giovedì 13 settembre 2018

fatevi i gatti vostri 1083 " Le toppe alla Nado e ir Pancotto co borlotti"

So' tornati presto perché pioveva e hanno approfittato per dare una mano a Dante a preparare tutta la roba da infilare nel camper così domenica possono partire ben organizzati. Solo a dillo mi ci scappa da piange.
Dato che i soliti meteorologi der cazzo avevano dato allarme i pescatori non so usciti e pesce al barre non ce n'era coisì la mi mamma ha fatto il pancotto ala livornese, ossia coi fagioli borlotti ecco la ricetta prima che me la domandiate

Pancotto co fagioli alla Livornese
mondate cipolla, sedano, carota e pomodoro, poi tagliateli a pezzetini piccini ma irregolari non cubici sennò pare di quei troiai già pronti. Versate  l’olio  in un tegame di coccio e aggiungete  peperoncino spezzettato  cipolla, sedano,  carote e aglio stiacciato  (lasciate intero se dopo lo volete levà perché quarcuno a vedello rigetta) fate cocere  per 20 minuti a fuoco molto basso. Aggiungete i pomodori  il rosmarino
e i borlotti ( se di barattolo ma sarebbe meglio di no, sgocciolateli e sciacquateli prima), aggiungete brodo vegetale (meglio se fatto integralmente da voi prima) , mettete  sale e  pepe e lasciate cuocere a fuoco parecchio basso per almeno 20 minuti, aggiungete  brodo se s'asciuga troppo. Spezzettate in pezzi più o meno uguali  il pane vecchio  e passato il tempo che s'è detto, disponeteloi sul fondo di un tegame di coccio bello largo ,poi ricopritelo con il composto di fagioli . Versate nel tegame tanto brodo quanto ce ne vole a coprì ir tutto , ora cocete pe altri 15-20 minuti a fuoco basso e tegame ctappato cor un coperchio fino a che il pane non si sarà ammorbidito e spappolato.  prima di servire, spargete c prezzemolo tritato  e un filo di olio bono

Nel pomeriggio si ciondolava e allora verso le 5 sarta su il mi babbo e fa ma un po' di bruschetta cor vino bono no eh?

Ir pane era fenito ma la mi mmma ha proposto se Zanza ha voglia si pole fa du toppe ala Nado.

Ora aprite bene l' orecchi perché nemmeno i Livornesi più docche, a meno che un siano stati frequentatori del Bar Nado sanno cosa siano le toppe.
Partiamo dall' etimo.

Se vi bucate i carzoni ne ginocchi ovviamente li buttate via andate nel negozio armani e co 100 euri ne pigliate un altro paio. Un tempo le mmme bestemmiavano mandavano i figlioli in culo 10 vorte, maledivano il giono che avevano cacato que pezzi di merda ma ala fine pigliavano du pezzacci di stoffa e ci facevano le toppe.

La genialità der mi nonno fu questa
un giorno era finito il pane e s'era di domenica quindi un c'era verso di andanne apiglià dell'a ltro.
Lui fece ala mi nnna dé bimba qui se un ci si mette una toppa siamo nela merda.
E che toppa ci voi mette chiese lei mica mi posso mette a fa ir pane ar barre.

Ir pane no fece lui ma cor un po di farina un par di stiaccine un si potrebban fa?

Insomma come vennero quelle prime toppe con cui gli avventori finirono tutto il vino da quant'erano bone non lo so ma la ricetta si tramanda

Pigliate  du pugni di farina bianca 2 cucchiani rasi di sale aggiungetre acqua e impastate, se vi s'appiccica gtroppo ale mani aggiungete farina.

Untate appena na padella ma pe untalla nel verso giusto un ci verste l' olio, bagnate d'olio un fazzolettino di carta e passtelo nela padella, 
foco basso
mettete la palletta di impasto nela padella e prencipiate a stiaccialla cor un cucchiaio nella parte in alto che guarda voi
nel frattempo la parte a contatto cola padella comincia a sfrigolare piano e a doventare di colore ambrato
voltatela e continuate a stiacciare. ala fine l'impasto deve essesi steso su tutto ir fondo dela padella e avere lo spessore di un paio di millimetri. Deve restà un po rugoso e non troppo cotto ossia crudo no ma neppure secco arrabbiato.
Ora in un piatto mettete due cucchiai d'olio uno d'aceto bianco di quello peggio (no quello di Modena vi verrebbe na merda) sale e pepe
sbattete cor una forchetta questa salsina drusciateci sopra la toppa e mangiate
ma soprattutto beveteci del rosso bono noi s'è fatto così.
metto du foto pe aiutavvi a capì meglio.




Bacioni da Zanza Dani Samatta,le trombanti e il bar tutto

2 commenti:

  1. Piatti poveri ma assai invitanti. Conoscevo il pancotto sebbene in una diversa variante. Credo che ogni regione ne possa vantare una propria. Queste semplicissime toppe invece mi incuriosiscono alquanto e, dalle foto, appaiono assai invitanti
    Un affettuoso saluto
    Giovanni Martinelli

    RispondiElimina
  2. In pratica una minestra di verdura con legumi, una delle centomila in circolazione, comodissima da sorvegliare mentre prepari un compito di storia o lo correggi. Appena posso la provo, perché sembra molto gustosa, e di sicuro non la conoscevo. Grazie 😇

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