venerdì 11 giugno 2021

fatevi i gatti vostri 1867 " Per alcuni la rete è solo per prendere pesci "

E allora ecco un altra bella rottura di palle. Il canale tv che per lungo tempo offrì i suoi servigi ai cinefili è definitivamente chiuso: Perché ci domandiamo? Perché in qualche modo violava il copyright? Ma figuriamoci. La cosa va letta in maniera differente: questi canali o siti streaminc, se operano in violazione di qualche legge nazionale e vengono oscurati, riaprano da un altra parte in du menuti, cambiano registrazione, cambiano estenzione nfondo ar nome e ripigliano via come han sempre fatto. Da un po' di tempo a sta parte, però,  le cose son cambiate e molti di questi siti, gestiti alcuni da spiriti libertari, altri invece tendenti a raccattare un po' di pubblicità, si non trovati ad esser bersaglio di una lotta senza quartiere. Fatta da chi secondo voi? Se vogliamo vedere la cosa con forte miopia si pole pensare che stato per stato sieno state  irrigidite le norme. Riflettiamoci un po' sopra però. Penziamo davvero che in una situazione di merda come quella determinata dar covidde ci siano deli spazi per mettesi a difende strenuamente ir diritto d'autore? Ma pellamordiddio, un gliene è mai fregato un cazzo e l' hanno sempre demandata, sta difesa, a istituti come la siae e simili. Lorolì ai governi, semmai s'impegnano in quarcosa a latere del Covidde si tratta di roba in cui possan rimedià conzenzi elettorali o quattrini o ripartizione di aree di potere.

C'è invece quarcheduno che un interesse grosso ce l' ha ed è un interesse che contempla un mercato globale. Durante la pandemia giganti come Google e Amazon hanno visto cresce i su bilanci da fa schifo. Tutti e due, con varie e differenti forme vendano filmi. A volte pare li regalino come fa Amazon con Prime ma in realtà te li regalano se paghi un abbonamento ad altri servizi e così via. Ovvio che a cotesti signorotti dell' etere rompe i coglioni chiunque operi e fornisca servizi gratisse in maniera indipendente. E allora che fanno? Semplice, vanno dai providers di servizi e ni dicano papale papale: "Vuoi sta connoi o contro di noi? Noi ti si passa un ber po' di lavoro ma la devi fa' fenita di ospità questo codesto e quello, sennò doventi un nemico e provati a immaginà cosa vole dì esse un nemico nostro". Cosa volete che faccino questi operatori? Tolgano dale loro memorie tutti quei contenuti che rompevano le palle ai signorotti e così piano doventerà tutto a pagamento ma non è solo questo. Al tempo d'oro de canali liberi al massimo in cambio d' un ber firme ti dovevi sciroppà na diecina di foto di cazzi ritti o di tope aperte  ma bastava clikkà la icchisse se un li volevi vedé o lascialli sta lì se magari ti potevano nteressà. Questa era la mercede. Noi peraltro s'erano sempre trovati canali tv e streaming che conzentivano  anche na visione pulita da questi troiai di cui si diceva. 

Adesso sta doventando sempre peggio. Mi hanno segnalato du lettori che non si riescano più a vedé nemmeno i filmi in alta definizione.

Ci dispiace però che vada a sparì una rete che era mondo di contenuti liberi anche se, lo riconosco, stando ale leggi vigenti c'era anche parecchia roba in aperta violazione delle norme emanate da parecchi stati.


Ai nostri affezionati lettori possiamo solo dire che in cineteca continueremo a mettere info su chi è vivo e su chi è morto 

Questo non è un reato né una forma di connivenza. Come sapete noi non si sponsorizza nessuno e non siamo legati economicamente a nessuna forma di provento pubblicitario, percentualistico o su base dei clikki ricevuti. Credo si sia tra i pochi a mantenere una pagina quotidiana senza avé ma visto ne chiesto un centesimo. 


Sulle info odierne, che troverete in un file con data 11giugno ecc. integrata nel suo stesso titolo,  tentiamo di dare una risposta e una soluzione semplice agli ultimi problemi evidenziati nelle  segnalazioni pervenuteci da voi lettori, anzi nell' intestazione delle varie info metteremo, d'ora in poi, la data in modo che sappiate sempre quali sono l' ultimi aggiornamenti

Bona giornata da Zanza


presentazione da my movies .it


L'ACTION DEFINITIVO DEGLI ANNI OTTANTA, SPARTIACQUE DI UN GENERE.
Recensione di Emanuele Sacchi
mercoledì 23 agosto 2017

L'agente di polizia Richard Chance è sulle tracce del falsario Eric Masters, che ha ucciso il suo partner. Pur di catturarlo è disposto ad abbandonare ogni vincolo etico e reperire i fondi necessari in maniera illegale.

