Stamattina scriverò quarcosa io e poi Dani e Zanza presenteranno i filmi.
Oltre a invitare tutti a godere gioiosamente di quest' ultimo grappolo di giorni festivi vorrei anche fare una cosa che, secondo il Ciampi, in vita mia, ho fatto con tanta parsimonia da meritare che questi rarissimi eventi vengan segnati sul muro a imperitura memoria. Si tratta, per non farvi scervellare troppo nel caso abbiate dormito o bevuto parecchio, dele volte in cui ho dato ragione a quarcheduno. Lo feci con Dino un par di giorni fa e sto per farlo adesso, probabilmente invecchiando mi s'è addorcito il carattere.
E veniamo ala topica quanto mi garba sto nome pe definì il cuore d' un argomento, che implica questa mia ragionevole e ponderata presa di posizione.
Ieri un sedicente Maurizio Papini, uso l' attributo sedicente perché sui blogghi siam tutti perlopiù più sedicenti anche io che mi firmo Dante Davini Diversi ma all' anagrafe potrei essere un Mario Rossi o un Enrico Bianchi tra i tanti che affollano le pagine bianche dela telecom.
Dunque il Papini ci scrive (riporto pari pari il su commento pe non costringere quelli che non l' avessero letto a riandare al poste di ieri).
Una cosa mi stupisce, che vi facciate paladini della toscanità riempiendo questo putrido angolo virtuale di sconcezze, volgarità e foto di prostitute alla stregua di un sito porno. Cercavo un sito che parlasse della Befana nel colore locale toscano e mi imbatto in questo sudiciume. Non bastavano le volgarità e le oscenità del Vernacoliere? Adesso spuntano come funghi anche gli imitatori di bassa lega. Segnalerò all' amministratore della piattaforma e agli organi competenti le vostre inqualificabili esibizioni. Infine vi ricordo che l' L’Epifania è la festa cristiana che celebra la rivelazione di Dio agli uomini nel suo Figlio, il Cristo ai Magi. Infatti, in greco, “epiphàneia”, significava “apparizione” o “rivelazione”. In confronto alle cose indegne e offensive che mostrate voi mi pare tutt'altra cosa ma dubito che abbiate l' intelligenza o la sensibilità per comprendermi.
Maurizio Papini - giornalista pubblicista - Castelfranco di Sotto.
Ha ricevuto tre repliche abbastanza rapide e istintive. Due da parte di affezzionati lettori e una da Zanza. Partiamo da quest' ultima: da Livornese verace Zanzina ha subito localizzato il Papini: Castelfranco di Sotto - Provincia di Pisa - PISANO. Co tutta la consecuzzio che ci deriva dall' aver bevuto nzieme ar latte di mamma l' associazione mentale: Pisa-Merda che a Livorno assume valore assiomatico.
lo cantano i Livornesi alo stadio: che si vinca o che si perda Pisa Merda! Pisa Merda!
L' ha detto l' altro giorno un noto fascista di Livorno parlando der terzo sesso: Meglio r mi figliolo n zottana ar gay praidde che la mi figliola sposata a n Pisano.
Luoghi comuni triti e ritriti, dalla condivisione dei quali non mi posso esimere pena l' espulsione a vita dal Bar Nado ma che il pezzettino di cervello, che tant'anni fa si piegò a forza nell' assimilazione de prencìpi dell' etica, rifiuta decisamente.
Tra i Pisani che hanno scritto r su nome nela storia s'annoverano Galileo Galilei, Leonardo Fibonacci, Gillo Pontecorvo, Giorgio Chiellini, Antonio Tabucchi, Conchita De Gregorio, Sidney Sonnino, Enrico Letta, Maria Chiara Carrozza, Paolo Conticini, Marco Malvaldi. Nzomma gente che pole pareggià ampiamente il conto co Livornesi che schierano Dino Ciampi Dante Davini Diversi, Ampelio Fabbri, Don Luigi Banti, Armando Giusti, Samantha Giusti, Federica e Martina Banti, Mariangela Fabbri e mi perdonino tutti quei Livornesi e Pisani che mi so dimenticato.
Pisano dunque il nostro Papini ma si badi bene potrebbe anche essere di Roma o Milano come io potrei essere un bolzanino di Stelvio dirimpettaio di Gustav Thoeni e scrivere in vernacolo come rimembrante esercizio di quattro parole in croce apprese durante il servizio militare svolto a Livorno.
In internette non siamo persone ma personaggi anche quando sono così autobiografici da indurre l' autore di un blogge a scrivere: Oggi ho cacato ale sette e n quarto. E a mettere la foto co lui o lei sur vaso la carta di identità aperta sur petto e il quotidiano del giorno bene in vista per mostrare la data come si faceva ne sequestri.
