venerdì 2 aprile 2021

fatevi i gatti vostri 1799 "Eh sì! Col culo degli altri son buoni tutti!"

A tutti coloro che sono andati in tv a dire che i vaccini sono sicuri mando i mei auguri dal profondo del cuore e  sorretti da tutta la mia potenza nel vaticinio da strega  affinché abbiano personalmente i sintomi che sperimenta attualmente mia nonna o che li abbia un loro parente strettissimo, possibilmente genitori o figli, perché, come dice mio zio Dante: 

"a provare l' anal col culo degli altri son buoni tutti." 

La frase è in origine un po' diversa ma resa in quel modo puzza  di omofobia è l' ho opportunamente cambiata in modo di renderla più generalizzabile ed adattabile a chiunque.

Breve spiegazione della mia concitazione dei giorni scorsi: la nonna ha fatto il vaccino. A dire il vero lei non voleva farselo e zia Holly pur non essendo una antivax aveva concordato col medico curante che per la nonna e anche per se stessa avrebbero fatto un Johnson e Johnson appena gli fosse arrivato. Senza avvertirci, la mia mamma e mio zio, che sarebbe il fratello maggiore della mamma e della zia hanno fatto la prenotazione per la nonna e la mamma che non è mai presente quando serve, stavolta si è presa la briga di accompagnarla. Morale della favola dopo qualche ora da quando era a casa la nonna ha cominciato a star male, aveva vomito e le era salita la febbre ma ormai la mamma era irreperibile, persa in chissà quale dei suoi impegni del cazzo, lo zio, sebbene lavori in smartworking, non poteva e lo si può capire, nonostante sia il maggiore ha deciso di far figli a cinquant'anni e adesso con due bambini piccoli e la moglie che non sta bene si muove male. Così la nonna ha chiamato la zia, pur sapendo che mentre sei fuori in barca è un casino fermarsi . Comunque la zia che era in barca con me  bestemmiando e scagliando anatemi all' indirizzo della sorella che non le aveva detto nulla e del fratello anche lui muto, ha fatto il possibile, ha chiamato il medico ed  è andata a prendere zio Dante poi ci ha portati sotto casa della mamma in barca lei è volata dalla nonna  ed ha lasciato noi a finire il giro. Non sto a descrivervi cosa è successo e quante la zia ne abbia dette all' indirizzo della mia mamma. Immaginate che "peripatetica decerebrata" è l' unico modo che mi viene in mente per rendere letterario l' attributo più lieve che ha usato. Poi se l' è presa con l' altro fratello. Alla sua mamma ha detto solo "cerca di non morire perché con te devo urlare per un mese fino a sfondarti le orecchie".

Mi sono trovata in mezzo, depreco la scelta affrettata e rischiosa della mamma e dello zio sebbene non ci veda malizia ma solo pressapochismo che del resto li accompagna spesso nelle decisioni. Trovo davvero stupido il fatto che non abbiano parlato con zia Holly ma so il perché. Essendo Holly  l' unica con palle in famiglia, sapevano che lei avrebbe detto di no e di aspettare di farlo dal dottore.

In realtà la nonna non stava uscendo e non aveva contatti promiscui, alla spesa pensava zio Dante quindi sta fretta poteva solo spiegarsi col fatto che la mamma e lo zio progettavano la Pasqua e siccome lui ha i bambini che vanno all' asilo devono aver pensato che era meglio mettere al sicuro la nonna.

Sono rimasta io a dormire dalla nonna e ad assisterla durante il giorno mentre la zia e zio Dante facevano il giro. Ci vuole lei o io al comando a barca carica, perché lo zio ha sì il brevetto da comandante ma non per trasporti commerciali in laguna. Altro assurdo, uno yacht in Adriatico nel Tirreno o anche in laguna stessa sì, un barcone da carico no. O meglio vuoto può condurlo. Così appena finiscono le consegne lui lascia zia Holly sotto casa della nonna e riporta la barca all' ormeggio talvolta da solo, talvolta portando anche me che almeno a cambiarmi a casa mia devo andare. Immaginerete come far questo a Venezia implichi una organizzazione perfetta e un dispendio di tempo triplo rispetto ad ogni altra situazione. 