Dopo l'inseguimento in contromano di Vivere e morire a L.A. il cinema action è obbligato a fermarsi, riflettere e confrontarsi con un nuovo standard qualitativo e quantitativo.

Come con Bullitt o Il braccio violento della legge nei decenni precedenti. Quest'ultimo titolo, non a caso, reca la stessa firma di Vivere e morire a L.A., quella di William Friedkin: il confronto con il predecessore è inevitabile, anche se le diversità sono pari ai punti di continuità. Se là il gioco di guardie e ladri era demarcato in maniera netta, qui tutto è menzogna, in una Los Angeles dominata da un unico Dio, come chiarisce un incipit indimenticabile. Sono i soldi, veri o falsi, a determinare i destini, a cambiare proprietario in continuazione, a rendere i contorni di giusto e sbagliato sfumati e inafferrabili. Sono loro l'unico kingmaker: guardie e ladri ora sono solo pedine intercambiabili, tutti devono sporcarsi le mani quando è solo il verde dei dollari a contare. E le guardie devono ricorrere a qualsiasi mezzo se vogliono avere ragione di ladri sempre più onnipotenti e incistati nella società civile. Lo sa Masters - criminale artistoide edonista e amorale, un Willem Dafoe che qui diviene star - con le sue matrici impeccabili, Mago di Oz a cui arrivare attraverso un tortuoso sentiero d'oro; lo sa Richard Chance, che reca il suo destino nel nome, e che di questa tenzone infinita ha fatto prima di tutto una questione personale. E "corporativa", alimentata dalla morte di un collega anticipata dal più ovvio degli stereotipi sul poliziotto in pensione ("Sono troppo vecchio per questo schifo"): ribadire a se stessi di essere un poliziotto significa soprattutto cercare disperatamente di affermare la propria identità, di puntellarla in un mondo che va in frantumi. Si avverte l'influenza del nuovo venuto Michael Mann, che con Strade violente e Miami Vice sta già cominciando a cambiare le coordinate di un genere: Friedkin riprende in mano lo scettro per confezionare l'opera definitiva di un'epoca e, poi, cedere definitivamente il testimone a chi saprà rendere nuovamente vive e pulsanti le strade di L.A. Indimenticabile la colonna sonora white funk affidata ai Wang Chung, così come i colori primari di un'opera che non conosce età. 

In una Los Angeles, una volta tanto non da copertina, si combatte la lotta senza esclusioni di colpi tra un falsario assassino (Dafoe) e due poliziotti decisi a eliminarlo a ogni costo. Ma il confine tra il bene e il male appare sempre più sfumato. Ancora una volta Friedkin confeziona un film di grande successo e di azione travolgente, avvincente e violento quanto basta.

Su MYmovies il Dizionario completo dei film di Laura, Luisa e Morando Morandini

Per vendicare la morte di un collega anziano - in gergo: il suo "gemello" - l'agente federale Chance (Peterson) dà la caccia al pittore falsario Masters (Dafoe), aiutato dal nuovo "gemello" Vucovich (Pankow), seguendo una sola regola: quando ti hanno ammazzato il migliore amico, non esistono regole. Il tema non è nuovo (l'esile linea di confine che divide l'uomo della legge dal criminale) né è nuova la storia. Non sono le pur appariscenti qualità tecniche, formali, spettacolari (la fuga in auto contromano all'ora di punta) a renderlo uno dei più scattanti, violenti e pessimisti film d'azione degli anni '80. Il brio dell'azione, la capacità di sorprendere, la velocità del ritmo, la sagacia del montaggio (magistrale la sequenza sulle fasi di lavorazione di una banconota falsa), la fotografia di Robby Müller che esalta una Los Angeles inedita non vanno a scapito della profondità di scavo dei personaggi, nemmeno nelle figure femminili di contorno, con un "malvagio" di fascinosa grandezza. Chance ha con lui un rapporto speculare: i due si assomigliano e obbediscono alle stesse regole della giungla o, se si preferisce, a un'etica machiavellica. Poche altre volte era stato rappresentato con altrettanta concretezza il regno di Mammona sulla terra. Sceneggiato dal regista con Gerald Petievich, ex agente federale passato alla narrativa, sulla base di un suo romanzo.

6 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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    Redazione: on line dalle ore 20:00 alle 23:00

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  2. Grazie a Voi e alla sig.a Patty come sempre presente e disponibile per le soluzioni tecnologiche.
    Seguendo le istruzioni ho risolto subito il problema.
    Buona Giornata
    Giovanni Martinelli

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  3. Ok con difficoltà perché poco tecnologica ma con l' aiuto di mio figlio ho compreso tutto
    Grazie siete stupendi
    Eliana

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  4. Parole sante. Gli squali sono arrivati nel Mediterraneo.
    Grazie per le info perfettamente chiare.
    Giacomo e Anna

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  5. Grazie di cuore.
    Tutto ok anche per me
    Lucy Milàn

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