoi allievi: Momenti di trascurabile felicità di Daniele Luchetti. Devo riconoscere che tutti i film che ha suggerito fanno riflettere. Non ricordo se questo film sia mai stato inserito da noi ma dato che cade sotto la lettera M che stiamo sviscerando in questi giorni sarei propensa a creder di no e anche una ricerca sui contenuti pare avvalorare questa mia ipotesi. Quindi eccolo sperando che nessuno abbia a dire: eccolo di nuovo!
commento di my movies in cineteca dopo le 10
Buon inizio di settimana
Dani
Paolo conduce una vita tranquilla a Palermo con moglie e due figli, lavorando come ingegnere. Ad aggiungere pepe alle sue giornate non sono le relazioni extraconiugali che si concede di tanto in tanto, o le sedute al bar con gli amici a fare il tifo per la squadra rosa e nera, ma alcuni istanti di pura gioia, come attraversare in motorino un incrocio urbano nel momento esatto in cui tutti i semafori sono rossi. Peccato che arrivi la volta in cui Paolo "manca" il momento di una frazione di secondo, e viene investito in pieno da un'auto ritrovandosi catapultato in Cielo, nello stanzone adibito allo smistamento delle anime. Da qui comincerà quella rivalutazione della sua intera vita che lo metterà di fronte alla sua medietà e alle sue mancanze.
Francesco Piccolo, coadiuvato da Daniele Luchetti, ha scelto di attingere a due suoi libricini di grande successo editoriale, "Momenti di trascurabile felicità" e "Momenti di trascurabile infelicità", e di dare loro una struttura narrativa del tutto assente dalla collezione di brevi notazioni che costituiva l'ossatura (disarticolata) dei libricini.
È un atto di coraggio che si rivela premiante, perché Piccolo ha saputo estrarre l'anima e lo spirito dalla parola scritta, costruendo una storia leggera e profonda, elegante nella forma e poetica nei contenuti.
C'è un deus ex machina virtuale dell'intera operazione, ed è quel Nanni Moretti di cui Piccolo è frequente sceneggiatore e Luchetti è stato allievo: la storia di Paolo riesce a farci sentire "una minoranza di due", ovvero unisce in spirito il protagonista ad ogni singolo spettatore disposto a riconoscersi nelle sue umane debolezze e nella sua visione particolare (ma umanamente universale). E la non-recitazione, nonché la dizione straniata e straniante, di Pif sono qui altrettanto efficaci della presenza di Moretti nei suoi film: una presenza stralunata e incongrua, soggetta a fissazioni e paranoie, sfuggente eppure sempre al centro della scena. In più il personaggio di Paolo (e l'interpretazione di Pif) aggiungono una nota di tenerezza e di bonaria indolenza "siciliana" che ben dispongono il pubblico all'accettazione del suo infantilismo dichiarato. Il resto del cast aggiunge freschezza (Thony nel ruolo delizioso della moglie, Angelica Alleruzzo e Francesco Giammanco in quelli dei figli) e solida professionalità (l'imprescindibile Renato Carpentieri, angelo custode di Paolo).
Ma è la struttura narrativa, coerente per tono e misura, a dare verità alla storia, ed è la regia agile ed esperta di Luchetti a contenerla in una forma filmica convincente da commedia francese, più americana (alla Lubitsch, per intenderci). Alcuni dettagli - il miraggio dell'aperitivo per le coppie con figli, il tormentone "Ma ce l'hai con me?" - fanno parte del tessuto quotidiano di molti, eppure non entrano quasi mai nella narrazione, perché contengono una dose di imbarazzo esistenziale che non siamo pronti a rivelare.
Il tema non è tanto quello della morte, ma quello dell'assurdità di vivere come se non si dovesse morire mai, ed è trattato con una originalità che ne attutisce lo spavento. Un paio di ricordi di Paolo - uno per tutti: l'episodio estivo - sono davvero ispirati, e traducono in immagini quella trascurabile felicità (e insieme infelicità) che caratterizza certi momenti pronti a ripresentarsi alla mente: magari non tutti i giorni, ma per sempre.
L'unica nota di demerito è il finale, che avverrebbe naturalmente "a fondo scala" (per non fare spoiler), e invece prosegue con un sermone inutile e una scenetta stucchevole, sopra una delle canzoni più melense di Adriano Celentano. Un peccato capitale, in conclusione ad una favola così ben raccontata
A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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Credo di aver confessato di avere un debole per Dante. Avrei voluto un papà così. Anche di aspetto perché la barba gli dona tantissimo e nonostante il candore non lo invecchia affatto.
