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Zanza
Commedia farsesca in cui la morte non è compianta ma solo un piccolo contrattempo. È la pellicola più sperimentale, sovversiva e senza compromessi di Alfred Hitchcock (catastrofico fallimento commerciale) in cui sono messi alla berlina l'idea di buon vicinato, di matrimonio e di ceto medio rurale americano. Trasposizione cinematografica di un mediocre romanzo dello scrittore britannico Jack Trevor Story, adattato da John Michael Hayes (La finestra sul cortile, Caccia al ladro, L'uomo che sapeva troppo) uno degli sceneggiatori feticcio del regista. La congiura degli innocenti è un gioiello sottovalutato fin dal 1955, troppo spesso considerato un Hitchcock "minore" o addirittura un errore nella sua filmografia, una "pausa di lavoro" mentre preparava i capolavori successivi. È invece uno dei preferiti dal cineasta, amante da sempre dell'umorismo sottile e un po' sadico, tutto teso all'autoparodia. Film che non si contraddistingue per i virtuosismi tecnici, lasciando la vicenda svolgersi senza "interferenze". Non vi è traccia di suspance (non era però la prima volta, era già accaduto nel 1941 con Il signore e la signora Smith): uno straordinario atto di audacia formale per Hitchcock. Senza star ma con ottimi caratteristi e il notevole debutto dell'allora 21enne Shirley MacLaine. La splendida fotografia del film (di Robert Burks) è un'esaltazione di rossi e arancio, i colori dell'autunno di Vermont, ma le avverse condizioni climatiche costrinsero il regista, che amava girare in esterni, a ricreare in studio molte scene. Ottima colonna sonora, sarà la prima di molte collaborazioni tra il regista e il compositore Bernard Hermann.
Grazie davvero, e buona fortuna a tutti voi! 💙🌶🍀
RispondiEliminaSiete cosi disponibili e affettuosi che farei qualsiasi cosa di positivo per voi e se avete bisogno prendetevi un po' di riposo tanto ci troverete qui ad aspettarvi
RispondiEliminaGiovanni Martinelli