Mattinata dal commercialista e quindi pochissimo tempo per accompagnare la presentazione del film odierno ma non c'è bisogno di tante parole. A distanza di tanti anni resto ancora ammutolita come quando vidi i primi filmati. Per chi pensa che ste cose le facciano solo in America"
La presentazione è da my movies le indicazioni sui canali tv o streaming per rivederlo le troverete in cineteca.
Bona Giornata
Zanza
20-21 luglio 2001. Gli occhi del mondo sono puntati su Genova dove si sta tenendo il G8. I Movimenti No Global si sono organizzati per mettere in atto una serie di dimostrazioni pacifiche. I Black Bloc intervengono in formazioni da guerriglia per assaltare banche e distruggere auto senza che le Forze dell'Ordine intervengano. I manifestanti pacifici vengono invece caricati. In Piazza Alimonda un Defender della Polizia viene accerchiato dai manifestanti. Qualcuno dall'interno spara e sull'asfalto rimane il corpo di un ragazzo, Carlo Giuliani. Nella notte del 21 polizia e carabinieri fanno irruzione nella Scuola Diaz dove si trova un centro del Social Forum e presso cui dormono numerosi partecipanti alle manifestazioni. Viene attuato un pestaggio senza precedenti e un centinaio di feriti vengono portati negli ospedali. Gli arrestati verranno tradotti alla Caserma/carcere di Bolzaneto dove subiranno altre violenze ed umiliazioni.
Il documentario di Fracassi e Lauria è uno strumento prezioso, a dieci anni di distanza dai fatti, per procedere a una ricostruzione di quanto avvenne in quei giorni. Le testimonianze sono numerose e provengono da fonti diverse. Non vengono quindi ascoltate solo le tesi dei manifestanti ma si mettono in campo anche valutazioni di esperti di tattiche militari oltre a telefonate registrate in quei giorni. Il quadro che ne emerge è sconcertante. Fatta salva la vicenda Giuliani (che viene affidata a una ricostruzione teatrale basata su immagini dalla quale emerge la ricerca di una verità ancora oscura sia per la famiglia che per il presunto omicida) ciò che risveglia la coscienza di chi vede il documentario è il riproporsi di una domanda che chiunque non fosse accecato solo dall'odio ideologico si era posto in quei giorni osservando non chissà quali riprese 'segrete' ma le pure e semplici immagini rilanciate dai media di tutto il mondo. La domanda era: perché si erano lasciati agire indisturbati i Black Bloc non fermandoli alle frontiere e, non avendo operato in tal senso, non contrastandone l'azione violenta sul nascere? L'idea di un disegno preciso esula dalla dietrologia che tanto spesso ha inficiato il modo di fare informazione italiano, per divenire evidenza alla quale si susseguono, in lucida successione, gli eventi della Diaz e di Bolzaneto.
Fracassi e Lauria fanno riecheggiare, senza forse volerlo, le parole di Pasolini sui poliziotti e ci fanno 'sentire' come quelli in azione a Genova appartenessero a una generazione nuova ed estremamente pericolosa, distante anni luce dai loro colleghi di Valle Giulia. Questo non significa affatto (e nel documentario non accade mai) affermare che 'tutta' la polizia è così. Anzi. Le testimonianze di alcuni appartenenti al corpo vanno in senso contrario anche quando, come in un caso, approvano in parte l'operato distinguendo però, con lucidità professionale, lo scopo dai disastrosi esiti. E' un film che, diranno alcuni, dimostra la forza della democrazia: è possibile denunciare quanto accadde ma una vera democrazia non avrebbe mai dovuto assistere a episodi come questi.
Passano gli anni, ma la repressione poliziesca nel luglio 2001 a Genova è ancora attuale. 2 giornalisti sono partiti da 1000 pagine di documenti, più di 1000 ore di audio, 100 intervistati per descrivere "la più grave sospensione dei diritti umani dopo la Seconda guerra mondiale", secondo Amnesty International. Su YouTube la testimonianza di Giuliano Giuliani, padre di Carlo, che attende ancora di conoscere la verità sul caso. È la feroce risposta a una piazza di contenuto politico, una festa fino a piazza Kennedy: le cariche sui bambini nelle carrozzine, i mezzi da sbarco "come in Normandia che aprono i portelloni e scaricano sulle spiagge", lo sbarramento delle strade laterali per bloccare la fuga dei manifestanti, l'odore del sangue che invade gli ospedali e la Diaz.
A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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EliminaMICIOSI SALUTI
Grazie, gran documento che io propongo ai vertici della Polizia e dell' Arma dei Carabinieri perché sia proiettato pubblicamente, ad ogni annuale festa del corpo. E che alla proiezione segua no pubblico biasimo, dissociazione e vilipendio perpetuo per chi tra loro si macchiò di simili crimini. Il tutto senza ma e senza tentennamenti. Le mele marce ci sono ovunque ma quando sono troppe è l' albero a dover essere sanato.
RispondiEliminaGrazie ancora
Giovanni Martinelli
Almeno quelli stellostrisciati sono coerenti con la loro smisurata stronzaggine da sempre chiara e storicamente manifesta. Qui invece abbiamo visto piccoli stronzi vigliacchi e assassini per incapacità. Che un qualche Dio bruci in eterno i primi e soffochi nella merda gli altri.
RispondiEliminaE mi fermo prima di beccare querele
Buon Pomeriggio
Che vergogna! E vergognose le condanne lievissime che ci furono.
RispondiEliminaEliana
Concordo son Smartynello la memoria e il riconoscimento costante e reiterato degli errori ci vuole!
RispondiEliminaVisto che le richieste filmiche non sono molte azzardo 2 titoli da presentare sempre a vostra totale comodità. The liability e The lady in the Van che compaiono entrambi nel listone.
Grazie in anticipo
Lucy Milàn
Scusate dal mio testo pare che io sia smartynello. Ovvio che volevo scrivere CON e mi è uscito SON. Mi scuso col prof. per tanta invadenza.
EliminaLucy