E non è quello del colorore assegnatoci dal governo e Zaia ha tanto a cuore, scusatemi ma ne abbiamo le palle piene di queste zone cromatiche. Ristori nisba, siamo rimasti fregati per esserci impegnati e non farò come i miei concittadini che vociferano, noi non sappiamo piangere ci rimbocchiamo le maniche e spaliamo, spazziamo l' acqua alta cerchiamo di osservare i dpcm e il risultato è che ce lo mettono in quel posto avremo ragione o no a staccarci da questo cazzo di Italia. No non hanno ragione, posso testimoniare che ce la mettono tutta quando sono nei casini e non si mettono impalati ad aspettare che il governo intervenga ma conosco altre popolazioni che non son rimaste con le mani in mano e dal governo ha sentito per lo più parole. Vedasi il terremoto dell' Aquila. Ci son poi situazioni che ti permettono con grande sforzo di rialzarti e situazioni che ti lasciano a terra.
Se prima di un evento catastrofico avevi beni o immobilizzazioni da parte puoi degidere di usare parte delle tue riserve per ripartire, se sbarcavi il lunario tirando fuori la giornata come facciamo noi è difficile ed è difficile perfino se sei in gamba se non sei in una regione disastrata ma se sei troppo piccolo o se le banche non vogliono aiutarti, non conosco i dettagli nel merito ma son certa che quello che ha raccontato nei commenti Giacomo, il Parmigiamino ne è di chiaro esempio. E così sono estremamente delusa e penso che avesse ragione zio Dante quando mi ripeteva: "siamo in mano a dei buffoni e disgraziatamente con un certo potere"
Quindi zona gialla o d'altro colore la zia dovrà accantonare l' idea dei ristori e meno male che i gatti sono belli grassi
Il giallo di cui parlavo è invece quello dello zio nel cui proseguimento non speravo più e invece, sono andata a trovarlo al camper e l' ho trovatto tutto intabaarrato col caminetto acceso a dettare nel microfono di un registratore nato sicuramente prima di me.
"Buon Segno", gli detto chiedendo se avesse intenzione di finirlo e lui serafico
"Ovvio visto che ha ambientazione pressoché contemporanea cosa cazzo facevo senza sapere l' evoluzione del covid scrivevo che ilvirus era finito ad agosto? Mica mi chiamo Zangrillo io. E neppure faccio il Presidente del Consiglio che dice le cose tanto per tener calme le acque. IO quando faccio le cose mi documento, adesso che il virus spadroneggia da 9 mesi pieni e che ne ho vista l' evoluzione posso scrivere al riguardo ambientando il giallo in un periodo che è credibile storicamente e per i riferimenti. Certò languirà l' azione ma lo studio dei delitti si può fare anche stando seduti in un vecchio camper a riflettere."
Bene intanto io sistemo in audioteca le prime quattro puntate che non erano affatto brevi e che potrebbero servire a chi volesse rinfrescarsi la memoria in merito a quel racconto.
In vetrina metto la regola del sospetto del quale qualcuno, non ricordo chi di voi, mi aveva chiesto la presentazione -
commento su my movies
Buona giornata a tutti
Dani
James Clayton si fa notare per la
sua intelligenza e per i suoi metodi non tradizionali tra i nuovi
agenti CIA. In particolare il veterano Walter Burke decide di dargli una
mano per far sì che entri a far parte dell'agenzia. Finisce così che il
nuovo agente si veda assegnare un incarico importante: scoprire una
pericolosa infiltrazione.
Siamo alle solite: il veterano gioca al gatto col topo con il nuovo
arrivato e gli fa comprendere a sue spese che la vecchia regola del
diffidare nella CIA vale in modo particolare. Il genere viene rispettato
con qualche variante. Il protagonista, va da sé, è efficace. Ma può
bastare? Forse no.
Studente dotato e mago del computer, James Clayton è contattato da Walter Burke, istruttore della CIA, che lo convince a entrare in un Centro di Addestramento per agenti segreti. Inviato alla "Fattoria", luogo sperduto tra le montagne dell'Ontario, Clayton instaura un rapporto filiale e conflittuale con Burke e s'innamora di una "collega", Layla, a causa della quale non supera una importante prova. Eppure Burke gli affida il difficile incarico di scoprire una talpa all'interno dell'organizzazione. Ma la puzza di bruciato si sente da lontano. L'australiano R. Donaldson, già regista di spy stories realistiche, parte da un romanzo (1963) di Kurt Vonnegut Jr., prende un direttore della fotografia di alto livello, uno scenografo creativo, e mette a confronto A. Pacino (doppiato sempre da Giancarlo Giannini), istrione misurato nel suo cinico decadentismo, con l'irlandese focoso e sanguigno C. Farrell, oppresso dal complesso di Edipo, ma spronato da entusiasmi patriottici. Nel risultato finale la cornice è meglio del quadro. E si sente un po' troppo incombere dall'alto la supervisione di funzionari governativi. Quelli veri.
A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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Dani, Venezia on line dalle ore 19:00 alle 23:00
Ottima notizia, e bravissima Dani a rimettere le vecchie puntate. Io però non voglio rinfrescarmi le idee, voglio leggere (ascoltare?) tutto assieme, quindi spero alla fine di trovare tutto in biblioteca. E buon laboro all'autore, ma il lockdown mi sembra uno sfondo molto buono per un giallo, specie per il fatto che in teoria tutti erano in casa... IN TEORIA!😃
RispondiEliminaSaluto con piacere la ripresa delle attività. In audioteca c'è solo la prima puntata a vevo ascoltato fin quando un secondo morto viene ritrovato a Firenze e il protagonista è spedito lì.
RispondiEliminaNon so se ne fossero uscite altre e io le abbia perdute.
Grazie per il il film odierno e per questa buona novella
Giovanni Martinelli