mercoledì 16 dicembre 2020

fatevi i gatti vostri 1694 "Tra Ordinare e Governare c'è di mezzo il mare" politica e navigazione

Tutto ok per lo zio! Il tampax è negativo. Ciò non significa che stia bene, ma almeno le ipotesi meno fauste sono scongiurate. Un grazie di cuore a Tutti Voi che Vi siete interessati e avete fatto il tifo perché tutto andasse per il meglio.

Quanto ai progetti: mi par difficile che la Toscana possa diventare gialla perché qui stanno ipotizzando il lockdown globale e si badi bene, non che la cosa mi trovi contraria o contrariata ma continuo a chiedermi allora perché non averlo fatto in ottobre o ai primi di novembre? Perché riaprire le scuole per poi richiuderle, perché non contingentare adeguatamente i trasporti? Capisco che ogni misura drastica rechi con sé conseguenze e scontenti ma questo modo di procedere a naso non mi piace. 

La zia dice che chi conduce la barca a vista è o perché è un incapace o perché è ignorante di troppe cose. Condivido, la similitudine e la trovo  applicabile al governo che dopo aver votato per la riduzione dei parlamentari adesso cerca di assemblare un' equipe di 300 esperti per decidere come devastare i 200 miliardi del ricovery fund. Trecento capite? 

Ieri ho ascoltato con attenzione un intervento di Luciano Violante, che non può certo dirsi persona di destra. Con la gelida e puntuale analisi che ha sempre contraddistinto il suo eloquio, in meno di un minuto, ha delineato le macroscopiche incapacità del governo e quali sarebbero i rimedi. Il primo è che chi governa governi e non ordini e mi fermo con compassionevole benevolenza solo a questo.

Riflettiamo su queste due parole e  trasferiamole in campo nautico, ambito nel quale  io ormai, comandante in seconda di un magnifico mototopo da trasporto, mi sono calata anima e corpo dopo aver deciso  che la scuola non faceva per me perché pur avendo un curriculum eccellente ero conscia di non aver solide conoscenze e non avendo io conoscenza non mi interessava un piffero di trasmettere quello che non sapevo sia pur in cambio di vil pecunia.

Adesso so pilotare una barca di 10 metri, non è granché, non è uno yacht nè un mercantile, un barcone solido che in laguna sostituisce ciò che è un camioncino o un grosso furgone in terra, eccolo qui ve lo ricordate?





So comunque farlo con molta più maestria di quella che potevo esprimere nell' insegnare latino agli inglesi. Quando sono al timone, forte di quanto mi hanno insegnato zia Holly e per la navigazione lagunare e zio Dante per i tecnicismi inerenti meccanica e motore, mi sento sicura di saper governare la nostra barca. Ecco l' ho detto, risulto iscritta come comandante in seconda ma non comando GOVERNO. Quelli che sono al governo pretendono di comandare ma non sanno governare perché in massima parte sono un raccogliticcio di ambiziosi, privi di requisiti che hanno trovato nella politica una scappatoia per rimediare una gratificante collocazione  economica e sociale. Gli fanno da pari alcuni tecnici che chiamare mediocri significa peccare di bontà eccessiva e che, comunque, ammesso che sappiano fare due conti o scrivere una leggiucola, mettono in campo pseudo abilità che hanno poco a che fare col governare.

Si richiede dunque a chi governa di saper far tutto? No.

Zio Dante mi ha insegnato che non devo necessariamente saper smontare l' elica, riparare l' invertitore di rotta o smerigliare valvole e cambiare fasce elastiche al motore ma mi ha abituata a far l' orecchio e l' occhio per capire se tutto va bene o se avverto anomalie e da dove provengono. Solo in questo modo posso portare la barca in cantiere (non è il mio caso, ci pensa zio Dante ma potrebbe esserlo in altre situazioni) e dire ho un problema all' elica, il motore mi mangia olio ecc. Altrimenti mi metterei totalmente  nelle mani degli altri che posson essere retti e farmi una diagnosi giusta ma possono anche marciarci, smontare questo e quell' altro e poi presentarmi conti a 5 o più cifre. E' chiara l' analogia? Penso di sì.

Conte chiama i tecnici ma non sa un cazzo di cosa i tecnici dovrebbero fare e così i suoi compari.

Un buon governante deve saper dire aggiustami il timone perché sposta a destra et similia.

Devo riconoscere che da noi Zaia cerca di fare così, ma la sua preparazione ancorché onesta è mediocre e i suoi tecnici si arrabattano come possono. Frutto di che cosa? Della generale impreparazione, del pressappochismo e della supponenza che ha portato in posizioni di rilievo persone non all' altezza. 

