Incasinatissima e senza che Dante si degni di pubblicare il su post sule barene mando in onda vesto vì richiestomi dall' amico Giacomo
sempre commento e recenzioni mai movisse
Zanza
Antoine Roca possiede un'impresa di trasporti di famiglia, ma la scarsità delle commesse e la tassazione eccessiva lo portano al fallimento. Il suo commercialista gli comunica l'unica buona notizia, riceverà 16000 euro vendendo quote di CO2 ad un'altra impresa meno virtuosa sull'emissione del gas nocivo. Vessato dal ricco suocero Aron Goldstein, anche a tavola, durante lo shabbat, di fronte a moglie e figlio, Antoine decide di elaborare il suo complesso piano delinquenziale a discapito del sistema fiscale francese ed europeo. Per salvare la propria situazione decide di aggirare lo stato sfruttando una scappatoia nel sistema di tassazione del carbone.
Antoine contatta due piccoli malviventi e la loro madre Dani, anch'essi di famiglia ebraica e tramite loro, il potente Kamel Dafri, spietato spacciatore di droga, che gli presterà 5 milioni di euro per iniziare la loro attività illecita.
Ma la truffa lo trascinerà in una spirale discendente di malavita, corruzione e tradimenti.
Dopo Gangsters, 36 Quai des Orfèvres e A Gang Story, Olivier Marchal torna con un nuovo polar, La truffa del secolo, dal titolo originale ben più interessante, Carbone. Ispirato alla storia vera di cinque uomini che tra il 2008 e il 2009, misero in atto una truffa miliardaria sulle tasse per le emissioni di CO2 ai danni dello Stato francese e altri paesi europei, La truffa del secolo racconta il disperato tentativo di un uomo qualunque di salvare la propria impresa dal fallimento e il folle piano criminale che lo porterà inevitabilmente alla sua stessa fine.
Il maestro del polar francese si serve ancora una volta della sua esperienza da ex poliziotto per indagare il mondo parigino della malavita, della criminalità organizzata e del marciume che in fondo accomuna tutte le classi sociali, le etnie, le professioni. Tuttavia, La truffa del secolo sembra più ispirato all'estetica del cinema poliziesco americano che all'esperienza personale del regista un tempo al servizio delle forze dell'ordine francesi. Non riuscendo ad eguagliare la potenza delle sue opere precedenti, il film di Marchal è un elegante e patinato noir dall'impostazione classica e la storia coinvolgente che però non apporta nulla di nuovo al paesaggio del polar francese.
A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
RispondiElimina===============================================================================
Le risposte a questo primo commento sono riservate allo staff. I nostri lettori possono commentare seguendo le consuete modalità.
*****************************---==oOo==---*************************
Redazione: Zanza Liviorno on line dalle ore 21:00 alle 23:00
Magnifico, perché di questa storia non avevo mai sentito parlare nemmeno vagamente!
RispondiEliminaDunque, io non ho ancora finito. Quattro ne ho già chiesti, di questa parte della lista, e quattro ne ho ancora da chiedere 😇😇😇😃
L'irrinunciabile e adorabile gabbianella, la patata bollente, La parola ai giurati e La risposta del re.
Si facierà si facierà tuto cuelo que si puote faciere si facierà il potibile et anca lo inpotibile pe faciere Temme desima cuntenta
EliminaGato Dogie Serenisimo
❤️❤️❤️❤️🐈🐳
RispondiElimina