venerdì 8 novembre 2019

fatevi i gatti vostri 1335 " Esserino incontra Enzo "

Finalmente ripresomi dalla bronchitella di stagione licenzio il post odierno dall' aeroporto di Gatwick, sto partendo per Venezia dove trascorrerò tregiorni in famiglia. 

Saluti a Tutti

Bobby


 Continuiamo con la commemorazione di grandi nomi. Del resto Novembre è il mese delle ricorrenze. Come per la grandissima Alda Merini siamo leggermente in ritardo con il ricordo di questa stupenda firma del giornalismo italiano. Buona parte della sua opera fa bella mostra di se nella biblioteca di Esserino: collocazione Europa> Italia> Giornalisti>Biagi

affidiamo il ricordo di Enzo Biagi al testo integrale dell' articolo  di Luca Rati su di lui pubblicato da https://metropolitanmagazine.it/ricordando-enzo-biagi-e-non-solo/

Il 6 novembre del 2007 ci lasciava il grande giornalista Enzo Biagi, ricordiamo la sua vita, e quella di molti altri personaggi legati a questa data

Quella di Enzo Biagi è una carriera che attraversa in maniera completa la storia recente d’Italia. Emiliano, classe 1920, si distingue per la sua bravura nella scrittura fin dall’infanzia.
Appena maggiorenne muove i suoi primi passi nel giornalismo con i primi articoli sul Resto del Carlino e riesce a bruciare le tappe diventando professionista ad appena 21 anni.
La Seconda Guerra Mondiale lo strappa al suo lavoro per mandarlo al fronte, ma nel 1943 al formarsi della Repubblica di Salò, Enzo Biagi sceglie di non combattere per i nazifascisti e diviene un partigiano.
E’ sua la voce che il 21 aprile del 1945 annuncia l’ingresso degli Alleati a Bologna e la fine della guerra.




Enzo Biagi da anziano
Enzo Biagi, fonte: Archivi Rai

Con il Dopoguerra, Enzo Biagi racconta la rinascita dell’Italia attraverso due giornali da lui fondati: il settimanale “Cronache” e il quotidiano “Cronache Sera“. Scrive poi di nuovo sul Resto del Carlino, dove narra con minuzia di particolari l’alluvione del Polesine del 1951.
Dopo la direzione del settimanale “Epoca“, Biagi approda in RAI nel 1961, dove rimane per il resto della sua carriera. I suoi programmi di approfondimento divengono un punto di riferimento per il buon giornalismo. Nelle sue molte trasmissioni si approfondiscono temi sociali, ma anche inchieste sulla mafia e sul traffico d’armi.
Tacciato di faziosità da Forza Italia durante i primi del duemila, torna a farsi sentire con il suo ultimo programma, “Rotocalco”, nel 2007, anno in cui muore all’età di ottantasette anni.

4 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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    Le risposte a questo primo commento sono riservate allo staff. I nostri lettori possono commentare seguendo le consuete modalità.
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    Bobby London local time 9:18

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  2. Grande penna, grande intervistatore, esempio di buongusto e pacatezzaal servizio di un giornalismo di gran livello. Mi manca molto
    grazie per questo post a Lui dedicato

    Giovanni Martinelli

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  3. Mi fa morire il prof. Martinelli io scrivo interi periodi fuori sintassi, lui lascia una spaziatura e si scusa, mi ricorda Biagi. Anche a me piaceva Enzo
    e mi pacciono anche le gemelle Esser
    a quando?
    Baci Patty

    RispondiElimina

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