RispondiEliminaLa lezione sugli insiemi è davvero magistrale. A Valerio è andato addirittura di traverso il caffè leggendo la distinzione tra le supposte e le non supposte. Chiediamo due filmetti per i prossimi giorni. Uno riguarda il poker e si chiama Mississipi Grind. A Valerio piace il poker come strategia di pensiero e mi sta insegnando a giocare testa testa. L' altro si chiama Molly's game e piace a me ma riguarda anche questo il mondo delle case da gioco.
Grazie
Patty
Scusate, Vale mi dice che avevate dedicato un numero o due ai giochi di carte e a film che riprendevano i temi Dostoevskijani sui giocatori ma non gli pare ci fosse questo tra quelli presentati. Fatemi sapere o in caso come recuperarlo se lo aveste pubblicato in passato e ci fosse sfuggito.
EliminaP & V
Qua siamo nell' arte della pedagogia. Perché da ragazzi se ti condiscono un concetto con una barzelletta o un motto non te ne scordi più. Peraltro corretti i concetti matematici esposti. Io ho fatto lo scientifico e detestavo le materie umanistiche tranne filosofia dove avevamo la Luciana una prof attempata di Bologna che era una sorta di Dante al femminile. Spiegava così la storia di Abelardo ed Eloisa Abelardo ormai sul mezzo del cammino ed Eloisa sedicenne con una voglia di maschio che faceva luce si incontrano s' innamorano e lei inizia a lievitare Lo zio indignato fa tagliare l' attrezzo ad abelardo e lo dà alla gatta. Quanto alla peccatrice la chiudono in convento a vita. Nasce così un fiorire di lettere tra i due nel quale Lui cerca di trasferire l' antico ardore sul piano etico e religioso e lei, stanca di sottrarre candele all' altare si interroga se sia ancora possibile far vomitare la gatta. Bene ricordo meglio la storia di Abelardo ed Eloisa che tutte ciò che ho studiato in seguito ad ingegneria.
RispondiEliminaquando potrete mi piacerebbe vedere: Madonna che silenzio c'è stasera di quel magnifico Francesco Nuti al quale avete già dedicato spazio nei film sul biliardo. Grazie infine per i brani di armonica messi in audioteca. Col tempo e il guarire delle ferite economiche ed emotive, conto di riprendere.
Con affetto
Giacomo
Iniziamo dalle lezioni online, il nostro Dante mostra una faccia che ispira fiducia e dichiara quella maturità che ci si aspetta da un docente esperto. La barba che trovo particolarmente indovinata conferisce bonaria autorità all' insieme. Che tale primo impatto positivo possa venir ridimensionato dalla lezione fornita quale esempio è tutt'altra cosa, dipende dal senso dell' humor che possono avere i genitori del candidato. Certo che un valore aggiunto va attribuito ad un prof o una prof che sappia intrattenere la classe e non disdegni qualche battuta ben confezionata come quelle che ad esempio hanno reso indimenticabili Eloisa e Abelardo all' amico Parmigiamino. Confesso infine di essermi lasciato andare ad un indecoroso scoppio di risa nell' udire la spiegazione sugli insiemi. Eloisa Fottardi compera una scatola di supposte. Già il nome, deve essere anche quello che ha stimolato i ricordi del Parmigiamino,è una ardita costruzione semantica che rimanda sia all' ambiguo rapporto col tempo, sia all' attività copulatoria nella dizione da trivio. Sadico l' attacco al capomanipolo per il quale si rispolvera un gergo in uso nel ventennio. Durante il periodo fascista, il manipolo era più piccolo dei reparti della Milizia, corrispondente al plotone del Regio Esercito ed era comandato da un capomanipolo. Così in un colpo solo Dante bacchetta il leader e chi lo segue. Da bar ma geniale il ricordare che tanta virile possanza era stata considerata dalla Fottardi come una sorta di assicurazione contro eventuali incidenti d'alcova. Che dire poi dei sottinsiemi delle supposte e delle "non supposte" e della celestiale creazione dell' ex insieme dei capelli di Ampelio e dei denti del Ciampi. Avrebbe deliziato anche George Cantor che elaborò la teoria degli insiemi per la dannazione mia e di tanti altri negati come me.
RispondiEliminaGrazie per queste stupende paginette e complimenti a Dani che in alternanza con Zanza riesce a non farci troppo rimpiangere lo zio.
Buona Serata
Giovanni Martinelli