mercoledì 10 marzo 2021

Fatevi i gatti vostri n. 1775 "Orco Gatt!"

Tanto per non dir "porco can" che qui si usa in situazioni simili a quella che ho davanti. Ieri sera un cretino ha ormeggiato la sua barca addosso alla nostra, proprio in doppia fila come avviene per consuetudine con le auto, a Roma, ci ha fatto presente lo zio che era sceso per primo dato che oggi servono tutte le braccia utili. La mente eccelsa  ha il n. di cell. dipinto sulla sua barca (uno mototopo da trasporto anche un po' più lungo del nostro) ma chiamandolo risponde la vodafone. Speriamo di trovarlo oppure lo zio ha già deciso di scioglierli le cime d'ormeggio e di lasciare la barca dell' imbecille ad un qualsiasi ormeggio disponibile seppure in divieto. Lasciarla andare alla deriva ("a torseo" è la dizione del nostro dialetto) sarebbe da delinquenti e possibile fonte di danni a persone che non c'entrano nulla. Comunque l' operazione è difficoltosa e dato che il tipo si è guardato bene dal lasciare le chiavi nel quadro motore e ci sono solo due modi anzi tre per risolvere la questione. L' acrobatico modo preso in considerazione dalla zia, ovvero salire sulla nostra barca  sciogliere una sola cima della sua legarla alla nostra sciogliere l' altra cima e rimorchiarla a una qualsiasi riva pubblica, eventualmente anche in divieto. Seconda ipotesi: ormeggiargliela al posto della nostra e risolvere le cose al nostro ritorno dal lavoro.  Sarebbe la cosa più semplice ma sicuramente il tipo arriverebbe prima di noi e trovandosi la barca tranquillamente ormeggiata al nostro posto se ne andrebbe sereno prima del nostro ritorno. Insomma questo avallare la sua azione stupida e prepotente lo indurrebbe probabilmente allo stesso comportamento anche  altre volte se ne avesse la necessità e l' occasione. Lo zio invece avrebbe tutt' altro intento: "Salgo su stacco i fili dal quadro, li unisco e poi li rimetto a posto, senza fatica e senza problemi" ci dice.  Ha ragione ma è una azione illegale  che include anche una manomissione. Forse sarebbe opportuno chiamare i vigili acquei e fargliela portar via con una multa salatissima.Tuttavia la municipale monta alle 7 e prima che abbiano espletato tutte le procedure  perderebbero mezza mattina e noi con loro. La miglior speranza è quella il "cervello"  debba andare al lavoro anche lui e prima o poi si decida ad alzarsi dal letto.

Vi farò sapere com'è andata

intanto buon giorno e buon Orco

Dani

Shrek 2 2004 my movies



APOLOGIA DELL'ANTIEROE 
PER UN FILM CON UNA 
STORIA E DEI PERSONAGGI IRRESISTIBILI.
Recensione di Giancarlo Zappoli

Shrek e la principessa Fiona sono tornati dal viaggio di nozze e tutto potrebbe andare bene se non si dovesse andare nel Paese Lontano Lontano a trovare i genitori di lei che certamente non si aspettano una figlia tanto trasformata. A questo va aggiunto un principe azzurro irritato per essere stato superato. Di solito i sequel tradiscono la stanchezza ideativa. Non succede a questo film che sprizza energia ed ironia da tutti i pori e si avvale nella versione originale delle voci. tra gli altri, di Eddie Murphy, Cameron Diaz, Antonio Banderas e, udite udite, Julie Andrews. Shrek ha ribaltato le fiabe classiche offrendo loro una nuova vitalità. Se fosse ancora vivo Gianni Rodari avrebbe di che compiacersi. 