Come conseguenza logica di quanto appena detto, ho penzato che r Papini potesse essere un personaggio immaginario, frutto della fantasia di qualche burlone. Ma il Ciampi e Zanza che sarebbero capaci di ordire tiri di questo genere so qui accanto a me e l' unico altro papabile poterebbe esse r Tafano nzieme ar Mosca ma Zanza l' ha fatti giurà che un so stati loro e che un ni si possa più rizzà ir pisello in caso di spergiuro. In più hanno paura der covidde.
Comunque di bontemponi ce ne sono a Livorno e anche quarche Pisano ogni tanto prova ad esserlo.
Voglio quindi dare per buona l' identità der Papini e allora un vi scandalizzate se affermo quanto segue
e spero che luilì mi legga
Ir Papini ha ragione. Capisco l' immediate reazioni del Prof. Martinelli che ne ha colto la supponente arroganza e dela Dottoressa Ferrari che chiede: "ma le pare che tante persone che armeno il liceo lo hanno fatto seguirebbero un blogghe di merda pieno di volgarità e occhieggiante ala pronografia?"
Al Papini credetemi non è passato nemmeno per capo di offende voi cari lettori. I Pisani anche quelli che hanno scritto luminose pagine di scienza hanno una caratteristica: penzano na cosa per volta e piano piano, la ruminano come r bove l' erba e poi, se hanno la ventura di ricordassene la esternano come fece Galileo quando, all' Inquisizione che gli chiedeva conto dell' aver messo in discussione i dogmi di Santa madre Chiesa, rispose: Ma chieee? Quello stronzolo che dice d'esse me? Ma un lo sapete che è un briaco di Forcoli che s'è fissato d'esse no scenziato e quer che dice un è vero na sega e fu così convincente che si salvò e ar posto suo fece mandare al rogo un povero briaco che na volta che aveva bevuto più der solito era stato trovato a cantare: gira r mondo, gira la terra, mi gira la testa e casco per terra.
E ora cambio carattere e scrivo grosso perche r Papini capisca che parlo collui e collui sarò breve
Hai ragione Papini noi si mescola r sacro cor profano e r culo cole quarant'ore. Si scrive peggio e in maniera più volgare di Mario Cardinali che da na vita un fà altro che parla di tope, cazzi e merda. Le nostre redattrici so de tegami inqualificabili e pubblicano foto oscene di semmedesime e di quelle troiacce dele su amiche.
Quale gesto riparatore ti invito a mandacci le foto dela tu mamma e, se ne hai ,dela tu moglie, dele tu sorelle e dele tu figliole, noi sta tranquillo che si levano quelle di tutti que tegami e ci si mettan lorolì che ci faranno la su bella figura. Il blogghe sarà riabilitato da quelle degne presenze e se qualche imbecille dovesse penzà o dì: "Bada mpò ar casino hanno cambiato le puttane!"
Sta tranquillo che a riquadragli r muso a forza di cazzotti, che è na robetta da omini, ci penzerò io ar posto tuo. E' na promessa
Dante Davini Diversi
Abbiamo lasciato a lui la replica ar Papini
io sarei stata più aggressiva ma va bene così
il filme è carino, io l' ho guardato ieri sera nzieme all' altri scorre bene
ecco i commento di mymovies. Purtroppo non siamo riescite a vedé il sequel che sebbene stronchicciato dala critica ci interessava. Il sito che lo trasmetteva ha interrotto il segnale e ci siamo fermati ala prima mezzora si riproverà domani
Zanza
Daniel Atlas è un mago delle carte con cui produce effetti magici e seduce fanciulle, Merritt McKinney è un ipnotista abile a scovare spettatori suggestionabili, Henley Reeves è l'ex assistente di Daniel che pratica la grande illusione e l'escapologia, Jack Wilder è un mago di strada che chiama in causa un volontario e poi gli sottrae il portafoglio senza restituirlo alla fine del gioco. Sconosciuti, o quasi, l'uno all'altro ricevono una carta dei Tarocchi che li identifica e li invita all'appuntamento della vita. Un anno dopo da un palcoscenico di Las Vegas i Quattro Cavalieri rapinano una banca a Parigi e ricompensano l'entusiasmo del pubblico con una pioggia di banconote. Fermati dall'FBI e poi rilasciati per mancanze di prove, i maghi coltivano un'illusione più grande che ruba ai ricchi per dare ai poveri. Spetterà all'agente speciale Dylan Hobbs e alla collega francese dell'Interpol, Alma Dray, scovare il trucco, eludendo l'abile misdirection dei cavalieri.
