venerdì 26 marzo 2021

fatevi i gatti vostri 1791 " storia di una cassapanca "

Ed ecco la promessa storia della cassapanca : 

Un giorno di circa due mesi fa io e la zia eravamo in barca dalle parti di Santa Maria Formosa. Di solito lei pilota e io faccio le consegne ma quella mattina avevo uno dei miei storici mal di pancia, così stavo io al timone e la zia recapitava i pacchi. Proprio in quella zona la zia va a consegnare un collo ad una farmacia che sta a pochi passi dal negozio di piccolo antiquariato dove aveva trovato i due bei quadri che lo zio le donò, alcuni mesi fa, scambiandoli con un lavoro all' impianto elettrico del negozio che aveva subito un principio di incendio. Siccome la proprietaria del negozio è una tipa abbastanza piacente e,  a detta di zia Holly, si era piuttosto sbilanciata nel tessere le lodi dello zio, lei non era più entrata a visitare il negozio. Del resto zia Holly rimane quasi sempre sulla barca mentre io consegno.  Quella mattina però, eravamo a metà gennaio, uscendo dalla farmacia dopo la consegna le vien fatto di buttare un occhio alla vetrina e vede esposta la famigerata cassapanca. La titolare del negozio vedendola intenta a guardare l' ha riconosciuta subito anche perché i due quadri li aveva trattati proprio la zia prima che intervenisse Dante  e da buona commerciante le ha subito mostrato pregi e difetti della cassa alla quale lei attribuiva non meno di 200 anni di età. Nulla sapeva delle origini in quanto l' aveva comprata in blocco ad un asta fallimentare di oggetti appartenuti ad un albergo. Probabilmente visto lo stato in cui si trovava la dovevano tenere in qualche soffitta, comunque molto meglio che in cantina perché da noi non esiste cantina asciutta. Chiedeva 350 euri. Neppure troppo considerato l' oggetto e alla fine era calata a 300 ma per le tasche Holliane  era davvero troppo e così la zia è uscita prendendosi l' incombenza di portare i saluti della signora a suo marito. Quando è arrivata in barca mi fa: "C'è quella tipa dell' antiquariato dove fece i lavori Dante che ha una cassapanca da brivido ma vuole 300 euri, Valla a vedere quando puoi ma non ti azzardare a dirlo a tuo zio perché io da quella lì  che sta sempre con quella montagna di tette in mostra  non ce lo mando più".

"E secondo te se lui si perdesse dietro alle montagne di tette avrebbe preso te che sei Holly anche per misure?"

"Che c'entra? E' un uomo e gli uomini di fronte alla disponibilità non capiscono più un cazzo, o meglio capiscono che c'è da tirarlo fuori prima che una ci ripensi, non l' hai ancora imparato nipotuccia? Magari uomini come Dante non vanno a corteggiare una donna se sono già impegnati, ma se trovano una scema che gli fa capire esplicitamente che ci sta è ben difficile che dicano no. Ovviamente non posso fare illazioni sulla signora in questione, ci mancherebbe altro. Ma come ben come sai  è da tempo immemorabile che a Venezia di troie e di ubriachi facciamo l' export quindi cerco di prevenire, quando posso".

Così sono tornata da sola a vedere la cassa, ho detto di essere la nipote di Holly e Dante e vista la bellezza dell' oggetto ho dichiarato  che avrei voluto far loro un regalo ma senza che lo sapessero.

La signora è si ancora attraente per essere piuttosto matura ma io l' ho trovata elegante ed educata. Le sue montagnose grazie non eccedono le mie o quelle di Zanza, diciamo che è messa bene ma non ostenta niente ha semplicemente quello che la natura le ha messo sotto il mento. Io avevo 70 euro in tasca e ho provato.

"Signora le faccio una proposta, ho 70 euro se me la dà a 270 le lascio i 70 in acconto e le porto 50 euro a settimana. La cassa la ritiro quando ho finito di pagarla".