Francesco Rufo
venerdì 10 luglio 2009

Shrek 2 conferma i fondamenti del primo capitolo, e aggiunge nuovi elementi. Come il primo capitolo, anche il secondo è basato sulla parodia delle fiabe classiche e della tradizione cinematografica dei film d’animazione (soprattutto dei film Disney) tratti da fiabe classiche. In più, la parodia si estende dalla fiaba alla realtà, con la satira di Hollywood, della tv, della società dello spettacolo vista come fiera delle vanità e dell’apparenza. La struttura narrativa si fa più libera rispetto agli schemi di fiaba e cartoon classici, ma il meccanismo del rovesciamento si ripresenta appieno, nello scarto tra i personaggi e i ruoli fissati dalla tradizione. Tale scarto è sottolineato da un fattore tipico delle fiabe classiche, la metamorfosi, che in Shrek 2 diventa esageratamente e comicamente frequente. Alle trasformazioni magiche si affiancano travestimenti, scambi di ruolo e di persona. Emergono personaggi nuovi, presi dalla tradizione fiabesca e rielaborati: il Principe Azzurro, bello, aitante, ma anche vanesio, arrogante, viziato; la Fata Madrina, perfida arrampicatrice sociale; e il gatto con gli stivali, che parla con accento spagnolo e unisce l’astuzia dei servitori della commedia italiana e francese alle caratteristiche del Capitan Matamoros. Shrek 2, come Shrek, tematizza il contrasto tra l’essere e l’apparire, spingendo a superare la superficie, a vedere l’altro non per come appare, ma per ciò che fa, ciò che prova, ciò che è; celebra l’orgoglio della diversità e dell’irregolarità, il fiero rifiuto della perfezione.

IL RITORNO DI SHREK E I SUOI AMICI TRA CITAZIONI E PARODIE CINEMATOGRAFICHE.
Andrea Chirichelli
giovedì 2 dicembre 2004

More of the same? Si grazie. Ricoperto di dollari e svariate altre valute ed in attesa di ricevere euro tricolori (sorry, fino a Natale non se ne parla) Shrek 2 ha dominato l'estate americana, lasciandosi alle spalle calibri come Spider Man ed Harry Potter, raggiungendo la strabiliante cifra di 430 milioni di dollari. Il primo Shrek, era stato, ai tempi, una piacevole sorpresa. Un' ottima caratterizzazione dei personaggi, un plot non troppo scontato, citazioni cinematografiche a gò-gò (diciamolo: il fascino innovativo di Matrix è stato ucciso dalle acrobazie di Fiona contro Robin Hood) e tonnellate di umorismo avevano permesso al film Dreamworks di resistere alla carica Pixar che oggi, invece, si trova a dover inseguire. Squadra che vince non si cambia e infatti il team torna al completo con qualche azzeccata nuova aggiunta (il gatto con gli stivali).
Tecnicamente il film è ineccepibile: i personaggi sono splendidamente definiti ed animati in maniera ultra realistica (giudizio peraltro dato senza troppa cognizione di causa dato che orchi ed asini parlanti non si sono mai visti sulla terra... almeno in senso letterale). Per Dreamworks un ulteriore passo avanti in questo senso.
La regia è abile nel cogliere i tempi comici e a parodiare in maniera beffarda (ma sempre compiaciuta e consapevole... Shrek usa un leggero fioretto, mai un'ascia a doppia lama) i topos classici delle fiabe ed i nomi noti dell'immaginario collettivo infantile ed adulto: peccato però che alla fine, Shrek 2 mantenga lo stesso (leggero) difetto del predecessore: troppe gag e personaggi slegati gli uni dagli altri e mancanza di un vero e proprio filo logico della storia (in questo senso Alla ricerca di Nemo appare decisamente migliore da un punto di vista drammaturgico). Poi ci sarebbe la solita questione del target di riferimento: fa piacere che il mondo dell'animazione sia puntato anche sugli adulti, ma quanti piccoli potrebbero capire le gag di Shrek? Ben pochi penso. Comunque ci sono 430 milioni di dollari che affermano il contrario e quindi....
Inutile cercare sottintesi, metafore e significati: Shrek 2 è puro intrattenimento. Per fortuna, bisogna aggiungere. La storia, le trovate, i personaggi sono quasi sempre irresistibili. L'apologia dell'antieroe raggiunge il culmine in questo secondo episodio, anche se l'Orco e Ciuchino vedono seriamente messa in discussione la loro leadership sulla pellicola, dalla presenza della new entry felina. L'unico appunto da muovere agli sceneggiatori è l'esagerazione della comicità "scatologica" che sta diventando tristemente frequente nei film di animazione americani: rutti e "ariette" sono comiche la prima volta ma alla lunga sarebbe preferibile utilizzare altri mezzi per suscitare la risata.
Triste riflessione sul Belpaese: far uscire un film quando dello stesso è già disponibile il dvd in lingua inglese è oggettivamente demenziale. Sicuramente Natale porterà incassi e soddisfazioni, ma piegarsi alle festività significa ottenere vittorie di pirro. Il giorno in cui le major e le case di distribuzione opteranno in modo continuo e sistematico per release in contemporanea mondiale, la pirateria riceverà un colpo più duro di quanto possa ricevere da disegni di legge fatti da chi al cinema non va mai (e nemmeno naviga in internet).
Ultima chiosa sul futuro possibile del mondo dell'animazione: tutto sommato, osservando gli ultimi successi "digitali" made in Pixar & Dreamworks ed i futuri quasi certi successi (MadagascarThe IncrediblesRobots) delle major, non si notano in realtà, elementi diversi rispetto a quelli che hanno reso grande la Disney. Umorismo, ritmo, gag ed un pizzico di riflessione c'erano anche negli ultimi flop della casa di Topolino. Forse oggi però stiamo assistendo ad un diverso modo di intendere l'animazione: lo spettacolo, l'intrattenimento, il grande show, è appannaggio dei film in tre dimensioni, capaci di ricreare mondi variopinti e realistici, mentre l'aspetto più onirico e favolistico, può diventare terreno fertile per film di animazione più adulti, profondi e non di meno spettacolari e coinvolgenti: Otomo e Miyazaki confermano. Ed in America, quando lo capiscono?