Mio fratello è un professore eccellente lui è nato per fare quel lavoro, a lui piace studiare, lo fa di continuo è quasi impossibile coglierlo impreparato nella sua area di competenza. Io no.

Io sono stata una furbetta che si è laureata sì con lode come lui ma studiando un quinto di quanto ha fatto lui. Ho copiato agli esami, mi sono studiata le domande che i professori tendevano a fare più spesso. Ho cercato di farmi interrogare negli orari in cui il sonno abbassa la vigilanza dei commissari.

Come me migliaia  di altri han fatto così quando addirittura non si son comprati gli esami con sonanti ducati o con generose aperture di gambe. Ci sono ovviamente  anche  persone come Bobby, non credo in pari numero a quelle prima descritte alle quali dichiaro di appartenere pur essendo in grado di fare una versione senza vocabolario.

Lo sfogo di oggi ha avuto luogo, adesso mi metto in contatto con Zanza perché essendo io una stretta osservante delle regole e delle leggi  la aiuterò con ogni mezzo a venire qui a far Natale con noi se possibile insieme a Dino a Daria e ad ogni altro che ne abbia voglia perché non me ne frega una cazzo di separarmi da amici e famiglia se poi mi fanno viaggiare autobus e vaporetti pieni e nessuno controlla davvero gli assembramenti. I peggiori a Venezia erano quelli davanti a scuola dove sarebbe bastato un vigile  che, ovviamente non c'è mai stato messo.

Buona giornata a tutti

Dani

Il film di oggi è Molly's game commento da my movies in cineteca dopo le 9,30


ESALTAZIONE DELLA PERFORMANCE E DIALOGHI PUNGENTI PER UN FILM CHE SI RIVELA UNA PERFETTA SCALA REALE.
Recensione di Francesca Ferri
mercoledì 24 gennaio 2018

Da futura studentessa di giurisprudenza a Harvard a principessa del poker: la vera storia di una giovane donna diventata la regina di un gigantesco impero del gioco clandestino a Hollywood. Nel 2004, la giovane Molly Bloom, ex sciatrice olimpionica del Colorado sbarca a Los Angeles in cerca di avventure prima di iniziare gli studi.
Per guadagnarsi da vivere comincia a lavorare come semplice assistente di un organizzatore di partite clandestine di poker ma poi, licenziata senza giusta causa, decide di creare la sua società: il buy-in sarà di 250.000 dollari.

Star di Hollywood, miliardari, campioni dello sport subito accorrono. Il successo è immediato e vertiginoso.

Accerchiata dagli agenti dell'FBI decisi a fermarla, minacciata dalla mafia russa desiderosa di fare man bassa sulla sua attività e tormentata dalle celebrità preoccupate di essere tradite, Molly Bloom si ritrova tra tanti fuochi. Accusata di organizzazione illegale del gioco, la principessa del poker eviterà, infine, la prigione con l'aiuto di un avvocato di talento. Lo sceneggiatore premio Oscar di The Social Network, ma anche del biopic Steve Jobs e di serie tv come The Newsroom, si mette alla prova nella regia.

Molly's Game è il primo lungometraggio di Aaron Sorkin che si rivela una perfetta scala reale, in cui ritroviamo tutta la sua passione per il dialogo pungente, il fascino per i lavoratori accaniti, l'esaltazione della performance e del superamento di sé. Basata sull'omonima autobiografia ("Molly's Game", 2014), l'allucinante storia di una giovane donna che costruisce un impero dal nulla ai limiti dell'etica e della legalità sembrava il suo terreno di gioco ideale, nonostante l'iniziale reticenza.

L'identità dei giocatori riuniti da Molly preoccupava Sorkin: "Conosco alcune persone descritte nel libro e ho lavorato con alcune di loro. Ce ne sono altre con cui vorrei lavorare e anche due miei amici", spiega il regista che non intendeva dare adito a pettegolezzi né fare di queste persone il soggetto della storia. Perciò, al fine di preservare il loro anonimato, i giocatori sono personaggi fittizi non riconducibili a nessuno in particolare.