E' stata più che squisita:

" Ma sì che va bene, ci conosciamo, tuo zio mi ha salvato da una situazione disperata, guarda la cassa la puoi portare via subito che tanto tenerla in negozio già venduta mi porterebbe solo via spazio".

Così ho lasciato i 70 e mi sono portata via la cassa due giorni dopo. La signora siccome non sa come ci chiamiamo io e la zia aveva messo un post it con scritto Dante che è rimasto sulla cassa e si vede nelle vecchie foto che postai.

Per due settimane ho portato i 50 euri poi alla terza ho trovato la signora che stava accatastando molte scatole fuori del negozio.

"Sta sgomberando le ho chiesto?"

"No un colpo di fortuna che me lo manda la Madonna, un signore americano che vive qui  a Venezia un giorno è entrato e mi ha comperato un sacco di roba, nel pomeriggio dovrebbero arrivare quelli dei traslochi ma capirà con tutta la gente che chiude sembrava di chieder loro un favore e sebbene  si prendano 200 euro e forse non basteranno, non mi danno certezza assoluta di passare così rischio di dover mettere di nuovo dentro le scatole stasera".

Mi si è accesa la lampadina in testa.

"Ha fatto un contratto con i trasportatori?"

"No perché non mi potevano garantire tempi e orari e così anche sul mezzodì mi tocca stare a far la guardia agli scatoloni".

"Io ho una barca da carico autorizzata al trasporto conto terzi (se così non fosse fioccano multe da brivido) se le sta bene lei disdice il trasporto, me ne occupo io e facciamo pari coi 100 che le devo. Però deve trovare  qualcuno che mi carichi la barca  e  avvertire l' acquirente che, una volta al domicilio, ci sia personale per scaricare"

"Mi parrebbe un miracolo. Per caricare chiamo mio figlio, il più piccolo, che è libero e i suoi amici, sono giovani ma robusti. Poi avviso l' acquirente che tanto a casa è pieno di servitù".

Sono corsa a prendere la barca e al ritorno ho trovato tre ragazzotti sui 18 anni che in poco si sono messi ai miei ordini per caricare.

Ho raggiunto la stupenda casa con approdo sul canale in meno di un quarto d'ora e c'erano ad aspettarmi quattro persone di servizio. Hanno fatto tutto loro e il padrone di casa mi ha anche dato 20 euro di mancia.

Mai lavoro fu più agevole di questo.

Il resto è stato opera dello zio. Bonifica dagli eventuali tarli con fumigazione iniezioni e antitarlo a pennello. Stuccature e ricostruzione delle zampe. Non sono aggiunte ma nella foto la gommalacca era assai brillante e il suo scopo è di mascherare  le parti ricostruite.

Adesso fa parte del patrimonio del Gato Dogie Serenisimo che ogni tanto ne concede l' uso ad Emma e Alice. 

Buona giornata a Tutti 

Dani. 

Passando al film, Murasaki mi richiede la presentazione del film a Hard Day's night che in realtà non era quello presente nel listone  che ospita, invece: The Beatles – Eight Days a Week 2016 di Ron Howard. Comunque siamo riusciti a trovare questo prezioso link 

cliccare per la visione diretta di A Hard Day's Night

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 il commento è di my movies

IL PRIMO FILM CON I BEATLES PROTAGONISTI, TESTIMONIANZA DI UN'ERA E RIVOLUZIONE DI UN LINGUAGGIO.

