sabato 10 aprile 2021

fatevi i gatti vostri 1806 " Porpa ngrese"

Pulp in ingrese significa Polpa (da noi porpa)  ma si usa spesso per traslato. In Italiano si dice, ad esempio,  il succo del romanzo laddove un ingrese direbbe la porpa del romanzo. A Livorno, mi spiegò ir Ciampi,  quand erano più giovani lui e Dantino, quindi na cinquantina d'anni fa  più o meno ai tempi dele loro  superiori, i maschi solevano distinguere  le ragazze in du categorie : buccia e porpa intendendo che quelle tutte atteggiose, tutte alla moda e che si mostravan molto ma poi in realtà avevan poca roba sotto a panni eran buccia quelle che magari a quell' età avevano un ber par di mele e du belle poppe ma se ne vergognavano come dele ladre eran la polpa, appena gli levavi la buccia vedevi dele belle sorprese. In senzo un po' più metafisico, ma questa era opinione, mi ricordo, di Dantino, la differenza tra buccia e porpa più che attestarsi sulle qualità fisiche d'una tipa rimandava piuttosto ala su disponibilità non disgiunta da una certa disinvoltura nele pratiche di sesso. Vella lì è tutta buccia si diceva d' una che nela passeggiata der sabato pareva fosse Marilì Morrò ma che poi na vorta soli o ti mandava in bianco o un era bona a fa na sega nulla. Nelo scrive il pulp è un genere letterario che propone vicende da contenuti forti, di solito con abbondanza di crimini violenti, efferatezze e scene macabre che di norma s' apparenta coi generi hard boiled, poliziesco e horror. Ner Cinema io dirrei che la summa del Purp si sia raggiunta  proprio con Pulp Fiction di Tarantino che appena trentunenne e già reduce dar successo conseguito co le Iene conquisto un fottìo d' oscari riuscendo a fare entrare il su filme nela lista de cento migliori di sempre.  In un'intervista, Tarantino ha dichiarato che secondo lui il motivo del successo di Pulp Fiction è rappresentato dalla scoperta che coglie di sorpresa lo spettatore. Più tardi affermerà infatti che:«Una delle cose che preferisco nel raccontare storie come faccio io, è dare forti emozioni: lasciare che il pubblico si rilassi, si diverta e poi all'improvviso… boom!, voglio trasportarli improvvisamente in un altro film» A seguì la scia di Tarantino ci si buttarono in parecchi ma pochi gli si avvicinarono. Vesto vì che presentiamo è frai  tanti una discreta  eccezione, lascio che vi dicano il perchè gli assai più autorevoli (di me) recensori ospitati su my movies.

A proposito siccome la storia der Cinese, der barre dela società Svizzera angoscia sia me che r mi babbo ho penzato di telefonà ar Ciampi perché senta Costanza se mi pole fa na piccola ndagine su sta Tirrenia SA. Vi sarò sapé li sviluppi anche perché il Ciampino m' ha detto che  a giorni dovrebbe rientrà a Livorno.

Bon Sabato

Zanza

UN PULP INGLESE IRONICO E DIVERTENTE. OTTIMA LA 
COPPIA "PADRE-FIGLIO" DI 
ROTH E O'CONNELL.
Recensione di Marianna Cappi
lunedì 26 novembre 2012