Dopo Titani e giganti verdi, Louis Leterrier 'spacca' con un film dominato dall'illusione. Cosa vediamo? Dove siamo? Quando siamo? Inutile guardare da vicino, suggerisce la voce fuori campo di Jesse Eisenberg, invitando lo spettatore a fare un passo indietro e a cercare dove tutto è cominciato. L'ora X in cui il mondo è cambiato. Insieme a Margin Call, Cosmopolis e Magic Mike, Now You See Me - I maghi del crimine appartiene a quel cinema della crisi che affronta (in)direttamente il collasso del capitalismo. Il mondo è allora il palcoscenico su cui i quattro protagonisti compiono il prestigio, metaforizzando la crisi economica e il fallimento del Sogno Americano, precipitato con l'Uragano Katrina e una pioggia di titoli tossici. Muovendosi tra Las Vegas, New Orleans e New York, i protagonisti destabilizzano il sistema, vendicando le speculazioni con uno, due e tre colpi di magia. L'estroversione delle suggestioni sfida così l'immaterialità del potere, che esiste senza avere la necessità di esplicitarsi. Mutuato il financial thriller in magical thriller, I maghi del crimine convertono la valuta, il topo col coniglio, nuova moneta che annuncia l'ultima resistenza a fronte della riduzione di ogni cosa a grafico di mercato. Certamente distante dall'operazione lucida di Steven Soderbergh o dal flusso di pensiero nichilista di David Cronenberg, Leterrier gioca comunque bene le sue carte, dirigendo altrove l'attenzione dello spettatore, lontano dal trucco e dai movimenti che non devono essere visti e ricordati. Alla maniera dei suoi maghi fuorilegge produce un movimento grande che ne copre uno più piccolo ma rilevante nell'identificare la crisi contemporanea e la famelica oligarchia, che vuole comprare i sogni (Arthur Tressler) o smascherarli (Thaddeus Bradley). Ingaggiando un cast ineffabile nel creare l'accadimento magico senza che lo spettatore possa cogliere il trucco dietro al prestigio, Leterrier accende le sequenze e il piacere spettatoriale applicando l'escapologia, l'evasione esibita che non sfugge invece allo sguardo. Cavalieri prestigiosi e in fuga, i suoi eroi affrancano il mondo da lucchetti e catene, vincolandosi soltanto nell'esercizio dei propri sentimenti. All'uomo in crisi di Robert Pattinson e a quello oggetto di Channing Tatum ribatte l'uomo magico di Jesse Eisenberg, rimaterializzando sogni e denaro.
Uno ipnotizza, un altro fa giochi con le carte, un altro ancora simula poteri paranormali, una ragazza si libera dalle catene come novella Houdini. I 4 vengono misteriosamente convocati da qualcuno attraverso una carta dei tarocchi. Li ritroviamo dopo un anno su un palcoscenico di Las Vegas, impegnati in un numero che culmina in una fantastica operazione bancaria. Ed è il 1° di 3 spettacolari interventi, robinhoodesco quello di New Orleans, affollato quello di New York. A proteggere le loro spalle un ricco assicuratore, ma i 4 cavalieri hanno anche il fiato sul collo dell'FBI e dell'Interpol e qualche interferenza da parte di un altro mago dell'illusionismo. Spassosissimo nei dialoghi, con un'introduzione dei protagonisti davvero spiritosa, così come risultano efficaci e avvincenti le presunte magie, regolarmente disvelate nei momenti successivi. Ritmo frenetico, cast superbo, debole la chiusura di una storia peraltro ben congegnata. Distribuito da Universal Pictures.
In effetti avevamo preso la cosa troppo seriamente. Meglio rispondere attraverso l' ironia nella quale non hai rivali.
RispondiEliminaBuona Epifania a tutti Voi
Giovanni Martinelli
M'era sfuggita sta topica, Bè me pare che sei stato conciliante. Adesso basta che ti mandi le fotografie e vedrai che appena le vede il direttore artistico di youporn ti offre un franchisig.
RispondiEliminaTante volte da un contatto iniziato male scaturiscono certe occasioni....
Comunque hai scritto benissimo e Vale si è divertito da matti. Lui adora la retorica a base di ironia che purtroppo anche nei fori romani sta lasciando campo allo strillo. O tempora O mores
O biondes
Baci Patty
Mah. Domani mi leggo meglio tutta la storia, che ieri non c'ero e son tornata adesso. Certo che ce n'è di gente strana in giro, ma lamentarsi di un livornese che scrive in modo un po' informale è come stare a criticare il papa perché sta sempre in chuesa a dir messa, la Ferragni perché fa post sui social, o Balena perché gli piace il tonno: e che dovrebbe mangiare, le patate lesse scondite?
RispondiElimina🙄🤔🤔😓
Dubito che sia un burlone o, se le fosse, conosce bene le argomentazioni degli odiatori bigotti davvero la peggior razza di esseri striscianti in rete. Ho apprezzato anche io la tua simpaticissima replica ridendo come una matta alla tua proposta conciliatoria ma non ci illudiamo gli odiatori non capiscono l' ironia o nel raro caso che la comprendano, rafforza la loro cattiveria.
RispondiEliminaGrazie per la presentazione
Buona Epifania
Anna