Il prof Martinelli ci aveva chiesto la presentazione di Radio Freccia film di Luciano Ligabue. Io l'ho visto diversi anni fa e credo che lo rivedrò volentieri. Sebbene il film non sia presente nel nostro listone alla lettera R, l' ho reperito, per me, su alcuni canali tv streaning, pesa abbastanza ma è ben visibile. Dato che non conosco bene tali emittenti o siti non mi va di diffondere indicazioni per le quali non posso fornire garanzie. A puro carattere bibliografico le archivio nella nostra cineteca privata.
Buona serata Dani
il commento è da my movies
Anni settanta. Un gruppo di ragazzi cerca di mettere insieme una radio libera in ricordo di un amico "trasgressivo". Piccolo spazio per piccolo gergo, piccole storie e piccole idee: "la droga è come la musica, anzi, meglio". Con Guccini che fa il barista e un richiamo a Trainspotting della bassa.
Nel 1993 Bruno (Federico), ideatore e unico deejay di Radio Raptus, rievoca, due ore prima della definitiva chiusura dell'emittente, la storia di Radiofreccia, aperta a Correggio (RE) nel 1975 con un trasmettitore di 5 watt e dischi portati dagli amici, che faceva capo a un quintetto: Bruno, Tito (Salimbeni), Iena (Modica), Boris (Zibetti) e Freccia (Accorsi), loro leader che morirà di overdose di eroina. Tratto dai racconti di Fuori e dentro il borgo (1997) di Luciano Ligabue, sceneggiato dall'autore-regista con Antonio Leotti. Raro esempio di film italiano di ambiente radiofonico con l'ambizione di rievocare gli anni '70 delle radio private, degli amici al bar, della new wave del rock, della droga, ma con la modesta prospettiva della provincia e un'angolazione paesana da bar Sport. Genuino, simpatico, nostalgico ma senza autocompassione, governato con un'apprezzabile discrezione nello sguardo, nel disegno dei personaggi e nella naturalezza della recitazione (specialmente Accorsi, Salimbeni e la sempre brava Piccinini). Colonna sonora costata non poco alla Fandango di Domenico Procacci (Lou Reed, Lynyrd Skynyrd, Creedence Clearwater Revival). Quasi un milione di spettatori paganti. Nastro d'argento, David di Donatello per il miglior regista esordiente e 3 Globi d'oro (stampa estera): film, regia, musica (Alessio Vlad). Premio Amidei e Ciak d'oro a S. Accorsi.
A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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Esserino Gatto2 febbraio 2021 10:22
AI LETTORI TUTTI
SALUTI MICIOSIA R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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Esserino Gatto
EliminaAI LETTORI TUTTI
SALUTI MICIOSI
Grazie per la recensione, mi interessa e penso di vedermelo stasera
RispondiEliminaBuona serata a tutti
Giovanni Martinelli