Quando il figlio diciannovenne della sua donna gli distrugge l’auto, Peter ritiene che sia giunto il momento di metterlo a lavorare e gli affida un incarico di responsabilità: fare da autista ad un sicario di nome Roy. Per il giovane Adam è una gioia, fare il killer è sempre stata la sua aspirazione. Per Roy invece rischia di essere un impedimento, è ormai stanco di uccidere e tutto ciò che gli preme è fare in tempo a presenziare al matrimonio di sua figlia. Ma il bello deve ancora arrivare, anzi la bella…
Il regista di Ghosted si cimenta nel crime movie ma allo stesso tempo alleggerisce il tono, lo carica di cupo seppur mai troppo cinico umorismo, e trova un equilibrio perfetto, per un film che non aspira a riscrivere il genere ma a divertirsi al suo interno. Storia di un ragazzo in cerca di un padre e di un uomo senza un erede, The Liability ha tutti i pregi dell’essere un film inglese che guarda alla tradizione cinefila americana con passione ma senza spirito di competizione, e punta invece sulla bellezza dei personaggi, sulla bravura degli attori e sulla stravaganza dei colpi di scena. Si rimane incollati allo schermo, perché potrebbe accadere di tutto, ma in fondo accade esattamente il giusto, perché, nonostante le accette e le mani mozzate, non è un film di eccessi ma di indovinata misura.
La costruzione è semplice ed efficace: un ragazzetto senza cervello si ritrova dentro un thriller (letteralmente, perché l’accesso passa proprio da un video su un pc), trascinandoci con lui. Segue l’osservazione ravvicinata dell’arte del mestiere e quindi il desiderio di voler passare all’azione in prima persona. Desiderio bizzarro, in effetti, ma perfettamente in linea con la biografia psicologica di Adam, alias Jack O’Connell. Se Tim Roth è l’attore giusto al posto giusto, nei panni dell’assassino che ha visto il gusto del sangue trasformarsi in stanca routine ed è pronto ad assecondare un lato sentimentale di sé tenuto troppo a lungo in attesa, la vera rivelazione del film è proprio O’Connell e il suo “idiota” pieno di infantile entusiasmo.
Un cinema medio nel senso più alto del termine, che intrattiene con intelligenza e umorismo e fa piazza pulita in un colpo solo dell’immaginario cinematografico desolato e noioso legato al nord dell’Inghilterra. Con un cattivissimo Peter Mullan nei panni del patrigno malavitoso. 


11 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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  2. Il pulp non è il genere che preferisco né in letteratura né al cinema, nondimeno riconosco l' indiscutibile talento di Tarantino e il merito di aver apportato un nuovo modo di sceneggiare e di girare. Vedrò volentieri questa prova britannica.
    L' idea del consulto con la manager elvetica mi pare assai appropriato dovrebbe sapere vita morte e miracoli delle società anonime svizzere.
    Buon Sabato
    Giovanni Martinelli

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  3. Come si suol dire, volte le apparenze ingannano, particolarmente nella Danza del Corteggiamento dove spesso ci si sente obbligati a identificarsi con certi cliché imposti dalla cultura esterna, e naturalmente vale per entrambi i sessi: come c'è tutta una letteratura sulla santarellina tutta casa e chiesa che in realtà è assai esperta del viver del mondo e viceversa, c'è altrettanta letteratura sul potentissimo macho che a conti fatti si rileva assai più fumo che arrosto e sul teppistello che poi si dimostra un perfetto cavalier servente che Lancillotto e Galvano potrebbero andare con profitto a lezione da lui - e soprattutto c'è da considerare che un conto è il ruolo che ti diverti a recitare, altro conto è come ti piace vivere.
    Già che ci sono, e visto che ieri non ho fatto in tempo a commentare, ci tengo a precisare
    1) che giammai troverei da ridire su una bella e distinta dama che desiderasse tre cavalieri serventi assai dotati di superpoteri nelle arti amatorie, parendomi tal desiderio del tutto legittimo e appropriato, così come non mi sognerei di criticare un'altrettanto bella e distinta dama che invece si contentasse assai di un singolo cavaliere che le garantisse prestazioni modeste, perché la suddetta bella e distinta dama a mio avviso ha da cercare di contentarsi nel modo che più le acconcia senza preoccuparsi di quel che pensano gli altri e
    2) che una volta di più mi trovo assolutissimamente d'accordo col prof. Martinelli e che il Vernacoliere avrebbe tutte le ragioni per rallietarsi di un simile acquisto.
    Infine, trovo molto ragionevole e anzi piuttosto ovvio, avendo una Quarta Colonna in Svizzera così addentro al mondo degli affari, cercare di avere da lì qualche informazione.
    E se mi sembrava così ovvio perché non l'ho suggerito io per prima?
    No, non per discrezione: è che mi è sembrato molto ovvio solo dopo che l'ho visto scritto!

