martedì 23 marzo 2021

fatevi i gatti vostri 1788 " internet viaggia sul carretto a mano "

Siamo ancora al punto di partenza. Le wifi continuano a non dare connessione in casa e fuori sì. Quindi siamo appesi a quella dello zio che, nel frattempo, è senza cellulare e, a detta sua, "Si sente riavere". Alla fine ho deciso di rivolgermi a un tecnico per chiarire l' enigma wifi ma come potete immaginare a Venezia un tecnico svolge il suo lavoro a piedi e ritira pc, stampanti, routers andandosene in giro col suo carrettino e ritornando, col medesimo, al suo laboratorio. Ciò richiede tempi tripli rispetto a qualsiasi altra località dove uno possa muoversi su due o 4 ruote. Comunque oggi pomeriggio o al più tardi domani avremo la diagnosi, il che non implica che, associata ad essa, ci sia una immediata soluzione del problema. La cosa mi sta rendendo un po' nervosetta.

Ho chiesto a Zanza se potesse mandare avanti il blog dalla redazione di Livorno ma l' ho trovata così affaticata che non me la sono sentita di insistere. Per lei dar via il bar è cosa che va ben oltre ogni immaginabile sensazione di disagio o di dolore emotivo. Al telefono mi ha detto: "la vita mi sta togliendo tutto ma non pensavo mi potesse togliere questo rifugio dove sono nata e cresciuta" e, sinceramente, sentendola mi è venuto un tremendo nodo alla gola perché la conosco davvero dall' adolescenza e sebbene abbiamo vissuto distanti e con vite assai diverse tra i momenti più piacevoli che ho trascorso da quando avevo 15 anni ci sono sicuramente quelli passati con lei indipendentemente dal fatto che fossimo qui a Venezia o a Livorno.

Veniamo ai films, che è meglio e  mi rivolgo ai lettori:

1) Considerato che mi è piuttosto difficile postare cose complicate approfittate di queste giornate per le vostre richieste, non so se avete fatto caso che il listone comprende un gran numero di titoli che iniziano con l' articolo inglese "The"  come dire che comprende una gran quantità di film che in italiano avrebbero il titolo che inizia con ogni articolo determinativo ovvero i classici:  Il Lo La i gli le che da bambina appresi pronunciandoli in due gruppi che avevano i rispettivi costituenti attaccati tra loro: Illòla - Iglìle.

2) Non sono in grado di soddisfare la richiesta di Murasaki riguardo a canali che possano trasmettere True stories che in effetti non compariva nel listone. C'è sì true story ma è tutt'altra cosa. Ma non disperiamo forse lo zio ha una videocassetta registrata da lui contenente il film ma al momento non sappiamo se sia a Livorno, a Follonica a casa di sua zia oppure in fondo al magazzino vicino al camper e alla sua barca. 

Per il momento ecco la presentazione di Thelma richiesto da Patty, immagino sia lei che vuol Thelma e Valerio che invece richieda Il lupo di Wall street, comunque accontenteremo anche lui.

Domani, sempre rete permettendo, mi riprometto di svelare il segreto della cassapanca e metterò nello scrigno i preziosi doni per i solutori o comunque per tutti quelli che si sono impegnati nel calcolo della distanza tra casa nostra e quella della nonna. A tal proposito ci ha scritto un professore di matematica chiedendo di inserire il problema dantesco in una sua raccolta di problemi e offrendosi di citare adeguatamente la fonte. Gli rispondiamo sia qui, sia in reply alla sua mail: "Certo che può e comunque Dante dice che non è assolutamente necessario citare la fonte a meno che il testo non reciti: Dante Davini Diversi abitante a Venezia ha problemi di deambulazione....ecc.

Se presentato in altro modo il problema diventa un semplice esercizio di calcolo che probabilmente ha avuto altri divulgatori in tempi antichi o anche più recenti.