Recensione di Emanuele Sacchi

Due giorni e una notte nella vita dei Beatles, o quantomeno nella versione romanzata e surreale della stessa. John, Paul, George e Ringo tra treni, stanze di hotel, locali da ballo, palcoscenici e orde di ragazzine urlanti e scatenate.
Quando l'oggetto della più estrema caducità si trasforma in documento storico epocale, nel segno tangibile di una generazione e delle sue peculiarità, fondamentale per tutto quel che è seguito ancor più che per la sua contemporaneità. Nato come veicolo promozionale in piena Beatlemania, per diffondere nel mondo volto, voce e carattere dei Beatles - quattro differenti teste pensanti, benché uniformate dalla "divisa" caschetto-completo scuro-stivali - A Hard Day's Night diventa altro una volta affidato al talento irrequieto di Richard Lester. Il montaggio sperimentale di Lester, l'uso anomalo della macchina da presa e soprattutto la scelta del bianco e nero (atemporale per definizione) rendono l'opera ibrida, duplice. Nel primo esempio di sagacia commerciale pop unita a consapevolezza di realizzare qualcosa di artisticamente rilevante, l'anima più strettamente di marketing - i brani della colonna sonora (il primo album davvero compiuto dei Fab Four e il capolavoro del primo periodo) che compaiono a intervalli regolari, senza che i fan possano annoiarsi - convive felicemente con lo humour british di una sceneggiatura ricca di gag irriverenti, sostanzialmente l'humus da cui nasceranno i Monty Python, in cui i quattro di Liverpool - Lennon su tutti - possono palesare la loro weltanschaung.
Sotto la coltre di leggerezza scanzonata si nasconde infatti una visione lucida e anticonformista sull'ipocrisia di una società bacchettona che i Beatles in primis contribuiranno a sgretolare, cominciando a conficcare il piccone, per quanto educatamente, nel muro del conformismo e dell'ancien régime. L'immagine dei Beatles comincia da qui, da un film che codifica un linguaggio, un nuovo modo di filmare il rock, lontano anni luce dagli spot allungati a film con protagonista Elvis Presley. Anche solo la parentesi intimista con Ringo che si ribella ed esce dal gruppo, meditando su cosa ne sarebbe di lui al di fuori dai Beatles, sarebbe impensabile al di fuori da un universo come quello beatlesiano, che trae la propria forza dall'umanità e dalla semplicità di origini umili che non si dimenticano, persino di fronte al successo planetario.
Comincia tutto da qui, da A Hard Day's Night, in un decollo di carriera da osservare, studiare ma soprattutto godere nella sua unicità: la scheggia di 
un'epoca irripetibile che con il tempo guadagna valore anziché perderne. 


Su MYmovies il Dizionario completo dei film di Laura, Luisa e Morando Morandini

Finto documentario su una "dura giornata" dei Beatles che a Liverpool prendono un treno per Londra dove devono registrare uno spettacolo per la TV, portando con sé, oltre a due accompagnatori, il nonno di Paul (Brambell), vecchietto occhialuto, mettimale e sottaniere, ghiotta invenzione dello sceneggiatore Alan Owen che si guadagnò una candidatura all'Oscar. "The Citizen Kane of Jukebox movies" (A. Sarris). Comincia di corsa, e di corsa continua, almeno fino agli ultimi dieci minuti che sono trionfali, dunque statici. Contagioso per l'allegria, la gioia di vivere, il vitalismo, l'agilità, la disinvoltura con diverse sequenze memorabili e una spregiudicata contaminazione tra gli influssi della Nouvelle Vague francese e quelli del Free Cinema britannico. Un film giovane al passo dei fervidi anni '60.

IL PRIMO FILM CON I BEATLES PROTAGONISTI, TESTIMONIANZA DI UN'ERA E RIVOLUZIONE DI UN LINGUAGGIO.
Recensione di Emanuele Sacchi