Molly's Game, d'altronde, non è un film sul poker e i suoi codici, sebbene siano ben spiegati attraverso la voce fuori campo della protagonista, né sul fasto delle serate, ma sul percorso romanzesco di un'ambiziosa che non perde l'entusiasmo nonostante il reiterarsi dei fallimenti. Il ritratto della donna inizia con la prima caduta sulla pista di sci di una competizione preolimpionica e si conclude con la seconda in tribunale; tra le due un'irresistibile scalata raccontata da Jessica Chastain. La lobbista più ricercata e talentuosa di Washington recentemente vista in Miss Sloane, sembrava perfettamente incarnare anche la regina del poker, apparentemente su consiglio di Molly Bloom in persona. Il carisma e la forza drammatica di Jessica Chastain irradiano Molly nel suo percorso di formazione fuori dal comune raccontato in prima persona.
Aaron Sorkin si serve dell'autobiografia per analizzare la psiche della diva che trionfa davanti alle sue telecamere. Molly non è solo l'eroina bella e sensuale ma anche la self made woman che riesce in qualsiasi campo per via della sua intelligenza, infine donna indipendente che non ha bisogno di nessun uomo per definirsi tale. E se il regista mette in risalto la sua solitudine è per equipararla a qualsiasi eroe maschile che non ha bisogno di donne al proprio fianco. Tuttavia, Sorkin non fa di Molly un modello esemplare, piuttosto ne scruta i lati oscuri attraverso l'inconscio: il peso di un padre troppo esigente (Kevin Costner) che ritorna dietro la figura dell'avvocato (Idris Elba), vecchie ferite, antichi rancori sportivi e familiari.
Da campionessa di sci ad amazzone del jet-set dunque, Sorkin segue l'evoluzione di Molly che passa anche per il suo abbigliamento sempre più lussuoso ed elegante. La femme fatale del Four Seasons contava ai suoi tavoli ospiti come Leonardo DiCaprioBen Affleck, Andrew Beal, Mary-Kate e Ashley Olsen, le sue partite erano nell'agenda più glamour di New York, eppure Molly era sempre ben attenta a guadagnare solo di mance per rimanere ai limiti della legalità. La principessa del poker raggira senza scrupoli le leggi americane ma senza rinunciare alla sua integrità morale. Anche al limite della disperazione, Molly non rivela alle autorità i nomi dei suoi illustri clienti.
Sullo sfondo delle montagne del Colorado, di Hollywood e New York, Aaron Sorkin conduce il suo gioco tra luci e ombre dell'anima, su una costante contrapposizione tra superficialità di quel mondo patinato e profondità della mente di una donna il cui nome rivela l'ambiguità. Come il personaggio dell'Ulisse di James Joyce, Molly Bloom afferma la sua indipendenza ma in un sistema di cui rimane prigioniera.


9 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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    Redazione: Dani Venezia on line dalle ore 16:00 alle 23:00

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  2. Meno male! Che stia al riparo e al caldo fino a completa guarigione e ancor meglio fino a primavera.
    Bella e anacronisticamente fiera e onesta la tua ammissione di colpevolezza che ritengo tuttavia viziata dall' essere asservita a "quod demonstrandum erat". Si va avanti anche a colpi d' anca e sotterfugi ma non so se ci si laurei con lode e si scriva con la proprietà e la capacita argomentativa che da tempo dimostri. Credo piuttosto che il volerti riconoscere quale alter ego femminile di tuo zio abbia giocato in favore delle scelte che hai fatto.
    Bella la tua disamina e le analogie a supporto. Governare in molte analogie classiche era per i greci il compito del kubernetes che teneva la nave in rotta. Mentre qui chi governa soprattutto esterna e l' unica "rotta" è la nave, in effetti ormai a pezzi.
    Buona giornata
    Giovanni Martinelli

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    1. Caro prof. lei è sempre acuto nelle sue osservazioni e La ringrazio perché come suo solito nel riscontrare qualche pecca nelle mie argomentazioni aggiunge un complimento che arriva a destinazione. Molto probabilmente lo zio e anche la zia sono stati modelli per la mia insofferenza alla routine e al conformarmi. Grazie per il riferimento al Kubernetes al quale non avevo proprio pensato. Immagino che lei sia stato un gran punto di riferimento per i suoi assistiti.
      Buona giornata
      Dani

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  3. Scusate, non so nulla di politica nè di navigazione, però mi pare (continuando con la metafora marittima) che le acque in cui si sta navigando di questi tempi non siano tranquille e conosciute come quelle della laguna ma ignote e pericolose, con scogli affioranti non segnalati e senza carta nautica,con onde alte e mare grosso, di notte...no?
    Non voglio difendere nessuno ma credo che uno dei pensieri che sveglia Conte di notte sia "Ma chi me l'ha fatto fare, proprio quest'anno..."
    Ciao Betty

