giovedì 10 giugno 2021

farevi i gatti vostri 1866 "Immenzo dietro su' personaggi"



Tutte le volte che mi capita di vedere o di sentir parlare di Robin Williams o di uno de su firme mi ci viene r modo alla gola a penzà a luilì. Mi pareva nfatti una di velle persone che hanno sempre le pile cariche e disposti a trasferirti la loro energia e un avrei mai penzato che in fondo ar copione ci fosse na finaccia. Da "Gummoninghe Viennamme" a quel fantastico pezzo d' altissimo cinema che è "l'attimo fuggente", Robin ci ha regalato tanti momenti indimenticabili sia che si trattasse di firmi comici o  tragici. Dotato di una plasmabilità incredibile portava a livelli massimi ogni sua interpretazione  riuscendo a facci vive la figura interpretata senza far pesare la grandezza di luilì che c' era dietro. Cerco di spiegarmi meglio cor un esempio: grandissimi attori come Bogarte o il nostro Gassmanne erano immensi ma qualunque cosa nterpretassero te vedevi più  loro e la loro arte che il filme. Sortivi dal cine e dicevi: "Boia dé so andata a vede Bogarte, grande!" Idemme pe l'indimenticabile Vittorio. Diverso era co Mastroianni. Che facesse l' omosessuale or playboy, il professore o il ladro, Marcello si  infilava tarmente bene nel personaggio che ti scordavi che cera lui didietro. Ecco secondo me Robin apparteneva a questa seconda categoria di grandi interpreti. Colpito da una grave malattia del ceppo Parkinsoniano, depauperato nel fisico ed anche nell' eloquio ci ha lasciato nel 2014 con un ultimo gesto di autodeterminazione il suicidio. Aveva 63 anni. Credo che uno dei più  bei ricordi di Williams sieno state le parole pronunciate dal presidente degli Stati Uniti Barak Obama in occasione della su scomparsa:

Robin Williams è stato un aviatore, un dottore, un genio, una tata, un presidente, un professore, Peter Pan e tutto il resto. Ma era unico nel suo genere. È arrivato nelle nostre vite come un alieno, ma ha finito per toccare ogni elemento dello spirito umano. Ci ha fatto ridere. Ci ha fatto piangere. Ha dato il suo incommensurabile talento liberamente e generosamente a coloro che ne avevano più bisogno, dalle nostre truppe di stanza all'estero agli emarginati nelle nostre strade. La famiglia Obama offre le proprie condoglianze alla famiglia di Robin, ai suoi amici e a tutti coloro che hanno trovato la propria voce grazie a Robin Williams.»

Oggi ne presentiamo un film minore che tuttavia ne esalta alcune caratteristiche tra quelle che abbiamo cercato di mettere in risalto. Senza di lui il film scompare, con lui regala risate e divertimento

Bon Giovedì 

Zanza

da mymovies.it

Una commedia per famiglie buonismo a go-go, politically correct a tutti i costi, e un sicuro quanto prevedibile happy ending finale

Letizia della Luna      - - - -

Locandina Vita da camper

Bob Munro è un uomo sulla cinquantina: una bella casa in un quartiere residenziale, un lavoro frustrante ma redditizio, una moglie attraente e due figli che, arrivati nella fase adolescenziale, non lo considerano più. A causa di un'irrinunciabile - pena il licenziamento - riunione di lavoro, decide di spostare la meta delle sue vacanze e di portare tutta la famiglia, invece che alle agognate Hawaii, in Colorado, luogo in cui si svolgerà proprio la riunione. Mezzo di locomozione un immenso e colorato camper difficilmente manovrabile e super accessoriato. Le disavventure durante la vacanza si susseguiranno una dopo l'altra e il nucleo familiare, anche grazie alla conoscenza di una famiglia felice e post hippy di camperisti, ritroverà la condivisione di certi ideali nonché il piacere e il gusto di stare insieme.
Commedia tutta incentrata sulla figura di Robin Williams, che in questo film come non mai veste i panni del bravo e pedante padre di famiglia e tanto ricorda Mrs. Doubtfire, non riesce davvero nell'intento del one man show. Il ritmo non riesce mai a decollare lasciando spazio a sonori sbadigli, le gag che dovrebbero far ridere riescono raramente e a malapena a strappare un sorriso e molto più spesso cadono nel ridicolo tanto sono improbabili. La commedia per tutta la famiglia è certamente uno dei prodotti che Hollywood predilige: buonismo a go-go, politically correct a tutti i costi, una buona dose di bigottismo e un sicuro quanto prevedibile happy ending finale. Ma se la consunta ricetta riesce ancora a dare di tanto in tanto buoni risultati, con questa pellicola non si può dire altrettanto, nonostante il regista Barry Sonnenfeld - che qui appare assolutamente privo di personalità e talento - abbia girato alcuni film di tutto rispetto fra cui La famiglia AddamsGet Shorty e Men in Black. Un film assolutamente trascurabile.

6 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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    Redazione: on line dalle ore 20:00 alle 24:00

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  2. Grandissimo! Il mio preferito.
    Vi ho mandato una segnalazione via email in merito a un problema che non ho voluto descrivere nei commenti. Ho riscontrato quanto descrivo a partire da ieri.
    Buona Giornata
    Giovanni Martinelli

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  3. Ciao Zanza, so di cosa parla il prof. avuto stesso impiccio che ho risolto a modo mio ti scrivo in pvt.
    Baci
    Patty

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  4. Bellissimo post per un attore che mi piaceva moltissimo e che considero tra i dieci migliori di sempre. Forse con la sua morte ha voluto liberare da pesanti anni di convivenza con un malato le persone che gli erano più care. Sempre difficile dare interpretazioni. Non so a quali disfunzioni si riferiscano Martinelli e Patty. Quando potrete fatemi sapere.
    Buona giornata
    Elliana

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  5. Grazie a tutti, nel post di domani mattina ci saranno alcune spiegazioni.
    zzz

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