La nonna finalmente  stamattina non ha febbre ma continua a non star bene, le gira la testa e le viene da vomitare in più sente male e dice di non vedere bene da un occhio.

Ovviamente  nessuno dei medici interpellati mi ha dato una risposta chiara ed univoca. Vediamo gli sviluppi, aspettiamo domani. Vigile attesa. Il medico curante ha detto che è oberato di lavoro e che lui aveva consigliato di aspettare un attimo finché avesse avuto il Johnson comunque ha assicurato se fossimo andati a prenderlo e riportato sarebbe venuto e così ho fatto. La nonna non aveva patologie che sconsigliasseo in modo assoluto l' astra zeneka ma ha il colesterolo molto alto, e il cuore che le ha fibrillato già qualche volta. Comunque secondo lui ce la farà benone ma non ci sa dire con certezza  se sia opportuno fare la seconda dose quando sarà il momento. Il fatto è che in merito a questi vaccini pochi sanno qualcosa di certo e moltissimi sano poco anzi pochissimo.

Vi ringrazio per esservi preoccupati per me. Sono d'accordo con Zanza che da lunedì mi darà il cambio in redazione ma non era il blog a crearmi stress o concitazione, come avrete capito.

Buona giornata a tutti

Dani

ecco il film, dovrebbe essere una chicca, la presentazione è da my movies


LUCIDAMENTE INTIMO, 
IL PERCORSO DI VITA DI 
UN PERSONAGGIO 
INDIMENTICABILE.
Recensione di Giancarlo Zappoli
venerdì 20 maggio 2011

Cheyenne è stato una rockstar nel passato. All'età di 50 anni si veste e si trucca come quando saliva sul palcoscenico e vive agiatamente, grazie alle royalties, con la moglie Jane a Dublino. La morte del padre, con il quale non aveva più alcun rapporto, lo spinge a tornare a New York. Scopre così che l'uomo aveva un'ossessione: vendicarsi per un'umiliazione subita in campo di concentramento. Cheyenne decide di proseguire la ricerca dal punto in cui il genitore è stato costretto ad abbandonarla e inizia un viaggio attraverso gli Stati Uniti.
"And you're standing here beside me/I love the passing of time/Never for money/Always for love /Cover up and say goodnight . . . say goodnight/Home - is where I want to be/But I guess I'm already there/I come home - she lifted up her wings/Guess that this must be the place".
("E tu sei qui vicino a me/Amo lo scorrere del tempo/Mai per denaro/ Sempre per amore/Copriti ed augura la buonanotte/ Casa- è dove voglio essere/Ma mi sa che ci sono già/ Vengo a casa-lei ha sollevato le ali/Sento che questo dovrebbe essere il posto".)
Il testo della canzone dei Talking Heads che dà il titolo al film e riveste un ruolo in una delle scene più importanti e intense rappresenta una sorta di sintesi di questa opera in cui Sorrentino torna al lucido intimismo degli esordi sotteso costantemente da una ricerca che si fa percorso di vita. Cheyenne, rocker ormai in disarmo ma che un tempo fu celebre e di quella celebrità gode ancora i frutti economici, è un uomo che quotidianamente si trasforma in maschera. Quasi avesse bisogno di aggrapparsi a quel passato di gloria che ora non rinnega ma rifugge. Accanto a lui da 35 anni una donna solida che sa come essere sorridente argine alla sua pacata depressione. Al suo fianco un costante peso. Che sia il carrello della spesa o il trolley da viaggio (di cui sentirà magnificare l'innovatività creativa) Cheyenne si trascina dietro un bagaglio di situazioni irrisolte. Prima fra tutte la dinamica dei rapporti con la figura paterna. È un Edward Manidiforbice dei nostri giorni Cheyenne/John Smith. Un essere umano che il padre ha creato e, al contempo, limitato trasmettendogli inconsciamente un'ossessione che il figlio scoprirà solo dopo la sua morte. Il castello in cui Edward/Cheyenne si è rinserrato è il suo aspetto esteriore che al contempo lo lega al passato ormai amato/odiato e lo separa dal presente. Sean Penn è straordinario nel disegnare, ancorandolo alla realtà, un personaggio che potrebbe ad ogni inquadratura dissolversi nel grottesco o nella caricatura. Quest'uomo che fa di tutto per essere riconosciuto e, al contempo, nega pervicacemente con tutti la propria identità ha la complessità di quelle figure che si imprimono con forza nell'immaginario cinematografico. Un personaggio che, anche se lo nega ("Non sto cercando me stesso. Sono in New Mexico non in India") compie un lungo viaggio per ri/trovare un posto dentro di sé. 


