venerdì 3 agosto 2018

fatevi i gatti vostri n. 1049 "attenti a quei due!"

Del periodo che Holly e Dante hanno trascorso tra Follonica e Livorno non ho detto molto, lasciando ad Holly che scrive di rado ma quando lo fa lo fa benone, la cronaca di alcune giornate nelle quali, come avrete visto, i gatti l'han fatta da padroni.
La sera abbiamo sempre conversato e suonato al bar Nado senza tirare troppo tardi perché i due matti partivano all'alba per l'appuntamento con Ito. Di quelle serate ho salvato alcune registrazioni ma una me ne sta particolarmente a cuore perché Dante la suonava quando amoreggiavo col mio povero Cispia. All'epoca sia lui che il Ciampi mi bersagliavano coi loro lazzi per la troppo evidente cotta che avevo preso per quel bel ragazzo timido e un po' assonnato (di lì il soprannome: chi tarda a svegliarsi si dice abbia ancora le cispie agli occhi)  e io mi incazzavo come una iena perche Dante all'armonica suonava un pezzo che diceva: "mi sono innamorato di te perché non avevo niente da fare". Così coll' aggressività e la  sboccataggine delle adolescenti che reclamano il loro ruolo di donne replicavo: " perché tanto la topa ni faceva schifo a luilì" e il diverbio finiva sempre in grandi risate. Dopo il trasferimento del Cispia nel reame del Gattone Eternissimo Dante non la sonò più e nemmeno Dino perché son due grosse teste di cazzo ma con parecchia sensibilità. Poi una di queste sere ero a chiacchiera co Holly. Devo dire che lei è una ascoltatrice eccezionale  di quelle che ni racconteresti volentieri la tu vita. Difatti ni raccontai sta vecchia storia e lei mi disse: "il dolore non si esorcizza  scappando ma integrandolo e trasformandolo, dai alle cose la loro giusta collocazione. Visto che ami ricordarlo puoi anche ricordare i momenti belli e quelli scherzosi. Se non altro sceglierai tu il momento, se invece crei un fantasma e lo tieni celato quello arriva nei momenti meno opportuni e ti scombina tutta". Insomma lei me lo ha detto con parole più sagge e calzanti ma io sono talmente emotiva che faccio casino anche a riportarle. Così ho chiesto a Dante e Dino se si ricordavano di quella vecchia canzone che mi faceva arrabbiare e loro si so messi a ride come du matti:
"ma te la ricordi com'era Zanzarina giovanissima col rossetto di Nara le puppe strizzate che ni arrivavano sotto la bazza, la  minigonna ascellare e le mutande trasparenti senno ir Cispia addormentato com'era nemmeno lo capiva che lei aveva perso il capo pe lui."
Che merde! 
Presi insieme sono merde ar quadrato perché si innarzano in maniera esponenziale come quando fai le potenze!
Poi Dante ha tirato fori l'armonica e Dino s'è messo ar piano, Samatta che era lì ha fatto i pochi passaggi di sax inclusa l'intro, ala batteria ci s'è messo ir Tafano perché il mi babbo un c'era e il tempo se un è difficile  lo gestisce anche lui. E' sortita una cosa intima dorcissima  senza strafà, senza gnaulate troppo arte di volume ma che è durata un casino di tempo e mentre la musica mi scendeva nela pancia mi sentivo bene e capivo che Holly aveva ragione.
A voi la passo solo come ascolto dolce e rilassante mica c'è bisogno che moia quarcheduno pe ascortà un po' di musica bona no?

Baci Zanza

3 commenti:

  1. Cara Angela,
    mi pare sia questo il tuo vero nome, persi mia moglie nel momento in cui mi pareva di essere al colmo della felicità. Ho passato il resto della vita a tentare di integrare il suo ricordo e la memoria dei momenti felici nella quotidianità senza di lei e cercando di evitare che ciò divenisse un blocco per gli affetti a venire e per il lavoro. Ci sono riuscito in maniera parziale ma la via che ti suggerisce Holly è ottima, sei tanto giovane e poi perseguirla e sono certo che il tuo Cispia sorridera felice se ti vede felice.
    Con tanto affetto
    Giovanni Martinelli
    p.s. bella e da archivio questa esecuzione sorriderà anche Tenco ne son certo. gm

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  2. Chiedo venia, in luogo di "poi" leggasi "puoi" che sia il vostro "toscano" a contagiarmi? O forse le disgrafie da cellulare?
    gm

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  3. Bellissimo brano fatto davvero bene. Il pezzo di armonica lo faccio con il clarinetto e prendere le note così pulite con uno strumentino promiscuo (intendo per la vicinanza dei fori)non è affatto facile
    Francesco (Cecina)

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