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    1. Ciao Betty e benvenuta. Sicuramente il covid è una sorta di tempesta perfetta in cui tutti sarebbero in difficoltà molti probabilmente più di Conte. Chi glielo ha fatto fare? Non mi pare un Cincinnato chiamato a furor di popolo a salvare la patria. Può darsi peraltro che abbia scalato una cima insidiosa e ricca di frane.
      La metafora sulla navigazione era esclusivaente rivolta al governare (tener la rotta) vs. ordinare o comandare senza peraltro conoscer bene le doti dell' equipaggio. In laguna le acque sono relativamente tranquille anche se il moto ondoso prodotto dai mezzi è intenso, i pericoli sono comunque molteplici e inaspettati transatlantici, rimorchiatori, barche della polizia dei carabinieri dei viglili del fuoco e ambulanze passano a tutta, I vaporetti camminan come treni su un binario, a tutto va aggiunta una buona dose di imbecilli che corrono col barchino come i ragazzotti che impennano in moto in città, è un po' come trovarsi in Tangenziale a Roma con una macchina che non frena ma qui se non sai come fare dopo neppure mezz'ora smetti o ti fanno smettere perché ogni errore può costare la vita a qualcuno.
      Grazie del commento e Ti aspettiamo spesso
      Dani

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  4. Evviva per Dante. Ho pregato la Madunina per Lui ed ho promesso che non bestemmierà più o almeno tenterà di tenersi. Politica: Forse farò inorridire qualcuno ma a me piaceva Craxi e per certi versi solo per alcuni, anche Cossiga, con luci ed ombre grandi decisioni e anche varie scorrettezze mi piacciono gli uomini decisi e, citando Sciascia, non gli ominicchi e tanto meno i quacquaracquà . Di questi al governo ne abbiamo da esportare a chi ne avesse carenza.
    Lucia

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  5. Triplo Hurrà per Dante. La comandante in seconda mi pare di vederla su quel barconaccio che sembra pesante anche in foto. Auspico il ricongiungimento con le livornesi. Voi siete accorte e non andrete certo a far viaggiare virus. Politicamente ma che vi devo dire, conoscete la mia rossa storia e gli ematomi che ho sulle narici a forza di turarmi il naso. Il comandante? Quello di rosso ha il naso se beve. Mi pare un ragazzino vestito per la cresima con ostentazione di un orologio costosetto ma assai middle level. Non so quanti bloggers e influencers parlano del suo stile osannandolo (leccaculi!) e a me che nell' alta moda ci sono nata e ci sto invecchiando mi vien da dire che ti puoi vestire anche dal re dei sarti ma se la roba la porti da provinciale o peggio ancora da parvenu si vede eccome se si vede. Mi chiederete chi ha naturale eleganza? Senza andare a ripescare L' avvocato Agnelli o la sua progenie (interessante per eccentricità e stile) tiro fuori tre maschioni dal mazzo degli innumerevoli che potrei citare: Bova, Argentero e Gassman, vada a scuola da loro il premier visto che vorrebe anche piacere alle donne, tutti e tre naturali (non tinti) ben vestiti e soprattutto disinvolti
    Consigli per gli acquisti? Abiti Litrico Caraceni Kiton , Camicie Battistoni, cravatte Marinella. Scarpe Rossetti, Canali, Santoni. A patto di sapercisi muove dentro altrimenti meglio Levis e giubbino alla Renzi.
    Baci
    Patty

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  6. Meno Male! Ne vedo troppe ogni giorno per non aver trepidato a distanza. Complimenti anche per il bel barcone che senz'altro avevate già mostrato e che magari ho commentato ma che non ricordavo affatto. Adesso so che quando mi parlate delle vostre mattine al timone tu e Holly siete là sopra, mica uno scherzo. Su Dani non penso che sarebbe stata una cattiva insegnante solo che è troppo anti conformista e antitutto. Sulla politica non so più cosa dire . Situazione complessissima a è complessa anche per me che faccio il medico. Tuttavia so cosa fare e mi dispiaccio solo perché mi mancano i mezzi e le risorse farmaceutiche non perché mi manchino le idee. Purtroppo se li critichi alcuni magari pensano che tieni per Matteo Giorgia o Silvio niente di più lontano dal mio cuore. Ma dopo essermi turata il naso come dice Patty fino agli ematomi, se dico che al timone mi par di avere dei coglioni e mica farò rivoltare Berlinguer nella tomba no? Tanto avrebbe pensato la stessa cosa.
    Un abbraccio a tutti.
    Anna

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  7. Grazie a tutti, i vostri pensieri positivi hanno portato bene Bona notte Dante

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