Su MYmovies il Dizionario completo dei film di Laura, Luisa e Morando Morandini

Inutile negarlo, la trovata geniale del 5° film di Sorrentino è il travestimento di Sean Penn: il 50enne ebreo Cheyenne, ex star del rock, rossetto, volto imbiancato, occhi bistrati, capelli lunghi scarmigliati, unghie laccate (ricorda Robert Smith, leader dei Cure). Vive in una villa alla periferia di Dublino, trafitto da una noia depressiva, nonostante Jane, sua moglie da 35 anni, concreta e spiritosa. La morte del padre che non vedeva da 30 anni lo riporta a New York a proseguire le indagini paterne su un criminale di guerra tedesco, nascosto da 60 anni negli USA. Lo troverà? In modi poco verosimili, ma con immagini sorprendenti (fotografia di Luca Bigazzi), il 1° film in lingua inglese di Sorrentino diventa un racconto di viaggio che attraversa luoghi e personaggi già visti in tanti film hollywoodiani, ma reinventati da uno sguardo nuovo e inventivo. Scritto con Umberto Contarello, prodotto da Indigo/Lucky Red/Medusa al costo di 28 milioni di dollari. Più rilevante del solito è la musica di David Byrne: il titolo del film è anche quello della canzone (1982) del leader dei Talking Heads e la sua presenza nella parte di sé stesso ha contribuito al successo del film. 6 David di Donatello: sceneggiatura (Paolo Sorrentino, Umberto Contarello), fotografia (Luca Bigazzi), musiche (David Byrne), canzone ("If it falls, it falls" - D. Byrne, Will Oldham), truccatore (Luisa Abel), acconciatore (Kim Santantonio).


6 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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  2. Prima di tutto, mi dispiace moltissimo per quel che ci racconti. Faccio tantissimi auguri alla nonna che sono convinta si rimetterà presto ma, certo, visto che il medico di famiglia aveva consigliato eccetera eccetera, se fra tutti si fossero dati una calmata non avrebbero fatto nulla di male e anzi molto bene alla poveretta. E spero con tutto il cuore anch'io che tutti quelli che sono andati in televisione a straparlare sul Covid in generale si ritrovino al più presto in qualche deplorevole condizione, perché davvero non se ne può più e sono stufa persino io che la televisione non ce l'ho.
    E per esperienza personale aggiungo che, davvero, poche cose nella vita sono più irritanti del parente (figlio) che di solito se ne strafrega del genitore ma arriva di punto in bianco al grido di "I' mi sobbarco!", lasciando capire che tutti gli altri che normalmente curano l'anziano di cui sopra sono solo dei poveri imbecilli trascurati, fa un gran casino, starnazza peggio di un'oca col mal di denti, rompe le balle all'universo mondo e non combina nulla, e se qualcosa combina sarebbe stato di gran lunga meglio che se ne fosse stato fermo e buono a farsi delle gran teglie di cavoli suoi in sformato o in sufflé.
    Forza e coraggio, anche questa notte passerà.

