venerdì 11 settembre 2020

fatevi i gatti vostri " La notte di S'à'n culo"

La notte di S'à n culo è quella in cui il governo decide per noi, quindi ricorre assai spesso e 'r culo ci brucia sempre di più
Questo fime lo vidi tant'anni fa a Firenze, dove ero ritornato per risiedevi dopo na lunga assenza. Ero andato via poco dopo aver finito li studi universitari, a quell' epoca abitavo in via dell' Agnolo, comunque m'ero ripromesso di tornacci e quando ci tornai andetti a vive in Via Farini, propio dirimpetto ala Sinagoga. 
Avevo una mansardina deliziosa che ci pioveva come fori ma la rimessi  a posto, dopodiché bastava non ostinassi a stacci d'estate perché bolliva e a une stacci troppo d'inverno perché si bubbolava dal freddo. Pel resto del tempo era sufficente che tu riescissi a fa salì una infinità di scale a una topetta che un ni stiantasse r cuore al 5 pianerottolo e potevi passa dele notti che se n'avesse passata mezza, nvita sua, quella pora disgraziata che ha scritto le sfumature di tutti i colori invece di quella boiate avrebbe scritto "di notte n mezzo a tetti". La sera der firme  ero in compagnia d' una ragazza francese che aveva fumato mezzo campo di mariuana e ar cine un aveva capito na sega. Ma aveva l' idee chiare sur dopo e mi seguì volentieri fino ncima ar mi nido ndove mi fece compagnia attiva fino a che un si prencipiò a sentì tutti e due un po' di stanchezza. Così a un certo punto mentre io raspavo nel frigorifero a cercà quarcosa che ci ridesse un poine di forze, leilì sortì gnuda in terrazzo. Grandi problemi un ce n erano perché il rabbino a quell' ora dormiva e dormivano anche i poliziotti che ormai da anni stavano di guardia ar cancello dela sinagoga, il problema era che r mi terrazzo stretto e lunghissimo feniva su una specie di piattaforma  quadrata di pietra che io pomposamente chiamavo solarium e che si trovava proprio in mezzo a due tetti di palazzi vicini. Presa dal romanticismo o da fui che n'annebbiavano r cervello, la ragazza dopo essesi accesa n'altro spino cominciò a caminà sur crinale d' un tetto e di lì su n altro fino a che camina camina vide un grande cortile voto sotto di lei e nessuna possibilità di proseguire. Era arrivata alla casa che confinava con la Legione territoriale dei carabinieri che si trovava proprio alla fine del lato destro di via dei Pilastri, quello che sull' angolo ha la porta d' una chiesina piccina piccina ricavata al piano terra d' un palazzo e che subito dopo, prima di seguitare co via dell' Alfani, incrocia Borgo Pinti  storica via fiorentina che, presa a sinistra porta fino all' arco di San Piero e a destra fino a Piazza Donatello propio davanti al cimitero dell' ingresi.  Io, nel cercalla, temendo anche che fosse cascata di sotto, sbagliai strada e presi la linea dei tetti di destra prencipiante anch'essa da dopo il mi solariumme. Vella lì seguitava lungo i tetti di via Farini e permetteva di passare di casa in casa fin guasi all' angolo co via dela Colonna proprio di fronte ai Giardini D'Azeglio. Nell' ansia di cercalla un m' ero messo addosso nulla e così a un certo punto passai gnudo davanti a un' altra mansarda che affacciava su tetti. C'era la luce accesa e una finestra larga spalancata dentro intravvidi du ragazze che studiavano, forse preparando un esame. Tanto vestite un erano nemeno loro ma di certo armeno le mutande e la maglietta l' avevano e poi erano in casa sua. Tanto concentrate un dovevan èsse perché al vedemmi  transitare gettarono un urlo e io allora come Adamo cercai di coprimmi ala meglio co na mano e ni dissi: "scusate tanto ma un avete mica visto passà per quassù na tipa mezza scema  gnuda e coll' occhi un po spiritati?". Mi risposero che l' unico demente gnudo che avevano visto ero io e mi sbatacchiarono l' ante dela finestra sur muso mettendosi a ride sguaiatamente fra di loro. Ala fine cola francesina ci si ritrovò e ce la feci a forza di carezze e di moccoli a riportalla n camerea ma quando ricapitò un' occasione pe ristà nzieme di notte, memore di quell' avventura notturna su tetti, la legai pe un piede ala zampa del letto.

Be' ricordi, poveraccio  chi un ce l' ha.

Dante
il firme è n cineteca
la recensione è di My Movies una e del Morandini vell' altra

POETICO FILM CORALE
 DIRETTO DAI TAVIANI 
E PREMIATO A CANNES.

Una voce femminile fuori campo racconta. In una notte di San Lorenzo (10 agosto) del '44, nel paese di San Miniato nella campagna toscana, i tedeschi, che stanno evacuando, convincono il vescovo a raccogliere la gente nella chiesa con la promessa di lasciare tutti in vita. Ma una parte della popolazione dà retta a Galvano, che preferisce la fuga (con ragione perché la chiesa salterà in aria). I fuggitivi, dopo un percorso di paura con poche parentesi di serenità, riusciranno a raggiungere la libertà. Un bellissimo film dei fratelli Taviani premiato a Cannes. Un film corale, con momenti di alta poesia, dovuta anche alla bravura degli attori fra cui spicca Omero Antonutti nel ruolo di Galvano. 

Su MYmovies il Dizionario completo dei film di Laura, Luisa e Morando Morandini

Da un paese della Toscana nell'agosto 1944 un gruppo di uomini, donne e bambini fugge dai tedeschi nel rischioso tentativo di raggiungere la zona già occupata dall'esercito americano. Favola generosa di molte bellezze tra cui le immagini che come le rondini passano in folla, in continua oscillazione tra ricordi personali e memoria collettiva, cronaca e fantasia, epica ed elegia. Anticipa i temi di Claudio Pavone sulla Resistenza come guerra civile. Premio speciale della giuria a Cannes. Una delle 4 partiture musicali - e la più calda - scritte da Nicola Piovani per i Taviani. Fotografia: Franco Di Giacomo.

2 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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    Redazione: Dante Venezia on line dalle ore 19:00 alle 20:00

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  2. Ricordavo il Sogno d' una notte di mezza estate e oggi Dante ci regala la sua versione molto più aderente alla realtà ma non per questo meno piacevole da leggere. Sì avere dei bei ricordi significa aver vissuto e non aver vissuto significa non aver sfruttato un grande dono che ci è stato regalato. Grazie per il bel raccontino nel quale apprezzo anche la descrizione topografica. Non conosco bene Firenze ma immagino che non ci siano imprecisioni nella ambientazione. Grazie anche per il film che rivedo volentieri. Per quanto riguarda le mie richieste: La finestra di fronte.
    Infine voto a favore della serie Divorce. Non sarà un capolavoro ma fa passare una mezzoretta.
    Giovanni Martinelli

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