domenica 20 dicembre 2020

fatevi i gatti vostri 1698 " il ritorno di Badampò"

E' davvero strana l' aria che si respira in questi giorni, dai consueti 15 ospiti siamo passati a solo  8 ma comunque la casa appare affollatissima perché usciamo solo con estremo giudizio, poi verrà il coprifuoco e sarà complicato anche uscire. Ovviamente i vaporetti non li puoi sospendere e sono assai affollati perché a Venezia non tutti hanno una barca personale e anche chi ce l' ha incontra i consueti problemi relativi al dove lasciarla senza incorrere in pesanti sanzioni. Venezia è percorribile a piedi a patto di aver buone gambe e di essere disposti talvolta a far 4 o 5 ponti per coprire una distanza inferiore a mezzo chilometro.

Nessuno che non ci sia nato o ci abbia vissuto a lungo può essere in grado di stabilire quali siano misure efficaci per la mia città. Non amo questo sindaco, preferivo di gran lunga Cacciari, polemico  ma anche in grado di articolare un discorso compiuto basato su premessa, dimostrazione, conclusione. Questo di  adesso si abbandona a un delirio di incisi, di esempi che riconducono sempre al suo acume imprenditoriale, di orride paratattiche  forse usate per sfuggire alla mannaia che invece affligge l' intrepido governatore regionale: quella del periodo ipotetico. La consecutio del buon Gigi ("buono na sega" chioserebbe lo zio) quando tocca livelli arditi produce periodi di questo tipo: "se hai i soldi lo fai, se non li hai non lo fai e allora cerchi i soldi e se li rimedi allora lo fai altrimenti o aspetti o rinunci". Credo che il Carducci ringrazi il Signore di averlo tolto di mezzo molto prima che l' ingrata sorte lo costringesse ad ascoltare un simile scempio della sua amata lingua.

In ogni caso Gigi, con il consulto dei suoi vassalli, valvassori e valvassini avrebbe potuto adottare misure idonee a una situazione così particolare. Però è meglio decidere da Roma in modo che ogni luogo si uniformi a un unico dpcm il che suona come se domani si imponesse ad ogni italiano di calzare scarpe n. 43 e ad ogni italiana n. 38. Cosa ha di analogo Venezia con Enna? Il vaporetto per l' Etna? Mi delude in particolare il fatto che molti italiani siano concordi con  quanto viene fatto. Le ragazze di Livorno si sono subito rese conto che qui se non vuoi affollamento devi tenere tutto aperto altrimenti la gente fa imbuto per i pochi e piccoli supermercati che ci sono. Se non vuoi affollamento sui vaporetti li devi far correre tutti e magari attivare anche quelli usati solo in estate per la navigazione turistica. Chiaro che la società che li gestisce perde soldi e allora la devi reintegrare almeno fino a livello di sostentamento per il pareggio. Non serve a un cazzo mandare 600 euro a una persona in difficoltà se poi la spingi a infettarsi per andare a procurarsi da mangiare.

Ho sentito dire che qualcuno auspica una chiamata di Draghi quale salvatore della patria. Bisognerà che lo facciano Doge serenissimo e plenipotenziario perché se deve confrontarsi con questo ammasso di imbecilli darà le dimissioni in tre gg. o, da uomo assennato qual' è, rifiuterà l' incarico.

Sono le 9 e mezzo, la colazione è pronta. Sama, Marti e Zanza hanno finito di bisticciarsi il bagno. Bobby è a far qualche comissione fuori casa.   Dino si è scosso di dosso Balena e le miciotte e conversa con Dante.  Incredibile come i tre gli stiano incollati. Zanza sostiene che lo amino   per l' odore dell' eschimo che somiglia molto alle secrezioni feline. Probabilmente è perché suona spesso la chitarra e come sapete Balena è intonato e qualcosa deve avere insegnato anche alle gemelle. Con molta pazienza nel pomeriggio di ieri Lo zio ha smontato il pianorgano elettronico che ci donò Costanza e Dino ha sistemato tutte le intonazioni. Non è perfetto ma suona senza stonare. Così hanno fatto il loro notissimo pezzo natalizio intitolato Badampò che sarebbe la versione Dantesca di Let it snow.


 Ieri sera abbiamo mangiato Polenta al gorgonzola, salumi e formaggi. E' andata via una quantità di vino industriale. Mi sono resa conto anche perché me lo hanno fatto notare Sama e Zanza che bevo come un uomo. Deve essere il gran lavoro che ho fatto da maggio in poi, comunque faccio fuori una bordolese da 3/4 da sola. Samatta sostiene che da qui a breve mi spunteranno i testicoli e un organo maschile. Ovviamente da brave morte di fame si sono prenotate per tale eventualità.

La zuppa di fagioli della zia ha riscosso un successo corale

ecco la ricetta, siccome tra noi ci sono dei vegetariano (ovolattovegetariani) lei ha usato la provola al posto dell' osso di  prosciutto e secondo me le è venuta ancora meglio, con tanto sapore ma priva dell' untuosità a bolle che lascia il grasso animale

PASTA E FAGIOLI ALLA VENETA con variante Holly

per 4 persone

INGREDIENTI

- 200 g di fagioli secchi

- 1 carota

- 1 cipolla

- 1 costa di sedano

- 1 spicchio d’aglio

- 2 pomodori maturi

- 1 manciata di prezzemolo

- 2 patate

- 1 osso di prosciutto che Holly sostituisce con una provola tagliata a listerelle

- 120 g di larghe tagliatelle fresche

- sale, pepe e cannella

PREPARAZIONE

Mettete in pentola i fagioli (già ammollati per una notte in acqua),

l’osso di prosciutto intero, se usate la provola eglio se affuicata mettetela quando aggiungete le patate, la carota, la cipolla, il sedano, il

prezzemolo e l’aglio tritati, la polpa di pomodoro setacciata, un

pizzico di cannella, una presa di sale e una spolveratina di pepe (se il pepe da fastidio a qualcuno ustae peperoncino rosso piccante)

Aggiungete due litri d’acqua e ponete il recipiente sul fuoco.