Buona giornata a tutti


Dani


presentazione di My Movies


UNA RIELABORAZIONE CONTEMPORANEA DEGLI 
HORROR DEPALMIANI, 
IMMERSA NEL GELO 
NORVEGESE.
Recensione di Emanuele Sacchi
mercoledì 20 giugno 2018

Thelma ha ricevuto un'educazione rigidamente cristiana: quando finalmente si affaccia al mondo degli uomini l'impatto è complicato. Dopo aver subito una violenta crisi, apparentemente epilettica, Thelma è avvicinata dalla bella e spigliata Anja, che la aiuta a integrarsi con i propri coetanei.
L'approdo al soprannaturale non corrisponde a un mutamento di pelle per Joachim Trier. Benché Thelma mostri abbastanza presto che qualcosa di strano si nasconde sotto le pagine della sceneggiatura, i temi rimangono quelli cari al regista norvegese. A partire dalla difficile adolescenza e altrettanto ardua integrazione nella società di Thelma, cresciuta in un isolamento tale da rendere ogni approccio con altri esseri umani un azzardo, basato su un fragile equilibrio.

L'horror è il genere cinematografico che più di ogni altro comunica servendosi di un linguaggio di segni e convenzioni, inequivocabili per gli iniziati.

Se non basta l'inquietante incipit a metterci in guardia, al resto ci pensa l'ambiente che circonda Thelma: genitori infervorati dal credo, ambienti scolastici alienanti, adolescenti capaci di insostenibili crudeltà.
A tratti sembra di vivere un mash-up dei classici di Brian De Palma, come Carrie o Sisters, con Thelma come vascello ideale di un elemento soprannaturale pronto all'immediata detonazione. Ma se il contenuto è dichiaratamente derivativo, è lo stile visivo che lo caratterizza ad allontanarsi dai colori caldi e abbacinanti di De Palma o Dario Argento. La collocazione tra i fiordi norvegesi - Trier torna alla madrepatria dopo la parentesi hollywoodiana di Louder than Bombs - esalta i silenzi e le ellissi, rendendo imperscrutabile il processo interiore della protagonista. Senso di colpa e libero arbitrio si mescolano e si scontrano, in un trionfo della volontà che lascia attoniti: definitiva liberazione dei sensi, autodeterminazione o legittimazione di onnipotenza?
Un epilogo affascinante almeno quanto i brevi e laceranti flashback, che aprono squarci sul doloroso passato della famiglia di Thelma e lasciano una sensazione di insicurezza a visione ampiamente terminata. Così come la sequenza della seduzione a teatro, esempio di magistrale gestione della tensione. Un'opera così cool da rasentare la freddezza, che nasconde improvvise vampate, anche fuor di metafora. 

2 commenti:

  1. Da bravi non state ASSOLUTAMENTE a preoccuparvi per me, avevo proprio confuso i due titoli. Mi ero perfino dimenticata della sua esistenza fino a un paio di giorni fa, segno che è destinato a bussare di nuovo alla mia porta, e ora che ci penso ho riguardato e ce l'ho alla biblioteca comunale.
    Invece dal mio cappello a cilindro ho tirato fuori due conigli, pardon, richieste: quello THE BEATLES, A hard day's night (conoscevo solo Help, che vidi al celebre Spazio Uno e una volta perfino in televisione - e questo non so nemmeno di cosa parla. E poi Tristano e Isotta, che se mi mandata notizie mi fate molto piacere perché nemmeno di quello sapevo che esisteva.
    In boccallupo per le vostre vicende informatiche, non so perché ma credo che si sistemerà tutto in fretta.
    Del resto, si sa, sperare non costa niente ^__^
    Mi dispiace molto per Zanza, spero che riesca a elaborare il lutto in qualche modo - perché di un lutto si tratta, e la capisco anche: quando ci strappano le radici è davvero un gran dolore.
    Saluti a tutti e un bacio ai tre bellissimi gatti!

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