Boia se è tardi, a forza di musica, prima e di chiacchiere, dopo. s'è passato le due. Zanza e Dani so andate a dormì e ar barre siamo restati solo io e Dino che ciondola ma un s'arrende. Domani da Ito ci si va cola macchina che era di Bobby ma ora la usa Holly. Così posso buttare giù io du righe pel blogghe e risparmià a Zanzina la fatica der mattino. Dino mi fa: hai visto come ballavan tutti contenti stasera?
E' vero la rassegna dei ballabili italiani sta incontrando molto successo al bar Nado e che godono anche i favori di Nonna Giovanna che li sa affrontare tutti benissimo.
Tutti i Toscani conoscono obbligatoriamente quel pezzo stupendo che incita le bambine a svegliarsi al tepore della primavera, dè come se un fosserò digià abbastanza sveglie di suo.
A proposito di svegliezza cita -Dino: M'ha raccontato Renatino (ir famoso concierge del già descritto hotelle di "profumo di donna" e zio der nostro Dino Ciampi) che ormai le attempate coguare, che rimorchiavano giovani aitanti pe fassì sfondà da dritto e da rovescio, è tramontata. Adesso ci sono delle demoniache sedicenni che ti propongano di vedè Capraia dar buo der culo. "O come faresti ?" n'ha chiesto, curioso, Renatino che di fronte a ste sfide aggrotta le ciglia e aguzza l'ingegno.
"Bene" n'ha detto la pulzella mi metto sur molo a gambe aperte te ti metti in ginocchioni davanti, io mi levo le mutande e ti fo vedé Capraia incorniciata nela topa, come capirai l'immagine arriva diretta attraverso r buo der culo".
" Boià dé ma so un sacco di miglia marine... che ciai na lente al culo?." Ha replicato pronto Renatino, stando al gioco.
"Dè mi ce la piantata un signore coll' occhiali che quand'ero a Capraia n'ho proposto di guardà Livorno dala topa!"
Nzomma nci si spunta e allora meglio lascialle fa, armeno per ora. Che vendano pure piccanti scorci pe du ricariche der telefonino ma poi cresceranno, si vedranno le mele che prencipiano a cascà e le cosce che s'incellulitano, allora, sapendo ce ir tempo per piazzà quer ritaglio di baccalà doventa ristretto, ni verrà voglia di trovà un bécco contento e di sforna du figliol di troia che n' Italia prencipiano a scarseggià e, del resto se proprio si devan piglià de figliol di maiala che pregano a buoritto 5 vorte ar dì, ci si pole contentà anche de nostri che armeno un pregano e spesso bestemmiano di brutto.
Questo motivetto caro a tutti i fiorentini ma non solo, viene benissimo a fallo a tempo di tango. Poi cor Ciampi che in questi giorni è posseduto dar demone dell' organo e Ampelio che è maestro di zumzù, cola su batteria, il resultato è garantito.
Ar posto di Spadaro o di Narciso Parigi ci so' io. cola mi armnonica, un so' all' artezza di que colossi ma la musica si capisce e vedo che la ballano tutti abbastanza bene
E allora care amiche mettetevi ir vestito colo spacco, i tacchi arti e voi amici imbustatevi in un bolerino e in un par di carzoni che vi valorizzino poi....
via cor tango
Un caro saluto a tutti
Dante
Quella dell' alba romana, l'altra è Zanzara, è in piedi e vi legge col maritozzo in mano e il cappuccio davanti. Complimenti ai due nottambuli. La versione tango è a dir poco una chiccona!
RispondiEliminaQuanto alle giovani livornesi raccontate da Renatino che dire? Ce stanno pure a Roma e pure qua so' grevi ma grevi. Per il senso delo spirito una ricarica da 5 euri per il resto un calcio in culo a vai.
Un abbraccio ai seniores
Patty
non a voi eh!
Eliminanon a vai maledetto cellulare
leggasi:
e vai!
Patty
O tempora, o mores! Esclamavano ai tempi di Catilina. Ormai c'è poco da meravigliarsi.
RispondiEliminaChe il malcostume di offrirsi per pochi spicci sia diffuso tra molte minorenni è un dato di fatto. Con il suo "relata refero" Dante riesce ad incorniciare un fatterello di malcostume in una salace gag in vernacolo, conferendo al tutto, per quanto possibile, leggerezza ed humor.
Molto bella questa versione tango della ben nota "Mattinata" bravi!
Giovanni Martinelli
Oh my God that's incredible!
RispondiEliminaJames
������
RispondiEliminafatimela conosce codesta artista, ni chiedo se mi fa vedé la costa spagnola!
Ame
Siete tutti matti. Ma tutti proprio.
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