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  3. Purtroppo, pressapochismo a parte dei congiunti che male hanno fatto a non fare un consiglio a tre la colpa sta in alto perché è INUTILE e lo strillo ogni giorno chiedere a voce o con questionario a un ottantenne se ha avuto questo o quel problema. Serve anamnesi del medico curante perché le persone quando si sentono bene dicono va tutto bene oppure non capiscono certi termini, i figli vogliono che si vaccinino cdosì ci sono meno responsabilità. Un caos. Certo si pederebbe un po' di tempo ma in queste attese obbligate che sorgono per la dabbenaggine di chi ha fatto i contratti con le case farmaceutiche ci entrerebbe alla grande di aver tutti la propria anamnesi stilata dal medico. Ma ciò non si vuole perché buona parte dei medici dirigerebbero talvolta per eccessiva prudenza i loro pazienti anziani verso vax non astra e questi non ci sono ancora. Così si usa la strategia di guerra mandiamo avanti la fanteria qualcuno inevitabilmente cadrà ma sarà per la salvezza di moltissimi. Non funziona cos' cari i miei soloni da medico dico che solo in condizioni di extrema ratio si può decidere con grande dolore di anteporre una persona che ha più speranze di sopravvivenza ad una quasi spacciata ma se si pensa che le eccezioni possano diventar regola dettata dalla situazione allora siam fuori di testa. Se ho un paziente che secondo me con un certo tipo di vaccinazione va incontro a dei rischi sapete cosa faccio? Lo chiudo in casa e aspetto la cura meno rischiosa come saggiamente aveva suggerito il buon medico di base. Lo sanno quei furbi di tuo zio e di tua madre che magari nell' anamnesi hanno scritto nessun problema lo sanno dico che per un nefasto caso la tua nonna fosse morta la responsabilità sarebbe stata sulle loro spalle? Con che faccia si sarebbero presentati a tua zia balbettando "Non pensavo"? Sai quante persone ho visto morire in prontosoccorso per l' idiozia dei familiari che invece di chiamare un 118 attendono o mettono una borsa di acqua calda sullo stomaco di un infartuato? E poi scusa ammesso e non concesso che abbian fatto tutto di regola e magari gli addetti alal vaccinazione abbian decretato che i sintomi della nonna non erano tanto gravi da far desistere dalla vaccinazione ma che si lascia una persona anziana da sola in casa dopo il vaccino. E se si soffoca nel vomito e se le prende un colpo per la paura?
    Ha mille volte ragione tua zia che era andata dal medico e che per prima cosa ha chiamato il medico di fronte a quei sintomi ed è corsa dalla sua mamma.
    Intendiamoci Dani so che stiamo parlando della tua mamma e non voglio assolutamente che tu pensi che questo sia un giudizio sulla persona. Assolutamente no. Ha fatto una enorme cazzata come succede di farne nella vita e per fortuna mi pare tutto sia andato bene, quindi amala e rispettala e ogni tanto se ha questa tendenza ai colpi di testa chiedile di consigliarsi con te e con sua sorella che di cervello ne avete da vendere.
    Adesso stai tranquilla e sii fiduciosa ma almeno per te che hai visto come si può combinare una casino che questa sia una lezione di vita
    Un abbraccio da me e da Giacomo
    Anna

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  4. Scusate ho sbagliato a postare se potete depennate il refuso che appare sopra.
    Per iniziare concordo con quanto hanno scritto Murasaki e Anna Ferrari mi dispiaccio per l' accaduto e faccio i migliori auguri alla nonna.
    In merito a come viene condotta la questione dei vaccini voglio mettere in evidenza la opacità e la reticenza delle Autorità di controllo. Atteggiamento che sta sollevando molti dubbi, timori e diffidenza, soprattutto quando si viene a sapere che tutti i livelli del sistema vaccinale, autorità dell’Unione europea, ministeri, Regioni, Province, Asl, Ente nazionale del farmaco, Case farmaceutiche, addetti alla vaccinazione sono tutti protetti dallo scudo legale. Perché mai io dovrei fidarmi di tutto questo squadrone che si protegge da infauste ricadute penali rivenienti dalla inoculazione del vaccino e io o la mia famiglia in caso di mio decesso e/o danni fisici non ho/abbiamo nessuna possibilità di rivalsa e di pretesa di risarcimento danni?. Tutti si riparano sotto ampi scudi ed io in compenso se frastornato da questo atteggiamento sfuggente decidessi di non vaccinarmi sarei "l' irresponsabile". Chiarisco che mi vaccinerò e non farò storie sulla marca della fialetta ma quando sento autorevoli scrittori o giornalisti che urlano "irresponsabili" a quelli che non fanno il vaccino o che hanno paura, mi dispiaccio di aver tributato al loro ascolto o alla loro lettura anche un solo secondo del mio tempo e visto che non li ho nominati uno per uno, mi sento certo di non urtare la loro suscettibilità scrivendo in maiuscolo che per me sono degli emeriti IMBECILLI.
    Buona serata
    Giovanni Martinelli

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  5. Neanch'io volevo parlare male di tua madre, ho solo raccontato una mia storia dei tempi passati parlando di mio zio (che era un grandissimo impiastro, se non s'era capito...)

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