Dopo due ore di cottura, tolto l’osso di prosciutto, aggiungete alla

minestra le patate intere. Coprite e fate cuocere ancora per quaranta

minuti.

Trascorso questo tempo, setacciate le patate e una metà dei fagioli.

Versate la purea ottenuta nella pentola dei fagioli e riportate il tutto

a bollore.

A questo punto, aggiungete la pasta spezzettata e completate la

cottura.

Il film odierno ci era stato richiesto da Smartynello ri guarda la vita di un grande dell' animazione giapponese. commento di My movies in cineteca dopo le 11. Rispondo anche a Eliana che ha chiesto qualche audiolibro: arriveranno e tanti!

Buona giornata a tutti

Dani

UN DOCUMENTARIO
TELEVISIVO SUL RITIRO
DI HAYAO MIYAZAKI E SUL 
SUO PROGRESSIVO 
RIPENSAMENTO.
Recensione di Emanuele Sacchi
lunedì 13 novembre 2017

Dall'annuncio del proprio definitivo ritiro dalle scene al suo sorprendente rientro con il progetto di un cortometraggio, per la prima volta realizzato al computer anziché a mano. La macchina da presa di Kaku Arakawa segue Hayao Miyazaki nel privato della sua abitazione o nello studio Ghibli, che torna a essere popolato e pieno di vita come un tempo.
Abbiamo imparato, anche grazie a Il regno dei sogni e della follia, a conoscere e amare l'uomo Hayao Miyazaki, a comprendere il suo carattere burbero e contraddittorio, la sua durezza, che vive accanto alla fragilità e alla tenerezza dei mondi da lui creati.

Never Ending Man si spinge più in là nel privato del maestro, ponendo di fronte alla macchina da presa i dubbi etici e professionali del regista giapponese.

L'inizio è quello atteso, con la volontà ferma di ritirarsi e porre termine a una carriera nel migliore dei modi, prima che la concentrazione o il disegno richiedano uno sforzo psicofisico impossibile da sostenere. Miyazaki rifiuta la presenza delle telecamere, non ne comprende il senso ormai. Poi Arakawa diviene testimone del cambiamento che sopraggiunge, con l'impossibilità per Miyazaki di restare fermo: le potenzialità della computer graphics, che permettono di realizzare cose impossibili con il solo disegno manuale, da sempre rifiutate, divengono ora la miccia per un cambiamento interiore.

Proprio come nei mondi animati del regista, lo studio Ghibli riprende vita: un'appendice del suo creatore, in cui ragazzi e ragazze contribuiscono alla realizzazione di sogni che aspirano all'immortalità. Miyazaki applica su se stesso e sui propri collaboratori una rigorosa etica del lavoro, in linea con quella che caratterizza i protagonisti delle sue opere di fantasia. Di fronte alla scelta tra ritirarsi e rimettersi in gioco e rivivere un doloroso processo di sacrificio, frustrazione e infine gioia, l'artista infine sceglie l'ultima opzione, contemplando come sensata e dignitosa l'ipotesi di morire mentre sarà alle prese con la realizzazione di una nuova opera.

In un prodotto realizzato per la Tv nipponica, Arakawa sceglie un profilo basso, mettendosi totalmente al servizio dei contenuti: dal punto di vista squisitamente tecnico Never Ending Man è un prodotto povero, con inquadrature imprecise, immagini talora scadenti, montaggio discutibile. Ma apre uno squarcio su qualcosa di prezioso come il travaglio interiore di uno dei più importanti cineasti viventi e sul suo punto di vista etico e artistico. L'ultimo degli umanisti, come conferma una scena memorabile in cui Miyazaki demolisce la presentazione di un software di intelligenza artificiale applicato all'animazione digitale, del tutto privo di cognizione etica e morale


2 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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    Redazione: on line dalle ore 16:00 alle 23:00

    www.esserinoebalena.blogspot.it

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  2. Fantastico! Blogspot vi dovrebbe assegnare un premio per come riuscite a tenere aggiornato il blog a introdurre novità a dar sempre una risposta personalizzata ai lettori. Quanto alle regole ritengo che emanato un provvedimento di carattere generale si dovrebbe demandarne l' attuazione ad una autorità locale con ogni ovvio correttivo necessario in virtù delle caratteristiche del territorio. Quindi un sindaco non deve essere solo colui che mette a disposizione la polizia municipale ed altri servizi che fanno capo a lui per far rispettare un ordine ma deve avere un margine decisionale per far s' che un ordine magari utile per 10 territori non diventi una trappola per altrettanti. So che un tale cammino è difficile e irto di responsabilità ma se non ci sono persone speciali a governarci allora cosa le eleggiamo a fare. Tanto varrebbe sorteggiare uno a caso. Molto carino e natalizio il let it snow.
    Buon pomeriggio
    Giovanni Martinelli

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