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mercoledì 28 febbraio 2018
fatevi i gatti vostri n. 883 "l'arte del tesing" ♫
Di seguito posto un interessante articolo di Paolo Bianchi sul tema, tra i vari commentatori mi pare quello che meglio abbia saputo approfondire l'indagine su nascita, ragioni e modalità di questo tipo di spettacolo e qui una delle canzoni che da sempre insidiano l'intramontabile " Leave your hat on" di Joe Cocker nella classifica delle musiche più adatte al tema. Questa non è la mia preferita, lo è invece per Samatta che, quando ha la verve giusta riesce a imitare bene Beyoncé,abbiamo fatto vedere a Dino, al Tafano a Mosca e ar mi babbo il video ed hanno commentato, aihmè, con espressioni alla Amedeo. Grandi amici, fratelli, babbi...sempre uomini restano e non gkli si può far vedere sta pantera in mutande a lorolì
Baci
ZANZA
Il senso profondo del teasing
Articolo di Paolo Bianchi
comparso su burlesque news del 13 gennaio 2017 qui sotto c'è il link all'articolo sulla rivista
Molti tra coloro che lo conoscono bene, o che lo praticano da anni, sono concordi nel ritenere il burlesque, in sintesi estrema, l’arte del teasing.
To tease significa letteralmente prendere in giro, però in senso affettuoso: scherzare, stuzzicare, provocare in modo piacevole.
Qualcuno potrebbe obiettare che non c’è nulla di piacevole nell’essere presi in giro, nell’essere illusi e, quindi, canzonati e burlati. Potrebbe dirlo, senz’altro, ma dovrebbe anche ammettere che non vi è quindi nulla di piacevole nell’arte in generale.
Non siamo forse noi tutti consapevoli che ciò che è rappresentato – al teatro, al cinema, su una tela, ovunque – non è altro che una cosa irreale? Una “messa in scena”, appunto?
Presso il Los Angeles Country Museum of Art è conservato un celebre quadro del pittore belga René Magritte dal titolo La Trahison des images, cioè Il Tradimento delle immagini.
Nel quadro è raffigurata una pipa e vi è la scritta Ceci n’est pas une pipe (Questa non è una pipa).
MagrittePipe
Nelle intenzioni di Magritte vi è proprio la volontà di farci interrogare circa la differenza tra la rappresentazione e la realtà, di farci quindi interrogare sul linguaggio proprio dell’arte che è sempre rappresentazione, che è sempre menzogna, che è sempre teasing. Il luogo dove ci conduce l’arte è un altrove: il quadro di Magritte non ha nulla a che fare né con una pipa fisica, che sia quindi possibile fumare davvero, né con una tela riempita di colori in modo da dare rappresentazione di quel che ci appare come una pipa: l’altrove dove il quadro intende condurci è luogo ideale in cui noi siamo finalmente consapevoli che l’arte è simbolica, dove tutto è quindi significante che cela e disvela significati, altri significanti o sensazioni, a seconda dei casi.
Il burlesque in quanto “arte del teasing” prende questo aspetto, questa caratteristica propria dell’universale linguaggio di ogni arte, e lo pone al centro non solo del proprio linguaggio – cosa inevitabile, appunto, per ogni forma d’arte – ma anche del proprio meccanismo. Il burlesque quindi non solo è rappresentazione, ma è un’arte che eleva il teasing – ovvero quella “menzogna” del mostrare una pipa che pipa non è – a perno centrale della sua essenza.
Il burlesque si fonda sul teasing, cioè su una forma bonaria di inganno, ma cos’è il corteggiamento naturale se non una sana, naturale, sacrosanta forma di inganno? Qual è il senso profondo di un tacco alto, di un trucco sugli occhi, di un bell’abito che veste bene, di una giusta acconciatura – sia quando si è in scena, sia quando si esce con il proprio fidanzato o marito – se non l’inganno? Qual è il senso primo del corteggiamento se non un palese, innocuo, sacrosanto teasing? E cos’è, in definitiva, il burlesque se non un’arte che dà rappresentazione del corteggiamento nella sua pura essenza?
L’arte, in conclusione, parla un linguaggio simbolico ed è una nobile menzogna, come ci insegna Magritte; il burlesque è al tempo stesso corteggiamento e inganno in quanto rappresentazione artistica. Il corteggiamento naturale, da parte sua, ha in sé il seme della menzogna e della rappresentazione scenica: ed il cerchio meravigliosamente si chiude!
Intendendo il corteggiamento e l’arte come entità separate, il burlesque è il loro punto di contatto: ha a che fare con entrambe queste entità, riesce a non tradire nessuna delle due, prendendo piacevolmente in giro noi tutti.
5 commenti:
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UNA TTTTT OOOOO PPPPPP AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
RispondiEliminada paura!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Beyoncé è la prova che Dio c'è e ni piace la topa!!!!!Anche a lui
Amedeo Modigliani un artista colle mani
Ancora non ho finito di fare le revisioni e stai già sul pezzo?
RispondiEliminaChe tu sia un artista colle mani è indubbio, ti ci trovi tarlmente bene che non ti fai mai vedere.
Beyoncé come prova dell' esistenza divina CI PIACE, bravino! a forza di lègge mi sa che stai imparando varcosa
quando passi di qui caatella?
Kiss
Zanza
Ma Beioncè è quella dche fa la pubblicità alle crociere?
RispondiEliminaTanto per capire la rotta che ha preso il blog ecco.
:-D
No Cara, quella è Shakira (ma se un me lo diceva Holly figurati se lo sapevo!) vedo che sul moderno sei messa come me! Ma è meglio così, io a volte ci provo a tenemmi aggiornato ma poi mi viene a noia. Qui nevica e il riscaldamento non fa, i gatti sono abbracciati e io riho la bronchite Holly col piede va meglio. Da Te come va la casa funziona?
EliminaBacioni Dante
Sono vecchia, dante. Che ne so di queste ragazze, cantanti modelle o quello che sono. Anche qui molta neve, ma siamo in montagna ed è inverno, è normale che sia così. Vi leggo sempre volentieri, anche quando non capisco 'ste cose di burlesque e balletti vari. Riascolto i tuoi racconti, una delle cose più belle che il web mi abbia regalato. Ascolto audiolibri da audible ma i titoli non soon gran cosa. Esauriti i classici si trova ben poco. Un abbraccio a tutti voi.
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