Stamani, visto che mi so arzata all' alba, addirittura un' ora prima del previsto, visto anche che ancora un s'è svegliato nessuno e neppure Dino pe piglià ir caffè, approfitto del silenzio assoluto e del fresco di vest' urtimo mattino d' Agosto pe mettemi fori dal barre a raccontavvi una storiellina di quelle che, di solito garbano ai bambini e anche ai grandi perche non hanno per tema amori, odi e tutti vei troiai di passioni che ci ribollano in corpo ma sono pervase da un casino di tenerezza.
Quando
ho chiamato Dante per sapere cosa facesse e perché non ci avesse caaato
di pezza, a me e a tutto ir barre, mi ha raccontato questa storia ed ho
voluto trascriverla colle sue stesse parole perché non se ne perdesse il
gusto nella lettura.
Zanza.
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Ito ringrazia di cuore tutti gli amici del blogghe, da anni sostenitori dell' antico sodalizio tra il gatto eroico e quer deo tonto (cosí nella dissacrante visione felina) che persevera nel dare continuità all' antico sodalizio tra micio e uomo.
Sta bene e ha prontamente riconosciuto il rombo del vecchio Ford che Dantino, appena arrivato in bici, ha rimosso dall' orto per portarlo vicino al mare giusto per dare a quarche beduino l' occasione di rinfilaccisi dentro e a lui vella d' incazzassi come na bestia nantravorta
Dante si è cosí commosso nel vederlo arrivare, senza aver neppur dovuto emettere il fischio modulato, che ha addirittura rinunciato alla cena, al Bar Nado, per trascorrere due giorni con lui.
Le foto so un po' mosse e testimoniano l' emozione der fotografo che, dopo l'abbraccio e l' omaggio alimentare inviato da Holly, ha parcheggiato il camper proprio in un buco libero nel mezzo al regno di Ito e, a sera, dopo una mezza giornata di lavoro tra biciclette, motorino e avanzamento restauro vespa si è buttato a dormire sulla dinette lasciando la finestra aperta. "Chissá che Ito non ripassi a trovammi" pensava, guardando il pino sul quale il gatto da anni si fa le unghie e che lui accarezza ad ogni arrivo, in modo che il micio senta il suo odore. Proprio a ridosso di quel grande pino marittimo aveva accostato la fiancata del camper per poté vedere il gatto dalla finestra qualora fosse passato dal suo albero ma pensava male. Il gatto non è arrivato né all' otto, né ale nove e in sua vece è arrivato il sonno. Verso le 4 la solita gamba, privata del magico balsamo a base di muscoril e voltarene, ha ricominciato a fagli male e lui si è girato di fianco per cercare sia ristoro sia una selezionata bestemmia che alleviasse il suo spirito tormentato. Mentre coi pochi lumi concessi dal mix di sonno e dolore prencipiava a fare la conta fra padreterno. madonna e relativa prole per decidere il principale destinatario dell' invocazione, ha sentito il polpaccio artigliato da una stretta inconfondibile. Ito era lí a dormire ai suoi piedi e tutto quel tramestio fisico e mentale gli stava rompendo di molto le palle. Che Gatto! Immaginiamo che nei suoi giri di ricognizione il mega micio abbia visto il camper fermo al centro delle sue terre. Una annusata e l' afrore della canottiera sudata di Dante, stesa fuori, devono aver fatto il resto.
Solo l' eskimo di Dino Ciampi, in primavera inoltrata, manda un lézzo che tiene testa alla canottiera di Dante in estate! Roba che se li odorasse una feticista delle emanazioni corporee ( e non vi meravigliate ma ho scoperto che ce ne sono più di quante ritenessi umanamente possibile) potrebbe avere un orgasmo per aerosol.
A Ito non è servito il post it con scritto: "sono qui...ti aspetto!. Anche se ormai gli pesano le 15 primavere da gatto intero e libero credo abbia osato l'arrampicata sulla scaletta offerta dal pino e poi il balzo attraverso la finestra dev'esse stato un gioco da gattini.
Dante ancora cogli occhi semichiusi ha allungato la mano e gli ha grattato la testa tramutando all' istante la bestemmia, ormai in canna, in una preghiera al Signor Gatto Eternissimo: "Caro Gatto Eterno, te che capisci varcosa di vesta vita di merda e governi vella eterna per piacere, dé, asserbaci due posti accanto costassù. Cosí quando ognuno ala su ora, saremo tutti e due passati dar ponte, ritrovassi vicini e sentire le zampe di Ito sulla gamba mi renderá meno noiosa codesta eterna rottura di palle nell' aldicostà che mi raccontano sia ir seguito di vesta cotidiana sbriciolatura di 'oglioni dell'aldiqua.
Vero: è una storia che fa bene al cuore. Grazie ❤️❤️❤️❤️❤️🐈🐈🐈❤️
RispondiEliminaCommovente questo rapporto così maschio, definito dagli ormoni dei due esseri così diversi e così simbiotici.Tu Zanza hai reso molto bene il racconto di Dante e mi pareva di essere lì colpita da un "afrore" che, nel caso mio, purtroppo saliva dai piedi dei bivaccanti in aeroporto e a me, meschina, non muove nulla, solo il vomito.
RispondiEliminaUn abbraccione a Tutti
Patty della prealba