Due giorni e una notte nella vita dei Beatles, o quantomeno nella versione romanzata e surreale della stessa. John, Paul, George e Ringo tra treni, stanze di hotel, locali da ballo, palcoscenici e orde di ragazzine urlanti e scatenate.
Quando l'oggetto della più estrema caducità si trasforma in documento storico epocale, nel segno tangibile di una generazione e delle sue peculiarità, fondamentale per tutto quel che è seguito ancor più che per la sua contemporaneità. Nato come veicolo promozionale in piena Beatlemania, per diffondere nel mondo volto, voce e carattere dei Beatles - quattro differenti teste pensanti, benché uniformate dalla "divisa" caschetto-completo scuro-stivali - A Hard Day's Night diventa altro una volta affidato al talento irrequieto di Richard Lester. Il montaggio sperimentale di Lester, l'uso anomalo della macchina da presa e soprattutto la scelta del bianco e nero (atemporale per definizione) rendono l'opera ibrida, duplice. Nel primo esempio di sagacia commerciale pop unita a consapevolezza di realizzare qualcosa di artisticamente rilevante, l'anima più strettamente di marketing - i brani della colonna sonora (il primo album davvero compiuto dei Fab Four e il capolavoro del primo periodo) che compaiono a intervalli regolari, senza che i fan possano annoiarsi - convive felicemente con lo humour british di una sceneggiatura ricca di gag irriverenti, sostanzialmente l'humus da cui nasceranno i Monty Python, in cui i quattro di Liverpool - Lennon su tutti - possono palesare la loro weltanschaung.
Sotto la coltre di leggerezza scanzonata si nasconde infatti una visione lucida e anticonformista sull'ipocrisia di una società bacchettona che i Beatles in primis contribuiranno a sgretolare, cominciando a conficcare il piccone, per quanto educatamente, nel muro del conformismo e dell'ancien régime. L'immagine dei Beatles comincia da qui, da un film che codifica un linguaggio, un nuovo modo di filmare il rock, lontano anni luce dagli spot allungati a film con protagonista Elvis Presley. Anche solo la parentesi intimista con Ringo che si ribella ed esce dal gruppo, meditando su cosa ne sarebbe di lui al di fuori dai Beatles, sarebbe impensabile al di fuori da un universo come quello beatlesiano, che trae la propria forza dall'umanità e dalla semplicità di origini umili che non si dimenticano, persino di fronte al successo planetario.
Comincia tutto da qui, da A Hard Day's Night, in un decollo di carriera da osservare, studiare ma soprattutto godere nella sua unicità: la scheggia di un'epoca irripetibile che con il tempo guadagna valore anziché perderne. 

Sei d'accordo con Emanuele Sacchi?
Su MYmovies il Dizionario completo dei film di Laura, Luisa e Morando Morandini

Finto documentario su una "dura giornata" dei Beatles che a Liverpool prendono un treno per Londra dove devono registrare uno spettacolo per la TV, portando con sé, oltre a due accompagnatori, il nonno di Paul (Brambell), vecchietto occhialuto, mettimale e sottaniere, ghiotta invenzione dello sceneggiatore Alan Owen che si guadagnò una candidatura all'Oscar. "The Citizen Kane of Jukebox movies" (A. Sarris). Comincia di corsa, e di corsa continua, almeno fino agli ultimi dieci minuti che sono trionfali, dunque statici. Contagioso per l'allegria, la gioia di vivere, il vitalismo, l'agilità, la disinvoltura con diverse sequenze memorabili e una spregiudicata contaminazione tra gli influssi della Nouvelle Vague francese e quelli del Free Cinema britannico. Un film giovane al passo dei fervidi anni '60.

6 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
    ===============================================================================
    Le risposte a questo primo commento sono riservate allo staff. I nostri lettori possono commentare seguendo le consuete modalità.
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    Redazione: on line dalle ore 16:00 alle 23:00

    www.esserinoebalena.blogspot.it



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  2. Esserino Gatto
    AI LETTORI TUTTI MICIOSI SALUTI
    www.esserinoebalena.blogspot.it

