mercoledì 10 febbraio 2021

fatevi i gatti vostri 1747 " Ma che vadano all' inferno questi pezzi merda ! "



 Ma che vadano all' inferno questi grandi pezzi merda ! 



E' iniziato il Carnevale ed eccoli là.

No non voglio essere corretta e neppure mascherarmi dietro il "sono giovani" Sono giovane anche io mi piace lo spritz far quattro chiacchiere con gli amici, mostrarmi e vedere se cf'è qualche bel ragazzo in giro. 

Uso tutti i social esistenti anche se non ne sono fanatica ma quando vedo di queste scene mi incazzo e mi incazzo tanto e allora speriamo che ci sia una ecatombe di questi stronzi, no non gli auguro di morire, ci mancherebbe ma da avere così tanta paura da lasciar loro la diarrea a vita come ricordo della paura avuta. 

Ci sono giovani e giovani questi e non sono solo i giovani a far così basta guardare le foto, questi sono solo dei pezzi di merda.

E perdonatemi se per un giorno ho usato l' oratoria propria di Zanza e di mio zio.

Passiamo a blogger che continua a dare altalenanti prove di efficienza.

Non abbiamo ricevuto commenti al post di ieri  né  alcuna richiesta per i film in compenso Eliana da Ferrara ci ha mandato una mail dicendo che riusciva a vedere il post ma non a lasciare commenti, In effetti, verificando ad incrocio con Zanza ci siamo accorti che anche noi riscontravamo problemi non tanto per il commento che appare con Balena per avatar quanto per quelli nominativi che di solito dedichiamo alle comunicazioni di redazione. 

Sapete dirci la vostra? Per caso avete provato infruttuosamente anche voi? Grazie per le info che vorrete darci.


Eliana ha approfittato della comunicazione via mail per segnalarci un film che la solerte prof di italiano ha assegnato a suo figlio. Mi pare interessante e, pertanto, procedo a postarne la recensione tratta da my movies

Buona giornata a tutti


UNA RILETTURA INTERESSATA A UN PRESENTE CHE FA DELL'ASTRAZIONE IL SUO PUNTO DI FORZA.
Recensione di Giancarlo Zappoli
martedì 28 novembre 2017

In un Fantastico Regno alle porte di una città di nome Roma, vive in un decadente Castello la Nobile Famiglia Mancini, stirpe di alto lignaggio che gestisce un florido traffico di droga e di malaffare. Qui, Riccardo Mancini è da sempre in lotta con i fratelli per la supremazia e il comando della famiglia, dominata dagli uomini ma retta nell'ombra dalla potente Regina Madre, grande tessitrice di equilibri perversi. Tornato a casa dopo un lungo ricovero in un ospedale psichiatrico, Riccardo inizia a tramare per assicurarsi il possesso della corona, assassinando chiunque ostacoli la sua scalata al potere.

Riccardo Mancini altri non è che lo shakespeariano Riccardo III rivisitato 'alla maniera di' Roberta Torre. La tragedia che vede al centro il temibile re ha suscitato sin dal 1908 l'attenzione della Settima Arte e la regista ne è così consapevole da proporre, nel pressbook, un excursus sulle varie letture che il cinema ha dato del testo.

Perché allora tornare ad occuparsi di chi esordisce con la frase divenuta un cult "L'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York"? Perché Riccardo III si presta a una pressoché infinita gamma di contaminazioni e la contaminazione è la cifra stilistica preferita dalla regista. Se dovessimo accostare questo film a uno di quelli che lo hanno preceduto potremmo affiancargli la rilettura che Richard Loncraine ne fece nel 1995 ambientandolo in un'immaginaria Gran Bretagna fascista degli Anni Trenta. Torre però è più interessata a un presente che fa dell'astrazione il suo punto di forza riuscendo così a mostrare le varie facce della corruzione e del degrado.

La regista di quel Tano da morire di cui molti film (Ammore e malavita compreso) sono in varia misura debitori riesce, sin dalle prime sequenze, a rendere quasi tangibile, fisica la decomposizione di un mondo che sintetizza, avvalendosi anche della cifra del grottesco, il lato oscuro della nostra società. Massimo Ranieri si cala nei panni e nel corpo di un Riccardo che vuole vendicare le violenze subite fin dall'infanzia con un'adesione che gli avevamo già visto mettere in atto nell'interpretazione di Pier Paolo Pasolini in La macchinazione.

Il suo incedere, il suo eloquio, il suo cantare ci offrono un Riccardo III del tutto originale. Il suo 'cantare' dicevamo perché, grazie alla collaborazione con Mauro Pagani, Roberta Torre torna al musical che ama e mette in bocca al suo re versi come "E io, che in tempo di pace/ nulla e niente so fare/ se non star nascosto/ nell'ombra a guardare" con i quali torna a guidare un gruppo di temibili soggetti che hanno trascorso il tempo dell'attesa del suo ritorno in un oscuro underground. Contro di lui svetta una Sonia Bergamasco/Regina Madre spietatamente incartapecorita sul cui volto ogni ruga si trasforma in segno malevolo e funesto

7 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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    Le risposte a questo primo commento sono riservate allo staff. I nostri lettori possono commentare seguendo le consuete modalità.
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    Redazione: on line dalle ore 16:00 alle 23:00


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  2. Confermo i problemi evidenziati dalla lettrice Eliana. Anche io ho provato a più riprese senza esito. In particolare: scrivevo il messaggio ma al momento dell' ok per la pubblicazione ritornava tutto bianco. Io ho ancora il mio vecchissimo account blogger che fa apparire i messaggi con l' immagine piccola in alto a sinistra. Pare dunque che il problema affliggesse ogni tipo di messaggio. Non so come andrà questa mattina, in casò manderò mail.
    Per i film sotto la lettera R chiederei la presentazione di Renoir del quale ho letto critiche poco edificanti ma che tenterò di vedere per la prima volta.
    Grazie
    Giovanni Martinelli

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  3. Grazie! Spero che il commento appaia
    un abbraccio
    Eliana

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  4. La stessa roba ovunque Dani chiaro che a Venezia con vie strettissime ponti e parapetti fanno più affollamento che a Roma dove abbiamo spazi giganti ma nelle stradine di Trastevere che sono piccole vedi quasi lo stesso. E' così secondo loro siccome i giovani non muoiono tanto vale correre il rischio. Nessuno vuol ammettere che una certa percentuale dei morti sono morti per causa di comportamenti irresponsabili.
    Io non esco da mesi e mesi se non per esigenze primarie. Ho perso tutto il mio giro di lavoro e credo che non riuscirò più a farlo ripartire ma credo di non aver contribuito ad ammazzare nessuno e questo mi consola un poco. Quando potrete mi piacerebbe leggere qualcosa su Red 2010.
    Un abbraccio, scusate se mi sono fatta sentire poco ma la situazione a casa non è delle migliori
    Patty

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  5. Io avevo lasciato una piccola domanda per Ragione e sentimento, e avrei altre domande nel carniere ^_^
    E anch'io confermo che non si riusciva a commentare, ma siccome Blogspot fa spesso i capricci non me l'ero presa più di tanto :(

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