Eh sì m'è toccato piglià r pennello n mano anche a me oggi! E purtroppo unè una metafora ala Panariello che ci raccontava:
Erimo lì , io , Giova' , Ferna' , Miche' e la Beatrice. Te la ricordi la Beatrice , che faceva la pittrice , ma un vendeva una 'ornice , perché a sentì querche si dice , ni piaceva di più r'pennello della vernice !!
Magari...la mia era proprio una pennellessa cinghiale che mi ha stroncato il polso ad adoprarla sulle pareti.
Pertanto ho pregato Dantino di mandammi varcosina di bell'e fatto in modo da realizzare il postw senza sottrarre la mi preziosa opera al risanamento del barre.
Ho fenito. Di scrive. D'imbiancà no.
La storia di bandiera rossa e de la biondina la dettaglia Dantino e meglio in musica che coi riferimenti storici perché, come ammette candidamente, la storia un' è r su pane.
Dietro sua richiesta ecco anche due video di Youtube: uno coli studenti di Pisa che la cantano e quell' altro tratto dall' inizio del film "Porca vacca" dove si vede a cantarla un bel coro di ballerine stile can can. Balletto che riprodurrei volentieri con Dani, Samatta e le Trombanti magari tutte vestie di rosso tanto pe piglià un po' per culo chi so io.
Bon pomeriggio a tutti.
Zanza
martedì 5 maggio 2020
5 commenti:
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per fare un grande lavoro, ci vuole un grande pennello…. coraggio !!!!
RispondiEliminaLe ricostruzioni dantesche hanno il loro fascino e non mancano della parte pratica dimostrativa nella quale Dante eccelle per simpatia, immediatezza e anche per la capacità di render semplici le cose più complesse. Avessi avuto una vecchia armonica avrei provato anche io da tanto ha reso semplice la sua lezione.
RispondiEliminaConfessa candidamente che la storia e lui seguono percorsi differenti ma non cadete nell' inganno, Dante sa che la storia non è dalla sua parte almeno per sostenere la sua ipotesi e allora da abile affabulatore la mette tra parentesi. In effetti da una semplice ricerca si evince che Bandiera Rossa non deve aspettare il 1921 per essere cantata. La canzone nella versione socialista nasce all'inizio del XX secolo, scritta originariamente da Carlo Tuzzi nel 1908. Avanti o popolo, alla riscossa, Bandiera rossa trionferà. Evviva il socialismo e la libertà.
Per vedere una pubblicazione firmata recante il testo di "e le stellette" dobbiamo invece attendere il 1915 l' autore è E. A. Mario (al secolo Giovanni Ermete Gaeta) autore di numerose canzoni di grande successo, come La canzone del Piave.
La Versione di Mario che nella sua vastissima produzione attinse, come è ovvio anche a motivi preesistenti che riarrangiava ed adattava a testi suoi, è piuttosto differente e potrebbe proprio essere una rivisitazione di un canto di trincea più semplice nato magari spontaneamente tra i soldati della terza guerra di indipendenza, magari stilata da qualche capitano che si dilettava di testi e musica.
Lasciamo apèerto il dubbio a chi voglia apportare ulteriori evidenze storiche.
Giovanni Martinelli
Io ho sentito una riproduzione del testo di E. Mario ma oltre alle parole diverse il ritmo è da marcetta del ventennio, mi ricorda Faccetta Nera. Senza dubbio l' autore la scrisse svariati anni prima ma probabilmente si ispirarono a lui. Le canzoni dei cori alpini le conosco anìbbastanza bene, non hanno bisogno di musica ma solo di voce e hanno un ritmomolto più simile a quello usato da Dante e anche nei due esempi.
RispondiEliminaGrazie la lezione è chiarissima, resto in attesa dello spartito fatto da Dante.
Buona Serata
Giacomo
Latito un po' in questo periodo. Purtroppo il mio business è sotto zero e Lo studio di Valerio non ha un cliente. Tipico esempio di come due liberi professionisti con due mesi di fermo possono trovarsi incasinati. Sto cercando di farmi venire delle idee. Ruguardo al post, non ho elemti per esprimermi ma credo che nessun PD al momento abbia tempo e voglia di controbattere le illazioni di Dante. Avete sentito il servizio delle iene ieri sera? Mentre la gente moriva per mancanza di mascherine ...c'era gente che si faceva bidonare comprandone milioni di euro a 3 euro e passa.
RispondiEliminaBaci Patty