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  3. Intanto visto che in lista lo avete io ti chiederei anche l' altro film dei Beatles. Bella la storia della cassapanca, in questa pandemia state creando una vera e propria galleria d'arte tra quadri e oggetti. Penso che abbiate fatto un affare eccellente e comunque anche la signora non può lamentarsi le hai fatto dare un bel risparmio. Mi piace questo modo che avete di far baratto. Io vi leggo da tantissimi anni, proprio dalla fondazione del blog e ricordo che Dante faceva l' arrotino in bici e procurava legna per la stufa in cambio della arrotatura utensili di una falegnameria. Il baratto è una delle forme più sane e naturali del vivere sociale. Purtroppo nel mio settore non si usa e così paghiamo tante di quelle gabelle o meglio pagavamo perché non batto chiodo da un anno, per fortuna che il mio è un lavoro di carta matita e pc quindi con costi di produzione minimi. Altissimi sono quelli di rappresentanza ma se non ti muovi non spendi così muori di fame ma non ti indebiti. Il problema è che ti abitui a vivere in base all' entrate e fai anche debiti calcolati su di esse. Quando non hai entrate ti trovi rate della casa, rate della macchina ecc. Valerio per fortuna ha avuto un po' di lavoro nel settore delle piccole controversie assicurative ma lui è bravo in dibattito e fargli fare questi lavoretti è come usare una Ferrari per andare a comprare il pane. Comunque almeno non siamo di quelle coppie che sfogano i malumori da covid accapigliandosi in casa.
    Quanto alle teorie di Holli le condivido ma parzialmente è vero che ci sono tante donne che mostrano disponibilità ma ci sono anche tanti uomini che lo fanno credo anzi molti di più. Dovessi dar retta a tutti quelli che mi si mostrano disponibili! E penso anche tu!
    Così penso sia per Dante o chiunque ha una propria linea di condotta. Poi è ovvio che ogni tanto qualcuno che ti colpisce o qualcuna che colpisce l' attenzione del tuo uomo c'è. Quindi ti deve colpire tu devi colpire lui e ci vuole la disponibilità di entrambi. Alla fine non penso di muovermi in un mondo di donne che girano a gambe larghe e uomini con la patta slacciata anche se talvolta mi viene da ricredermi sentendo i racconti di qualche amica/o.
    Buona Giornata
    Patty

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  4. Ted Bundy fascino criminale del 2019. Mi interesserebbe leggere qualcosa e avere evtl indicazioni su canali che lo programmino. La cassapanca è bellissma e lo avevo scritto e anche la storia che c'è dietro. Gli uomini? Prima di scegliere ci ho sempre pensato tanto anche troppo e poi mi sono sempre fidata. Ho preso varie fregature, uno mi disse che essere disonesto con una persona nelle mie condizioni era da merde. Dopo quindici giorni aveva una storia con una mi amica. Poi 17 anni fa ho incontrato il padre dei miei figli che finora si è dimostrato leale. Ma per me è facile tenere gli occhi chiusi.
    Grazie di tutto
    Eliana
    Grazie di tutto
    Eliana

    RispondiElimina
  5. Mi associo ai plausi per la vostra riscoperta del baratto e mi dispiaccio nel constatare attraverso il commento della signora Patrizia come la pandemia abbia toccato profondamente e trasversalmente ampi settori della nostra società e della nostra economia. Non mi esprimo sul tema della gelosia perché non l' ho mai provata durante la mia felicissima ma sfortunatamente brevissima parentesi matrimoniale (sono vedovo da vari decenni). Per rimanere in tema di cinefilia avrei un desiderio da sottoporvi:
    Telefoni Bianchi
    senza alcuna fretta
    Grazie in anticipo
    Affettuosi Saluti
    Giovanni Martinelli

    RispondiElimina
  6. Io avrei una richiesta fuori lista, se avete spazio per la presentazione vi sarei grata, si tratta de L'amore bugiardo che vidi solo in parte qualche anno fa e poi non sono più riuscita a recuperare. Non mi esprimo sull' invidia per quella cassapanca. Chissà che prima o poi non sappiate consigliarmi qualcosa di simile come fece Dante con la mia stupenda M40. Ma non adesso.
    Sono in situazione analoga a quella della mia amica Patty e in più a Milano.
    Salutissimi
    Lucy Milàn

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