Confesso che rientrare in Italia, dopo tanti mesi, mi ha dato una certa emozione. Il fatto poi di non arrivare direttamente a casa nostra a Venezia ma di triangolare a Livorno con una permanenza di sette giorni ha reso la cosa ancora più insolita. Conosco Livorno meno bene di Dani e Zanzara, Samatta, Daria e Marina si sono prodigate per mettermi a mio agio e farmi visitare tante bellezze che ignoravo. Follonica la conoscevo ma in barca con zio Dante è stato come rivivere i magici momenti della mia giovinezza, quando lo zio mi insegnava a pescare polpi con la "trappola" e a costruire palamiti (le nostre palangare veneziane).
Sono ad Oxford da parecchi anni, forse troppi ma sento che probabilmente la mia vita è lì e che forse finirò come Mr. Chips dell' indimenticabile film di Herbert Ross con Peter O'Toole e Petula Clark. Privo del dinamismo di mia sorella e dell'arte di arrangiarsi di mia zia e mio zio sono vittima compiaciuta della mia carriera d'insegnante.
Sento però che l' Italia mi manca molto mentre, quando sono qua, l'Inghilterra non mi manca mai. Se solo Venezia, Padova, Milano, Bologna, per citare le sedi universitarie più vicine a me, offrissero non solo uno spiraglio alle mie ambizioni ma anche un ambiente di lavoro più qualificante, probabilmente valuterei la possibilità di un rientro a medio termine.
Al momento tutto ciò è impossibile, perderei denaro, posizione accademica e soprattutto una referenza che è spendibile in tutto il mondo. Diverso è il discorso di mia sorella che ieri mi ha chiesto: "Sarebbe un problema per te se decidessi di lasciare Londra?"
Dani è fatta così, tanto io sono riflessivo e pianificatore tanto lei è impulsiva e disponibile a seguire il suo istinto.
Ho chiesto che cosa non andasse bene in Londra e lei mi ha risposto:
"A parte te e Jane mi rimane sulle palle tutto da come ridono a come mangiano da come bevono a come pisciano".
Lo temevo. Dopo la sua rottura con Evan l'avevo vista sbottare varie volte in situazioni di normale disagio che si incontrano anche a Venezia, tipo far la fila fuori da un locale.
Le ho suggerito di ponderare la cosa, adesso che è libera sul piano affettivo che ha casa e lavoro può prendersi il tempo che vuole per pensare e soprattutto per valutare che cosa potrebbe fare se andasse via da Londra.
"Perché non andiamo in Canada tutti e due?" Mi ha chiesto.
"Solo l'idea del freddo mi ha fatto rabbrividire, Dani".
"Perché non ai Caraibi allora?"
"Bè lo zio, nella notte dei tempi fece il lettore di Dante Alichieri alla Universidad Central de Caracas"
"Ovvio! in quegli anni il Venezuela sfornava più Miss Universo di tutto il resto del mondo messo insieme. Ti pareva che lui potesse andare a Londra o a Berlino sapendo cosa bolliva in pentola laggiù?"
Il solito scambio di battute che potrebbe durare tutta la sera.
Cerco di ricondurre alla ragione la cavalla pazza
"Io Domenica ho il volo dal Marco Polo"
"Io mi fermo fino al 12 ottobre tanto riprendo i corsi lunedì 15 e così quando arrivo ho il week end per rientrare nelle abitudini londinesi poi vedrò..."
Considerato quanto ci siamo sbattuti per trovare la casa, per fare il contratto, i lavori fatti dallo zio, il mio trasferimento dalla serafica Oxford quanto si profila all' orizzonte mi spiazza un po' ma Dani è Dani è la mia sorellina (ormai sorellona) insopportabile ma insostituibile.
Un abbraccio per Lettrici e Lettori
da
Bobby
Finalmente Bobby!
RispondiEliminaNon scrivi da un sacco! Certo sono situazioni diverse da quanto ho letto in precedenti blog tu sei al top della carriera e a Londra trovi piacevole compagnia senza doverti impegnare troppo in fondo è un paradiso tra le nebbie per un maschio. L'inquietudine di Dani, invece, trapela da anni nei suoi scritti, nei suoi spostamenti nei suoi amori
non è l'ideale ma è un classico per una donna giovane bella non disposta a mettere in gabbia le proprie emozioni e la propria voglia di vivere.
Vi capisco
un abbraccio
Patty
Chi vi scrive avrebbe voluto viaggiare, volare in alto, far ricerche ma ha dietro le spalle anni di corsie di ospedali e davanti agli occhi idem. Mio marito studia strategie di marketing per il parmigiano in un ufficio che odora di parmigiano e torna a casa profumato di parmigiano! Eppure che sogni che avevamo neppure troppi anni fa! Allora mi sento di dire a Dani, se non ti manca il vil denaro per la sopravvivenza segui il cuore e vai dove ti senti di andare, a chiudersi in gabbia c'è sempre tempo
RispondiEliminaCon tanta simpatia
Anna
Il consiglio di uno che si è mosso sempre con troppa prudenza val poco. Comunque non avendo famiglia o problemi grossi che si frappongono direi che sì Dani possa ancora prendersi la libertà di sognare. Auguroni.
RispondiEliminaHo cercato rientrare in blogger anche se sono certo che non attiverò un blog, solo perche altri siti di mio interesse non mi permettevano i commenti con la modalità usata sinora qui. Prima Prova
Un caro saluto
Giovanni Martinelli
funziona, ne son lieto
RispondiEliminagiemme
Grazie a Tutti e soprattutto al coglione di mio fratello che si sente sempre in dovere di dare annuncio della mia situazione emotiva, lo ha fatto per Evan e, recidivo, continua nonostante lo avessi ammonito. Può essere che in tanta mente non nasca qualcosa di interessante da pubblicare che non siano i "c...." miei?
RispondiEliminaRompiballe come il suo gatto
Dani
sono riuscito a ritrovare la mia storica icona di splinder e l'ho sostituita
RispondiEliminasperiamo di aver fatto tutto bene
Un caro saluto
Giovanni Martinelli