Purtroppo il lavoro all' elica si è protratto a lungo perché avevo fatto dei danni anche alla linea d'asse, vi risparmio le spiegazioni tecniche ma sappiate che ci ha coinvolto tutti. Appena lo zio l' ha rimontata e l' elica era davvero tornata nuova sotto le sue mani, si è accorto di un fruscio che prima era imputabile alle lesioni delle pale ma che, persistendo, imponeva una diagnosi da condurre su altre parti. Trovato il danno, per fortuna riparabile con ferri e martello, si è però dovuto procedere allo smontaggio tanto che ieri abbiamo dovuto fare le consegne con la barca dello zio. Erano talmente poche che ce l' abbiamo fatta agevolmente ma la sua è una barca che corre e consuma e quindi alla fine della giornata se il lavoro è poco come in questi giorni rischiamo di rimetterci. Lui e Bobby hanno continuato nei lavori e questa mattina hanno rimontato il tutto. Invece che "comandante" mi ha chiamata "Ammiraglio" con mia enorme vergogna ma poi mi ha raccontato di quanti danni hanno fatto da giovani lui e Dino e mi sono consolata un po'. La zia è contenta perché la barca va meglio di prima ha guadagnato un mezzo nodo all' ora diciamo pure che approssimando si può parlare di un kilometro. Certo cambia poco ma quando c'è da correre conta. Immaginate che una linea ideale che attraversi Venezia non è più di tre 4 chilometri quindi su un giro di consegne una manciata di minuti te li fa guadagnare. Inutile dire che lo zio si è galvanizzato ed ha proposto: Appena riesco a mettere a posto questa schiena vado a Livorno trovo un motore più potente e più novo e con questo ci faccio la pompa per tirare su l' acqua dal pozzo del mio orto. Gli basta avere un progetto per ringiovanire di punto in bianco di venti anni. Beato éo disemo a Venessia.
Biona giornata a Tutti
Dani
Il film è la riedizione di Papillon commento di my movies
Parigi, 1931. Accusato ingiustamente di un crimine mai commesso, Henri Charrière è condannato all'ergastolo e spedito in un campo di lavoro della Guyana francese. Nel viaggio che lo conduce a quella che con ogni probabilità sarà la sua ultima destinazione, incontra Luis Dega, un falsario brillante che 'nasconde' una piccola fortuna. Soprattutto per chi come Papillon, come lo chiamano tutti a causa di un tatuaggio e della vocazione a rubare, ha deciso di evadere. Ma Papillon non è l'unico a mirare al tesoro. Delicato e alieno al mondo criminale, Dega gli chiede aiuto e protezione in cambio del denaro per corrompere i secondini e favorire la fuga.
Comincia una relazione amicale che tra bon plan naufragati e celle di isolamento, li condurrà più lontano di quanto avessero mai immaginato.
La Francia usciva dal maggio del '68 e i francesi avevano voglia di vacanze, sole e sogni. È in questo clima d'evasione che viene pubblicato "Papillon", l'incredibile storia di Henri Charrière, condannato ai lavori forzati, evaso più volte, promosso imprenditore in Venezuela e poi autore di un libro che venderà milioni di copie nel mondo. Scritta su grandi quaderni di scuola e inviata a un editore a Parigi, la sua autobiografia piena di immaginazione sarà il più grande successo letterario del dopoguerra, il best-seller dell'estate del '69 sulle spiagge e nei saloni letterari.
Il trionfo, la fortuna e la rivincita di un vecchio galeotto. E poco importa se le storie raccontate non sono documentate, se il suo autore si è concesso qualche libertà con la verità, il suo viaggio immobile attira l'attenzione di Hollywood che produce nel 1973 un film con Steve McQueen e Dustin Hoffman. È con questa eredità, un classico della letteratura e del cinema, che deve vedersela Michael Noer, replicando sullo schermo le avventure di un innocente rinchiuso e per tre volte evaso. Come il classico di Franklin J. Schaffner, il Papillon di Noer affronta il tema delle condizioni disumane di detenzione dei prigionieri e la parabola di un uomo più forte del suo destino, un destino implacabile che lo condanna al buio e alla solitudine di una colonia penale. Ma più del dramma sociale e la denuncia degli orrori penitenziari, è l'amicizia il motore del film e la ragione che muove il protagonista tra i personaggi e i luoghi comuni del genere: il direttore sadico, il carcerato brutale, quello che cerca scampo nell'arte o quello che lo cerca negli affetti, la minaccia della violenza omosessuale, la cella di isolamento...
Più interessato a descrivere che interrogare le verità sociali, il regista appoggia il film sulla fraternità e su cosa sia la vera libertà per i suoi protagonisti. Charlie Hunnam e Rami Malek raccolgono rispettivamente il testimone di McQueen e Hoffman impostando il racconto a partire dall'energia della speranza e attraverso uno stile (recitativo) di forte fisicità, che oppone alla prigionia il movimento continuo all'interno della cella. I cinque passi di Papillon, incessantemente ripetuti in una direzione e nell'altra, disegnano per due anni una traiettoria immota che nutre (e annuncia) l'evasione nell'opera letteraria. La pazienza o piuttosto l'ostinazione del Papillon di Hunnam servono (a) un solo scopo: la fuga.
A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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Una grandissima ola per Dante Meccanico Eccellente!
RispondiEliminaCapisco bene di che cosa si tratta, l' albero di trasmissione toccava l'astuccio che probabilmente avrà chissà quanti anni. Riparazione che se su un motore adibito a movimenti in terra è piuttosto lineare, qui viene resa difficile dal risistemare perfettamente paraoli e premistoppa altrimenti passerebbe acqua con danni incalcolabili. Ha fatto benone Dante a non fidarsi e rismontare si vede che è uno che in mare ci ha passato del tempo magari facendo anche danni ma accumulando esperienza da vendere. Non sono un esperto di mare ma ho fatto ingegneria meccanica e costruivo macchine prima del covid, adesso se trovassi un cagnolino che sa sotenere il cappello per la tesa mi riciclerei con l' armonica ma ho bisogno di lezioni, per adesso ho imparato il Tenessee waltz un Jingle bell e oh Susanna tutti eseguiti molto scolasticamente, forza con i tutorials Dante!
RispondiEliminaUn caro saluto
Giacomo