    E già che ci sono ve ne aggiungo uno: conoscete la Vita delle dame galanti dell'abate di Brantome? E' un libro interessante e molto ben scritto e soprattutto molto divertente. A suo tempo ne ho parlato sul blog, e si trova in tutte le biblioteche. E' possibile però che Dani riesca a procurarlo per la biblioteca di Esserino, e che potrebbe risultare una lettura gradevole per molti di voi, se non lo conoscete già. La vecchia edizione Longanesi metteva per sottotitolo "Il classico della letteratura sulle dame che se ne infischiarono di far parlare di sé e dei loro amanti"; poi è arrivata la bella traduzione integrale di Adelphi.

    Buona giornata a tutti da Murasaki che in questi giorni sta leggendo "Il romanzo della rosa" (altro gran de classico sull'argomento, ma un tantinello più pallificante, se devo dirla tutta)

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    1. Mi sono permessa di eliminare 2 commenti che erano la ripetizione del primo, a volte blogger fa di questi scherzi pare che l' invio non sia partito e poi ti sforna i gemelli.
      Grazie per i complimenti e grazie anche a Martinelli. Adesso che il Bar ha perso le sue colonne cerco di mantenere in vita quello spirito scanzonato, talvolta becero, talaltra eccessivamente licenzioso che fu arte di coloro che mi furon mentori fin dalla prima infanzia. Nelle tue parole sulla libertà di costume e di pensiero e sul fregarsene di cosa pensino gli altri mi ritrovo molto e mi fa piacere che vengano da una signora coeva dela mi mamma, anche lei peraltro apologeta di simili posizioni. Beate voi che avete cavalcato l' onda lunga lasciata da quei mitici anni che io ho potuto solo rivivere nel racconto dei miei, di Dino e Dante ritenendomi comunque fortunata per tali testimonianze.
      Su Costanza il primo a dammi la dritta a dire il vero era stato Dante ma il mi babbo ha prenciato cola solita solfa: ora un ti mette a rompe le palle anche a leilì giacché è riescita a tenessi accanto quella caata der Ciampi, speriamo gli riesca di sposallo così me lo leva da 'oglioni". Poi senza Dino e senza musica te lo voglio vedé a leticà cola mi mamma dala mattina ala sera....
      Il libro mi metto a cercallo oggi.
      Grazie
      un abbraccione
      Zanza

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  4. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  6. Dettaglio piccolo ma affascinante, nel suo genere: sono sicurissima di aver spedito il commento UNA SOLA VOLTA! Blogger invero è uno strano paese :(

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  7. Approfitto della citazione che fai per chiederti se, pur essndo off topic, tu potessi presentare proprio Le iene e Pulp Fiction di Tarantino, magari con le tue sempre attendibilissime indicazioni delle tv o dei canali steaming dai quali io li possa rivedere ed eventualmente registrare. Mi piace quel genre e mi è piaciuto the Hateful eight. Quello presentato oggi son curioso di vederlo. Per il Bar penso anche io che Costanza sia la persona più adatta per darti qualche dritta o avvisarvi di qualche pericolo.
    Buon Sabato
    Giacomo

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  8. Hai tirato in ballo uno degli autori che preferisco e difendendolo mi scontro con mio figlio che ama i film di azione e sangue ma Tarantino proprio non riesce a capirlo. Credo di aver visto tutti i suoi film 2 volte ma non ne ho collezionato neppure uno e mi riprometto di iniziare.
    O meglio ho iniziato con gli 8 poi aggiungerò i titoli suggeriti da Giacomo e infine anche io orribilmente fuori tema mi permetto di chiedervi Kill Bill 1 e 2 Un capolavoro a parer mio.
    Buon Week End
    Eliana

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    1. Cara Eliana se non ho la traveggolite quei du filmi li recensette Dani nell' estate del 2020 ora cos' a buzzico il numero un me lo ricordo ma c' era un raccontino su una Katana che aveva costruito Dante. Attenta percché una l' ha fatta anche a Natale di regalo a Bobby. Comunque se cerchi con pazienza le presentazioni furono messe. I filmi di sicuro
      sono in grado di suggeritti come rivedelli basta che tu abbia un gocciolino di pazienza
      un abbraccio
      ZZZZ

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