Su MYmovies il Dizionario completo dei film di Laura, Luisa e Morando Morandini

Dopo la "luna di aglio" (di tal fatta la loro carrozza nuziale), Shrek e Fiona sono invitati al castello dei genitori di lei, il re e la regina del reame di Molto Molto Lontano. I reali non gradiscono l'orchizzazione di Fiona e i rutti di Shrek che così dovrà difendere il suo anticonvenzionale matrimonio dal fioretto del Gatto con gli stivali, presunto killer di orchi, dalla bellezza patinata del Principe azzurro e soprattutto dai subdoli incantesimi della Fata Madrina. Presentato a Cannes 2004, prodotto dalla Dreamworks, osannato dalla critica, ha conquistato il record di incassi per i film d'animazione: 859 milioni di dollari solo nel 2004. Sicuramente più raffinato del prequel sul piano tecnologico e stilistico, gli è inferiore per originalità e sorpresa dissacratoria. Il nodo centrale della storia è un topos delle favole, dei romanzi d'amore e delle commedie sentimentali di tutti i tempi. Sceneggiatura (dal romanzo di William Steig): Andrew Adamson, Joe Stillman, J. David Stem, David N. Weiss. Per le voci, alle star del primo episodio si aggiungono A. Banderas (M. Rossi) per il Gatto con gli stivali, R. Everett per il Principe azzurro, T. Waits per Capitan Uncino.

6 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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  2. Qui è la prassi. Una mattina hanno chiuso così Vale che aveva un udienza importantissima e per uscire l' unico modo è stato infilare un cric a carrello che per fortuna abbiamo, sotto l' altra macchina, poi farla muovere in obliquo tirando il cric fino a poter sfilare la nostra. Anche questa azione illegale ma agire secondo quanto previsto significa restare bloccati. Gli abbiamo lasciato il coupon per il ritiro del testa di cazzo d' oro che a Roma ha tanti pretendenti quanto l' Oscar americano.
    Bacioni e buona giornata
    Patty

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  3. Ogni giorno una nuova avventura, con voi non ci si annoia mai. Mi permetto di ricordarvi una promessa in sospeso ma senza fretta, piaceva a mio figlio ma non deve farci relazioni per scuola. Il film è So close. Grazie in anticipo
    Eliana

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  4. Uei ma questa è roba da Milano, da Roma, io pensavo che a Venezia fosse tutto placido e tranquillissimo e tu mi metti al corrente delle barche in doppia fila ma dove andremo a finire???
    Un caro saluto
    da Lucy Milàn

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  5. Mi sono convertito da poco al cinema di animazione e grazie a voi. In precedenza credo che l' unico titolo presente tra le mie "visioni" fosse stato il Signore degli Anelli, appunto in animazione. Ho visto oggi Shrek e davvero niente male anche come struttura narrativa e scenografia.
    Grazie
    Giovanni Martinelli

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